L’autunno 2013 – Situazione e prospettive meteo – Parte 2: i possibili caratteri prevalenti della stagione

Introduzione

Nella Prima Parte si è riepilogata l’estate 2013 e si sono tratteggiate le previsioni per i prossimi giorni. Di seguito si cerca di individuare una tendenza di lunghissimo periodo, valida per l’intera stagione autunnale.

aaaaaaaaaaaaaaaaa

La tendenza successiva – I possibili caratteri prevalenti della stagione autunnale

Scrutare nel lunghissimo termine, come noto, è impresa davvero ardua. Alcuni enti, da qualche anno, emettono previsioni mensili fino a 6 mesi nel futuro; tuttavia, l’attendibilità di tali previsioni è al momento davvero bassa. Pertanto, nel presente articolo non saranno prese in considerazione.

Nelle rubriche relative ai mesi precedenti ci siamo avvalsi delle proiezioni di massima fornite dagli indici AO e NAO (che, comunque, ricordiamo, non sono di natura predittiva e derivano dai “run” previsionali del modello GFS; per il loro significato si veda il link all’inizio dell’articolo), ma soprattutto del comportamento dell’ENSO (Nino/Nina), in rapporto all’andamento di stagioni con un ENSO analogo. In primavera ed estate si è ampiamente sfruttata, con qualche successo, l’analogia con il 2004.

Per cominciare, osserviamo l’andamento attuale di AO e NAO, comunque utili in quanto forniscono informazioni di sintesi, con le seguenti immagini.

Immagine AO

 

L’AO mostra un andamento inizialmente appena positivo ma molto vicino alla neutralità, indice di una certa prevalenza di depressioni alle medie/alte latitudini. Poi però tende a divenire lievemente negativo, segno probabilmente che il Mediterraneo diviene sede di relative basse pressioni e che l’Alta pressione delle Azzorre presidia il vicino Atlantico e l’Europa Occidentale. Pertanto, pare, non dobbiamo attenderci alcuna alta pressione significativa e stabile alle nostre latitudini, nemmeno nel lungo termine.

Immagine NAO

La NAO mostra una costante lieve positività, pur con una certa dispersione, indice di una scarsa tendenza per ora a scambi meridiani lungo l’Oceano Atlantico e l’Europa Occidentale (discese fredde da nord, risalite calde da sud), peraltro fisiologico in questo periodo. una certa diminuzione nel lungo periodo, se sarà confermata, potrebbe invece segnalare un avvio dei suddetti scambi meridiani.

Dunque AO e NAO, se saranno confermate, forniscono un quadro evolutivo del tutto in linea con quello attuale e nel solco di una progressione fisiologica della stagione autunnale, caratterizzata da una progressiva ingerenza di depressioni atlantiche che, dal di la’ delle Alpi, si spingono di solito sempre più verso le nostre latitudini ma, almeno in una prima fase, lasciano spazio a pur brevi periodi di tempo bello e stabile.

Tuttavia, AO e NAO non possono fornirci indicazioni oltre i 15 giorni. Per provare ad andare oltre, esaminiamo un indice davvero importante, già citato in precedenza, l’ENSO (El Nino Southern Oscillation; per il significato si veda il link all’inizio dell’articolo). In base all’andamento di stagioni autunnali passate, riteniamo che il suo comportamento sia importante per dare un carattere complessivo alla stagione autunnale e di importanza crescente man mano che la stagione avanza. Cominciamo però dal comportamento delle acque sottosuperficiali nel Pacifico equatoriale, che spesso si è dimostrato essere un vero e proprio “precursore” dell’andamento dell’ENSO. Per comprendere meglio l’immagine seguente, si consideri che rappresenta l’Oceano Pacifico lungo l’equatore in sezione, dunque dalla superficie fino a 400 metri di profondità. http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif (si è preferito non inserire il quadro aggiornato a settembre, disponibile al link indicato sopra, in quanto conferma in sostanza quanto riportato e perchè non contiene più il riquadro relativo al mese di maggio, ritenuto invece utile per illustrare l’evoluzione delle acque sottosuperficiali):

