Archivi giornalieri: 25 Febbraio 2016

Sul grafico rimosso dall’istituto meteorologico danese …

http://web.archive.org/web/20160202040352/http://ocean.dmi.dk/arctic/old_icecover.uk.php

Negli ultimi mesi, c’è stata una crescente e forte divergenza fra due grafici che riportavano il ghiaccio marino artico misurato e prodotto dal DMI.

Il grafico riportato sopra si riferisce al 2 febbraio. Oggi, a quest’ultima traccia, si accede esclusivamente tramite la piattaforma Wayback Machine. In questo grafico, si mostra che la concentrazione di ghiaccio e sopra il 30% e che l’estensione del ghiaccio si trova a dei livelli che non venivano registrati da 10 anni (nello specifico a partire dal mese di ottobre).

Questo è quanto riporta DMI su questi dati:

“… Totale estensione del ghiaccio marino nell’emisfero settentrionale a partire dal 2005. I valori dell’estensione del ghiaccio sono calcolati sulla base dei dati del ghiaccio dal mare e ghiaccio marino, Satellite Application Facility ( OSISAF ), le aree con concentrazioni di ghiaccio superiori al 30% sono classificate come ghiaccio. La superficie totale del ghiaccio marino è la somma del First Year Ice (FYI), del Multi Year Ice (MYI) e l’area con i tipi di ghiaccio ambigui. Tuttavia, la totale area del ghiaccio stimato è sottovalutato a causa di alcune regioni costiere non classificate, dove il vero e proprio mix fra i pixel terra/mare confondono l’algoritmo del tipo ghiaccio applicato. I valori dell’estensione del ghiaccio marino, si raccamonda che devono essere utilizzati qualitativamente in relazione ai valori dell’estensione del ghiaccio indicati negli altri anni in figura…”

Questa versione contrasta fortemente con l’altra versione. Versione, che prendeva in esame la concentrazione di ghiaccio del 15% :

http://ocean.dmi.dk/arctic/icecover.uk.php

Ora ci possono essere buone ragioni per questa differenza. Tuttavia, bisogna sottolineare, che DMI non ha mai affermato che non vi è alcun problema con la versione del 30%, ho riportato motivi per dubitarne.

Supponendo che entrambi i grafici siano corretti, allora ci troviamo in una situazione in cui ci può essere meno ghiaccio nelle regioni costiere, con la versione al 15% di ghiaccio, ma più concentrazione con quella al 30%. Inoltre, tenendo anche conto che il mix dei pixel terra/mare può confondere l’algoritmo, ci sono buone ragioni per pensare che la versione al 30% è in realtà più affidabile.

Ma il vero problema è che DMI ha ritirato il grafico del 30% . Il servizio allora offre questa spiegazione:

“……Ho rimosso i vecchi grafici che riportavano l’estensione del ghiaccio marino, con la nuova grafica ( http://ocean.dmi.dk/arctic/icecover.php ). Adesso, questo è il solo, unico ed ufficiale grafico dell’estensione del ghiaccio marino. Quando ho presentato la nuova grafica ho anche annunciato che i vecchi grafici sarebbero stati rimossi dopo un pò di tempo – e adesso è arrivato il momento, mi dispiace. Ho trascorso troppo tempo a spiegare le differenze fra i due e tutto questo ha creato molto confusione, allora ho deciso di rimuovere il vecchio grafico. Tuttavia, i dati sono ancora disponibili al seguente indirizzo : http://osisaf.met.no/p/. Se questi dati continuano a suscitare interesse, si può tracciare il grafico per conto proprio…..”

Ora, quando il vecchio link viene cliccato, otteniamo questo :

http://ocean.dmi.dk/arctic/old_icecover.uk.php

Negli ultimi anni, ci sono stati così tanti imbrogli nello stabilimento del clima che è veramente difficile arrivare alla conclusione finale che questo grafico è stato ritirato semplicemente perché forniva del risultati “sbagliati”. Può sembrare duro affermare una cosa del genere, ma se DMI vuole evitare questo genere di accuse, la risposta implica il ripristino del grafico, sia che esso sia conveniente o meno.

Fonte : https://notalotofpeopleknowthat.wordpress.com/2016/02/19/dmis-missing-graph/