Archivio mensile:Ottobre 2014

Rubrica Sole Settembre 2014

 

Immagine copertina

(Fonte: www.solarham.net)

 Introduzione e riepilogo

Durante la sua progressione verso il massimo solare, il ciclo 24 ha da subito manifestato un’intensità notevolmente inferiore a quella che gli esperti avevano pronosticato al termine del ciclo 23: http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2006/21dec_cycle24/ . Fino alla fine del mese di Settembre 2013, vista l’evoluzione degli ultimi due anni, dopo il picco dell’autunno 2011, sembrava in verità molto improbabile che questo ciclo potesse prendere un diverso andamento rispetto a quello fatto vedere fino a quel momento. In definitiva il Sole era in una fase di “stallo”. Pur con naturali oscillazioni in alto ed in basso dei vari indici di attività, nel periodo in questione il solar flux (il miglior indicatore dell’attività solare finora noto) non aveva mostrato in media alcun trend particolare, né crescente né decrescente.

La fase di forte spinta appena trascorsa ha poi condotto il ciclo al suo secondo massimo che in realtà si è rivelato essere anche il nuovo massimo assoluto di questo ciclo 24, nettamente superiore a quello dell’autunno 2011. Le influenze planetarie hanno avuto un peso non indifferente nelle dinamiche di questa ripresa dell’attività solare, come a suo tempo debitamente descritto in un articolo del nostro Michele. Di recente l’attività solare ha accennato a declinare, pur tra picchi isolati di una certa intensità. Resta però da capire se il declino sia definitivo e dunque il massimo possa considerarsi definitivamente archiviato.

In sintesi, il mese di Settembre appena trascorso ha evidenziato una ulteriore e stavolta cospicua crescita del Sunspot Number dopo quella avvenuta nei due mesi precedenti trascinando al rialzo anche il solar flux, dopo l’andamento altalenante dei mesi scorsi. In ogni caso si tratta di valori nettamente inferiori a quelli fatti registrare durante il recente massimo e comunque molto bassi se paragonati ad uno qualsiasi dei massimi solari dei cicli compresi tra il 19 ed il 23, anche perché le macchie non sono state né particolarmente numerose, né molto estese ed attive

Ci stiamo avvicinando ai 6 anni (69 mesi) dal minimo del dicembre 2008 e dobbiamo comunque constatare che, fatti salvi brevi periodi di più intensa attività,

  • il solar flux ha raggiunto solo di recente e per pochi giorni quota 200, come valore di picco giornaliero ma non come media mensile; tale soglia fu ampiamente superata più volte dai cinque cicli precedenti, come valore giornaliero ma spesso anche in termini di media mensile;
  • anche il sunspot number risulta decisamente inferiore e analogo a quello dei cicli di fine Ottocento-inizio Novecento; ricordiamo però che i calcoli attuali sono molto rigorosi e tengono conto anche della macchia più piccola. Pertanto i valori del passato sono molto probabilmente sottostimati: perlomeno del 5% per i cicli di fine Ottocento/inizio Novecento, fino al 20% ed oltre in precedenza (ad esempio durante il Minimo di Dalton).

Il grafico seguente mette in evidenza proprio l’ultimo periodo caratterizzato dal picco massimo di attività e preceduto fino ad allora, con l’esclusione del picco dell’autunno 2011, da un andamento sostanzialmente “piatto”, senza trend. Risulta evidente anche il temporaneo superamento del “muro” dei 200 avvenuto in sole 2 occasioni fino ad ora:

Solen Info

Il sunspot number

Il nuovo massimo assoluto del ciclo 24 è 80,904 (marzo 2014) ed ha ampiamente superato il primo massimo registrato a Febbraio 2012 e pari a 66,9. Tra i due massimi la progressione del SSN (Smoothed Sunspot Number, media mobile su 13 mesi; fonte SIDC) si è interrotta ed invertita. Il comportamento del ciclo 24, con due massimi di cui il secondo assoluto, finora assomiglia a qualcuno dei cicli tra fine ‘800 ed inizio ‘900, in particolare il ciclo 12, nonché al ciclo 5 del Minimo di Dalton, sebbene un po’ più intenso di quest’ultimo.

