Più Dalton o Gleissberg ?

Introduzione

Un nuovo documento scientifico pubblicato dalla AGU (American Geophysical Union), a firma CharlesW. Smith, K. G. McCracken, Nathan A. Schwadron e Molly L. Goelzer, conferma il probabile indebolimento della struttura eliosferica durante il prossimo minimo solare, transizione fra il corrente ciclo solare SC24 e il prossimo ciclo solare SC25, e propone due possibili scenari prendendo come riferimento il profondo minimo solare del Dalton (1785-1815) e il minimo solare di Gleissberg, occorso fra il 1865-1895.

 

Il flusso eliosferico magnetico, il flusso dei protoni del vento solare e l’intensità dei raggi cosmici nel minimo solare che sta arrivando

Space Weather, 12,

499–507, doi:10.1002/2014SW001067

 

Riassunto

Recenti lavori scientifici stanno collegando e correlando, con buona approssimazione, la previsione e l’osservazione rilevata del flusso magnetico eliosferico e il ciclo delle macchie solari. Altri documenti hanno mostrato una forte correlazione tra il flusso magnetico e il flusso dei protoni del vento solare proveniente dai buchi coronali. In questa nuovo lavoro uniamo gli sforzi, con l’aspettativa che l’attività delle macchie solari, nel minimo solare che si sta per avvicinare, sarà simile al minimo di Dalton oppure al minimo di Gleissberg: prevediamo che il flusso magnetico e il flusso dei protoni del vento solare, nel prossimo decennio, saranno i più bassi dall’inizio dell’era spaziale. Usando queste previsioni e questa teoria consolidata, prevediamo anche l’intensità dei raggi cosmici galattici nel corso degli stessi anni. L’analisi qui illustrata è una previsione del cambiamento climatico globale dal punto di vista della meteorologia spaziale. Si prevede un nuovo regime dei parametri riguardanti i fenomeni di meteorologia spaziale a carattere transitorio; questo è quello che ci possiamo aspettare nel prossimo decennio.

 

Figure 3

In alto, la media mensile del numero delle macchie solari che termina a Dicembre 2013 (curva nera), con le 2 possibili estensioni: utilizzando i parametri del minimo di Dalton (curva blu) e i parametri del minimo di Gleissberg (curva verde).

Al centro, il valore previsto della densità del flusso HMF <BR>, utilizzando il numero delle macchie solari osservate (curva rossa) fino al 2014, con il derivato livello previsto dall’estensione del minimo di Dalton e dalla teoria di Schwadron e McComas [2008] come applicata da Smith et al. [2013] e Goelzer et al. [2013] (curva blu), e dall’estensione del minimo di Gleissberg (curva verde), nonché il <BR> ottenuto dal set dei dati di Omni2 (cerchi neri) del valore di misura.

In basso, il prevedibile valore del Fsw, ottenuto dalla teoria di Schwadron e McComas [2008] e documenti correlati, utilizzando il numero di macchie solari osservate (curva rossa),  e la previsione utilizzando il postulato minimo di Dalton (curva blu) e il postulato minimo di Gleissberg (curva verde).

 

P.S.

Il notevole ingrandimento della figura principale, ripresa dalla carta, si rende necessario per evidenziare il preciso punto critico del 2020  +/-  2/3 anni (transizione dei due cicli) ad alta probabilità di eventi geofisici e climatici significativi.

 

Fonte : http://tallbloke.wordpress.com/2014/09/03/the-heliospheric-magnetic-flux-solar-wind-proton-flux-and-cosmic-ray-intensity-during-the-coming-solar-minimum/

 

Michele

35 pensieri su “Più Dalton o Gleissberg ?

  1. La differenza tra I due andamenti non è di poco conto, almeno negli anni immediatamente successivi al 2020.
    Inoltre mi pare di capire che un eventuale minimo profondo come il Maunder non sia stato preso in considerazione, per ragioni ben precise immagino.

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  2. Aggiungo che sono davvero curioso di verificare se il recente recupero dei ghiacci artici sia legato alla bassa attivitá solare, così come la “crisi” dell’anticiclone africano nelle ultime tre estati e il recentissimo stop al ritiro dei ghiacci alpini.
    Si tratta di fenomeni di breve periodo, dunque indizi e non prove che qualcosa sta succedendo.
    Aggiungiamoci pure la fine prematura del Nino 2012 e la perdurante debolezza di quello attuale.
    Credo siano eventi in qualche modo correlati all’attivitá solare, ma una risposta chiara penso l’avremo solo verso il 2020.

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  3. Aspetta Michele… Rischi così di generare confusione.

    Il ciclo quasi centennale del Sole è quello di Gleissberg.
    Dai proxy negli ultimi circa 1000 anni questo ciclo si è presentato in circa l’80% dei periodi attesi. Non sempre però la “profondità” di questi minimi è uguale.
    Tra i vari minimi determinati da questo ciclo (Gleissberg) c’è anche il minimo di Dalton

    Credo che la domanda corretta sia… Dato l’inizio del nuovo minimo determinato dal ciclo di Gleissberg, questo sarà o meno simile al Dalton ?

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  4. FabioDue,

    Ciao Fabio,
    il Mauder ad oggi è improbabile a causa delle caratteristiche dei principali parametri magnetici del Sole (proxy e osservazioni stoiche). Di particolare interesse è l’ovale aurorale.
    Nei minimi Maunder like e Dalton like le cose sono piuttosto differernti.
    Le macchie sono la fenomenologia più evidente, ma anche quello con un punto di zero che fa perdere informazioni nei minimi comuni e ancor di più nei “minimi profondi”

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  5. Zambo,

    In realtâ sospetto anche io sia poco probabile, da quando ho visto le ormai famose curve tracciate da Livingston e Penn assestarsi anzichè tendere a zero e a 1 rispettivamente. Ma mi interessa molto capire le motivazioni degli studiosi che formulano queste previsioni sui cicli, oltre ai diversi pareri qui su NIA.

