I prossimi cambiamenti climatici secondo Franco Ortolani

Il-Professore-Franco-OrtolaniIl prof. Franco Ortolani, ex-ordinario di Geologia presso l’Università Federico II° di Napoli, era già stato ospite sulla nostra piattaforma con questo post. Lo scritto riportato di seguito e un nuovo pensiero depositato dal professore sulla sua pagina di facebook. Ulteriori argomentazioni, in riferimento al tanto discusso cambiamento climatico, alla CO2 e l’attività solare.

Circa mille anni fa si verificò un periodo più caldo dell’attuale che durò alcuni secoli.
Le sue evidenze sono state riscontrate in tutto il globo. Il tutto avvenne con una concentrazione di CO2 molto più bassa dell’attuale. Il fenomeno, pertanto, è stato totalmente controllato da altri fattori! Quali?
Questi fattori, oltre ai gas climalteranti antropogenici, possono controllare il riscaldamento globale attuale che sembra ripetersi con una ciclicità millenaria. Cambiamento climatico-ambientale attuale: non ci facciamo “abbagliare dal sole” ma nemmeno dal “millantato credito” dell’onnipotenza umana! Dall’inizio del 1700 il sole, dopo la scarsa attività dei precedenti secoli che hanno condizionato la Piccola Età Glaciale, ha avuto una crescente attività come testimoniato dal conteggio delle macchie solari.

Fino al 1800, in assenza di perturbazioni antropogeniche della composizione dell’atmosfera, è stato l’attore indiscusso del cambiamento climatico e conseguentemente ambientale. A partire dal 1800 l’uomo industrioso ed industriale ha iniziato ad immettere in atmosfera volumi crescenti di inquinanti climalteranti mentre già la temperatura era il continua risalita. Ecco che nel 1900 si ha il massimo di impatto antropogenico sull’atmosfera mentre in prevalenza la temperatura globale ha continuato a salire con qualche alto e basso; l’uomo ha dato il massimo di inquinamento mentre l’attività solare ha continuato ad aumentare tra qualche alto e basso. Di chi è la colpa del riscaldamento globale? Dell’uomo? Della Natura? O di tutte e due?
Dell’inquinamento atmosferico è certamente responsabile l’uomo! Il riscaldamento è iniziato nel 1700 senza attività climalterante antropogenica. Mille anni fa ci fu una evoluzione climatica simile che causò il noto periodo caldo medievale che noi ubichiamo tra il 1100 e 1270 circa e indusse condizioni desertiche-predesertiche anche lungo le coste italiane fino a circa 41-42° nord. A tali condizioni non siamo ancora giunti ma sembra che ci stiamo avviando per riavere di nuovo condizioni simili a quelle di 1000 anni fa.
E mille anni fa l’uomo non aveva un ruolo climalterante mentre il sole fu caratterizzato dal noto massimo medievale di attività. Per farla breve: senza l’apporto climalterante dell’uomo, con la sola incrementata attività solare, 1000 anni fa si ebbe un riscaldamento globale molto ben testimoniato nell’area mediterranea nella fascia di transizione tra clima umido e clima desertico in varie sezioni geoarcheologiche a nord e a sud del bacino fino a 41-42°nord. Ora con l’apporto dell’attività solare aumentata rispetto alla Piccole Età Glaciale e con l’apporto climalterante dell’uomo si assiste ad un nuovo cambiamento climatico-ambientale globale. E’ colpa dell’uomo, dicono molti fisici che riescono a leggere e capire solo i dati strumentali di circa 200 anni. E’ colpa del sole, dicono altri fisici studiosi del sole. E’ colpa di entrambi, diciamo noi, e la situazione si preannuncia più incisiva, come cambiamento climatico-ambientale, rispetto a quella di 1000 anni fa!
Eliminare le attività climalteranti non fermerebbe il cambiamento climatico-ambientale, diciamo noi. Diminuirebbe l’inquinamento atmosferico e sarebbe già un grande passo avanti. Prepariamo subito l’ambiente per sopportare le nuove condizioni ambientali che progressivamente si stanno instaurando come accadde 1000 anni fa e che saranno molto significative soprattutto nelle fasce di transizione tra condizioni climatico-ambientali differenti. E occhio alle migrazioni non solo della temperatura e delle precipitazioni ma anche a quelle biologiche (come già avvertimmo 20 anni fa) che imporranno una nuova biodiversità naturale, come accaduto varie volte nel passato recente e nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Occhio alle produzioni agricole tradizionali che sostengono gran parte dell’economia agricola: nuovi ospiti imporranno “lotte all’ultimo colpo” per la sopravvivenza biologica. E occhio a rispolverare le essenze vegetali autoctone antiche sopravvissute alle diverse condizioni climatico ambientali che si sono succedute nelle ultime migliaia di anni. Una lotta senza quartiere è iniziata, per la sopravvivenza e per la conquista biologica di nuove aree. Invasioni e migrazioni biologiche globali sono ormai in atto. Rendiamoci conto della vastità dei conflitti biologici naturali e…regoliamoci…al più presto! E prepariamoci ad una nuova biodiversità naturale!

