Perchè la protezione civile diramava allerta “moderata” mentre il modello Moloch riportava grandi piogge ?

Sono passati pochi giorni dai tragici fatti occorsi a nella città di Genova, che oggi 14 Ottobre 2014 una nuova tragica alluvione ha colpito il nostro paese.

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La cronaca :

http://www.lanazione.it/grosseto/maltempo-maremma-1.304334

” Grosseto, 14 ottobre 2014 –  Ci sono due vittime per l’alluvione che ha colpito oggi la Maremma. Due sorelle, Marisa e Graziella Carletti, di 65 e 69 anni, sono state estratte senza vita dall’abitacolo di un’auto dai sommozzatori dei vigili del fuoco a Sgrillozzo, nel comune di Manciano.  La loro auto, una Citroen C3, è stata travolta dalla piena del fosso Sgrilla, un affluente dell’Elsa, mentre percorreva una strada in fondovalle; le due sorelle stavano rincasando dopo aver fatto visita all’anziana madre, che vive nelle campagne di Marsiliana. I vigili del fuoco hanno recuperato il veicolo mentre era sommerso dall’acqua. Salvate nella stessa zona decine di persone, 27 le persone  evacuate in elicottero. Ancora in corso la ricerca di eventuali dispersi. Sempre a Manciano un’ambulanza è rimasta bloccata nel fango ed è intervenuto l’elisoccorso per aiutare il personale e il paziente a bordo. Il Comune ha deciso che tutte le scuole rimarranno chiuse.

L’ALLERTA ERA MODERATA“. “Ci avevano comunicato una allerta meteo moderata, da 40-80 mm al massimo, e che sarebbe finita intorno alle 18. Invece la pioggia ha continuato e si è abbattuta con maggiore violenza”. Così il sindaco di Manciano, Marco Galli, uno dei territori più colpiti, dall’ondata di maltempo che ha anche causato due vittime in località Sgrillozzo. Il sindaco ha fatto una prima ricognizione nel Comune e ha rilevato esondazioni, danni alla viabilità, ponti crollati, case alluvionate.”

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Questo è il bollettino rilasciato dal centro funzionale della protezione civile :

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_bvg.wp?day=domani&contentId=BVG48600

Fase Previsionale 14 ottobre 2014

Precipitazioni:
– sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Umbria orientale, Marche occidentali, Piemonte settentrionale, Lombardia nord-occidentale e zone alpine e prealpine del Friuli Venezia Giulia con quantitativi cumulati da deboli a moderati;
isolate, anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto di Piemonte, Lombardia, Umbria, Marche e Friuli Venezia Giulia e su Liguria, Alto Adige, Emilia-Romagna occidentale e Lazio settentrionale, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati, in particolare sui settori tirrenici.
Visibilità: nessun fenomeno significativo.
Temperature: senza variazioni di rilievo.
Venti: localmente forti dai quadranti orientali su Sardegna e dai quadranti meridionali sulla Sicilia.
Mari: tendenti a molto mossi il Tirreno meridionale settore ovest, lo Stretto di Sicilia settentrionale, il Mare ed il Canale di Sardegna.

 

La legenda :Legenda

Questa, viceversa, era l’uscita del modello Moloch (vedi l’immagine sotto riportata)  :

http://www.isac.cnr.it/dinamica/projects/forecasts/moloch/

Il modello :

“...Moloch è stato successivamente sviluppato per poter fornire previsioni spazialmente dettagliate, rappresentando esplicitamente i fenomeni convettivi. MOLOCH integra nel tempo le equazioni per un atmosfera non idrostatica e compressibile, con un passo di griglia (dal 20/02/2014) di 0.014 gradi, corrispondente a 1.55 km, e 50 livelli. Le condizioni iniziali e al contorno necessarie per l’integrazione di MOLOCH sono ottenute dalla previsione di BOLAM. Le integrazioni di MOLOCH partono dalle ore 03:00 UTC di ogni giorno.”