Cicli simili

Anche per il NIA’s Marzo 2014 ha fatto segnare il nuovo massimo provvisorio di questo ciclo (46,45) procedendo di pari passo con i dati ufficiali del sunspot number SIDC. Restano da verificare ancora alcuni dati (gli ultimi tre mesi) che al momento sono solo provvisori e pertanto vi potrebbe essere qualche leggera variazione nel conteggio. La curva della media “smoothed” di questo indice, con le dovute proporzioni, ricalca l’andamento di quello che per la Scienza ufficiale è e rimane l’unico conteggio valido, ovvero quello del SIDC.

Vediamo in dettaglio cosa ci ha riservato questo Settembre 2014:

Smoothed sunspot area

 Questo grafico (aggiornato al mese di Agosto) basato sulle medie mensili delle aree del disco solare coperte da sunspot (in rosso la smoothed) è abbastanza eloquente: l’attuale ciclo 24 per ora riesce a stento a tenere il passo dei deboli cicli di fine ‘800 – primi ‘900.

In dettaglio, Settembre è stato caratterizzato da un sensibile aumento dei valori degl’indici di riferimento. Il valore del sunspot number è risalito fino a quota 87,6 rispetto al 74,7 del precedente mese di Agosto. Il grafico sottostante evidenzia la decisa seconda impennata di attività e rafforza la nostra convinzione che ci troviamo, con tutta probabilità, in una fase molto avanzata se non addirittura terminale di questo massimo del ciclo 24.

SN Nia e Sidc

I valori del NIA’s di Luglio (36,3) Agosto (37,4) e Settembre (43,8) sono provvisori/stimati ed al momento in attesa di validazione. Il dato di Febbraio 2014 (67,3) al momento detiene il massimo relativo di questo indice.

Nel grafico è ben evidente il raggiungimento del primo e provvisorio massimo a primavera 2012, l’iniziale declino delle curve del SSN ed il seguente sostanziale stallo nonchè l’ultima nuova e più decisa tendenza al rialzo dell’indice in oggetto che stabilisce nuovi massimi assoluti.

Solar flux

Il Solar Flux, dopo il temporaneo calo fatto registrare a Agosto, in questo mese ha registrato una nuova crescita. Inoltre, nel corso del mese il solar flux non è riuscito a scendere sotto il valore/soglia di 100, mantenendosi costantemente su valori compresi tra 120 e 160.

Per quanto appena detto il solar flux mensile aggiustato ha fatto segnare un valore pari a 148,12 rispetto al 127,67 del mese di Agosto.

Il solar flux testimonia in modo eloquente le difficoltà che il ciclo 24 ha incontrato nella sua progressione. Dal grafico seguente risulta ancor più evidente la netta suddivisione dell’attività solare in due distinte fasi, spinta e riposo, la prima con valori relativamente elevati, la seconda con detti indici più vicini a valori da minimo che da massimo.

Confronto Solar Flux

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: il ciclo 24 ha proceduto “a scatti”, tra loro ben intervallati. Le pause si sono manifestate dall’inizio del 2009 all’inizio del 2011, poi ancora dall’autunno del 2011 fino al settembre del 2013 (quando si è osservato addirittura un certo declino). Gli ultimi 12 mesi di attività più sostenuta, conformemente all’andamento del SN hanno determinato l’attuale picco massimo di questo indice.

Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stato pari a 148,12 (contro 127,67 di Agosto) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo è rimasta compresa tra 118,7 (ore 17:00 del 19/9) 185,5 (ore 17:00 del 28/9).

  

Altri diagrammi: butterfly e inversione magnetica

Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24, è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

Butterfly

Il ciclo 24 risulta paragonabile ai cicli più deboli, perlomeno dal 1880 in poi, in termini di numerosità delle macchie, in rapporto alla loro estensione (in sostanza la colorazione del grafico “a farfalla”). Risulta addirittura inferiore a tutti i cicli rappresentati, in termini di estensione delle macchie (grafico in basso).