 

 

Rispetto alla scorsa primavera (primo riquadro in alto), le anomalie negative (azzurre a destra in altro, corrispondenti in superficie ad una moderata “Nina est”) si sono alquanto indebolite. Nel frattempo, quelle positive (rosse a sinistra, Oceano Pacifico ovest) non si sono rafforzate (anzi, semmai il contrario) ma si sono estese un poco verso est. Ad agosto (e a settembre), inoltre, le anomalie positive ad ovest, quasi scomparse a Luglio, hanno di nuovo fatto capolino.

Insomma, permane una condizione di equilibrio tra anomalie di segno opposto che non pare per ora risolversi a favore dell’una o dell’altra. Ciò continua a deporre a favore del proseguimento di una sostanziale neutralità dell’ENSO, un po’ più verso la Nina ad est, un po’ più verso il Nino ad ovest, ma senza una prevalenza dell’uno o dell’altro.

La conferma viene non solo dalla fotografia attuale (immagine seguente, tratta da http://www.ospo.noaa.gov/data/sst/anomaly/2013/anomnight.9.9.2013.gif )

 

Immagine SST

 

 

ma anche dalle previsioni ENSO del NOAA:

 

Immagine ENSO NOAALa riga nera continua rappresenta l’andamento dell’ENSO già rilevato, fino al mese di agosto. La riga nera tratteggiata, media dei diversi membri previsionali, mostra un andamento compreso tra la perfetta neutralità e un Nino molto debole. Essa è però affetta da una certa dispersione dei membri previsionali, specie dopo il mese di Ottobre. Occorre osservare che tale modello di previsione, nei mesi precedenti, aveva sovrastimato la portata delle anomalie positive, preannunciando l’avvio di un Nino debole che, finora, non si è verificato. E’ quindi ragionevole ritenere che il periodo di sostanziale neutralità possa protrarsi ancora a lungo, se non interverranno novità sostanziali nelle acque sottosuperficiali esaminate in precedenza.

In base a tali osservazioni, l’andamento autunnale futuro dell’ENSO potrà assomigliare

  1. ancora una volta al 2004, che presentò un debole Nino, a tratti prossimo alla neutralità, eredità di un anno caratterizzato da persistente neutralità (come il 2013);
  2. oppure al 2003, che in autunno presentò anch’esso un ENSO compreso tra neutralità e Nino debole, ma eredità di un anno iniziato con un Nino debole/moderato e proseguito con una estate rovente sull’Europa Occidentale, che aumentò di molto le temperature superficiali, condizionando il tempo sull’Italia almeno per le prime due settimane di settembre; inoltre, una vistosa anomalia negativa in Atlantico (anch’essa in qualche misura condizionò il tempo), scomparve del tutto solo alla fine di ottobre.
  3. al 2000, con una certa prevalenza di una debole Nina;
  4. oppure al 2001, con una sostanziale neutralità nell’alternanza tra deboli anomalie di segno opposto, con debole Nina ad est e neutralità o debole Nino ad ovest; questa corrisponde alla condizione attuale.

Pertanto, proviamo di seguito ad esaminare l’andamento di tali stagioni autunnali passate, per trarre qualche indicazione di carattere generale valida per il prossimo futuro.

