Introduzione
Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.
La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.
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Gli indici: i valori del mese precedente
Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente
- ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (+0,069) -0,298
- PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,08) -0,78
- AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,134) 0,079
- QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+12,64) +13,38
- QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (-3,60) +1,99
- MJO (Madden-Julian Oscillation): attualmente è in fase 4, con intensità assai modesta e prevista in ulteriore diminuzione. Finora non pare aver giocato alcun particolare ruolo.
– L’ITCZ (www.cpc.ncep.noaa.gov/products/fews/ITCZ/itcz.shtml), nuovamente significativo per il nostro emisfero dall’inizio di Aprile, alla prima decade di Luglio risulta lievemente sopramedia nel settore centrale, in media o lievemente sottomedia altrove.
Commento indici
- l’ENSO ormai da mesi mostra comportamenti differenziati tra le diverse zone del Pacifico equatoriale:
- Nelle zone 1+2 (a ridosso delle coste sudamericane) e 3 (un po più al largo), attualmente persiste un evento di Nina di debole intensità;
- in zona 3,4 e 4, invece, si osserva ancora una sostanziale neutralità.
Si ritiene che tale particolarità sia la ragione principale della instabile stagione primaverile e dell’avvio di quella estiva in tono minore rispetto al recente passato.
Le previsioni NOAA per i prossimi mesi prospettano, già per agosto, un ritorno alla neutralità dove ora c’è una debole Nina ed una persistenza delle condizioni di neutralità altrove. Nell’estate del 2004, finora così simile a quella attuale, la Nina “est” era meno sviluppata ma si indebolì più lentamente, scomparendo del tutto nella prima metà dell’autunno, di quanto prevede ora il NOAA.
Nel 2004, luglio fu abbastanza caldo nella seconda metà, con una certa persistenza di isoterme ad 850hpa attorno a +20. Quindi, dopo una netta rinfrescata a fine mese, l’avvio di agosto fu caldo, con una persistenza di isoterme superiori a +20 su tutta la Penisola, fin verso il 20. Poi però la stagione declinò rapidamente e propose una prima metà di settembre decisamente meno calda, a tratti non più estiva.
Pertanto, il comportamento attuale dell’ENSO e l’evoluzione prevista depongono a favore di un andamento meteo abbastanza simile a quello del 2004. Naturalmente potrà esservi qualche differenza, ad oggi non prevedibile, e sarà interessante sottolinearla e cercare di spiegarne le ragioni.
Come noto, le anomalie sottosuperficiali di temperatura possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link
http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,
Rispetto ai mesi precedenti si conferma l’indebolimento delle anomalie negative di temperatura. Quelle positive, invece, pur piuttosto deboli mostrano una lieve estensione verso est. In sostanza, la rilevazione conferma le previsioni NOAA circa un probabile ritorno nei prossimi mesi a condizioni di neutralità su tutto l’Oceano Pacifico equatoriale e poi, forse, di Nino debole, almeno ad ovest.
Le anomalie superficiali mostrano tuttora una debole Nina nel Pacifico centro-orientale. Le anomalie negative in Atlantico, dalle Isole Britanniche fino alle coste del Marocco ed oltre si sono notevolmente ridotte e concentrate (e intensificate) soprattutto al largo delle coste del Portogallo.
http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/index.html
Come già accennato in precedenza, la presenza di rilevanti anomalie negative al largo delle coste del Portogallo e del Marocco è in relazione con la formazione di una “lacuna barica”, ovvero di una depressione semipermanente. Ciò costituirà, pare, il trampolino di lancio ideale per invasioni di aria calda africana verso il Mediterraneo e l’Italia.
- La PDO è tornata negativa, dopo una brevissima escursione in territorio positivo, la prima dopo qualche anno; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg
- L’AMO si conferma in territorio positivo, sebbene in calo. Al link seguente è riportato il grafico storico dell’AMO http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg . Tale indice risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) dopo un cambio di segno.
- La QBO30 sta crescendo nettamente verso il prossimo valore massimo. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo compreso tra Febbraio e Luglio 2014.
- La QBO50, è tornata positiva, dopo 16 mesi consecutivi di valori negativi. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015.
