Metamorfosi artiche

Questa è un’animazione interessante, ripresa dal blog di Steven Goddard.

L’immagine riportata di seguito è l’animazione delle mappe del ghiaccio artico riprese da NSIDC, a partire dalla metà dell’estate del 2012, ed evidenzia, come una vecchia e spessa massa di ghiaccio, si è spostata nella regione artica occidentale nel corso degli ultimi due anni.

Aggiungo il confronto 15 Agosto 2012 vs 15 Agosto 2014.

2012vs2014

Il confronto con uno degli anni d’oro, il 1987.

1987vs2014

 

Fonte : http://stevengoddard.wordpress.com/2014/08/16/movement-of-old-thick-ice-into-the-western-arctic-since-2012/

 

Michele

8 pensieri su “Metamorfosi artiche

  1. Impressionante lo spostamento verso l’Alaska. Sembra un fiume di ghiaccio che si muove. Tra l’altro, così ha chiuso il “Passaggio a Nord Ovest” che si era aperto in estate qualche anno fa.

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  2. salvatore,
    Il senso del mio commento era quello, ho usato il termine “spostare” per commentare l’animazione.
    Rispetto alla disastrosa estate 2012 in effetti c’è un recupero. E quest’anno promette bene.

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  3. Addirittura l’area attuale si sta avvicinando ai valori di fine anni 90.
    Ma I conti si faranno tra un mese circa, come al solito.

    Nel frattempo I ghiacci antartici sono in gran forma, con valori sistematicamente superiori al pur eccellente 2013. Ormai i loro record storici non fanno quasi più notizia.

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  4. Buon giorno a tutti,
    l’estensione dell’antartico non ha mai fatto notizia! A parte forse la notizia del presunto scioglimento del ghiaccio della penisola antartica!
    Comunque come giustamente Fabio 2 ha scritto conviene aspettare il mese di settembre.
    Saluti
    Massimo

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  5. Premesso che i colori indicano la durata in anni del ghiaccio (si noti il passaggio di colore da blu a celeste 1-2 anni, o quello verde-giallo 3-4 anni), è interessante la rotazione del ghiaccio pluriennale in direzione del mare di Baeaufort e dei Ciukci, aree che per prime risentono dello scioglimento, se si eccettua il comparto nord-atlantico edel Mar di Barents, e la contemporanea espansione in direzione dello Spitzbergen. Potrebbe essere il segnale di un radicale cambiamento nelle dinamiche dei ghiacci marini del PN. Tra il 2008 e il 2012 si è infatti assistito a notevoli oscillazioni tra max e minb espansione, nemmeno paragonabili a tutte quelle osservare dal 1979 ad oggi. Si tratta probabilmente di un riequilibrio che nei prossimi anni potrebbe portare ad una nuova chiusura del passaggio a nord-est (lungo le coste della Russia), quello che soffre maggiormente dello scioglimento estivo. Piccoli segnali si regitrano proprio a ridosso della penisola del Tajmir e nel mar di Laptev, dove resiste ancora il ghiaccio del 2013. Molto dipenderà anche dalle dinamiche troposferiche, ma per quest’anno il minimo dovrebbe essere anticipato nella prima metà di settembre.

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