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari, nel corso delle precedenti uscite della rubrica avevamo messo in guardia dal considerare ormai conclusa l’inversione dei poli magnetici: l’ultimo dato disponibile, (9 Ottobre) su http://wso.stanford.edu/Polar.html, ha ulteriormente confermato le evidenti difficoltà di questo ciclo a livello magnetico benché ci sia un palese tentativo da parte del sole (o forse meglio dire dell’emisfero sud solare) di porre fine a questa anomala situazione di blocco che va avanti da mesi: l’ultimo valore “filtrato” per l’Emisfero Nord pari a -2, quindi anche se ormai la contro-inversione è consolidata, meno di due anni dopo quella avvenuta a giugno 2012, i valori aggiornati sono inferiori a quelli inizialmente pubblicati. Non ci sono precedenti storici documentati di un simile evento e pertanto dobbiamo mantenere la massima prudenza, evitando di emettere sentenze che potrebbero essere smentite a breve dal comportamento del Sole; potrebbe infatti trattarsi solo di un effetto transitorio dovuto all’estrema debolezza del campo magnetico solare. L’Emisfero Sud, dopo il cambio di polarità avvenuto tra luglio ed agosto 2013 ed una prima decisa progressione, fa segnare un valore di -23, ovvero in graduale e da qualche mese sensibile progressione dopo il cambio di polarità; anche in questo caso risulta al momento terminata la fase di stallo in atto dalla fine di Febbraio. Il comportamento dei due emisferi si ripercuote su quello della media filtrata, la cui crescita si era invertita e, dopo un anno di continua progressione: il valore medio, dopo essere salito fino a +8 (ed aver fatto segnare un provvisorio +5 nei mesi scorsi), attualmente si attesta a +11, con un decisivo contributo dell’emisfero sud.

Risulta al momento difficile dare un’interpretazione compiuta di quanto stia accadendo ai poli solari ed è ancora più difficile prevederne le conseguenze, sia per quanto concerne il ciclo in corso, sia in relazione al prossimo ciclo 25. E’ importante verificare se questo nuovo assetto monopolare durerà, oppure se si verificherà a breve una ulteriore inversione.

Può essere utile anche visionare il seguente grafico relativo all’andamento dall’inizio del ciclo 24 fino ad ora:

Aggiornamento WSO

In dettaglio, l’andamento degli ultimi 45 mesi dove è più evidente lo stallo e la tendenza al calo dei valori dell’emisfero nord:

Dettaglio aggiornamento WSO

Per una più immediata comprensione dello stato di avanzamento del fenomeno, si vedano inoltre i seguenti grafici, tratti dal sito di Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png,

WSO polar fields

andamento dei due emisferi dal 2003 e http://www.leif.org/research/Solar-Polar-Fields-1966-now.png,

N - S polar fields

andamento complessivo dal 1966. Per ulteriori informazioni in merito, si veda anche l’articolo http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml.

Le ultime immagini “Stereo Behind” lasciano intuire un periodo di attività abbastanza intensa: mentre scriviamo è in corso un picco di attività, con il solar flux giornaliero che supera nuovamente quota 180.

Quanto rilevato finora lascia pensare, come atteso, che il ciclo possa durare più dei “canonici” 11 anni: ad esempio David Archibald sostiene, in base ad uno studio delle emissioni coronali, che il ciclo 24 possa durare addirittura il 40% in più dei soliti 11 anni, cioè ben 17 anni, insomma fino al 2025!

Per i dettagli, si veda l’articolo al link seguente http://wattsupwiththat.com/2013/03/05/how-long-to-the-2425-solar-minimum/ Intanto, la previsione NASA http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/ssn_predict_l.gif ci dice che il massimo starebbe per terminare. Dunque, se corretta, i primi chiari segnali di declino dovrebbero verificarsi nel corso del 2014.

Ma che cosa possiamo realmente aspettarci per il ciclo 25? Fino a qualche tempo fa, si riteneva che potesse essere un ciclo debolissimo, o addirittura assente, privo o quasi di macchie. Tuttavia, recenti rilevazioni del campo magnetico delle macchie sembrano mettere in dubbio questa ipotesi (fonte: http://www.leif.org/research/Livingston%20and%20Penn.png ): 

Umbral

E’ ben visibile il progressivo declino del campo magnetico delle macchie (secondo grafico) e la corrispondente riduzione del contrasto (primo grafico) delle medesime rispetto al resto della superficie solare. Tale processo è in corso dagli anni ’90, ma sembra arrestarsi verso il 2012. Può significare che le macchie, pur riducendosi in numero e dimensione, non scompariranno nel prossimo futuro e quindi avremo una successione di cicli deboli, anziché un grande minimo simile al Maunder?

