Archivi giornalieri: 2 Agosto 2013

La prova che il ciclo lunare influenza il sonno umano

 

Christian Cajochen1,  Songül Altanay-Ekici1,  Mirjam Münch2,  Sylvia Frey1,  Vera Knoblauch3, Anna Wirz-Justice1

  • 1 Centre for Chronobiology, Psychiatric Hospital of the University of Basel, 4012 Basel, Switzerland
  • 2 Solar Energy and Building Physics Laboratory, Swiss Federal Institute of Technology Lausanne, 1015 Lausanne, Switzerland
  • 3 Centre for Sleep Medicine, Hirslanden Clinic, 8702 Zollikon, Switzerland

 

Riassunto

 

Ritmi endogeni di periodicità lunare di circa (~ 29,5 giorni) e le loro basi molecolari e genetiche di fondo sono state dimostrate in un certo numero di specie marine [1 e 2]. Al contrario, vi è una grande quantità di folclore, ma alcuna consistente associazione, fra i cicli lunari, con la fisiologia umana e il comportamento [3]. Qui mostriamo che le misure soggettive e oggettive del sonno variano a seconda della fase lunare e quindi possono riflettere una ritmicità lunare nell’uomo. Per escludere fattori confondenti come l’aumento della luce di notte o la potenziale distorsione nella percezione, per quanto riguarda un influsso lunare nel sonno, abbiamo analizzato retrospettivamente la struttura del sonno, l’attività elettroencefalografica durante la fase di non-rapid-eye-movement NREM del sonno, e la secrezione degli ormoni della melatonina e il cortisolo, trovati, in condizioni di laboratorio, rigorosamente controllate, in un ambiente trasversale. In nessun momento durante e dopo lo studio erano volontari o investigatori consapevoli della analisi a posteriori rispetto alla fase lunare. Abbiamo scoperto, che circa nel plenilunio, l’elettroencefalogramma (EEG) e l’attività delta durante il sonno NREM, un indicatore del sonno profondo, è diminuita del 30%, il tempo di addormentarsi è aumentato di 5 min, e la durata totale del sonno si è ridotta di 20 min. Questi cambiamenti sono stati associati con una diminuzione della qualità soggettiva del sonno e una diminuzione dei livelli di melatonina endogena. Questa è la prima prova attendibile che il ritmo lunare è in grado di modulare la struttura del sonno negli esseri umani, se misurati in condizioni altamente controllate, in un protocollo di studio circadiano di laboratorio, senza riferimenti temporali.

 

Figura 1. Tempo di caduta nella fase di addormentamento e fase lunare

Ogni punto dei dati (totale di 64 notti doppio tracciato) rappresenta l’EEG definito come tempo di insorgenza del sonno (cioè, la latenza del sonno: tempo tra luci e la prima occorrenza EEG di fase 2 del sonno in minuti). Il diverso codice e il colore dei simboli, raffigurano il diverso genere e fasce di età: rosa per le giovani donne, blu per i giovani uomini, bianco per le donne più anziane, e grigio per gli uomini più anziani. Nota: la dipendente distribuzione delle fasi lunari (immagini superiore ascissa) potrebbe essere dotata di una funzione di sinusoide [f = y0 + a, sin (2, pi, x / b + c); bontà di adattamento, r = 0,46]. Le caselle colorate delineano le classi luna 1, 2, e 3, con la luna di classe 1 le notti che si sono verificate tra -4 e + 4 giorni intorno alla luna piena, luna di classe 2 le notti che si sono verificate tra 5-9 giorni prima o dopo la luna piena, e la classe di luna 3, per quelle notti che si è verificate tra 10 e 14 giorni prima e dopo la luna piena.

 

 

Fonte :  http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960982213007549

 

Michele