 

z12t_002

Gli accumoli registrati nella passata giornata, in toscana, nelle 24h. :

http://www.sir.toscana.it/index.php?IDS=191&IDSS=751

CUM24(1)

La questione : Perchè la protezione civile segnala precipitazioni con quantitativi cumulati moderati, quando viceversa, il modello di previsione dell’istituto CNR-ISAC evidenziava la possibilità di un grande accumolo di precipitazioni nelle 24h. fra la bassa Toscana- Lazio e Umbria

 

Michele

4 pensieri su “Perchè la protezione civile diramava allerta “moderata” mentre il modello Moloch riportava grandi piogge ?

  1. Ieri a Radio Tre Scienza è stata fatta una sintesi molto chiara dei problemi.

    A Genova sono finite sotto accusa anche le previsioni meteo. A livello locale, quanto sono affidabili i modelli matematici applicati agli eventi atmosferici ? Franco Prodi, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR di Bologna, sostiene che in Italia siamo deboli sul nowcasting, la previsione a breve termine che integra dati provenienti da radar e satelliti. Come funziona questo sistema, e chi raccoglie e gestisce i dati ? Ne parliamo con Paola Pagliara, ingegnere e responsabile del Centro funzionale idro e meteo della Protezione Civile, e con Franco Zardini, meteorologo dell’ufficio previsioni Arpa Veneto.

    Per ascoltare:
    http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-c4d8e80c-8eaa-433a-868f-d3c9e4d5a272.html

    Per il download:
    http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-1b475b50-f04b-4cd6-9e11-3f608937a188.html

    Franco Zardini (meteorologo dell’Ufficio Previsioni dell’Arpa Veneto):
    Si distingue la previsione a breve e medio termine (forecasting) dalla previsione a brevissimo e medio termine (nowcasting).
    La forecasting è per i 3-4 giorni successivi e ci si basa su modelli matematici di previsione.
    Per gli allertamenti occorre la conoscenza del territorio.
    Per il giorno successivo non si usano i radar, un po’ il satellite. Per questo il nucleo fondamentale è il modello numerico.
    In corso di evento, subentra un altro tipo diverso di previsione, quello a brevissimo termine (nowcasting).
    Gli strumenti principali sono i sistemi osservativi di monitoraggio. Entra in gioco il radar meteorologico, entrano in gioco le reti di stazione, le classiche stazioni meteorologiche ed entra in gioco il satellite.
    Si devono inquadrare i dati che si ricevono all’interno del quadro fornito dai modelli e si fa un’estrapolazione di quello che può succedere nelle ore successive.

    Paola Pagliara (Ingegnere responsabile del Centro Funzionale Idro e Meteo della Protezione Civile Nazionale):
    Come funziona il sistema a livello nazionale.Tutti i centri regionali operano secondo le stesse procedure secondo una direttiva 2004 che dà le indicazioni a tutti i sistemi regionali su come devono essere attuate le attività di previsione e di nowcasting, di monitoraggio e sorveglianza.
    Il sistema di allertamento nazionale distribuito è regolato da una norma ben specifica.
    Tutte le Arpa regionali seguono delle norme standardizzate.

    Ma hanno tutti gli stessi strumenti ?

    Per le attività di monitoraggio dal 2005 è stata avviata la realizzazione della rete radar nazionale, che è stato un grande impegno di natura economica e di natura organizzativa.
    E’ costituita da 20 radar di cui 10 gestiti dalle regioni, ma integrati nella rete nazionale, 9 realizzati direttamente dal dipartimento con tutte le difficoltà anche di natura locale per l’installazione di questi strumenti che vengono un po’, diciamo, temuti dalla popolazione come se fossero pericolosi (non sono i radar meteorologici).
    Sono integrati nella rete nazionale anche i radar per esempio dell’ENAV e di Areonautica Militare.

    Il nostro sistema di previsione meteo è paragonabile a quella di altri paesi europei grandi come l’Italia ?

    In Italia c’è una situazione molto particolare dal punto di vista dei servizi meteorologici.
    L’Areonautica Militare di fatto ha svolto per decenni questa attività di servizio meteorologico di livello nazionale. E’ stata poi affiancata negli ultimi 15 anni dai servizi meteorologici di livello regionale che sono una grande risorsa per il paese.

    Qual’è il rapporto con la meteorologia scientifica, con la ricerca scientifica da parte del sistema di allertamento nazionale ?

    La direttiva del 2004 prevede specificamente il rapporto con i centri di competenza (47) come l’Università, il CNR, l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, con il Servizio Meteorologico dell’ Areonautica ecc.

