IL PROSSIMO GLACIALE … LAVORI in CORSO

La FINE del MONDO è ciclica, fa parte del nostro passato e si ripresenterà nel nostro futuro. Basta imparare dal passato, quindi dalla storia, per non dover ripartire sempre da zero nel nuovo ciclo futuro.

Per cercare di prevedere il FUTURO, andiamo alla ricerca di cicli ed informazioni del PASSATO analizzando una serie di grafici realizzati sulla base di dati scientifici grezzi disponibili su internet (nei siti web dei vari enti scientifici coinvolti).

La spiegazione sarà un po scarna, ma i dati sono veramente tanti.

complessivo

Il periodo temporale coperto in questo grafico è di quasi 4.000.000 di anni nel passato e 500.000 in proiezione futura.

Quello che risalta subito è un calo della temperatura media (Linea Rossa) ed un aumento dei valori estremi.

L’andamento del livello del mare (blu) segue abbastanza bene le escursioni termiche ( rosso), il tutto guidato dai parametri orbitali.

Nel grafico oltre ai parametri NOTI è stata aggiunta una funzione SEGNALE ottenuta dall’elaborazione dei dati relativi a INCLINAZIONE, PRECESSIONE ed ECCENTRICITÀ, che si comporta abbastanza bene su un periodo temporale molto lungo, come indice dei cambiamenti.

Sincro_1250_150

Dopo una visione di insieme molto ampia cominciamo e retringere un poco il periodo osservato, aggiungendo nuovi dati e cominciando a cercare coincidenze e particolari.

Al grafico vengono aggiunti i dati dalle carote di ghiaccio EPICA in antartide, ovvero Temperatura (verde) e Polveri (grigio). Per confronto la temperatura e livello del mare da (LR04 Benthic Stack) sono in rosso e blu.

Il SEGNALE viene riportato nei grafici in due forme: “originale” con un colore NERO e sfasato di 4000 anni con un colore BIANCO (perchè la qualita di previsione varia con il ciclo di 400kyr dell’ECCENTRICITA). Sono state inserite anche delle barre verticali che evidenziano gli interglaciali caldi e la loro corrispondenza con le variazioni del segnale.

Le barre sono di colore diverso, ovvero viola, giallo e arancio in base al ciclo di 400kyr di ECCENTRICITA a cui appartengono.

Sincro_1250_650

Passiamo adesso ad osservare in particolare il periodo -1250kyr a -650kyr, i picchi dei periodi interglaciali caldi (barre viola) seguono abbastanza bene il segnale sfasato di 4kyr (bianco).

Sincro_850_350

Nel periodo che va da -850kyr a -350kyr, i picchi dei periodi interglaciali caldi (barre gialle) seguono il segnale (nero).

Il cambio di sincronismo Bianco/Nero penso che sia dovuto al cambio di ciclo di eccentricità (ciclo lungo circa 400kyr).

Sincro_450_150

Arrivando al periodo che va da -450kyr a +150kyr, i picchi dei periodi interglaciali caldi (barre arancione) , seguono nuovamente il segnale sfasato di 4kyr (bianco), viene riportato anche il segnale (nero) per un confronto e una proiezione nel futuro del prossimo interglaciale caldo… barra puntinata verticale viola (basata sulla funzione nera) questo perchè cambiamo nuovamente ciclo dell’ECCENTRICITA.

Sincro_150_150

Nel periodo che va da -150kyr a +150kyr, i picchi dei periodi interglaciali caldi (barre arancione) seguono il segnale sfalsato di 4kyr (bianco), viene stimato l’inizio del prossimo integlaciale freddo… barra puntinata verticale blu (basata sulla funzione bianca).

L’uso della funzione nera o bianca per le stime future è dovuta al cambio di Eccentricità.

Quello che emerge dall’analisi dei dati disponibili per periodi lunghi è l’alternanza regolare di intervalli Caldi e Freddi, con una predominanza di questi ultimi, il tutto guidato dalle forze astronomiche, ma non in modo lineare, le sole forze astronomiche non spiegano l’intensità delle escursioni, anche se sono abbastanza in sincronismo con le medesime.