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  6. L’ipotesi più probabile a mio avviso è quella di destra dove si evidenzia un probabile Sc25>Sc24. Nell’immagine che ho allegato spiego anche perchè è più probabile questa seconda opzione. Inoltre rimando all’articolo di Scafetta dove l’ottimo cita A. Battista. nel suo studio sulla prosecuzione dei cicli solari secondo il metodo Bendandi. Personalmente ho fatto anche io questo tipo di lavoro integrando il lavoro Battista dove non apportava le correzioni relative alla latitudine solare. Confermo l’analisi di Battista dove evidenzia un Sc25 di portata superiore all’attuale ciclo.

    John carter:
    Nicola Scafetta,

    Grazie Nicola, lo leggerò con sicuro interesse!
    Intanto ho apportato delle correzioni al grafico di Andrea B.
    Si noterà un ridimensionamento del Sc 25 che comunque rimane di intensità superiore all’attuale ciclo.

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  7. ma come si fa a far previsione del ciclo 25 quando ancora non si e’ certi che l’inversione(nonostante 4/5 anni di ritardo) sia ancora avvenuta ?

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  8. alessandro1,

    http://www.sssim.com/en/

    Neve72:
    Michele,
    Super minimo?

    Difficile fare una previsione sulla profondità del prossimo minimo solare, non c’è comune accordo su quanto soggiorneremo su questo massimo….
    2, 3 o più anni ?
    😉

    john Carter:
    Michele,
    ciao Mik, il 2020 “cadrà” nel minimo tra SC24 e SC25 e quindi gli effetti sull’attività solare saranno poco evidenti.

    Vedo che riporti 3 Aprile 2005
    Il Sole funziona anche quando non ci sono le macchie, quindi perchè gli allineamenti planetari non possono alterare cambiare lo stato/dinamiche della nostra stella anche nel minimo ?

    http://www.landscheidt.info/?q=node/281

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  9. Michele,

    quella che evidenzi è in realtà una criticità nota del metodo Bendandi nella previsione dei cicli solari. La previsione sembra ben centrata sull’intensità dei cicli, molto meno sulla data dei max. 3 aprile 2005 e 22 agosto 2003 sono le date dei picchi previste dal metodo. in realtà abbiamo avuto uno sfasamento di 3 anni in quanto i due picchi del ciclo 23 sono avvenute nel 2000 e nel 2002. uno sfasamento di 3 anni già riscontrato nei cicli precedenti e notato anche dal nostro ottimo Battista. Al momento sembra in corso una risincronizzazione con uno sfasamento di pochi mesi come si evidenzia dalle due date del 2012 e 2014. quindi l’allineamento del 2005 avrebbe senso solo se ci si riferisce al metodo bendandi.

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  10. Michele,

    Michele come saprai l’influenza planetaria ipotizzata da Landscheidt non si riferisce ai pianeti interni Ea-Ve +Jupier come invece sosteneva Bendandi.
    Per Landscheidt sono Urano e Nettuno entro un angolo stretto (circa 15°) con Giove “dentro” questo angolo e saturno opposto a segnare con la famosa gobba, l’ingersso nei superminimi. In questo 2° contesto sono d’accordo con te sulla non importanza dell’allineamento in prossimità dei minimi. Nel primo caso capisci bene, solo i massimi solari sono influenzati da quelle date.

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  11. piero,

    Piero, noi nel nostro piccolo, ci si prova anche con teorie ai limiti estremi della scienza convenzionale.
    del resto parlare inversioni magentiche irregolari per il ciclo 24 avendo a disposizione i dati di Stanford WSO solo dal 1976 mi sembra un tantino esagerato.
    comunque vedremo.
    Personalmente mi stò convincendo che questo massimo non finisce nel 2014 ma ci sarà ancora spazio per un’altra accelerazione (inferiore a quella attuale) nell’estate 2015. poi la discesa verso il minimo a partire dal 2016.

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  12. In sintesi, l’influenza planetaria può essere suddivisa grossolanamente in due gruppi :

    L’influenza (che può creare quello sfasamento necessario a l’ingresso nei profondi minimi solari) dei pianeti esterni : Nettuno-Urano. Questa su tempistiche lunghe.
    Influenza su tempistiche minori, interna al ciclo undecennale di matrice planetaria interna Giove-Venere e Terra. Con Saturno a far da spartiacque e marte dalla influenza trascurabile. Chiaramente questa suddivisione è puramente indicativa, serve solamente per comprendere la vera e propria azione plasmante. Nella realtà queste due onde o armoniche si modellano in continuo. In definitiva non c’è un ciclo solare oppure un minimo uguale all’altro.
    Non sono da escludere risonanze esterne fra il nostro sistema solare e ciò che sta là fuori….che si ripresentano ogni 1000 o 10000 anni. Fattori esterni al sistema solare….

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  13. john Carter,

    io credo che a meno di drastici cambiamenti il ciclo rimarra’ bloccato …. una non inversione polare che proseguira negli anni … un continuo sali e scendi senza una decisa polarita’ del sole … quindi parlare di ciclo 25 lo trovo strano …. visto che ancora non ci sono i presupposti per dire che il ciclo 24 e’ terminato con un inversione durante un massimo solare—–

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