Uno scienziato offre un premio in denaro a chi può dimostrare scientificamente che il global warming non esiste
Il cambiamenti climatico esiste, è accertato dalla maggior parte degli scienziati e c’è accordo anche sul fatto che le cause siano in gran parte da attribuire alle attività umane. Eppure c’è gente, tanta, che continua a negarlo, spesso attaccandosi a ragioni pseudoscientifiche dietro a cui si nascondono questioni politiche.
Insomma non ci dovrebbe essere alcun dibattito, o tutt’al più dovremmo discutere su come gestire il problema. Invece stiamo ancora a scontrarci sull’esistenza del cambiamento climatico, ed è comprensibile che qualcuno si sia stufato.
Tra questi c’è il professor Christopher Keating (Università del Texas), che di deciso di offrire 30.000 dollari di tasca propria a chiunque gli possa offrire prove scientifiche che dimostrino la “tesi scettica”. Una taglia sulla testa del “global warming”, che probabilmente nessuno potrà riscuotere.
“Ho sentito gli scettici del riscaldamento globale fare ogni sorta di dichiarazioni su come la scienza non supporti l’idea che sia l’uomo a generare il cambiamento climatico”, ha scritto Keating sul suo blog, “e le ho trovate tutte vuote e senza alcuna prova. Da parte mia ho invece affermato che gli scettici non possono dimostrare le proprie affermazioni. E ho deciso di rischiare del denaro sulle mie affermazioni”.
Keating spiega anche che il suo gesto non è mosso da un semplice capriccio. Secondo lo scienziato questo sterile dibattito sta generando costi altissimi che paghiamo tutti, nella forma di prezzi in rialzo per assicurazioni, cibo, carburanti e tante altre cose. Un problema enorme che non stiamo affrontando adeguatamente, mentre invece perdiamo tempo su un dibattito ingiustificato.
Attenzione però, il premio si vince solo se uno scettico riuscirà a dimostrare le proprie idee seguendo il metodo scientifico. Una missione praticamente impossibile, ed ecco perché Keating si dice tranquillo riguardo la sorte del denaro.
È vero che Keating ha scritto un libro sul tema, e che questa competizione lo aiuterà a vendere qualche copia in più. Ma quest’operazione non è necessariamente semplice marketing, anche perché si può riflettere sul tema senza per forza comprare il libro – che tra l’altro costa solo 2,70 euro in versione elettronica.
Insomma, di certo Keating non guadagnerà trentamila dollari; ma d’altra parte è del tutto persuaso che questa sfida non gli costerà un centesimo. Lo sareste anche voi?
Michele