  1. Autunno 2004: settembre fu in prevalenza anticiclonico e asciutto, con temperature miti; solo nella terza decade si ebbe un deciso ingresso perturbato dal Nord Atlantico, con un netto calo termico; ottobre fu caldo e asciutto nella prima e nella terza decade, nella norma e più perturbato nella seconda; novembre iniziò con una potente avvezione calda africana fuori stagione, poi nel corso della prima decade si verificò la prima discesa di aria fredda a carattere perturbato, con l’isoterma 0 che raggiunse il Nord e altre se ne verificarono di seguito, pur di intensità modesta, mentre la terza decade fu in prevalenza anticiclonica e relativamente mite.
  2. Autunno 2003: settembre risultò più instabile e fresco nella prima metà, rispetto alla seconda metà che fu invece di stampo più estivo; ottobre fu instabile, mite (a tratti caldo) nella prima decade, più stabile e fresco nella seconda e marcatamente perturbato e un po’ più freddo (con l’isoterma 0 che attraversa l’Italia) nella terza decade; novembre fu in prevalenza anticiclonico nelle prime due decadi (più mite nella prima), più instabile ma mite nella terza.
  3. Autunno 2000: settembre fu nel complesso abbastanza instabile, fresco nella prima decade, più caldo di stampo estivo in quelle successive, specie nella seconda; ottobre fu piuttosto instabile nelle prime due decadi (normale nella prima, più caldo nella seconda), più stabile e mite nella terza; novembre fu nel complesso piuttosto instabile, a tratti perturbato, mite al Sud e più fresco al Nord.
  4. Autunno 2001: settembre fu piuttosto instabile, specie nella seconda decade, più fresco nelle prime due decadi, più caldo nella terza; ottobre fu nettamente anticiclonico e caldo, specie nelle prime due decadi, meno caldo ma mite nella terza; novembre fu in prevalenza anticiclonico e mite al Sud (più freddo al Nord) nella prima e nella seconda decade, più instabile e freddo nella terza, con l’isoterma 0 che ha attraversato per due volte l’intera Penisola.

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Conclusioni

Le previsioni NOAA attualmente suggeriscono un autunno simile al tipo 1 o tipo 2 (meno probabile, in quanto non vi è alcuna anomalia negativa in Atlantico paragonabile a quella di allora), ovvero con Nino debole, al limite della neutralità. Invece, l’andamento delle acque sottosuperficiali suggerisce al momento un autunno più simile al tipo 4.

Dunque possiamo attenderci un autunno più simile a quello del 2001, dunque più instabile e fresco a settembre e novembre (specie al Nord), più mite e stabile ad ottobre? Si tratta al momento di indicazioni di massima assolutamente da confermare, da prendere con cautela e da confrontare poi con la realtà dell’evoluzione autunnale. Comunque, l’andamento dell’ENSO è al momento uno degli indici più interessanti per scrutare nel futuro (specie di stagioni come autunno ed inverno), altrimenti del tutto nebuloso.

FabioDue

 

 

31 pensieri su “L’autunno 2013 – Situazione e prospettive meteo – Parte 2: i possibili caratteri prevalenti della stagione

  1. Ragazzi buon giorno

    premetto che l’articolo devo ancora leggerlo ma secondo me oggi per i nostri conteggi il sole potrebbe essere senza macchie.

    Che ne pensate?

     

     

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  2. Senza entrare nello specifico, sono in sostanza daccordo con l’analisi fatta. Io comunque prenderei la “faccenda” sotto un’altro punto di vista: rispetto all’anno scorso quando l’anomalia tropicale con un basso gradiente termodinamico sui paralleli subtropicali ha prolungato la stagione “calda” fino alle porte di novembre. Ci ricorderemo bene (specie chi abita al sud ma in generale su tutta l’Europa Sudorientale e Orientale in particolare), l’enorme anomalia termica occorsa per 6 mesi consecutivi (maggio-novembre), interrotta solamente a dicembre per poi ripresentarsi nel mese di gennaio di quest’anno. Anomalia che va a braccetto con la lontana parente “pacifica” che fa si che le wave planetarie si “fasano” in modo da incentivare enormemente la Wave1 e praticamente azzerare la Wave2 atlantica. Bene… da qualche mese questo elemento climatico sta cambiando… la PDO anche se non convintamente (togliendo luglio) sta vicina alla neutralità o addirittura presenta qualche accenno positivo. Ora il momento cruciale avverrà in corrispondenza della ripartenza del VPT. Se questa tendenza si protrarrà anche nella stagione fredda allora le cose quest’anno saranno “leggermente” diverse dagli ultimi 6-7 anni. Per l’autunno è chiaro che una “fase” PDO + anche se like, incentiva la corrente subtropicale e zonale e gonfia l’anticiclone atlantico (WAVE2). Per tale motivo, viste le continue e ripetute escalation anticicloniche sul territorio russo, è ipotizzabile un autunno nel complesso più anticiclonico rispetto agli anni passati con prevalenza di entrate nordoccidentali e settentrionali complice l’aumento di pressione sul vicino Atlantico. Tralasciando settembre dove ormai si inquadra già il suo carattere, si avrà un ottobre “old style” con le ottobrate alternate a precipitazioni moderate con temperature in media climatica ed un novembre invece notevolmente perturbato e fresco su tutta l’italia. Ciao.