 

Sunspot number per emisfero e conclusioni

Questo ciclo 24 è sicuramente una grande occasione per il mondo scientifico in quanto ci offre la possibilità di studiare “in diretta” situazioni che fino ad ora avevamo potuto solamente immaginare o “ricostruire” attraverso simulazioni, dati proxy e modelli matematici: molto probabilmente, e non siamo solo noi a dirlo, ci troveremo ad affrontare un periodo (forse anche relativamente “lungo”) di attività solare molto più bassa rispetto a quella a cui, in qualche modo, eravamo abituati.

Che questo ciclo fosse lontano da quella presupposta “normalità” di cui abbiamo più volte parlato ne avevamo sentore già da prima che il profondo ultimo minimo solare terminasse. La progressione dell’autunno 2011 aveva dato una parvenza di “normalità”. Gennaio 2012 ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo che ha confermato la debolezza del ciclo. I più recenti picchi isolati di Luglio 2012 e di Gennaio e Aprile/Maggio 2013, pur inaspettati, non hanno modificato il quadro complessivo. Dopo un periodo di stasi, infine, l’intensa attività verificatasi tra l’autunno 2013 e la scorsa primavera ha restituito una temporanea vitalità ad un ciclo che sembrava destinato ad un lungo inesorabile declino. L’emisfero Nord, ormai da un paio di anni, dopo la (prima!) inversione di polarità, sta mostrando come previsto un fisiologico calo (il massimo fu raggiunto a settembre 2011, con un SSN emisferico di 41,29). Invece l’emisfero Sud, dopo un periodo di sostanziale stabilità ha ripreso la sua rampa di ascesa verso un nuovo massimo relativo, “sorpassando” nettamente, per effetto degli ultimi mesi di maggiore attività, il livello di attività dell’emisfero nord: attualmente abbiamo un nuovo massimo provvisorio con un valore pari a 55,23 tendente ad aumentare ancora lievemente. Anche in questo caso però, stante l’inversione di polarità già avvenuta, ci si attende presto un declino di attività.

Ciclo 23 e 24

Che cosa ci riserverà il ciclo nei prossimi mesi? Dopo il secondo massimo, in base al comportamento di tanti cicli precedenti, è ragionevole attendersi un lento e progressivo declino, pur interrotto da temporanei picchi post-massimo.

Vi lasciamo con un grafico che evidenzia l’andamento dell’attività solare in base al SSN: in blu la curva relativa al sole nel suo complesso, in rosso ed in verde lo stesso indice preso in considerazione rispettivamente per emisfero Nord e Sud. Si nota chiaramente il declino dell’emisfero Nord e la sostanziale prepotente crescita di quello Sud dopo la lunga stasi seguita all’ascesa iniziale.

SSN tot +N+S

 Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

 Apuano 70 e FabioDue

La Distorsione dell’Informazione Scientifica – Parte 2

Dopo aver visto i primi 3 punti nella prima parte di questo articolo ora passiamo a valutare le altre 3 fonti di distorsione che l’informazione scientifica può andare in contro.

Volevo però precisare che non è mio intento quello di asserire che tali distorsioni sono volute, certo, fare errori è umano e tutti possono sbagliare, quindi la distorsione può tranquillamente essere di natura casuale, però non è decisamente il massimo quando a questi livelli di informazione si sbaglia in questo modo, e il detto dice: A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina.

Per cui uno ci va sempre con titubanza a dire che tali errori sono casuali o intenzionali, passiamo allora al punto 4

4) Uso Forviante del Linguaggio

Direi che per questo punto c’è poco da dire tutti sappiamo quanto le parole se messe in un certo modo possono stravolgere il significato di una frase, se poi stiamo parlando di informazione che si rivolge alla popolazione contenendo però tecnicismi è facile intuire come possa essere interpretato molto diversamente un certo argomento.

Possiamo citare in questo punto anche le interviste, perchè spesso la risposta e la domanda ( In Italia è la prassi ) non hanno niente in comune, quindi basta avere un copione scritto ed imparato che qualsiasi domanda ti facciano tu gli rispondi come ti pare, così facendo fai passare la tua informazione e non quella che magari era richiesta dal giornalista.

