Meteorologo cacciato dalla tv francese dopo un libro sul riscaldamento globale

Soprannonimato “Monsieur Météo”, ha ricevuto una lettera dall’azienda che gli chiedeva di non presentarsi più a lavoro. Cacciato dal lavoro che ha fatto per vent’anni per essersi discostato dal pensiero unico sul riscaldamento globale.

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È successo a Philippe Verdier, storico meteorologo della tv francese, più precisamente del canale France 2, l’equivalente della nostra Rai1.

Con una lettera formale il canale televisivo ha chiesto al conduttore dei due appuntamenti meteo più importanti della giornata (subito dopo i tg delle 13:00 e delle 20:00), di non presentarsi in redazione, di eliminare dal proprio profilo Twitter ogni riferimento a France 2 e di presentarsi per un colloquio chiarificatore.

Il motivo? “Climat Investigation”, il nuovo libro da lui scritto, dove relativizza le conseguenze del riscaldamento globale e muove pesanti accuse nei confronti degli organizzatori della Conferenza sul clima che si terrà a Parigi il prossimo dicembre, sbugiardando i catastrofisti del Giec (Groupe d’experts intergouvernemental sur l’évolution du climat) e i loro metodi.

La posizione di Verdier è molto forte sull’argomento e col nuovo libro in uscita denuncia i legami poco chiari tra scienziati, politici, ong ambientaliste, lobbisti e religioni sulla questione del clima.

Secondo molti organi di informazione, France Télévisions avrebbe chiesto a Verdier di dissociarsi dal contenuto dell’opera da lui scritta. Essendo impossibile, l’emittente avrebbe imposto al giornalista un “congedo forzato” fino al 26 ottobre.

Dopo qualche giorno dalla sua scomparsa dal video, il meteorologo però ha fugato ogni dubbio su un suo possibile ritorno alla conduzione: “Dovevo tornare al lavoro lunedì. Adesso dovrei essere a preparare il meteo della sera. Sono scioccato, non ho preso io questa decisione“, ha dichiarato ammettendo di essere stato fatto fuori a causa del suo libro. “Mi è arrivata una lettera in cui mi si chiedeva di non tornare al lavoro e questo non ha niente a che fare con il mio lavoro ma ha molto a che fare con il mio libro. Non sono una vittima, ma è proprio come scrivo nel libro: ogni opinione contraria deve essere eliminata“.

 

Fonte : http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/meteorologo-cacciato-tv-francese-libro-sul-riscaldamento-glo-1183542.html

4 pensieri su “Meteorologo cacciato dalla tv francese dopo un libro sul riscaldamento globale

  1. Questa è carina ….

    https://stevengoddard.wordpress.com/2015/10/16/are-97-of-scientists-complete-morons/

    Atmospheric CO2 has risen by 100 parts per million (one part per ten thousand) over the past century. Experts claim that this one molecule has heated the other 10,000 molecules up by more than one degree centigrade. In order for one molecule to heat up 10,000 other molecules by 1°C, the effective temperature of that one molecule would have to be 10,000°C – about twice the temperature of the surface of the Sun.
    Only a complete moron would believe something so ludicrous, which is why they say 97% of scientists agree on this utter nonsense.

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  2. Non è proprio così, bisognerebbe tener conto almeno della massa molecolare relativa.
    Ma il risultato non sarebbe molto diverso, la temperatura dovrebbe comunque essere di qualche migliaio di gradi superiore.

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  3. Mi ricorda l’abiura di Galileo nel 17simo secolo.
    L a Santa Inquisizione nel 21simo secolo nel paese dell’illuminismo!!!
    E nemmeno per motivi religiosi.
    A meno che il GW sia la nuova religione. Ma che brutta religione!
    Com’è caduta in basso la scienza.
    Che squallore.

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  4. https://www.docenti.unina.it/franco.ortolani

    da Fb

    Clima futuro: scienza nella fantasia; fantasia nella scienza!