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  3. Sino a questo momento solamente qualche goccia di pioggia.. precipitazioni nulle per meglio dire… poca rugiada. umidità che segue l’andamento giornaliero. al mattino è abbastanza secco.
    Nelle ondate calde sahariane e azzorriane di questa estate, umidità al massimo due o tre giorni opprimente. con il secondo, a volte che spingeva dall’oceano, sopra le nostre testa, masse d’aria caldissime. Ma mai durature, intense sicuramente, ma brevi. Stiamo assistendo ad una fase duratura con un canadese in mezzo.. questo relativamente lo considero un ritorno alla normalità.. in quanto caratteristica invernale da dieci anni a questa parte…
    @Simone
    il Sole è pallido =?

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  4. si ma a quel tempo non avevamo un sole così, secondo me è una variabile da tenere in considerazione e non da sottovalutare

      (Quote)  (Reply)

  5. Simone,

     

    Simone: Ragazzi buon giorno premetto che l’articolo devo ancora leggerlo ma secondo me oggi per i nostri conteggi il sole potrebbe essere senza macchie. Che ne pensate?

     Se è per questo è dal 7 che siamo spotless per il nia’s!

     

    Incredibile invece come stiano contando al sidc, anche il passato mese di agosto chiuso a 66!

     

    vergogna!

     

    cmq il sole sta colassando pian piano, presto un articolo chirificatore!

     

    Simon

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  6. Ma la QBO positiva non sarà significativa?
    Date le SSTA positive tra la Lapponia e le Svalbard da ormai un anno e mezzo, quest’anno si ripeterà l’innevamento precoce della Siberia?
    Per me sarà una stagione tipicamente autunnale.

    Ciao
    Fano

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  7. fano,
    Sulla QBO positiva, almeno in modo sistematico, mi pare presto. Mi aspetto resti in prevalenza negativa, con qualche escursione in territorio positivo, ancora per anni. 

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  8. ice2020,
    la vecchiaia 🙁 e questo editor a cui non mi sono ancora abituato 🙂
    Comunque, riguardo la QBO, i suoi effetti dipendono dall’accoppiata con il ciclo solare. Teoricamente dovrebbe risultare una invernata poco favorevole ad ondate di freddo di rilievo. Vedremo….
    Quanto invece alla PDO, di cui si diceva sopra, mi aspetto resti prevalentemente negativa ancora per anni e quindi continui a favorire la Nina rispetto al Nino, anche grazie alla ridotta attività solare. Tradotto in soldoni significa Raffreddamento Globale, pur con tutta la gradualità del caso.