Un’ulteriore distorsione di questo tipo di informazione è tipica dei cosiddetti “Complottisti”, ovvero quei mega paranoici che pensano che ad ogni cosa che avviene ci sia sempre dietro qualcuno che muove i fili ( e sempre con mali intenzioni ).

Spesso capita che nel divulgare certe notizie, che spesso sono pienamente scientifiche, perchè pubblicate su riviste specializzate vengano leggermente ritoccate per far girare tutto nel modo in cui vogliono loro, cioè inserisco qualche elemento all’interno dell’informazione di falsa natura che alterando solo in parte ciò che è scritto ne mantiene la forma e la pseudo-correttezza, e spesso non ce se ne accorge, perchè non ci si va ad informare da altre fonti.

Come potete aver capito, questo punto dipende quasi esclusivamente non da chi la scienza la fa, ma da chi la pubblica e la diffonde.

5) Percezione Grafica

I Grafici sono il modo più semplice e diretto per far passare un messaggio che contiene informazioni sotto forma di dati sperimentali.

Un Grafico può cambiare radicalmente anche solo modifcandone la scala degli assi, un esempio che posso fare direttamente riguarda i 2 resoconti sui ghiacci marini totali che ho pubblicato su NIA, nel primo ogni mese aveva la propria scala che era diversa quindi dalle altre, questa scala permetteva di valutare l’andamento in maniera precisa in quanto anche le minime variazioni erano accentuate, mancava però il confronto con gli altri mesi e mancava soprattutto il valore 0 dell’asse Y.

Nel 2° articolo avevo riveduto i grafici portando la scala ad essere unica, per tutti i mesi la stessa, pur mancando ancora lo 0 delle Y si poteva fare un c0nfronto diretto con i mesi e l’impatto era fortemente diverso, anzi, uno poteva scambiarli per dati totalmente differenti.

Vi posto i link così potete valutare da soli:

1° Versione: http://daltonsminima.altervista.org/?p=9028 _ http://daltonsminima.altervista.org/?p=9115

2° Versione: http://daltonsminima.altervista.org/?p=13310 _ http://daltonsminima.altervista.org/?p=13324

6) Scelta Della Citazione

Nel campo dell’informazione scientifica è ovviamente importante riuscire ad ottenere consensi, così da ricevere fondi per ulteriori ricerche, e la citazione è il modo migliore per divulgare ciò che altre persone hanno pubblicato.

Infatti ogni ricerca sperimentale si deve sempre avvalere di ricerche già effettuate perchè questo migliora notevolmente la ricerca, la rende più veloce, meno dispendiosa e con risultati più sicuri ( se sono in linea con gli altri pubblicati ), quindi quando il tutto viene pubblicato si fa sempre citazione delle ricerche usate come base di partenza o a cui ci si fa riferimento, specie nell’ambito medico-farmacologico tale processo è molto importante, perchè se tante ricerca su un farmaco mostrano lo stesso risultato allora si può dire con più certezza che tale farmaco funzioni.

Dov’è però la beffa? la beffa sta nel fatto che le ricerche sono pagate da esterni che spesso e quasi inconsapevolmente seguono la “moda” del momento e finanziano ricerche con determinati obbiettivi o risultati le quali citano ( e quindi pubblicizzano ) ricerche simili e va avanti così il circolo vizioso.

Tutti, per esempio, diciamo che il fumo nuoce alla salute perchè provoca tumori, ma non tutte le ricerche hanno dimostrato questa correlazione, anzi, all’inizio quasi tutte erano contrarie a questa teoria, poi migliorando le tecniche sperimentali il risultato divenne diverso, ma senza la totalità delle ricerche, quindi capita che una ricerca che abbia portato a come risultato quello contrario alla “moda” o al “pensiero comune” subisca inevitabilmente meno citazioni e meno pubblicità.

Ulteriore esempio che posso fare in ambito climatico sono le ricerche degli anni 70 e degli anni 2000.

Nel primo caso il pensiero comune era quello che la terra fosse indirizzata verso un raffreddamento e le ricerche in questo senso ricevevano molta pubblicità, ma c’erano anche tante ricerche che mostravano come risultato invece l’esatto opposto, nel 2° caso invece è l’esatto contrario quello che sta accadendo.

