Archivi giornalieri: 25 Luglio 2014

Rubrica meteo-climatica Luglio

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa la stagione corrente e quella successiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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La prima parte dell’Estate

La prima metà della stagione estiva è trascorsa in una continua alternanza tra sortite calde (ma non troppo) africane e brusche rinfrescate di origine atlantica o nord-atlantica. La calura ha interessato soprattutto il Centro-Sud. Le irruzioni instabili atlantiche, invece, hanno riguardato soprattutto il Nord, ma si sono talvolta spinte fino al Sud; in qualche caso si è trattato di vere e proprie interruzioni della stagione estiva: piogge e temporali, anche abbondanti e intensi, bruschi cali termici ci hanno fatto a tratti dubitare di trovarci in piena estate.

 

I prossimi giorni

Si è appena concluso l’ennesimo ingresso instabile, per non dire perturbato, di origine atlantica, che ha interessato pressoché tutta la nostra Penisola. Il tempo però non si rimetterà al bello in quanto un nuovo peggioramento si presenterà a breve e poi probabilmente ne subentrerà un altro all’inizio della prossima settimana.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di domenica 27 Luglio, relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

 

Nell’immagine si nota l’assenza di una figura dominante sull’Europa e sull’Italia: l’Anticiclone delle Azzorre è molto defilato in Atlantico e si spinge fin verso l’Islanda. Ciò favorisce l’ingresso di correnti africane (quando si forma una lacuna barica nei pressi della Spagna e del Portogallo), ma alternativamente anche di ingressi perturbati atlantici o addirittura artici. In sostanza, il quadro non depone a favore di una stabilità duratura sull’Italia.

Nel lungo termine (fine mese) non si intravvede alcun sostanziale cambiamento: l’Anticiclone delle Azzorre esiterà ancora a spingersi verso l’Italia.

 

Possibile evoluzione successiva (Agosto)

GFS ed il suo ensemble (GENS) lasciano intendere che Agosto possa iniziare all’insegna del caldo al Sud e forse al Centro, ma ancora dell’instabilità al Nord. Dunque con stabilità atmosferica e più caldo, ma solo su una parte della nostra Penisola. Anche ECMWF concorda ma ridimensionando il quadro termico. Sussistono però almeno due incognite. La prima è costituita da possibili reiterate infiltrazioni instabili atlantiche, al Nord ma non solo. La seconda è illustrata nel paragrafo finale della presente Rubrica, al quale si rimanda per i dettagli.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la sezione Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Luglio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Giugno.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (+0,932) +0,878
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+1,80) +0,82
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,021) +0,085
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (-2,81) -13,98
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+10,09) +4,96
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): non rilevato in estate

 

Commento indici

 1. L’ENSO dopo un anno e mezzo (autunno 2012-primavera 2014) di sostanziale neutralità, è tornato ad essere positivo. Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano la persistenza del Nino, sia pure tra debole e moderato e solo nel comparto oceanico centrale (zone 3 e 3.4) Tuttavia permangono due incognite: la dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo entro qualche mese, come è ragionevole attendersi, indebolirà il Nino.

Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

Nel corso della primavera, le consistenti anomalie positive presenti sotto la superficie oceanica sono gradualmente emerse, avviando l’attuale evento di Nino. Tuttavia, hanno di recente mostrato un netto indebolimento (ultima immagine). Inoltre, nelle ultime settimane, si sono sviluppate anomalie sottosuperficiali negative, pur di intensità ed estensione non rilevanti, che hanno preso il posto che fino a qualche mese fa era occupato da quelle positive. La situazione è in costante evoluzione, dunque occorrono conferme. Tuttavia, l’esame di queste anomalie suggerisce al momento un prossimo declino del Nino ed il probabile ritorno perlomeno a condizioni di sostanziale neutralità.

In tal senso, a differenza dei mesi precedenti, la rilevazione ora non conferma le previsioni NOAA citate in precedenza.

Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano attualmente la presenza del Nino, specie nel comparto oceanico orientale. Nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’alternanza tra anomalie di segno diverso, disposte a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

SST

L’Oceano Pacifico equatoriale è interessato da prevalenti anomalie positive, specie nel comparto orientale (Nino “east based”). A nord prevalgono le anomalie positive, specie nel comparto oceanico nord orientale (PDO positiva), sebbene un poco attenuate rispetto ai mesi precedenti. Invece a sud dell’Equatore perdurano vaste anomalie negative.