La proiezione futura della funzione dei dati astronomici ci da a breve (qualche migliaio di anni) il prossimo interglaciale freddo.

QUINDI dalla ANALISI dei DATI trovati nei CICLI lunghi andiamo verso un PROSSIMO INTERGLACIALE FREDDO.

 

Passiamo adesso a vedere più in dettaglio l’ultimo periodo, in modo da estrapolare altre forze che governano i cambiamenti oltre a quelle astronomiche, con l’aggiunta di altri dati a migliore risoluzione temporale, disponibili solo per periodi a noi più vicini.

Sincro_75_25

Nel periodo che va da -75kyr a 25kyr, con inserimento di nuovi dati da carote GRIP e GIPS2 (Groenlandia) e stima dell’Attivita Solare da Be10, si evidenzia anche come le polveri e l’attività vulcanica seguono cicli scollegati, le polveri comunque sono più presenti nei periodi freddi, mentre l’attività vulcanica è più presente nei periodi di cambiamento (Periodi di Transizione Interglaciale). Aggiunta degli eventi di Heinrich (Barre Nere), eventi di Bond (Barre Blu) e l’evidenza di eventi Dansgaard–Oeschger, i dati aumentano e i grafici si complicano.

 

Sincro_35_12

Grafico del periodo che va da -35kyr a 12kyr le barre verticali blu e viola a tratti sono previsioni future di eventi.

 

15_5a

Grafico del periodo che va da -15kyr a 5kyr, base per calcolare la proiezione futura in dettaglio, che da comunque un esempio di come gli eventi procedano in modo piuttosto turbolento.

Inserimento dei cicli Solari di Xapsos e Burke 6000 anni e di Hallstatt 2300 anni, nei grafici bianchi sovrapposti al SEGNALE Astronomico

Aggiunto anche grafici da Landscheidt Momento Angolare … ecc.

Aggiunto eventi storici significativi caldi e freddi (per la disposizione dei dati riferirsi alla leggenda dei medesimi).

4_3a

Sovrapposizione dei dati Solari, Momento Angolare , Torsione e Raggio per 6000 anni

 

1_3a

Inserimento dei cicli Solari di DeVries Suess 208 anni (sul segnale bianco) , a inizio grafico evidenziato il Minimo Omerico

600_2300

Si passa a un periodo storico più recente dove si vede una buona corrispondenza con il ciclo Solare di DeVries Suess

Cicli Solari più brevi non sono stati inseriti perchè non confrontabili con la bassa qualità temporale dei dati da carote.

 

1600_2150

E siamo ai giorni nostri con, in evidenza, anche le forze di momento angolare, torsione e raggio solare, sono evidenti molte correlazioni che andiamo adesso a studiare evidenziando i casi significativi del passato. La Barra Blu puntinata è una stima del prossimo evento Bond, in verde attività SN solare recente.

 

CONFRONTO con MINIMI del PASSATO STORICO

Con un riferimento particolare alle forze di momento angolare, che data la loro alta risoluzione ci permettono di tentare una stima a breve del futuro.

 

MINIMO OMERICO

Homeric

homeric

Il Minimo OMERICO … che comprende anche un evento Bond ( freddo eta del ferro ).

Confronto delle varie componenti con il periodo odierno … in particolare l’evento Bond 2 del periodo Omerico trova corrispondenza con il Bond 0 previsto per il 2020-2030

In particolare nel grafico sotto il confronto tra le varie componenti solari Torque , RadiuSun e AngMom, in grigio chiaro le componenti storiche , in colore la situazione attuale sovrapposta.

La scala annuale superiore è quella storica quella inferiore la attuale.

Si vede una discreta corrispondenza in molte componenti.

La barra verticale verde = 2014.

nb: la dicitura nei grafici per i periodi storici è sempre Dalton per un mio errore nel grafico.

 

 

MINIMO di OORT

Oort

oort

Confronto delle varie componenti con il periodo odierno, si vede una discreta corrispondenza.

