Un nuovo documento scientifico, rileva che l’attività solare può avere influenzato il ghiaccio marino artico

Un minore ghiaccio marino durante il periodo caldo medioevale e romano

Un articolo pubblicato su paleogeografia, paleoclimatologia e paleoecologia, ricostruisce il ghiaccio marino artico vicino alla Groenlandia occidentale, nel corso degli ultimi 5000 anni e scopre che l’attività solare “può avere un importante contributo nei cambiamenti di stato mare-ghiaccio”. Il documento mostra, che la totale irradiazione solare [TSI], alla fine del 20° secolo, era ai massimi livelli, degli ultimi 5000 anni, ed evidenzia una corrispondenza tra l’attività solare e la concentrazione del ghiaccio marino artico.

I dati della carta, mostrano, che le concentrazioni del ghiaccio marino artico erano simili (o più base) del presente, durante il periodo caldo medioevale o romano e nel tardo olocene, quando l’attività solare era relativamente alta. Gli autori hanno trovano che il ghiaccio marino artico si trovava alle più alte concentrazioni durante la piccola era glaciale [LIA], corrispondente ad un periodo di attività solare molto bassa [la piccola era glaciale, coincide con l’inizio delle osservazioni strumentali della temperatura globale].

Dalla carta, la totale irradiazione solare viene mostrata in alto, mentre con le seguenti abbreviazioni si indica :

LIA = Piccola era glaciale
MCA = Periodo Caldo Medievale
DACP = Dark Ages periodo freddo,
RWP = Periodo caldo romano,
HTM = Olocene termica massima

Fonte : http://hockeyschtick.blogspot.it/2014/04/new-paper-finds-solar-activity-may.html

Michele

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