Antartide: evitare errori del 2013 è la sfida degli scienziati

Sono riuniti da ieri a Hobart in Tasmania per studiare i modi per prevedere accuratamente i livelli di ghiaccio.

Il ghiaccio marino attorno all’Antartide ha raggiunto livelli record, principalmente a causa di mutamenti nei venti australi, rendendo sempre più difficili l’accesso e i rifornimenti alle stazioni di ricerca.

Oltre 50 tra scienziati e rappresentanti delle organizzazioni di rifornimenti antartici sono riuniti da ieri a Hobart in Tasmania per studiare i modi per prevedere accuratamente i livelli di ghiaccio nella regione polare e per discutere piani alternativi di accesso. Obiettivo: evitare una ripetizione dei problemi sofferti dalla nave russa di ricerca Akademik Shokalskiy, rimasta incagliata per due settimane nella Commonwealth Bay nel dicembre 2013.

Osservazioni satellitari mostrano ogni giorno già da due settimane, un nuovo record quotidiano di ghiaccio marino mentre i massimi annuali sono stati superati ogni anno negli ultimi tre anni. La scorsa estate i rifornimenti di carburante sono stati consegnati alla base australiana di Mawson in elicottero perché il porto non si era sbloccato, ha detto il direttore per le operazioni dell’Australian Antarctic Division, Rob Wooding.

“Altri programmi nazionali hanno avuto simili problemi, in particolare i francesi e i giapponesi”, ha aggiunto, descrivendo la situazione come “insostenibile”.

Secondo gli scienziati la crescita del ghiaccio marino attorno al sesto continente è legata a cambiamenti regionali molto più ampi nella distribuzione dei ghiacci, oltre a cambiamenti nelle proprietà fisiche del ghiaccio stesso.

Il direttore del Climate and Ecosystems Research Centre australiano Tony Worby, ha detto al convegno che l’espansione dei ghiacci marini antartici non era stata legata inizialmente al cambiamento climatico, ma ora vi è una migliore comprensione del fenomeno. Mentre nell’insieme la massa di ghiaccio antartico si sta riducendo, il ghiaccio marino si espande a causa dei cambiamenti nel percorso dei venti, spinti dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera, dalla deplezione dell’ozono e da variabilità naturali, ha riferito Worby. Tale espansione del ghiaccio marino è in “contrasto molto significativo con la quantità di ghiaccio nell’artico”. Una ragione della differenza – ha aggiunto – è che il ghiaccio artico è senza sbocco sul mare, mentre il ghiaccio marino antartico è circondato dall’oceano e libero di espandersi con il cambiamento dei percorsi dei venti.

Fonte : http://www.animalieanimali.it/news/153703_antartide__evitare_errori_del_2013_e_la_sfida_dei_scienziati

4 pensieri su “Antartide: evitare errori del 2013 è la sfida degli scienziati

  1. Facciamoci due risate….
    😆

    Citazione :

    “….il ghiaccio marino si espande a causa dei cambiamenti nel percorso dei venti, spinti dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera…”

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  2. Naturalmente anche l’affermazione :

    “…Mentre nell’insieme la massa di ghiaccio antartico si sta riducendo…”

    è una sòla …

    http://daltonsminima.altervista.org/2015/01/21/neve-e-ghiaccio-in-antartide-i-cambiamenti-daltezza-rilevati-da-misure-di-gravimetria-e-di-altimetria-satellitare/

    “…I dati mostrano che la maggior parte delle aree di ghiaccio sono stabili o stanno aumentando di massa, compresa la calotta di ghiaccio dell’antartide orientale, che da sola contiene oltre l’80% della massa totale di ghiaccio dell’antartide. ..”

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  3. Michele:
    Facciamoci due risate….

    Citazione :

    “….il ghiaccio marino si espande a causa dei cambiamenti nel percorso dei venti, spinti dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera…”

    Meglio ancora:

    “mentre nell’insieme la massa di ghiaccio antartico” = che non si è ancora ben capito come misurare
    ” si sta riducendo” = perché DEVE essere così, sennò l’IPCC trattiene il respiro fino a diventare blu
    “cambiamenti nel percorso dei venti” = di cui non abbiamo capito nulla
    ” spinti dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera” = che non c’è, ma fa figo dirlo
    “dalla deplezione dell’ozono” = che 1) non si sa se c’è, 2) avrebbe comunque invertito la tendenza e 3) che diavolo c’entra col ghiacchio?
    “e da variabilità naturali” = ROTFL

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  4. Qualcuno di noi l’aveva preconizzato non molti mesi fa: “ci sarà di sicuro qualcuno che ci verrà a dire che il ghiaccio antartico aumenta per colpa del riscaldamento glibale”. Mi pare fosse a commento delle analisi di FBO, comunque non ero io.
    Complimenti Michele per come conduci NIA; io ti leggo sempre

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