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  9. OT Artico: il 10/09/2013 si registra un Minimo relativo dell’ estensione nonostante abbiano “riarmonizzato” i dati per abbassare i valori, ovvero per fregare e barare spudoratamente .
    Fonte http://www.ijis.iarc.uaf.edu/seaice/extent/Sea_Ice_Extent_v2_L.png
    Month,Day,1980's Average,1990's Average,2000's Average,2002,2003,2004,2005,2006,2007,2008,2009,2010,2011,2012,2013
    09,06,7273498,6563208,5547736,5528798,6003047,5769872,5501471,5738469,4240157,4612732,5175837,4853959,4325935,3325238,4923972
    09,07,7255232,6550737,5537967,5527348,6012361,5725371,5493222,5762027,4216577,4532520,5149921,4809065,4298498,3312446,4893380
    09,08,7242565,6548129,5525440,5513425,6017623,5720713,5472980,5801116,4194521,4503523,5151359,4769046,4287925,3300795,4861800
    09,09,7235697,6550233,5516632,5516051,5996783,5733983,5461068,5805330,4173372,4500623,5135130,4747650,4269378,3282082,4831603
    09,10,7230712,6556033,5507408,5531185,5976445,5712322,5443272,5779256,4144892,4533638,5106641,4721220,4269199,3264665,4833597
    09,11,7229571,6556440,5504142,5534703,5946540,5683663,5423208,5741740,4126762,4554097,5071892,4771522,4276583,3234262,-9999

    O.T. La nuova pelle é più bella ma un pò meno pratica, inoltre ridimensionando i font i risultati non sono eccezionali la tabella di dati infatti spagina.

      (Quote)  (Reply)

  10. Luci0,

    Ciao Lucio mi hai anticipato di 10 minuti stavo scrivendo il commento e ho visto il tuo.

    Sono scandalosi ma nonostante tutti i loro sforzi la natura li smentisce facendo il suo corso. Ben 1.500.000 Km. quadrati di estensione in più rispetto all’anno scorso. La prima inversione di tendenza nel 2012 è stata il 17/09 una settimana dopo. 

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  11. http://www.meteogiornale.it/notizia/29128-1-el-nino-la-nina-no-la-nada-ecco-le-possibili-ripercussioni-sul-clima

    Anch’io la penso come il NOAA e l’ho scritto proprio nell’articolo qui sopra: le condizioni di neutralità probabilmente dureranno ancora a lungo, mesi probabilmente, e non se ne vede la fine.

    Molto interessante la questione della minore predicibilità del tempo: poiché l’ENSO non da una impronta precisa alle stagioni (perché è neutro) prevalgono altri fattori. Nel nostro caso, dovremo considerare prima di tutto l’accoppiata QBO-ciclo solare, per il tardo autunno e l’inverno, poco favorevole ad ondate di freddo di rilievo (a meno di “colpi di reni” del Sole) peraltro un po’ come lo scorso inverno: l’attuale ciclo solare è sì al massimo, ma presenta alcune caratteristiche più simili ad un minimo. Un ibrido, insomma.

    Per questo lo scorso inverno, che doveva essere favorevole ad ondate di freddo, in realtà è stato così così. Mi aspetto qualcosa di simile anche per il prossimo.

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  12. Scambi meridiani artici quest’anno si presenta cosi l’autunno…  io penso che sarà un ritorno alla cosiddetta normalità, ovvero nevicate o nella prima decade o nell’ultima in dicembre..il discorso non inverno dipende dalla partenza se troppo anticipata .. e c’è un invernata forte come penso sul circolo polare artico a noi restano le briciole…freddo senza nebbia che gela è impossibile vederlo al nord, è vero però!.. che se c’è un canadese in mezzo e la solita depressione in mezzo all’atlantico la nebbia non gela al suolo non si fa il cuscino e vediamo l’inverno stile 2012/13… che merita se c’è l’incrocio giusto..  la fortuna può essere che quell’aria dalla puzza salmastra come la chiamavo l’anno scorso sta arrivando adesso..
    http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/2012/Rrea00120121220.gif
    più o meno siamo qui … questo è quasi novembre secondo me…
    logicamente il VP è ancora indietro e siamo ancora in estate, quindi le Azzorre si comportano di conseguenza…
    http://www.wetterzentrale.de/pics/Recm241.gif
    bianco natale sti… speriamo non sia un altro anno cosi…
    http://www.wetterzentrale.de/pics/archive/ra/2012/Rrea00120121225.gif

      (Quote)  (Reply)

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