    La natura è “fantasia globale”: per capire le modificazioni climatico-ambientali globali ci vuole la fantasia della natura!
    Studiare il clima con i dati strumentali a disposizione relativi agli ultimi 150 anni circa credendo che il cambiamento climatico dipenda esclusivamente da quanto accaduto in questi 150 anni è una attività pseudoscientifica analitica, fredda, apparentemente semplice se non addirittura banale dove sembra che due più due non possa fare che quattro. Dove non occorrono grandi scienziati!
    Capire perché certi eventi globali succedono, come le modificazioni climatico ambientali che si sviluppano in secoli grazie alla sinergia tra fenomeni terrestri ed extraterrestri, senza avere a disposizione dati numerici plurisecolari strumentali precisi (come quelli disponibili per gli ultimi 150 anni), sfugge al freddo calcolatore che è costretto ad usare i limitati (temporalmente) dati che ha tra le mani pensando che siano freddamente significativi e applicabili anche su scala plurisecolare e millenaria.

    Pensare che gli ultimi 150 anni di storia del clima, dell’ambiente e delle attività umane contengano tutti i dati per capire perché stia avvenendo l’attuale variazione climatico-ambientale è semplicemente folle! Significa credere fermamente che gli ultimi 150 anni circa non hanno un passato ed essere malati di onnipotenza pensando che solo le attività umane siano le responsabili dei cambiamenti globali che stiamo vivendo.
    L’inquinamento ambientale è una cosa ed è dovuta alle attività antropiche.
    Il cambiamento climatico-ambientale attuale (degli ultimi 150 anni) è tutt’altra cosa e deve essere correttamente inquadrato nella storia millenaria precedente.
    Però mancano i dati strumentali, come si fa?
    Allora? Casca l’asino?
    No! Si deve dire che prima degli ultimi 150 anni nessuna modificazione naturale significativa è avvenuta e che solo nell’ultimo secolo e mezzo quando l’uomo ha cominciato ad inquinare è iniziato come effetto il cambiamento climatico attuale.
    Ai freddi calcolatori non passa nemmeno per la testa che le attività umane possano essersi intensificate, casualmente, proprio in una fase in cui il clima stava iniziando a cambiare naturalmente e in relazione a modificazioni plurisecolari. E che, quindi, l’inquinamento antropogenico si sta aggiungendo alla variazione naturale.
    E conseguentemente, anche annullando l’inquinamento antropogenico il cambiamento climatico-ambientale continuerebbe ad evolvere secondo la naturale ciclicità.
    E’ evidente che le combinazioni di fenomeni terrestri ed extraterrestri sono molteplici e fantasiosi; con i numeri di 150 anni circa è impossibile individuare gli algoritmi plurisecolari e millenari della natura.
    Solo chi ha fantasia per capire la fantasia della natura può orientarsi.
    E’ evidente che occorre la sinergia tra studiosi della natura che sappiano individuare ed interpretare correttamente gli archivi naturali integrati relativi agli ultimi millenni (es. sedimenti climaticamente controllati, reperti archeologici, notizie storiche, ecc,) e studiosi dei dati strumentali degli ultimi 150 anni circa, per orientarsi e prevedere i prossimi cambiamenti del clima e dell’ambiente e fornire in tempo utile adeguate soluzioni per preparare l’ambiente antropizzato alle future condizioni ambientali.
    Facile a dirsi. Quasi impossibile a farsi!
    Incomunicabilità tra studiosi “freddi ma limitati nel tempo” e studiosi “fantasiosi”.
    Prevaricazioni non sempre non interessate perché il cambiamento del clima e dell’ambiente è anche un business diversificato globale.
    Clima futuro: scienza nella fantasia; fantasia nella scienza!
    E si perde tempo!

    Il riscaldamento globale 1000 anni fa e 2000 anni fa circa c’è stato e senza contributi antropogenici. In tutto il Mediterraneo ci sono le evidenze geoarcheologiche e storiche…non numeriche e quindi incomprensibili da chi dipende solo dal dato numerico che deve negare la storia del clima e dell’ambiente che deve nascere per forza 150 anni fa circa! “Fantasia” della natura basata sugli archivi geoarcheologici integrata con i dati numerici per il breve periodo ultimo.
    Chi nega gli archivi geoarcheologici integrati è “fuori dalla realtà”: è un negazionista che nega che il clima ed ambiente abbiano avuto una evoluzione nelle ultime migliaia di anni indipendentemente dall’inquinamento antropogenico ultimo.

      (Quote)  (Reply)

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