Vacche ecosostenibili

I gas emessi dai bovini contribuiscono in modo consistente all’aumento dell’effetto serra. La notizia circola da tempo. Secondo alcune ricerche, i bovini, che ammontano nel mondo a oltre un miliardo di capi, “producono” quasi un quinto di tutte le emissioni globali di metano, sostanza che insieme ai gas di combustione (in particolare l’anidride carbonica) costituisce la più seria minaccia al clima del nostro pianeta. Qualche anno fa era stata diffusa la notizia di un vaccino, prodotto in Australia, capace di agire contro tre specie di microbi che producono metano nello stomaco dei bovini. In Nuova Zelanda, invece, era stata addirittura introdotta una tassa pari a 60 centesimi di euro l’anno per ogni bovino posseduto, prontamente soprannominata “tassa sui rutti”.
tassa su —->

🙂

Ora giunge quest’altra notizia: gli scienziati stanno cercando di far nascere una mucca a basso tasso di emissioni gassose per fermare il global warming. Lo scrive il Financial Times.

Secondo le prime indiscrezioni, la vacca da latte del futuro sarà un abitante atono di spazi ampi e trascorrerà il tempo sgranocchiando cereali anti-metano, poi assimilati da un più efficiente sistema digestivo. Ma non si starà esagerando?

Fonte : http://www.rivistanatura.com/vacche-ecosostenibili/

 

Michele

 

15 pensieri su “Vacche ecosostenibili

  1. A parte l’evidente errore di traduzione della “tassa sui rutti” che rutti non sono 😉 ma non è possibile trovare un sistema di captazione? Tipo che ogni vacca è mandata al pascolo con un palloncino attaccato lì, che viene regolarmente svuotato e usato per farci corrente elettrica. Dopo la centrale SMart, la centrale Fart 😀

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  2. Per i vegerariani e per gli antimucca.
    Ok le mucche fanno le puzzette.

    Pero’ in un mondo senza umani, non ci sarebbero tante mucche ma in america si sarebbero Bisonti, Bufali, Elefanti in numero ben superiore e farebbero le stesse puzzette se non di piu

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  3. FabioDue:
    Luci0,

    Per ora non mi sembrano messi male, sono persino leggermente meglio del 2013.

    Guardiamo questi grafici sperando che ci dicano un qualcosa come se meno ghiaccio volesse dire più caldo o più freddo con più ghiaccio … ma la strana realtà é che con poco pochissimo ghiaccio a settembre l’ oceano perderà poi durante l’ inverno molto più calore … in questa fase c’é un eccesso di calore nell’ oceano rispetto l’equilibrio radiativo. Probabilmente questa configurazione continuerà fino alla riduzione del gap energetico. vedremo quindi ricoprirsi di ghiaccio il polo solo quando il raffreddamento sarà a consolidato. Sempre che la terra non si comporti come una enorme “Storm Glass” e con i suoi precipitati intorno al punto critico dell’ acqua non misuri in realtà le “condizioni meteo” del nostro sistema solare. Questi sbalzi a volte improvvisi dei ghiacci artici o antartici sembrano legati a variazioni improvvise dell’attività solare e viceversa.

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  4. Tutte queste storie per il metano biologico/metabolico. Ammesso e non concesso che ci sia GW, questo sarebbe dovuto all’immissione di carbonio di origine fossile. Le povere mucche contemporanee fanno parte del ciclo metabolico attuale, quindi nel bilancio complessivo della nostra era geologica sono indifferenti. Sempre ammesso anche che esse possano avere effetti sul clima. Mah anch’io sono preoccupato che gruppi di scienziati perdano il loro tempo in queste cose…. comunque aspettiamoci a breve qualcosa anche da qualche organismo governativo europeo, dal momento che nell’area euro non ci facciamo mai mancare nulla su queste bizzarrie.

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