Archivi giornalieri: 22 Aprile 2013

Indici meteo-climatici di Marzo-Aprile 2013 e prospettive meteo-climatiche primaverili

Introduzione

Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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Gli indici: i valori del mese precedente

Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente

ENSO (El Niño Southern Oscillation, ad oggi neutralità, MEI index): (-0,163) -0,171

PDO (Pacific Decadal Oscillation): (-0,43) –0,63

AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,147) +0,188

QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (-1,24) +2,85

QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (-8,66) -8,32

MJO (Madden-Julian Oscillation): attualmente è in fase 5, in procinto di passare in fase 6, ma con intensità davvero ridotta, tanto da essere probabilmente poco significativo.

– L’ITCZ, nuovamente significativo per il nostro emisfero dall’inizio di Aprile, mostra un sopramedia nel settore centrale e un sottomedia nell’estremo settore orientale; per il resto risulta in media.

Commento indici

– l’ENSO ad aprile ha mostrato comportamenti differenziati da zona a zona dell’Oceano Pacifico:

  • in zona 1+2 (a ridosso delle coste sudamericane), attualmente appare in sviluppo un evento di Nina, finora non atteso nella sua intensità attuale
  • in zona 3, 3,4 3 4, invece, si osserva una lieve positività, in sostanza un debolissimo Nino, più evidente in zona 3.4 (peraltro la più estesa).

Le previsioni NOAA per i prossimi mesi mostrano una certa fatica a seguire le ultime rilevazioni dell’evento e continuano a mostrare una sostanziale tendenza al prolungamento della fase di neutralità. Tuttavia, l’esperienza suggerisce di attendere almeno la prossima rilevazione mensile prima di trarre conclusioni in tal senso, in quanto non si esclude una “ritaratura” delle previsioni stesse in seguito agli sviluppivcitati sopra.

– La PDO permane negativa, come da comportamento ciclico (è divenuta negativa qualche anno addietro e resterà tale per diversi
anni) ed oscilla, talvolta aumentando, talvolta diminuendo (come adesso, dopo qualche mese di incremento); sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

– L’AMO si conferma in territorio positivo. Al link seguente è riportato il grafico storico dell’AMO http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg Tale indice risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) dopo un cambio di segno.

– La QBO30 è tornata in territorio positivo, per la prima volta da Luglio 2011. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo compreso tra Febbraio e Luglio 2014.

– La QBO50, dopo il valore minimo di dicembre, sta lentamente risalendo verso la neutralità. Le statistiche, disponibili dal 1979
ad oggi, indicano che l’indice può permanere in fase negativa fino ad un massimo di 18 mesi. Attualmente la negatività dura da 14 mesi (Febbraio 2012), dunque al più il passaggio in fase positiva avverrà entro la prossima estate.

Come segnalato in precedenza, in base alle osservazioni ENSO NOAA, la prolungata neutralità sta volgendo in Nina nel settore oceanico orientale, mentre altrove permangono condizioni comprese tra neutralità e Nino molto debole. Le anomalie sottosuperficiali di temperatura possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà nel prossimo futuro.
La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif,

Rispetto ai mesi precedenti (Gennaio, Febbraio e Marzo), le persistenti anomalie negative nel comparto oceanico centro-orientale si sono estese verso ovest. In quello occidentale, le anomalie positive, tuttora presenti, si sono parzialmente ritratte verso ovest. In
sostanza, la rilevazione non chiarisce se nei prossimi mesi si avvierà un evento di uguale segno (Nino o Nina) in tutto il comparto oceanico. Anzi, essa testimonia di un perdurante equilibrio tra anomalie di segno opposto, che non sembra ancora risolversi a favore dell’una o dell’altra.

Si nota, inoltre, che le anomalie negative, così come quelle positive, presentano tuttora una ridotta tendenza all’emersione. Tale fenomeno trova riscontro nell’immagine successiva, quella relativa alle anomalie di temperatura superficiale nell’Oceano Atlantico.

Si osserva, infatti, da est ad ovest, una continua alternanza tra deboli anomalie negative e positive, tranne che nell’estremo settore orientale, a ridosso delle coste sudamericane, dove le anomalie negative sono più marcate.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/index.html

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La primavera 2013

I prossimi giorni

I giorni attorno al ponte del 25 aprile, vedranno condizioni di tempo variabile: inizialmente instabile al Nord e variabile altrove, specie al Centro; poi interverrà un temporaneo miglioramento, cui seguirà un nuovo possibile peggioramento dopo la fine della settimana del 25. Le temperature, dopo una prima discesa, risaliranno anche di molto (una sorta di prefrontale piuttosto caldo e duraturo) e poi probabilmente scenderanno di nuovo. Insomma, un classico andamento di tipo primaverile. L’immagine seguente è relativa a metà giornata di giovedì 25, alla quota di 850 Hpa:

Nell’immagine, si nota bene l’alta pressione sull’Europa Centro-orientale e sull’Italia, propaggine di quella delle Azzorre e il primo accenno di temporanea rimonta calda sull’Italia, che vedrà ad occidente un successivo affondo ben più freddo nei giorni immediatamente seguenti.

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Possibile evoluzione successiva (maggio)

I possibili scenari di inizio maggio cominciano a delinearsi, sia pure con qualche margine di incertezza: i saliscendi di AO e NAO suggeriscono un’alternanza di fasi meteo tra loro differenti, se non opposte, pur nel contesto di una stagione in media pienamente primaverile. Dunque caldo africano, poi fresco atlantico, poi alta pressione sull’Europa, quindi possibile discesa artica ad occidente e caldo prefrontale più ad est e poi chissà cos’altro, magari di nuovo anticiclone africano.

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Ciò è confermato, almeno per ora, dall’esame della precedente mappa delle anomalie superficiali oceaniche: si nota che al momento non sono presenti anomalie fredde presso le coste africane occidentali, anche se non è escluso possano comparire nel prossimo futuro, in seguito a qualche affondo nord atlantico e/o per fenomeni sottosuperficiali non ancora ben noti. In sostanza, per ora non si vede la formazione di una “lacuna barica” al largo delle coste portoghesi, che in passato ha favorito tante volte intense e durature spinte calde africane verso il Mediterraneo e l’Italia. Tuttavia, la partenza sopramedia dell’ITCZ in qualche misura ha favorito la rimonta calda verso il Mediterraneo.

In sostanza, al momento possiamo ragionevolmente confidare in un decorso stagionale abbastanza normale, senza troppi eccessi, pur nella fisiologica alternanza tra fasi più calde e fasi più fresche. Ma non illudiamoci si tratti di una situazione già consolidata ed immutabile fino al termine della stagione.

 

FabioDue