Archivi giornalieri: 28 Febbraio 2013

L’intervista a Nicola Scafetta

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Prof. Scafetta, c’è una preoccupazione generale sugli effetti negativi che l’attività umana può portare all’ambiente. Quali sono i comportamenti che l’umanità dovrebbe adottare per una crescita sostenibile?

Dovrebbe essere responsabile. Questo implica che deve sapere pragmaticamente distinguere tra cose che possono danneggiare per davvero l’ambiente e cose che non lo danneggiano. E dovrebbe considerare le varie opzioni che sono disponibili. Il CO2 , ad esempio, non è un veleno per l’uomo o per l’ambiente, ma è cibo per le piante che crescono respirando CO2 dall’atmosfera. Con l’acqua e l’ossigeno il CO2 è il principale ingrediente della vita. Detto in parole povere, senza CO2 nell’atmosfera il cibo non esisterebbe.

2. La posizione dalla scienza ufficiale indica nel riscaldamento globale uno dei principali pericoli per l’intero pianeta; fonti autorevoli indicano in 2 gradi il massimo aumento sopportabile. Lei cosa ne pensa?

Direi che un riscaldamento globale fino ad un massimo di 2 gradi per la fine del 2100 non dovrebbe causare grossi danni. I miei modelli prevedono un riscaldamento di circa 1 grado per 2100. L’umanità può adattarsi ai cambi climatici e un riscaldamento di 1-2 gradi è di gran lunga meno pericoloso di un raffreddamento di uguale dimensione. E ci si può adattare senza troppi problemi. Di certo è più economico adattarsi a questi cambiamenti che cercare di fermarli bloccando l’industrializzazione e lo sviluppo economico dell’umanità.

3. Cosa sta succedendo ai ghiacciai? Perché continuano a ritirarsi?

I ghiacciai si sono ritirati negli ultimi decenni perché c’è stato un riscaldamento globale. Tuttavia i ghiacciai si sono ritirati e riformati numerose volte nel passato perché il clima è anche caratterizzato dai fenomeni ciclici.

4. Si sostiene che anche il mare si stia riscaldando, compromettendo l’equilibrio della vita marina e la sopravvivenza di molte specie.

Alcuni hanno affermato ciò, tuttavia credo che i cambi climatici siano stati così modesti (meno di 1 grado in 100 anni) che è difficile credere che i danni più seri all’equilibrio della vita marina siano derivati dal riscaldamento globale. Inquinamento chimico e pesca selvaggia sono molto più pericolosi per l’equilibrio della vita marina.

5. Se il riscaldamento continuasse il mare potrebbe sommergerebbe vaste zone costiere e molte isole?

Alcuni hanno affermato ciò. Tuttavia i dati storici predirebbero un aumento del livello del mare di 20-30 cm al massimo per il 2100. Ci si può adattare senza troppi problemi.

6. Si insiste molto sulla responsabilità dell’uomo nel provocare il riscaldamento con l’emissione di anidride carbonica (CO2 ) che provocherebbe il cosiddetto “effetto serra”. In parole povere di cosa si tratta?

L’anidride carbonica è un gas serra, che, per cosi dire, trattiene parte del calore emanato dalla superfice e dovrebbe causarne un riscaldamento. Tuttavia, molti non sanno che c’è una enorme incertezza sul riscaldamento che l’anidride carbonica può causare. Ci sono degli studi basati su osservazioni dirette che suggerirebbero che il raddoppio di CO2 può causare circa 1 grado di riscaldamento, che è relativamente poco. Coloro che ritengono che l’ anidride carbonica sia particolarmente pericolosa lo dicono basandosi su modelli teorici che predicono un riscaldamento di circa 3 gradi per un raddoppio di anidride carbonica nell’atmosfera.

7. Quale peso hanno le emissioni umane di CO2 rispetto a quella già presente in natura?

È difficile saperlo con certezza perché il CO2 è continuamente in circolo e ci sono scambi con l’oceano e le piante etc. È ragionevole pensare che una parte consistente dell’aumento del CO2 atmosferico degli ultimi decenni sia stato causato dall’uomo. Tuttavia, come detto sopra, i dati suggerirebbero una sensibilità climatica di circa 1 grado per il raddoppio dell’ anidrite carbonica. Credo che il contributo umano al riscaldamento osservato durante il 20° secolo non sia trascurabile ma è di certo molto minore di quello che molti hanno reclamato.