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L’estate 2013: il periodo del solleone ed il mese di agosto
I prossimi giorni
La seconda metà di Luglio è iniziata all’insegna della prevalenza di bel tempo, anche se non della stabilità estiva che sarebbe invece normale in questo periodo: annuvolamenti e temporali pomeridiani si sono verificati fino a domenica su tutti i rilievi, da Nord a Sud. Localmente vi sono stati temporali anche in Pianura Padana e lungo le coste del Nord e del Centro.
Tale situazione di non completa stabilità dipende dalla costante assenza di una figura anticiclonica stabilizzante, sul Mediterraneo e sull’Italia. L’Anticiclone delle Azzorre continua a presidiare l’Europa Occidentale ed il vicino Atlantico, lasciando invece il Mediterraneo in una condizione di “palude barica”, esposto ad infiltrazioni instabili settentrionali, ma anche a richiami caldi africani.
Tutto ciò è ben rappresentato dall’immagine seguente, previsione per la mattina di giovedì 25 e relativa alla pressione al suolo ed alla distribuzione delle precipitazioni:
Nell’immagine, si nota bene una parte dell’anticiclone delle Azzorre trasferitosi nettamente verso nordest, addirittura ben oltre le Isole Britanniche. Su queste ultime vi è una relativa area depressionaria, che sarà da tenere d’occhio perché fortemente indiziata di portarsi verso sud, al largo della Spagna e del Portogallo, dove innescherà un richiamo caldo africano verso il Mediterraneo. Ad est persiste un’area depressionaria. Infine, come già detto, l’Italia si trova in una “palude barica” che non lascia presagire stabilità duratura: è ormai pressoché certa un’invasione di aria calda di origine africana nei prossimi giorni; inoltre, in assenza di una figura di alta pressione sul Mediterraneo, è possibile, anzi probabile, che il caldo africano sia poi scacciato, almeno temporaneamente, da una robusta invasione di aria atlantica, fresca ed instabile.
Dunque, fin verso la fine del mese, durante la prima decade del cosiddetto “solleone” (20-30 luglio) dobbiamo attenderci caldo in accentuazione: ormai da giorni GFS prima ed ora anche ECMWF lo prevedono chiaramente.
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Possibile evoluzione successiva (Agosto)
Dopo il possibile “break” atlantico di fine mese (attualmente GFS lo vede proprio per il 31 ma, bisogna dire, ECMWF a 10 giorni non lo intravvede ancora con chiarezza) cui si è accennato, che tuttavia necessita di doverose conferme, l’avvio meteorologico del mese di Agosto comincia a delinearsi. Nella prima parte dell’articolo si è accennato alla similitudine con il 2004 ed all’evoluzione che allora propose il mese di agosto: piuttosto caldo e stabile nelle prime due decadi, più instabile e fresco nell’ultima.
Ciò che si può dire al momento riguardo l’avvio del mese di agosto può essere intuito dall’andamento di AO e NAO (che, ricordo, non sono indici predittivi, ma sintetizzano quanto riportato dai vari ensemble del modello GFS) nei prossimi 15 giorni:
L’AO inizialmente poco sotto la neutralità, poi forse attorno ad essa, ci segnala che le alte pressioni sono previste costantemente a latitudini più elevate del Mediterraneo e non (se fosse positiva) in prevalenza alle nostre latitudini. Anche la NAO appare inizialmente negativa (tale quindi da testimoniare della già accennata incursione atlantica verso le coste del Portogallo), pare anch’essa restare comunque nei pressi della neutralità. Tali valori sono coerenti con le condizioni che molto probabilmente provocheranno una importante avvezione calda africana e con un successivo “break” fresco nordatlantico, seguito da un possibile ripristino delle condizioni precedenti (Anticiclone delle Azzorre su Atlantico ed Europa Occidentale, con l’Italia ai margini). Ad oggi non sono disponibili indicazioni più precise circa gli scenari di agosto. Tuttavia, suggeriscono perlomeno una fase relativamente dinamica, prima di una probabile nuova duratura stabilità estiva, che sarebbe peraltro del tutto normale nella seconda decade del “solleone” (1-10 agosto) ed anche oltre.
Al momento non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.
FabioDue