 

MINIMO di WOLF

Wolf

wolf

Minimo di WOLF il grafico sopra comprende anche il MASSIMO MEDIOEVALE.

Confronto delle varie componenti con il periodo odierno, simile l’uscita da un massimo (medioevale) caldo

MINIMO di SPORER

Sporer

sporer

Confronto delle varie componenti con il periodo odierno, buona la coincidenza

 

 

MINIMO di MAUNDER

Maunder

maunder

Confronto delle varie componenti con il periodo odierno , buona la coincidenza

 

MINIMO di DALTON

Dalton

dalton

confronto delle varie componenti con il periodo odierno, qui le coincidenze sono ottime.

 

MASSIMO MODERNO

 

MaxModerno

Attuale MASSIMO MODERNO … ooops … EX_MASSIMO …

 

CONCLUSIONI :

Da un confronto con i minimi passati, la situazione attuale come momento angolare e altre forze che agiscono sul Sole è molto simile al minimo di Dalton …. 2014= barra verde verticale.

Ma i cicli lunghi e il possibile evento Bond (2020-2030), portano a delle corrispondenze anche con il minimo Omerico … Altre corrispondenze si hanno con il minimo di Wolf, anche quello si presentava dopo un massimo. Una buona corrispondenza esiste pure con il minimo di Maunder.

Quindi entriamo in un Minimo paragonabile a un Dalton, che esce da un periodo caldo come un Wolf, assomiglia a un Maunder e si tuffa verso un evento Bond come il minimo Omerico.

Su tempi più lunghi le componenti Astronomiche fanno pensare che l’interglaciale caldo è finito,

ProxGlacial

Dai grafici ci aspetta un evento simil Dryas verso il 3200 e un interglaciale freddo verso il 7800, la FINE del MONDO (come lo conosciamo), arriva ogni 100.000 anni circa.

Ma tutto è già successo, tutto si ripete, provare a prevenire … invece di cadere nel CAOS come nel passato ?

Siamo Sapiens … o NO !?!

Luigi Lucato

 

Fonte : http://www.attivitasolare.com/la-fine-del-mondo-lavori-corso/

10 pensieri su “IL PROSSIMO GLACIALE … LAVORI in CORSO

  1. eresie … solo eresie !!!
    sembra di esser tornati indietro negli anni , il rogo per chi ha una visione teorica diversa dalla societa’ , chissa se prima o poi qualcuno riuscira’ a far mente locale e dire che l’unico colpevole dei cambi climatici o delle variazioni sia qualcosa piu grande della terra di 120 volte (sole)oppure semplicemente l’inquinamento (che influenza lo 0,01% dell’atmosfera terrestre)

      (Quote)  (Reply)

  2. Le correlazioni sono interessanti, ma vorrei chiedere se sono state valutate solo graficamente, oppure se ne è stato calcolato il valore rquadro e/o chiquadro, perché talvolta l’apparenza inganna.
    Inoltre, sarebbe interessante fare la stessa valutazione su altri segmenti storici, per vedere se la corrispondenza non sia casuale.
    Mi ircollego inoltre al post di piero: lo 0.01% è poco (magari è lo 0.0001%), ma gli effetti a medio-lungo termine sono difficilmente valutabili. E’ teoricamente possibile che una piccola causa produca un effetto macroscopico (Butterfly effect anyone?), perciò la verità è che non lo sappiamo.
    Di sicuro, la realtà è molto più complessa di come la presentano i “climalteranti” come brillantemente li chiamate, ma un’influenza delle attività antropiche non può essere esclusa a priori, anche perché su questo argomento una serie storica semplicemente non esiste.

      (Quote)  (Reply)

  3. giustissimo, ripeto la tua frase , ”ma gli effetti a medio-lungo termine sono difficilmente valutabili. E’ teoricamente possibile che una piccola causa produca un effetto macroscopico (Butterfly effect anyone?), perciò la verità è che non lo sappiamo.”

    ma a rigor di logica do piu’ rilevanza a una mancata inversione polare solare piuttosto che allo 0,00001% !

