Introduzione
La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.
La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.
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L’inverno 2013-2014 – riepilogo
L’inverno 2013-2014 è risultato tra i più miti da quando esistono le rilevazioni di temperatura, in Italia ed in Europa. Nel nostro Paese è risultato anche estremamente piovoso, specie al Nord: se si considera che gennaio è normalmente il mese più asciutto dell’anno dopo luglio, le continue precipitazioni hanno rappresentato davvero un’anomalia. I ripetuti passaggi di perturbazioni atlantiche hanno apportato notevolissime quantità di neve sulle Alpi, spesso seconde solo al 1951. Ciò garantirà una scorta preziosa per le nostre sorgenti ed anche per i nostri ghiacciai, tanto da far sperare in un loro recupero se la prossima stagione estiva sarà clemente: la grande quantità di neve contribuirà infatti a proteggere il ghiaccio a lungo dai raggi solari e, se le abbondanti nevicate proseguiranno nei prossimi anni, incrementerà la massa ghiacciata.
La primavera 2014 – La prima parte della stagione
I prossimi giorni
Nelle prime due decadi del mese un’alta pressione si è progressivamente affermata sul Mediterraneo centro-occidentale e sull’Italia, portando tempo stabile e mite, specie durante le ore centrali del giorno. Nello scorso weekend, invece, le condizioni meteo sono decisamente peggiorate a cominciare dal Nord, a causa dell’arrivo di una perturbazione nord atlantica. Le previsioni dei prossimi giorni promettono un prolungamento di condizioni di instabilità, che gradualmente si attenueranno all’approssimarsi del prossimo fine settimana.
Non dimentichiamo che le stagioni intermedie, primavera ed autunno, per loro natura sono caratterizzate da una minore attendibilità delle previsioni: l’elevata variabilità stagionale, i veri e propri “capricci” del tempo sono inseguiti con maggiore fatica dai modelli meteorologici. Pertanto, le previsioni a medio e lungo termine possono più facilmente essere soggette a correzioni sostanziali e talvolta a complete smentite da un giorno all’altro.
Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di giovedì 27 Marzo, relativa alla pressione al suolo ed in quota:
Nell’immagine si nota bene la “ferita” depressionaria sull’Italia e sull’Europa Occidentale, che ancora condiziona il tempo. L’Alta pressione delle Azzorre (a sinistra) è confinata in aperto oceano, mentre l’Europa nord orientale è dominata da un altro anticiclone. Le perturbazioni atlantiche non sembrano avere spazio in questo contesto, peraltro piuttosto dinamico e quindi destinato a modificarsi presto.
Il grande freddo è tuttora confinato molto a nord e ad est, addirittura al di fuori dell’Europa. Questa è stata ed è la costante di questo semestre 2013-2014.
Nel lungo termine (6-7 giorni ed oltre), sembra confermarsi la presenza di un’alta pressione tra Scandinavia e nord Atlantico. L’anticiclone potrebbe favorire discese fredde, dirette essenzialmente sull’Europa orientale e sulla Russia. Al momento sembra escluso un interessamento dell’Italia. Su tale evoluzione GFS ed ECMWF mostrano una convergenza di fondo. L’Italia, invece, potrebbe restare in una sorta di “limbo”, dunque né in un campo depressionario né protetta decisamente dall’alta pressione.
Il Vortice Polare Stratosferico (la controparte alle quote più alte delle depressioni atlantiche in bassa atmosfera), almeno nei prossimi 7 giorni, non sembra destinato ad indebolirsi più di tanto, sebbene visibilmente sottoposto a pressioni. L’orientamento del Vortice Polare, sbilanciato verso l’Europa nord orientale, depone a favore di discese fredde di rilievo in quell’area che però, come si diceva, non sembrano interessare il Mediterraneo e l’Italia.
Possibile evoluzione successiva (Fine Marzo-inizio Aprile)
GFS ed il suo ensemble (GENS) prospetta un prolungamento delle condizioni di “limbo” citate in precedenza, con l’Italia non chiaramente investita da aree depressionarie, né protetta decisamente da anticicloni. ECMWF vede condizioni analoghe, ma con un’ipotesi di ingerenza fredda nord orientale, almeno sull’Europa settentrionale e orientale.
Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.
Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente
Di seguito si riportano i valori del mese di Febbraio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Gennaio.
- ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (-0,345) -0,269
- PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,30) +0,38
- AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,039) N.D.
- QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+13,1) +12,7
- QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+9,7) +10
- MJO (Madden-Julian Oscillation): risulta relativamente debole in zona 1.
Commento indici
1. l’ENSO ormai da quasi un anno e mezzo (autunno 2012) si mostra sostanzialmente neutro. Da allora si sono alternati episodi di debole Nina e debole Nino, ma solo in alcuni comparti del Pacifico equatoriale, a periodi di quasi perfetta neutralità (assenza di anomalie di temperatura). Le previsioni NOAA per i prossimi mesi prospettano un progressivo passaggio a condizioni di Nino debole entro l’inizio dell’estate. Tuttavia, l’attuale dispersione dei membri previsionali consiglia una certa prudenza. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,
Ormai da quasi un anno e mezzo le anomalie positive e negative si rafforzano e si indeboliscono alternativamente. Attualmente prevale l’anomalia positiva (a sinistra) che appare in espansione ed in rafforzamento, a scapito dell’anomalia negativa (a destra).
In sostanza, la rilevazione suggerisce che il perdurante equilibrio tra anomalie positive e negative sta ormai terminando a favore di un episodio di Nino, come suggerito dalle previsioni NOAA.
Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano da lungo tempo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto. Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.
http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/
L’Oceano Pacifico equatoriale è diviso tra moderate anomalie negative (a sud) e deboli anomalie positive (a nord e ad ovest). Colpisce la presenza di una persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini. E’ presente dalla fine di Dicembre ed è stata probabilmente conseguenza del continuo transito di depressioni atlantiche, che hanno raffreddato le acque superficiali Il Mediterraneo al momento appare sede di lievi anomalie positive ad est e di una sostanziale neutralità ad ovest.
2. La PDO mostra una nuova escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno e si ritiene sia tuttora responsabile della perdurante neutralità. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg
3. L’AMO mostra un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.
4. La QBO30 negli ultimi mesi ha mostrato qualche saliscendi, segno probabilmente che è già giunta ai valori massimi e che a breve comincerà a diminuire. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo entro e Luglio 2014. Pertanto si ritiene che la fase di diminuzione sia ormai imminente.
5. La QBO50 da qualche mese mostra una stasi tra 9,7 e 10. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015, comunque qualche mese dopo la QBO30.
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Considerazioni finali di natura climatica
La prolungata fase neutra dell’ENSO ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.
Volendo anticipare le prospettive per le prossime stagioni primaverile ed estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:
- la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
- la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.
Volendo andare più indietro, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):
- la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
- l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.
L’andamento del mese di Marzo, almeno finora, e le previsioni per i prossimi giorni suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.
FabioDue