Archivi giornalieri: 10 Settembre 2013

L’autunno 2013 – Situazione e prospettive meteo – Parte 2: i possibili caratteri prevalenti della stagione

Introduzione

Nella Prima Parte si è riepilogata l’estate 2013 e si sono tratteggiate le previsioni per i prossimi giorni. Di seguito si cerca di individuare una tendenza di lunghissimo periodo, valida per l’intera stagione autunnale.

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La tendenza successiva – I possibili caratteri prevalenti della stagione autunnale

Scrutare nel lunghissimo termine, come noto, è impresa davvero ardua. Alcuni enti, da qualche anno, emettono previsioni mensili fino a 6 mesi nel futuro; tuttavia, l’attendibilità di tali previsioni è al momento davvero bassa. Pertanto, nel presente articolo non saranno prese in considerazione.

Nelle rubriche relative ai mesi precedenti ci siamo avvalsi delle proiezioni di massima fornite dagli indici AO e NAO (che, comunque, ricordiamo, non sono di natura predittiva e derivano dai “run” previsionali del modello GFS; per il loro significato si veda il link all’inizio dell’articolo), ma soprattutto del comportamento dell’ENSO (Nino/Nina), in rapporto all’andamento di stagioni con un ENSO analogo. In primavera ed estate si è ampiamente sfruttata, con qualche successo, l’analogia con il 2004.

Per cominciare, osserviamo l’andamento attuale di AO e NAO, comunque utili in quanto forniscono informazioni di sintesi, con le seguenti immagini.

Immagine AO

 

L’AO mostra un andamento inizialmente appena positivo ma molto vicino alla neutralità, indice di una certa prevalenza di depressioni alle medie/alte latitudini. Poi però tende a divenire lievemente negativo, segno probabilmente che il Mediterraneo diviene sede di relative basse pressioni e che l’Alta pressione delle Azzorre presidia il vicino Atlantico e l’Europa Occidentale. Pertanto, pare, non dobbiamo attenderci alcuna alta pressione significativa e stabile alle nostre latitudini, nemmeno nel lungo termine.

Immagine NAO

La NAO mostra una costante lieve positività, pur con una certa dispersione, indice di una scarsa tendenza per ora a scambi meridiani lungo l’Oceano Atlantico e l’Europa Occidentale (discese fredde da nord, risalite calde da sud), peraltro fisiologico in questo periodo. una certa diminuzione nel lungo periodo, se sarà confermata, potrebbe invece segnalare un avvio dei suddetti scambi meridiani.

Dunque AO e NAO, se saranno confermate, forniscono un quadro evolutivo del tutto in linea con quello attuale e nel solco di una progressione fisiologica della stagione autunnale, caratterizzata da una progressiva ingerenza di depressioni atlantiche che, dal di la’ delle Alpi, si spingono di solito sempre più verso le nostre latitudini ma, almeno in una prima fase, lasciano spazio a pur brevi periodi di tempo bello e stabile.

Tuttavia, AO e NAO non possono fornirci indicazioni oltre i 15 giorni. Per provare ad andare oltre, esaminiamo un indice davvero importante, già citato in precedenza, l’ENSO (El Nino Southern Oscillation; per il significato si veda il link all’inizio dell’articolo). In base all’andamento di stagioni autunnali passate, riteniamo che il suo comportamento sia importante per dare un carattere complessivo alla stagione autunnale e di importanza crescente man mano che la stagione avanza. Cominciamo però dal comportamento delle acque sottosuperficiali nel Pacifico equatoriale, che spesso si è dimostrato essere un vero e proprio “precursore” dell’andamento dell’ENSO. Per comprendere meglio l’immagine seguente, si consideri che rappresenta l’Oceano Pacifico lungo l’equatore in sezione, dunque dalla superficie fino a 400 metri di profondità. http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif (si è preferito non inserire il quadro aggiornato a settembre, disponibile al link indicato sopra, in quanto conferma in sostanza quanto riportato e perchè non contiene più il riquadro relativo al mese di maggio, ritenuto invece utile per illustrare l’evoluzione delle acque sottosuperficiali):

 

 

Rispetto alla scorsa primavera (primo riquadro in alto), le anomalie negative (azzurre a destra in altro, corrispondenti in superficie ad una moderata “Nina est”) si sono alquanto indebolite. Nel frattempo, quelle positive (rosse a sinistra, Oceano Pacifico ovest) non si sono rafforzate (anzi, semmai il contrario) ma si sono estese un poco verso est. Ad agosto (e a settembre), inoltre, le anomalie positive ad ovest, quasi scomparse a Luglio, hanno di nuovo fatto capolino.

Insomma, permane una condizione di equilibrio tra anomalie di segno opposto che non pare per ora risolversi a favore dell’una o dell’altra. Ciò continua a deporre a favore del proseguimento di una sostanziale neutralità dell’ENSO, un po’ più verso la Nina ad est, un po’ più verso il Nino ad ovest, ma senza una prevalenza dell’uno o dell’altro.

La conferma viene non solo dalla fotografia attuale (immagine seguente, tratta da http://www.ospo.noaa.gov/data/sst/anomaly/2013/anomnight.9.9.2013.gif )

 

Immagine SST

 

 

ma anche dalle previsioni ENSO del NOAA:

 

Immagine ENSO NOAALa riga nera continua rappresenta l’andamento dell’ENSO già rilevato, fino al mese di agosto. La riga nera tratteggiata, media dei diversi membri previsionali, mostra un andamento compreso tra la perfetta neutralità e un Nino molto debole. Essa è però affetta da una certa dispersione dei membri previsionali, specie dopo il mese di Ottobre. Occorre osservare che tale modello di previsione, nei mesi precedenti, aveva sovrastimato la portata delle anomalie positive, preannunciando l’avvio di un Nino debole che, finora, non si è verificato. E’ quindi ragionevole ritenere che il periodo di sostanziale neutralità possa protrarsi ancora a lungo, se non interverranno novità sostanziali nelle acque sottosuperficiali esaminate in precedenza. Continua la lettura di L’autunno 2013 – Situazione e prospettive meteo – Parte 2: i possibili caratteri prevalenti della stagione