Medieval Warm Period (Asia: Russia)
Center for the Study of Carbon Dioxide and Global Change. “Evidence of Medieval Warm Period in Russia.” Last modified June 26, 2013. http://www.co2science.org/subject/m/summaries/mwprussia.php.

Fonte : https://www.facebook.com/franco.ortolani.54/posts/1033677403376874

9 pensieri su “I prossimi cambiamenti climatici secondo Franco Ortolani

  1. Un analisi personale ponderata e con uno sguardo al passato….
    Questo è il problema dei modelli e delle analisi attuali, si guarda solo agli ultimi 150 anni e non si prende minimamente in considerazione tutto quello successo prima, meteorologicamente e geologicamente parlando.
    Personalmente credo che il sole moduli le temperature sul nostro pianeta, ma la relazione non è così diretta. Molti fattori contribuiscono al “meteo”, non solo TSI, raggi cosmici…

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  2. Esistono molti altri fattori che sono in grado di modificare il clima, sia a scala temporale breve (Grandi eruzioni vulcaniche, caduta di piccoli corpi celesti, scioglimento improvviso di grandi masse glaciali, grandi frane sottomarine, ecc.), o lunga (innalzamento di catene montuose, chiusura di bracci di mare, interruzione di correnti sottomarine, ecc.). Il sole si sovrappone in un cocktail di cui si conosce ancora molto poco. La CO2 è ancora meno influente, e ancora meno quella prodotta dall’uomo, un’inezia se si pensa alla degassazione dei magmi o alla solubilizzazione dei carbonati. Nelle zone di subduzione vengono “ingoiati” migliaia di km3 di carbonato di calcio all’anno, che proviene in buona parte dai gusci di microrganismi planctonici, che lo hanno fissato vivendo a spese della CO2 atmosferica disciolta in acqua. La stessa CO2 finisce nei magmi andesitici e poco profondi che, periodicamente, la rilasciano durante eruzione talvolta parossistiche. Un ciclo bio-geo-chimico mirabile che dura da milioni di anni.
    L’uomo, con il suo grande impatto ambientale, sta modificando certamente il micro-clima, ma solo dei posti in cui vive, così come l’ambiente circostante, anche per questo ne ha una percezione alterata. Sebbene si tratta a volte di qualche migliaio di kmq, sono pur sempre aree e volumi ristretti. Poca cosa rispetto all’immensità del pianeta.

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  3. “oltre mille anni fa si è verificato un periodo più caldo dell’attuale”
    Assunto falsissimo, che di conseguenza invalida tutto il resto dell’articolo

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  4. Nix novariensis:
    “oltre mille anni fa si è verificato un periodo più caldo dell’attuale”
    Assunto falsissimo, che di conseguenza invalida tutto il resto dell’articolo

    Assunto falsissimo ?

    La Alpi intorno a l’anno 1000 non ci raccontano di un clima totalmente differente dall’attuale…

    http://daltonsminima.altervista.org/2015/09/24/le-alpi-nel-medioevo/

    Pollini di piante coltivabili a 2400mt. …
    Piante ad alto fusto allignavano almeno 100-150 metri più in alto di adesso …
    etc…

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  5. Michele,

    I paleoclimatologi sono pressochè tutti concordi, salvo una minoranza, nel ridurre la portata del caldo medievale, tanto che è stato declassato da OCM (optimum) a MCA (medieval climate anomaly)
    Clima relativamente caldo sì, ma più che altro se paragonato ai secoli della PEG e non al giorno d’oggi
    ps://www.skepticalscience.com/medieval-warm-period.htm

    Del resto, abbiamo ma mummia oetsi che dice già tutto senza possibilità alcuna di contestazione

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  6. sbergonz:
    Nix novariensis,

    Oetsinon dice niente.
    Così come i sassi morenici, è stato trasportato a valle dal lento movimento dei ghiacciai.
    Nel medioevo era sicuramente molto piu in quota.

    L’importante è esserne convinti

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  7. Nix novariensis,

    Beh, se sono vere le due cose, Oetsi sciolto e “Piante ad alto fusto allignavano almeno 100-150 metri più in alto”, decisamente in contrasto e comunque vere entrambe, la confusione è notevole.
    La mia risposta deriva da un ragionamento empirico senza nessuna conoscenza di causa che effettivamente non convince nemmeno me stesso….

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