Archivi giornalieri: 9 Maggio 2016

La meteorologia italiana è senza futuro. Aiutaci ad invertire la rotta!

Nella società italiana si riscontra, a diversi livelli e in vari ambiti, un diffuso e crescente interesse verso la meteorologia e le sue applicazioni. Ciononostante, il futuro dei servizi meteorologici istituzionali italiani è paradossalmente oggi più che mai incerto. Mentre gli altri paesi stanno investendo nella conoscenza dei processi del clima e dell’atmosfera, anche per meglio affrontare le sfide del nuovo millennio (adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, riduzione dell’inquinamento atmosferico, produzione di energia da fonti rinnovabili, efficienza energetica, ecc.) l’Italia non ha ancora percorsi di formazione di livello universitario in grado di formare professionisti, ricercatori e docenti nel settore della meteorologia. I Servizi Regionali sono in difficoltà, bloccati dal Patto di Stabilità e privi di forme di coordinamento efficaci. La Meteorologia Aeronautica, che ha supplito fino ad oggi alla grave mancanza di un Servizio Meteorologico Nazionale Civile, ha subito una profonda riorganizzazione e tagli di risorse. Manca una coordinamento forte di tutte le organizzazioni che in Italia si occupano di meteorologia. La formazione universitaria, da sempre sottodimensionata rispetto alle altre nazioni con cui l’Italia si confronta, risente del mancato turn-over dei docenti e di una sostanziale indifferenza delle università rispetto alla meteorologia. Più in generale, da anni non vi è più né il ricambio, né la sostituzione del personale che va in pensione. I nostri giovani che vogliono lavorare in questo campo trovano spazio e valorizzazione delle loro professionalità solo all’estero. Questo Paese è uno dei più industrializzati nel mondo e si merita un Servizio Meteo Nazionale all’altezza degli altri Paesi. Stiamo perdendo conoscenze e capacità. E’ necessario dedicare un budget separato per la meteorologia e le scienze dell’atmosfera. E’ dimostrato, per esempio, che per ogni euro investito in Meteorologia la collettività ne risparmia dai 20 ai 70 (tramite le previsioni del tempo per il turismo, i trasporti, la protezione civile, la prevenzione delle alluvioni/siccità, etc.). Questa situazione favorisce quei privati che pensano e progettano solo secondo regole biecamente commerciali, penalizzando quei pochi che intendono operare seriamente a livelli professionali. L’allerta meteorologica della popolazione non può essere argomento commerciale. Firma e aiutaci a invertire questo declino!

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