Nell’Oceano Atlantico, l’anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, non accenna a scomparire. Per ora, per fortuna, non si è sviluppata alcuna consistente anomalia tra le coste portoghesi, spagnole e marocchine, tale da favorire una “lacuna barica” permanente in zona e ripetute forti ondate di calore verso l’Italia. Il Mediterraneo si riscalda e si raffredda, in concomitanza rispettivamente delle ondate di calore di stampo africano e delle “rotture” fresche atlantiche.

2. La PDO mostra da alcuni mesi un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta confermando più che mai il suo ruolo “regolatore” dell’ENSO: lo si è osservato nel caso del Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dell’autunno 2012 e lo si osserva attualmente con il Nino nascente. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO è tornata di recente positiva dopo un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 è tornata negativa a Giugno per la prima volta da Febbraio 2013. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio negativo compresa tra gli 11 ed i 19 mesi, dunque un ritorno in territorio positivo non prima della primavera 2015 e non dopo la fine del 2015.

5. La QBO50 dopo qualche mese di permanenza tra 9 e 10 a Luglio è bruscamente calata, segno che probabilmente è in fase di declino e presto tornerà in territorio negativo. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO50 assumerà nuovamente valori negativi tra l’estate e l’autunno, poiché la QBO30 è da poco tornata in territorio negativo. Quindi, la QBO50 sarà negativa durante il prossimo inverno. Pertanto, se il ciclo solare (già debole) confermerà i segni di declino verso il prossimo minimo già manifestatisi, tale accoppiata faciliterà irruzioni fredde sul nostro continente, a differenza di quanto accaduto durante lo scorso inverno.

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Considerazioni finali di natura climatica

Alcune caratteristiche meteo-climatiche di questa estate sono simili a quelle del 2012:

  • come allora, è in corso un Nino “east based”, di intensità debole-moderata;
  • come allora, è presente una persistente anomalia negativa in Atlantico, a latitudini medie;
  • come allora, Luglio è spesso caldo per ondate di stampo africano, specie al Centro-Sud, ma a tratti instabile per sortite fresche atlantiche, specie al Nord.

Naturalmente la similitudine, dunque non uguaglianza, comporta anche qualche differenza:

  • il Nino nel 2012 era lievemente più intenso di quello attuale;
  • l’anomalia in Atlantico era più estesa e più vicina alle coste occidentali europee;
  • Luglio 2012 fu interessato da ondate di caldo più intense e durature, rispetto a quelle finora osservate a Luglio 2014, con minori occasioni per “rotture” fresche atlantiche; inoltre a tratti le ondate di caldo interessarono anche il Nord, sia pure brevemente.

Nel 2012 il Nino declinò rapidamente tra Agosto e Settembre, regalandoci una seconda parte dell’estate caratterizzata da ripetute ed intense ondate di caldo africano, in prevalenza al Sud ma a tratti anche al Centro-Nord. Tale condizione si protrasse fino ad ottobre e persino per buona parte di novembre, sebbene fisiologicamente attenuata a causa della ridotta radiazione solare. Solo all’inizio del mese di dicembre si affermarono le prime isoterme negative ad 850hpa e quindi le prime ondate di freddo di stampo autunnale.

L’ipotesi che si presenta qui è che, come allora, il Nino possa declinare ad Agosto e Settembre (ad esempio a causa del possibile calo del PDO), contribuendo a riprodurre condizioni meteo analoghe a quelle del 2012: sono numerosi i precedenti di ripetute e durature ondate di calore di origine africana al termine di un evento di Nino, il più noto è quello ormai famigerato dell’estate 2003.

Naturalmente, non è detto che tali condizioni si ripetano con la medesima modalità, né che interessino direttamente l’Italia ed i Balcani, come accadde nel 2012. Potrebbero invece presentarsi più ad ovest o ad est dell’Italia: potrebbero quindi investire più direttamente Spagna e Portogallo, oppure l’Europa ed il Mediterraneo Orientale. Anche quest’ultima variante si è già verificata, ad esempio in Russia durante la caldissima estate del 2010. A tale proposito, le analisi a lungo termine (soprattutto GFS, meno ECMWF) prospettano proprio una potente avvezione calda su gran parte dell’Europa Orientale e sulla Russia Europea, dall’inizio di agosto. Che sia il prologo di una lunga ondata di caldo?

Si ritiene comunque che quanto esposto sopra sia un’eventualità da considerare piuttosto seriamente.

FabioDue