      (Quote)  (Reply)

  4. Sono tanti i discorsi che si intrecciano:
    1) ciechi ottimisti e catastrofisti, di fatto, hanno sempre torto;
    2) quando enti e scienziati sovvenzionati a tappeto battono sempre sullo stesso chiodo, il sospetto che non siano disinteressati è legittimo;
    3) l’orizzonte temporale è cruciale: a me onestamente interessa molto di quanto avverrà nei prossimi 20-30 anni, poi l’attenzione progressivamente scema, fino ad annullarsi per gli anni dopo il 2100. E non credo di essere l’unico.
    Ciò premesso, politiche che aumentino l’efficienza nell’utilizzo delle risorse sono SACROSANTE, a maggior ragione se ci aspetta un clima freddo, quindi condizioni che aumentano il consumo energetico (condizionatori e frigoriferi a parte ;-)).

    Per tornare su argomenti più scientifici, @piero: credo che stiamo dicendo cose diverse. Il mio discorso è che le cause naturali che regolano il clima agiscono da sempre, e sono in gran parte ignote. Ma l’attività antropica è a tutti gli effetti una componente nuova: anche io penso che il suo effetto sia sopravvalutato, ma non si può essere certi che sia insignificante. Anche se il GW non esiste.

    Di fatto, le teorie astronomiche del clima descrivono bene o anche benissimo gli eventi, ma spiegano fino a un certo punto: il consenso diffuso è che forniscano le condizioni per l’instaurarsi di una tendenza, ma che spesso o sempre sia necessario un evento scatenante, che può essere episodico come la caduta di un asteroide, una grande eruzione vulcanica, dei movimenti tettonici o simili. Nessuno sa quale debba essere la magnitudine di un tale evento-trigger, e perciò nessuno può escludere che bruciare combustibili fossili lo sia, in un senso o nell’altro.

    Tutto questo, ovviamente, IMHO.

      (Quote)  (Reply)

  5. Grazie Luigi,
    probabilmente come dice Giorgio sarebbe da lavorarci sopra con strumenti matematici e statistici, per evidenziare qualche numero e qualcosa di più preciso.

    Ultima annotazione personale-temporale, l’essere umano vive in media 70-80 anni.
    Siamo meno del nulla, in confronto al grande giostraio.
    🙂

      (Quote)  (Reply)

  6. piero,

    Sì ma vedo che nel Behind le regioni attive scarseggiano. Addirittura nell’emisfero Nord sono pressoché assenti.

    Vista oggi, sembrerebbe una fiammata temporanea seguita da un netto e prolungato calo di attività. Da confermare.

      (Quote)  (Reply)

  7. Il lavoro di Luigi Lucato probabilmente fa riferimento a dati disponibili su internet. Peccato non abbia citato le fonti. Il lavoro che é a livello quasi universitario, ( peccato che nelle legende appaia sempre Dalton) si ferma all’ analisi grafica senza sbilanciarsi troppo su previsioni. La cosa interessante é la variazione del momento angolare complessivo del sistema (Torque) che sembra condizionare tutto, attività solare, raffreddamento terrestre, probabilmente eccentricità e precessione sono conseguenze di queste variazioni.

    Il brutto é che la finanza globale sa tutto di questi studi, ma a noi ci propinano il riscaldamento globale antropico sponsorizzato ogni giorno dai media mondiali.

      (Quote)  (Reply)

  8. Forse Arrivo Tardi, per rispondere ai commenti

    Luci0 : i dati sono quelli disponibili nei siti delle varie istituzioni, seguendo i link anche ai due lavori precedenti trovi tutto.
    Giorgio : Le barre che segnano i picchi interglaciali caldi seguono abbastanza le cause astronomiche, ma non tutti i cambiamenti del SEGNALE attivano un interglaciale caldo … Penso che comunque il fattore UMANO è minimo.
    siamo molto perturbatori , ma (Energia x Tempo) ancora veramente poca.

    In generale per tutte le valutazioni , per i periodi recenti la qualità e definizione dei DATI aumenta , per i periodi remoti quasi assenti.

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.