    Franco Prodi dell’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima del CNR dà una visione molto più critica delle condizioni del Sistema Meteorologico Nazionale.
    Il secondo tipo di previsione (il nowcasting) è una previsione osservazionale; è quasi una constatazione con estrapolazione del dato radar in combinazione del dato satellite che interviene nella gestione della catena del rischio quando si arriva all’evento che comincia a verificarsi. Parliamo quindi delle 3-4 ore successive.

    A questo punto bisogna interpretare il dato radar strettamente in combinazione con il dato satellitare perché produca quella che è la stima dell’intensità di precipitazione che è il dato che deve entrare nell’altro anello che è il modello idrologico di bacino per prevedere ogni 20 minuti le sezioni del fiume o del torrente e dare l’effettivo allarme di esondazione, di possibilità in un tratto preciso del fiume del torrente, per poter porre dei rimedi e fare una stima delle aree inondabili.
    Qui interviene la Protezione Civile considerando la viabilità, il giorno della settimana ecc.

    Quella dei servizi meteorologici regionali è una situazione anomala, quando il Met Office inglese li ha tagliati tutti per centralizzare come anche Meteo France.
    Perché questa fase di nowcasting è quella che richiede, più di ogni altra, la ricerca attuale, il corpo della ricerca d’avanguardia, che è la Meteorologia Fisica, la Fisica delle Nubi, la Radar Meteorologia.
    Questa, che è la Meteorologia d’avanguardia, va dentro il temporale, dentro la formazione delle precipitazioni.
    I temporali non sono uguali. C’è il multi cella, la cella singola, il supercella …
    Occorre conoscere la loro evoluzione se si vuole che quella previsione molto accurata localmente, che è proprio la chiave della gestione del rischio meteorologico, sia fatta bene.
    I satelliti, solo pochi sono a microonde quelli che danno un aiuto più concreto al radar, che danno un senso della radiazione nella profondità. Ma sono polari che passano una volta ogni 10-12 ore. Nel frattempo il temporale ha fatto le sue cose.
    La combinazione delle conoscenze deve essere al massimo livello.
    L’interfacciamento con l’idrologia è particolarmente carente, perché ogni bacino dovrebbe avere il suo modello idrologico e ricevere le informazioni in maniera accurata.
    La frontiera è la Meteorologia Fisica.

    Quanta ricerca facciamo a livello nazionale ? La nostra ricerca è paragonabile per quantità e qualità a quella di altri paesi europei ?

    Siamo forti nella Meteorologia Dinamica, nella Previsione Numerica, nello studio della Qualità dell’Aria. La Fisica delle Nubi è stata sempre un po’ emarginata.
    Il Prof. Franco Prodi è stato coordinatore di un progetto europeo sulla previsione delle alluvioni, il MEFFE (Meteorological Forecasting for Flood Events).
    L’evento di Genova è stato condiviso dalla Francia con la stessa situazione.

    P.S.
    Consiglio di ascoltare la puntata perché la trascrizione non è fedele, è solo una sintesi e potrebbe contenere degli errori, poi non rende bene i contenuti espressi a voce.

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  2. Meteo: previsioni più precise con sei nuovi satelliti
    http://www.meteoweb.eu/2014/10/meteo-previsioni-precise-satelliti/337911/

    Meteo: dati sulle precipitazioni grazie ai satelliti per previsioni più precise
    http://www.meteoweb.eu/2013/10/meteo-dati-sulle-precipitazioni-grazie-ai-satelliti-per-previsioni-piu-precise/231879/

    [img]http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2013/12/satellite-usa-giappone.jpg[/img]

    Passaggio a Nord-Ovest del 18/10/2014
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f97491a7-a2ed-45c6-8eb6-7c18624100d2.html#p=0

    Utilizzo del satellite SeaWiFS: CO2, scioglimento dei ghiacci dal minuto 27:20 al minuto 37:14.

    http://oceancolor.gsfc.nasa.gov/SeaWiFS/
    http://en.wikipedia.org/wiki/SeaWiFS

    Globi:
    http://oceancolor.gsfc.nasa.gov/cgi/biosphere_globes.pl

      (Quote)  (Reply)

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