8. Eppure sulle emissioni antropiche di CO2 si è generato un grande allarme che ha portato a drastici programmi di riduzione delle emissioni.

L’allarme è stato basato su proiezioni teoriche basate su modelli al computer che i miei studi hanno dimostrato essere inefficienti nell’interpretare correttamente i cicli naturali e quindi il clima. Ad esempio, negli ultimi 15 anni non si è osservato nessun riscaldamento globale, anzi un leggero raffreddamento nonostante il fatto che il CO2 atmosferico sia aumentato considerevolmente. I modelli non hanno predetto questo leggero raffreddamento ma un riscaldamento di circa 2 gradi per secolo. E’ evidente che i modelli hanno sovrastimato l’effetto del CO2 e stanno ignorando qualche altro meccanismo climatico.

9. Cosa pensa dei risultati della conferenza di Doha sul clima, svoltasi lo scorso dicembre?

Non potevano che essere vaghi perché questi signori, anche se non lo dicono, sanno bene che la scienza su cui si basa la teoria del riscaldamento antropogenico è vaga.

10. Quale è la storia della temperatura terrestre nelle ere geologiche passate, e quale spiegazione, o insegnamento ne viene tratto?

La temperatura terrestre nelle ere geologiche passate è caratterizzata da diverse oscillazioni causate da cambiamenti orbitali della terra.

11. Alcuni dicono che la terra continua a riscaldarsi, altri che è iniziato un periodo di raffreddamento. Quale è la verità?

Dipende dal tempo i riferimento. La temperatura ora è più alta di quanto fosse 100, 200 o 300 anni fa. Durante il Medioevo molti dati suggeriscono temperature più alte delle attuali in diverse regioni del mondo. Durante gli ultimi 10-15 anni non si è osservato nessun riscaldamento significativo. Essenzialmente ci sono numerosi cicli naturali a diverse scale temporali. Per il prossimo futuro è ragionevole prevedere una stabilizzazione del clima o addirittura un raffreddamento fino al 2030-2040. a causa di un ciclo naturale di circa 60 anni che ha iniziato la sua fase discendente intorno al 2000.

12. Quali sono le cause naturali che generano i cambiamenti climatici?

Credo che i meccanismi principali siano solari ed in forma minore lunari. Fattori astronomici modulano la formazione delle nuvole ed insieme alle maree attivano particolari circolazioni marine. Nuvole e cicli oceanici causano cambiamenti climatici alla superficie. I modelli climatici usati fino ad ora ignorano questi meccanismi e non riescono a rappresentare nessuna delle oscillazioni climatiche presenti nei dati, come ho dimostrato nei miei studi.

13. In un recente studio lei mette in relazione il clima terrestre col movimento dei pianeti. In parole semplici, di cosa si tratta?

I pianeti girano intorno al sole e causano nel sole delle oscillazioni gravitazionali che inducono l’attività solare ad oscillare. Poi il sole oscillante causa oscillazioni sincronizzate nel clima. I miei conti mi hanno portato a concludere che almeno il 60% del riscaldamento terrestre osservato dal 1970 ad oggi è dovuto a cicli naturali presenti nel sistema solare, come un grande ciclo di 60 anni causato dalle maree di Giove e Saturno sul sole.

14. Tuttavia molti argomentano che i pianeti sono troppo lontani dal Sole e dalla Terra per avere un effetto osservabile sul clima e l’accusano di astrologia. Come risponde a questa obbiezione?

E’ vero che le forze mareali dei pianeti sul sole sono estremamente deboli. Tuttavia la critica si basa sul presupposto che il sole non possa amplificare la piccola perturbazione gravitazionale. Al contrario, il sole è una sorgente di energia e come tale può funzionare come un amplificatore di deboli perturbazioni gravitazionali. Nei miei lavori propongo una teoria fisica che spiegherebbe questa amplificazione nucleare di perturbazioni gravitazionali che avverrebbe nel sole. Se la teoria è corretta, le forze mareali sono sufficientemente forti da modulare l’attività solare attraverso l’amplificazione interna. Altri meccanismi incogniti sono ovviamente possibili. Ma ci sono forti evidenze empiriche che i pianeti stanno modulando in qualche modo l’attività solare, come anche un recente commentario su Nature ha evidenziato.

