Time machine : Rinvenuto rifugio della prima guerra mondiale sulla Punta del Re – Gruppo Ortles – Aggiornato post

EvidenzaData : 05 Settembre 2015

Luogo : Cima Punta del Re Grande Zebrù (parete nord) – Gruppo Ortles – Italia

La cima :

“Il Gran Zebrù, la cima del re, con i suoi 3859 metri è considerata da molti la montagna più bella nel gruppo dell’Ortles in alta Valtellina al confine tra la Lombardia ed il Trentino.

http://www.montagna.tv/cms/26399/gran-zebru-la-cima-del-re

Subito sotto Punta del Re è stata ritrovata una baracca abitata tra il 1917 e il ’18 con dei reperti perfettamente conservati e che ora rischia di crollare. Dalle analisi gli archeologi si aspettano di ottenere informazioni non solo di valore storico ma anche sui materiali usati. Isabella Cherubin –
Una serie di immagini del rifugio riprese dal servizio :
123

Link :

http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Trentino-ritrovamento-sulla-punta-del-Re-a843114a-23b3-4d48-a88e-ac28d6ca4fba.html

oppure

TG Trentino Alto Adige delle ore 14:00 del 05/09/2015

Servizio dal minuto 10:34 al 12:30

http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/basic/PublishingBlock-5a42b960-0dad-41fe-b247-d807b49a470f-archivio.html#

 

Conclusioni

A voi lettori ….

🙂

……..

Aggiornamento delle ore 11:00 del 08-09-2015

Baracche fuori dal ghiaccio o dentro il ghiaccio e quanto ghiaccio era presente sulla cima del Gran Zebrù ?

Il nostro utente “Johm Carter” ha trovato risposta a l’interrogativo. Trattasi di una vasta serie di piccole strutture in legno, vere e propire case costruite internamente al ghiacciaio, in vetta e collegate fra loro tramite una vasta serie di tunnel, percorsi, ponti etc…

Nei commenti trovate link e immagini che descrivono il vero e proprio alveare realizzato dai soldati durante la prima guerra mondiale. Suggestive immagini che descivono inequivocabilmente la grande estensione dei ghiacci ad inizio 900′ e la dura vita di questi uomini. Uomini proprio di altri tempi ….

Mic

21 pensieri su “Time machine : Rinvenuto rifugio della prima guerra mondiale sulla Punta del Re – Gruppo Ortles – Aggiornato post

  1. Il destino è proprio buffo, la passata settimana Mr.president era in Alaska a fare l’amerianoo er piacione e a piangere il pianeta che va a fuoco.

    Passano pochi giorni e a 3850 mt. sulle nostre alpi spunta una casetta di legno che era sepolta sotto 2/3 metri di neve da 100 anni.

    Chi di spada ferisce, di spada perisce caro presidente !

    Buon inizio settimana gente.

      (Quote)  (Reply)

  2. voglio vedere cosa si inventeranno per giustificare una struttura del genere
    l’inverno 1916/17 è stato l’inverno più nevoso degli ultimi 200 anni sulle alpi eppure evidentemente durante l’estate quelle zone erano transitabili dai soldati
    cosa che adesso è ridiventata possibile per via delle temperature estive estramemente superiori

    NB: in quel periodo le temperature erano più basse, sia in inverno che in estate
    quindi devono giustificare come era possibile che in un regima di clima più freddo (e cmq estremamente nevoso, vedi 1916/17) ci fossero meno ghiacciai

      (Quote)  (Reply)

  3. Oggi ho letto diversi commenti e pareri in giro per il web.

    Alcuni credono che la baracca sia stata costruita dentro il ghiaccio.

    Direi proprio di no, visto e considerato che la forma della baracca richiama una classica casa o abitazione con tetto inclinato con doccie e una finestra/porta (vedi l’immagine di seguito).

    Ritengo cmq che sia sbagliato parlare cima del Grande Zebrù priva di ghiaccio e neve nella primavera del 1917.
    Assurdo !
    Molto probabilmente, il sito nel momento dell’edificazione della baracca era ricoperto da una bassa quantità di ghiacco e/o neve.
    Penso che in quelle condizioni estreme (mi riferisco alla parete prossima alla cima), non era semplice liberare il sito dal ghiaccio, anche se poco.
    Anche perchè si uscita dall’inverno.

      (Quote)  (Reply)

  4. Ragazzi, ma che andate dicendo? La capanna non era costruita “sul” ghiaccio, ma “dentro” il ghiaccio per poterla ancorare al suolo e per non essere “vista” a distanza…salvo che non si divertissero a giocare a snowboarding a 4000 m di quota, ovviamente, visto che è impossibile costruire sul pelo del ghiaccio senza scivolare .
    Del resto la capanna è visibilmente ancorata al suolo, e non potrebbe essere altrimenti.
    Non mi sembra proprio un indizio che ci fosse meno ghiaccio di ora…tra l’altro è molto poco credibile, visto che le estati degli anni ’10 sono state le più fresche del secolo, ancor più di quelle degli anni ’70. E così è pressochè in tutte le serie climatologiche europee

    Dissi già qualche tempo fa…parlate di Sole che siete bravi. Non fate queste conclusioni affrettate sul clima 😉

      (Quote)  (Reply)

  5. Nix novariensis:
    Ragazzi, ma che andate dicendo? La capanna non era costruita “sul” ghiaccio, ma “dentro” il ghiaccio per poterla ancorare al suolo e per non essere “vista” a distanza…

    Magari se leggi tutto l’articolo + aggiornamento e commenti…

    Nix novariensis:
    Dissi già qualche tempo fa…parlate di Sole che siete bravi. Non fate queste conclusioni affrettate sul clima .

    L’articolo (la prima uscita) termina con la frase :

    “Conclusioni

    A voi lettori …”

    1880-1920 cicli solari molto deboli

    [img]http://www.solen.info/solar/cycle12.png[/img]
    [img]http://www.solen.info/solar/cycle13.png[/img]
    [img]http://www.solen.info/solar/cycle14.png[/img]

      (Quote)  (Reply)

  6. Grosso autogol dei negazionisti . Come già spiegato su tutti i siti autorevoli meteo, fra cui i SGL lombardo e il meteoforum del CML, quelle costruzioni erano ordinaria amministrazione per i militari : …. e E’LA PROVA ULTERIORE CHE PRIMA LE MONTAGNE ERANO COPERTE DI MOLTA NEVE E GHIACCIO.

    Ma poi abbiamo anche le foto, i dati, l’inverno fu nevoso e gelido, l’estate normalissima… ancora un po’ mi aspetto un articolo dei negazionisti col titolo “luglio 2015 il piu freddo di sempre…

      (Quote)  (Reply)

  7. Si ricorda che su questa piattaforma non si afferma che non si e’ verificato un riscaldamento dal 1900 ad oggi. Si discute le cause che hanno portato al surriscaldamento, cercando di individuare quale contributo abbia pesato di piu’, fra l’umano e il naturale.

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.