Risulta quindi facile capire come basti poco per distruggere una ricerca ed un suo eventuale filone di ricerche successive, basta non citarla mai ed essa finirà nel dimenticatoio per sempre, infatti spesso in riviste pro AGW si leggono articoli riguardanti ricerche che vanno contro il pensiero comune sia della rivista che dei lettori di essa, perchè allora vengono pubblicati lo stesso? Potrebbero infatti non pubblicarli e censurali, andando comunque incontro al secondo punto di distorsione di cui avevamo parlato l’altra volta la risposta è semplice, li pubblicano perchè tanto saranno pochissimi a citarlo in altre ricerche e tale studio non avrà mai l’adeguata pubblicità ( e sappiamo dal punto 1 che ogni ricerca se eseguita nel modo corretto ha il diritto di essere considerata alla pari delle altre anche se il risultato è “negativo” )

L’ultimo punto ci fa capire bene come questi 6 punti non siano poi realmente separati l’uno dall’altro ma sono in realtà 6 diverse facce di un eguale fenomeno e tra di loro sono molto correlate.

NB: Non ho fonti per questo articolo, ma tutto si basa su una lezione a cui ho partecipato all’università di Bologna

Fine

FABIO

David Archibald : Aggiornamento solare di Ottobre 2014

Quest’articolo fornisce una serie di grafici che descrivono lo stato attuale del sole in contesto con la sua storia.

……………………….

 

Figura 1: Conteggio dei neutroni dal 1964-2014

I raggi cosmici sono spinti via, in una certa misura, dai pianeti interni del sistema solare e dal campo magnetico del Sole trasportati nel vento solare.

I raggi cosmici sono per lo più protoni e particelle alfa con alcuni elettroni e nuclei di elementi più pesanti. I raggi cosmici di energia più elevata hanno energie paragonabili a l’energia di una palla da baseball a 90 chilometri orari. Come colpiscono gli atomi di ossigeno e di azoto in atmosfera, provocano una pioggia di neutroni. Il conteggio di neutroni segue il ciclo solare, con circa un ritardo di un anno, che riflette il tempo necessario al vento solare per raggiungere l’eliopausa. C’è un collegamento con clima, nel fatto che quando gli atomi sono colpiti dai neutroni, forniscono gli input per la formazione delle nuvole.

Una buona parte dell’atmosfera è satura di acqua al di sopra della soglia di formazione di nubi, ma non forma le nuvole a causa della mancanza degli input necessari per avvio del processo di formazione delle goccioline. L’oceano assorbe circa il 95% dell’energia solare incidente, mentre le nuvole riflettono il 40%, quindi un aumento della copertura nuvolosa avrà un effetto di raffreddamento. Questo effetto rappresenta una porzione di variazione climatica con l’attività solare. Il basso conteggio dei neutroni, per questo ciclo, sembra essere coerente con il massimo solare in essere all’inizio del 2013.

 

Figura 2: Pressione del flusso del vento solare dal 1971 al 2014

La pressione del flusso del vento solare è ora mensilmente elevata per il corrente ciclo solare 24.

Figura 3: Indice Ap dal 1932 al 2014

L’indice Ap è una misura dell’attività geomagnetica, ripresa da otto stazioni sparse per tutto il pianeta e riflette i disturbi nella componente orizzontale del campo magnetico terrestre. L’attività del ciclo solare attuale, ha raggiunto dei valori di picco/i, simili ai cicli solari precedenti ai primi anni del 1930.

Figura 4: Inclinazione dell’angolo della corrente eliosferica

Come misurato dall’angolo di inclinazione eliosferico, il massimo del ciclo solare 24, è stato 19 mesi fa, nel marzo 2013.

Figura 5: Flusso solare mensile F10.7, dal 1948-2014

Il flusso F10.7 è una misura delle emissioni del Sole a 2800 MHz (10.7 cm) e si correla con il numero di macchie solari. Si tratta di una misura più pulita rispetto al numero delle macchie solari, in quanto non è soggetto a influenze da parte dell’osservatore e la registrazione non può essere regolata con fantasia. Ha toccato il fondo a 64.  Sulla base della correlazione con il livello del mare, con un flusso F10.7 superiore a 100 abbiamo un riscaldamento ed un raffreddamento, inferiore a quel valore. E’ stato costantemente al di sopra di tale livello, da l’agosto 2011.

