Archivi giornalieri: 29 Giugno 2014

Rubrica meteo-climatica Giugno

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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Dalla Primavera all’estate – riepilogo

Dopo un inverno mite e assai piovoso (e nevoso in montagna), la primavera si è rivelata anch’essa piuttosto mite, sia pure a fasi alterne. L’estate è iniziata subito con una netta alternanza tra figure opposte: da una parte l’anticiclone africano, che ci ha già fatti più volte sudare; in contrapposizione, abbiamo assistito già a due discese di aria fresca di origine artica, che hanno favorito lo sviluppo di numerosi temporali, anche forti.

 

I prossimi giorni

E’ in corso una nuova ondata di caldo africano, che sta interessando essenzialmente il Centro-Sud e le Isole, in seguito alla presenza di una “lacuna barica” (soprattutto in quota) al largo delle coste spagnole e portoghesi. Il Nord invece si trova ai margini della calura e più esposto ad infiltrazioni instabili di origine atlantica. Queste ultime avranno presto il sopravvento e costringeranno il caldo africano al ritiro, almeno temporaneo, verso sudest.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di martedì 1 luglio relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

Nell’immagine si nota l’assenza di una figura dominante: l’Anticiclone delle Azzorre è molto defilato in Atlantico; ciò favorisce l’ingresso di correnti africane, ma non così intense da spingersi oltre il Mediterraneo, anche per l’assenza di una persistente “lacuna barica” spagnolo-portoghese; inoltre, è aperta la porta per infiltrazioni umide e fresche da nord. In sostanza, il quadro non depone a favore di una stabilità duratura sull’Italia.

In effetti, dopo una rapida avvezione calda africana, da lunedì il caldo verrà scacciato verso sud. Ma pare tornerà nella seconda metà della settimana, tra il 3 ed il 4 luglio, ancora una volta soprattutto al Centro ed al Sud. Potrebbe restare fino all’inizio della settimana successiva, quando potrebbe venire scacciata da un’incisiva depressione nord atlantica.

 

Possibile evoluzione successiva (Luglio)

GFS ed il suo ensemble (GENS) lasciano intendere che luglio prosegua più o meno come Giugno, ovvero con un’alternanza tra fiammate calde africane, soprattutto al Centro-Sud, scacciate poi da infiltrazioni fresche e instabili più o meno consistenti. Tale evoluzione è coerente con l’andamento degli indici AO e NAO, previsti prossimi alla neutralità ancora per qualche settimana, e con la sostanziale assenza di una “lacuna barica” permanente (almeno fino a quando le temperature superficiali in Atlantico non mostreranno anomalie negative nei pressi delle coste iberiche o marocchine). In ogni caso, al momento non si prospetta per l’Italia un’estate “classica” da un punto di vista della distribuzione della pressione, a causa della latitanza dell’Anticiclone delle Azzorre. Se confermato, si tratterebbe comunque di un andamento “dinamico” dell’estate abbastanza sorprendente e poco “estivo” anzi più primaverile, a parte il quadro termico pienamente estivo.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la sezione Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Maggio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Aprile.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (+0,152) +0,932
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+1,13) +1,80
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,071) +0,021
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+7,1) -2,81
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+9,7) +10,09
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): non rilevato in estate

 

Commento indici

1. l’ENSO dopo un anno e mezzo (autunno 2012-primavera 2014) di sostanziale neutralità, è tornato ad essere positivo. Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano e anzi rafforzano tale scenario, prospettando un Nino di intensità moderata durante il prossimo autunno e inverno. Tuttavia permangono due incognite: la dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo entro l’estate, come è ragionevole attendersi, indebolirà il Nino. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

Dopo una costante alternanza di anomalie positive e negative, per quasi un anno e mezzo, le anomalie positive hanno decisamente preso il sopravvento, emergendo almeno in parte in tutto il comparto oceanico centro-orientale.

In sostanza, la rilevazione conferma le previsioni NOAA circa la progressione dell’episodio di Nino ormai avviato.

Si nota tuttavia che sotto le rilevanti anomalie positive, ormai in prossimità della superficie, una vasta zona di neutralità e deboli anomalie negative, forse il segnale di una futura evoluzione di segno diverso.

Anche le anomalie superficiali ENSO hanno mostrato a lungo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto, ma ormai il quadro è cambiato. Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

SST

L’Oceano Pacifico equatoriale è ormai interamente dominato da anomalie positive in rafforzamento, almeno temporaneo. A nord prevalgono le anomalie positive, almeno per il momento, mentre a sud perdurano vaste anomalie negative. La persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, non accenna a scomparire. Per ora, per fortuna, non si è sviluppata alcuna consistente anomalia tra le coste portoghesi, spagnole e marocchine, tale da favorire una “lacuna barica” permanente in zona e ripetute forti ondate di calore verso l’Italia. Il Mediterraneo si sta decisamente scaldando, specie nel comparto occidentale.

2. La PDO mostra da alcuni mesi un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta confermando più che mai il suo ruolo “regolatore” dell’ENSO: lo si è osservato nel caso del Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dell’autunno 2012 e lo si osserva attualmente con il Nino nascente. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO è tornata positiva dopo un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 è tornata negativa per la prima volta da Febbraio 2013. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio negativo compresa tra gli 11 ed i 19 mesi, dunque un ritorno in territorio  positivo non prima della primavera 2015 e non dopo l’autunno 2015.

5. La QBO50 da qualche mese mostra una permanenza tra 9 e 10, segno che probabilmente è prossima al proprio massimo. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO50 assumerà nuovamente valori negativi nel giro di qualche mese, tra l’estate e l’autunno, poiché la QBO30 è appena tornata in territorio negativo. A tale proposito, se così sarà, in previsione di una probabile accentuata debolezza del ciclo solare, il prossimo inverno europeo faciliterà irruzioni fredde sul nostro continente, a differenza di quello da poco trascorso.

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Considerazioni finali di natura climatica

La prolungata fase neutra dell’ENSO, sebbene ormai conclusa, ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.

Volendo anticipare le prospettive per la prossima stagione estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:

  • la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
  • la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.

Volendo andare ancora più a ritroso nel tempo, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):

  • la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
  • l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.

L’andamento del mese di Marzo, di Aprile, di Maggio e di Giugno e le previsioni per i prossimi giorni, pur tenendo conto di un complessivo sopramedia, suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.

 

FabioDue