Archivi giornalieri: 2 Febbraio 2015

Bilancio di massa 2013/14: un po’ di tregua per i ghiacciai valdostani

L’andamento stagionale dei ghiacciai monitorati in Valle d’Aosta non ha mostrato grosse perdite in termini di fusione di neve e ghiaccio nel periodo 2013/14: si tratta però, almeno per ora, di un anno isolato all’interno di un trend di forti perdite che ha caratterizzato l’ultimo periodo

Sono stati recentemente pubblicati i risultati delle campagne glaciologiche condotte nella stagione 2013/14 sul territorio valdostano da parte di ARPA Valle d’Aosta, Fondazione Montagna sicura e Parco Nazione Gran Paradiso, con il coordinamento della struttura organizzativa attività geologiche dell’assessorato regionale alla difesa del suolo.

I risultati delle osservazioni e misure effettuate sui ghiacciai valdostani nel 2014 sono stati analizzati e sintetizzati nel corso della riunione annuale, tenutasi nel mesi di dicembre, della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, cellula di coordinamento tra tutti gli enti che si occupano a vario titolo dei ghiacciai del territorio regionale. La riunione è stata anche occasione per definire le sinergie da attivare per la programmazione e l’effettuazione delle attività glaciologiche.

“Tra le misure effettuate – illustra una nota dell’Assessorato – quella che meglio riflette l’andamento stagionale ed i suoi effetti sui ghiacciai è il bilancio di massa. Questa misura esprime, nell’arco di un anno idrologico (ottobre-ottobre), la differenza tra gli accumuli che un ghiacciaio riceve in termini di precipitazioni nevose e le perdite in termini di fusione di neve e ghiaccio.
Il bilancio si calcola a partire da almeno due misure annuali, rispettivamente effettuate in tarda primavera-inizio estate e inizio autunno. Viene di solito espresso in termini di mm di equivalente in acqua (Water Equivalent – w. eq), immaginando cioè gli accumuli e le perdite come distribuiti in una “tavola d’acqua” su tutta la superficie del ghiacciaio. In Valle d’Aosta vengono effettuati bilanci di massa su alcuni ghiacciai, distribuiti nei diversi gruppi montuosi, a cura di ARPA Valle d’Aosta, Fondazione Montagna sicura e Parco Nazionale Gran Paradiso; di seguito si riportano i risultati della campagne svolte su alcuni ghiacciai rappresentativi.

Per quanto riguarda il Ghiacciaio di Timorion, piccolo ghiacciaio (circa 0,5 Kmq) collocato fra 3.100 e 3.450 m di quota lungo lo spartiacque fra la Valsavarenche e la Valnontey nel gruppo del Gran Paradiso, le misure del 6 giugno hanno evidenziato un accumulo pari a 984 mm di acqua equivalente determinato da un manto nevoso con spessore medio di 250 cm e densità variabili fra 374 e 410 kg/mc. La fusione del ghiaccio (ablazione) complessiva (2 ottobre 2014) è stata pari a 1.140 mm di w.eq. di cui poco più del 20% (256 mm w.eq.) è legato alla fusione di ghiaccio nel settore frontale del ghiacciaio, mentre la restante parte è costituita dalla fusione nivale. Il bilancio netto specifico si attesta quindi sui -156 mm di w.eq. Rispetto ai 14 anni di serie storica la stagione 2013/2014 si pone come la meno “pesante” per il ghiacciaio, a parte i due anni di bilancio positivo del periodo 2000-2002.

Da un punto di vista più generale la stagione appena trascorsa rappresenta la 6a stagione più abbondante di precipitazioni nevose, non certo eccezionali in termini di quantità totale, mentre quella estiva è al 3° posto della serie in termini di intensità di ablazione. Pertanto il bilancio “appena” negativo è da attribuirsi soprattutto ad un’estate complessivamente non troppo penalizzante per i ghiacciai valdostani di alta quota e con esposizione prevalentemente settentrionale. L’arretramento frontale, misurato da caposaldo, ha visto una ulteriore regressione dell’apparato di 2 m rispetto alla misura dello scorso 2013.