15. I nostri lettori conoscono gli studi di Abibullo Abdussamatof (3) , il quale afferma che il clima dipende dalle variazioni dell’Irradiazione Solare Totale (TSI), ed individua cicli climatici di 200 anni durante i quali la temperatura terrestre oscillerebbe tra un massimo, che avremmo appena raggiunto, ed un minimo verso il quale ci staremmo incamminando e che si manifesterebbe con una prossima glaciazione . In che modo questo si collega alla sua teoria?

Secondo me, la teoria di Abdussamatof è un po’ troppo generica. Ci sono dei cicli ma sono numerosi e la sensibilità climatica a questi cicli va calcolata precisamente, cosa che Abdussamatof non fa. Personalmente non credo che ci stiamo incamminando in pochi decenni verso una nuova glaciazione come la intende Abdussamatof sul tipo della Piccola Era Glaciale del 1700. Credo che la temperatura potrebbe al massimo scendere moderatamente per 20 anni e poi risalire.

16. Secondo Ivanka Charvàtova (4) il movimento di rivoluzione dei pianeti attorno al Sole genererebbe dei campi gravitazionali variabili, collegabili ai cicli delle macchie solari ed al clima terrestre. Come si rapporta questa rappresentazione alla sua teoria?

Gli studi di Charvàtova sono interessanti. Ci sono delle somiglianze con i miei a ed alcuni miei risultati hanno confermato i risultati di Charvàtova. Una differenza è che sto cercando di fare conti con grande precisione e di trovare dei meccanismi fisici.

17. Nir Shaviv e Jean Veizer spostano l’attenzione all’intera galassia ed ai raggi cosmici che colpiscono la Terra con intensità variabile, influendo sulla formazione delle nuvole e quindi sul clima, e generano le grandi glaciazioni che si sono succedute nelle lontane ere geologiche ad oggi, in questo in sintonia con Henry Svensmark e Jasper Kirby (5) . Lei cosa ne pensa?

Sono teorie interessanti e probabilmente corrette, almeno in parte. Credo che nel prossimo futuro queste teorie si svilupperanno.

18. Secondo Richard Lindzen(6) i modelli GCM sbagliano perché postulano che l’effetto dell’aumento della CO2 venga amplificato da una maggior evaporazione di vapore acqueo (feedback positivo) il quale a sua volta amplificherebbe l’effetto serra con esiti catastrofici. Lindzen al contrario sostiene che prevale un feedback negativo che attenua l’effetto serra. Quale è il suo parere?

Credo che Lindzen abbia ragione perché i suoi studi si basano su misure di dati che contraddicono le previsioni dei modelli al computer, un po’ come i miei studi.

19. Michael Mann (7) passerà alla storia per il suo grafico a mazza da hockey, dal quale preconizzava un imminente aumento incontrollato e disastroso della temperatura terrestre a causa delle emissioni antropogeniche di CO2. Cosa ne pensa?

Hockey stick del 1999 di Mann non è più credibile, anche Mann lo ha rigettato nel 2008. Penso che abbia contribuito non poco alla confusione su questo argomento. Oggi si ritiene che il clima si caratterizzato da grandi cicli millenari con punte calde durante il periodo romano, il periodo medioevale e il periodo corrente.

20. Alcuni scienziati non allineati con le teorie del riscaldamento globale antropogenico (ad esempio Richard Lindzen e Ivanka Charvatova) dicono di incontrare ostilità e difficoltà nella pubblicazione dei loro studi. Lei ha avuto esperienze di questo tipo?

Ovviamente. C’è una forte opposizione che direi ideologica piuttosto che scientifica. Le teorie scientifiche dovrebbero essere valutate oggettivamente con rigore scientifico, non sulla base di semplici pregiudizi ideologici, politici o economici. Tuttavia, se le mie teorie sono corrette, cioè se il clima è in gran parte regolamentato da cicli astronomici prevedibili, può essere possibile prevedere i cambi climatici per i prossimi decenni con una maggiore precisione, il che è tutto a vantaggio dell’umanità. Al momento i miei modelli sono in accordo con i dati mentre i modelli dell’IPCC basati sulla teoria del riscaldamento antropogenico hanno fallito le previsione sin dal 2000 come si vede, ad esempio, nella figura riportata ad inizio articolo.

 

 

Fonte : http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=36224

 

Michele