Figura 6: Campo Magnetico Interplanetario 1966-2014

Il campo magnetico interplanetario ha raggiunto un nuovo massimo in questo ciclo solare.

 

Figura 7: Campo Magnetico Interplanetario 1-2014

Questa figura mostra i dati riportati in figura 6, in combinazione con la ricostruzione del campo magnetico interplanetario (IMF) per gli ultimi 2000 anni di Steinhilber et al (dati per gentile concessione del Dr. Gargett). Essa mostra, che il campo IMF, sta seguendo la media di tutto il periodo. Il campo dovrà ancora scendere molto per arrivare ai livelli dei principali minimi. Noi tutti abbiamo vissuto il più alto livello di attività solare da 8.000 anni, ed è stato molto piacevole. Sarà un vero piacere, vivere nuovamente un minimo solare importante.

 

Fonte : http://wattsupwiththat.com/2014/10/23/solar-update-october-2014/

 

Michele

Dialoghi con Sabrina Mugnos

 

Sabrina Mugnos Succede che le radiazioni emesse dalla superficie possono raggiungerci più agevolmente, ma ciò non deve essere interpretato in modo catastrofistico. Non dimentichiamo che abbiamo un robusto campo magnetico a proteggerci, e che non necessariamente grandi sistemi di macchie emettono grosse eruzioni coronali. Per ora è solo un grande spettacolo da ammirare

Michele Casati Citazione : “…Robusto campo magnetico …” Non corrisponde a verità http://www.esa.int/…/Swarm_reveals_Earth_s_changing..

Sabrina Mugnos Le anomalie magnetiche esaminate in questi mesi dalla missione Swarm sono lì da almeno un ventennio, sebbene l’indebolimento rilevato sia continuo e progressivo. Ciò è dovuto ad una probabile fase di inversione in atto, sulle cui ragioni si sta ancora indagando e a fatica, visto che a 5000 km di profondità nel nucleo terrestre non possiamo arrivarci direttamente. Ma la struttura del campo magnetico terrestre continua ad essere solida e massiccia. Del resto, mirando verso il buco di una serratura, si può uccidere anche al di la di una porta blindata…. Quindi niente allarmismi gratuiti

Michele Casati L’allarmismo è una cosa, la scienza è un’altra cosa. De Santis dell’INGV scrive : L’anomalia del Sud Atlantico (SAA) è un grande ed intensa depressione superficiale del campo magnetico terrestre terrestre, causata da un flusso magnetico inverso del nucleo terrestre esterno. In analogia, con i fenomeni dei punti critici, caratterizzati da una certa quantità cumulativa, ci collochiamo nella misura della superficie di questa anomalia, nel corso degli ultimi 400 anni, con una legge di potenza o funzione logaritmica in tempo inverso, decorate anche da logaritmiche oscillazioni periodiche, la cui singolarità finale (un punto critico tc) rivela un grande cambiamento nel prossimo futuro (2034 ± 3 anni), quando l’area SAA raggiungerà pressochè un emisfero. http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/…/nhess-13…

Sabrina Mugnos Casati, lei i propositi costruttivi non sa neanche dove stiano di casa, insieme ai linguaggi consoni ai vari contesti e all’approccio scientifico/divulgativo delle questioni. Il suo unico modo di interagire è polemico e provocatorio, peraltro basato sempre su basi sterili e sensazionalistiche.Se vuole continuare a dire la sua su questa bacheca esigo toni cordiali, altrimenti non sarà più gradito il suo intervento. Spero di essere stata chiara. La saluto

Michele Casati Io cito referenze scientifiche. le referenze scientifche hanno toni cordiali ? Per lei è quindi sterile Natural Hazards and Earth System Sciences ? Italiano, ecco il vocabolario usato nei precedenti mex : Corrisponde, verità ,allarmismo, scienza etc. Sabrina Mugnos trovami la specifica frase in questa discussione (da vocabolario italiano) dove sono (citazione sua) ..” polemico e provocatorio ” ?

Sabrina Mugnos E’ evidente che non sono stata chiara… Salutiamo mister Casati…

 

Fonte : https://www.facebook.com/photo.php?fbid=589462804516721&set=a.115408828588790.11358.100003590195838&type=1&theater

 

Michele