Gli altri ghiacciai valdostani oggetto di monitoraggio hanno avuto un comportamento analogo, con variazioni locali da attribuire alle specificità di ogni singolo apparato:
– il Ghiacciaio del Rutor (La Thuile), il più grande tra i ghiacciai monitorati, con una superficie di circa 8 km2, presenta un bilancio in sostanziale pareggio, con un accumulo totale di 1.490 mm w.eq. e una perdita complessiva (neve + ghiaccio) di -1.460 mm w.eq, La serie storica del Ghiacciaio del Rutor, misurato dalla stagione 2004/05, mostra bilanci fortemente negativi fino al 2010/11, mentre i tre anni successivi presentano un bilancio in sostanziale pareggio. Dall’inizio della serie, il bilancio di massa cumulato ammonta a -7.8 m w.eq.
– Il Ghiacciaio di Gran Vallon (Cogne), misurato dal 2011/12, presenta un bilancio netto leggermente positivo, pari a + 480 mm w.eq., legato al permanere della copertura nevosa fino a fine settembre grazie all’andamento meteorologico della stagione estiva.
– Sul Ghiacciaio della Tsanteleina (Rhêmes-Notre-Dame), le misure dell’anno idrologico 2013/14 indicano un bilancio leggermente negativo, pari a -260 mm w.eq.. La quota dell’innevamento residuo si trova a circa 3100 m slm.
– Per il Ghiacciaio del Grand Etret (Valsavarenche), monitorato fin dal 1999, il bilancio 2013-2014 è risultato moderatamente negativo con -0,57 m w.eq. Il totale cumulato dal 1999 al 2014 è pari a -12,571 m w.eq. La serie storica presenta bilanci costantemente negativi dal 2000, ad eccezione dell’anno idrologico 2009-2009. Dal 2010 i bilanci, pur rimanendo negativi, sono meno “pesanti” del decennio precedente. Il ghiacciaio ha perso in 15 anni circa 14,5 metri di spessore.

“L’anno 2013-14 non ha comportato perdite elevate per i ghiacciai valdostani – dichiara l’Assessore regionale Mauro Baccega, – grazie soprattutto alla stagione estiva particolarmente fresca. Si tratta tuttavia, per ora, di un anno isolato all’interno di un trend di forti perdite che ha caratterizzato gli ultimi anni. Come per tutti i fenomeni legati al clima, occorre ragionare su periodi di osservazione medio-lunghi e non valutare in senso assoluto i dati di un singolo anno”.
Complessivamente, l’anno idrologico 2013-14, soprattutto grazie ad una stagione estiva relativamente fresca e ricca di precipitazioni, non ha comportato grosse perdite per i ghiacciai valdostani monitorati, che chiudono il loro bilancio con perdite limitate o in pareggio.

La diminuzione di superficie e di lunghezza dei ghiacciai, che viene storicamente valutata tramite la misura della posizione delle fronte, non riflette l’andamento della stagione in corso, ma quello di un periodo di diversi anni precedente. Pertanto anche quest’anno le misure effettuate, in massima parte dagli operatori del Comitato Glaciologico italiano, su diversi ghiacciai del territorio, fanno registrare un arretramento della posizione delle fronti variabile a secondo delle situazioni locali da alcuni metri fino a decine di metri (Lavassey -10.80 m; Or. di Morion -12 m; Grand Etret -19 m; Thoula -77 m, variazione media rispetto al 2010). Appare ormai inarrestabile il disfacimento delle grandi lingue vallive dei ghiacciai di Pré de Bar, Grande di Verra, Lys e sensibili modificazioni morfologiche ha subìto la fronte del lobo sinistro del Ghiacciaio del Miage in conseguenza dell’intenso evento alluvionale del 26 agosto 2014.

Fonte:http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/index.html?pg=1&idart=14665&idcat=3