Un caldo mai visto? Che superficialità questi “esperti” meteo

Le balle sul riscaldamento globale

Una volta si additava con commiserazione a quello che, incapace d’altro, si buttava in politica.

Oggi non è più così, però. Oggi, quando uno si ritrova al cospetto del proprio fallimento, può fare il meteorologo. I professionisti del campo sono pochissimi, ma di sedicenti meteorologi ve n’è gran copia: non è necessario abbiano studiato, devono solo ripetere le previsioni che i primi diffondono in rete, come le meteorine del grande Emilio Fede, che però si guardavano bene dal camuffarsi da scienziate.

Il sedicente meteorologo fallito, poi, incapace di azzeccare previsioni entro le 48 ore, si butta in climatologia, un campo ove si può parlare a briglia sciolta: fra 100 anni l’Italia sarà desertificata. E chi controlla? Rispetto ai pochissimi professionisti, pure i sedicenti climatologi proliferano. Ne cito due. Uno è Al Gore che, buttatosi prima in politica, si buttò poi nella climatologia. Gli diedero il Nobel, e in occasione della prolusione alla consegna del premio, al cospetto degli sbigottiti reali di Norvegia, azzardò la previsione che di lì a 7 anni il Polo Nord si sarebbe completamente sciolto: era il 2007 e, fosse stato meno stupido, si sarebbe compromesso di meno se solo si fosse allargato ad anni oltre la propria aspettativa di vita, che so 70 anni invece che 7.

L’altro, Luca Mercalli, non avrei mai immaginato fosse un fesso. Anzi. Però è egli stesso che ci informa di esserlo nella conclusione ad un articoletto sulla Stampa di ieri. A dire il vero, laureato in agraria o geografia (non è dato sapere bene) e sedicente climatologo, questo Mercalli nella classe degli stupidi mette con se stesso anche il resto dell’umanità, ma pazienza. La ragione per cui egli afferma di essere tonto è, pensate un po’, perché il giorno prima a Milano ha fatto più caldo della norma. A conferma della stupidità di cui l’articolista si sente afflitto, ci sarebbe la circostanza che egli addossa alle attività industriali la colpa della scarsità di neve nel giorno 27 dicembre 2016. Oggettivamente la cosa è stupida, e ci viene difficile contraddire l’opinione che il Mercalli ha di sé. Per dire: il record di abbondanza di neve in Italia si ebbe quando ne caddero 2 metri e mezzo in 24 ore, ma era il 5 marzo dell’anno scorso, non di un secolo fa. Per converso, la temperatura più alta mai registrata al mondo occorse, appunto, un secolo fa: 57 gradi in California, il 10 luglio del 1913, più precisamente. Comunque, questo Mercalli non dovrebbe essere così severo con se stesso: Al Gore lo ha battuto di tre spanne.

Fonte : http://www.ilgiornale.it/news/politica/caldo-mai-visto-che-superficialit-questi-esperti-meteo-1346635.html

7 pensieri su “Un caldo mai visto? Che superficialità questi “esperti” meteo

  1. Condivido soprattutto per Luca Mercalli. Si presenta bene, non ha dubbi, segue la corrente e questo piace alla gente. Il resto non conta.

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  2. Mercalli?
    Sostituitelo con Richter :-).
    Rilevo però che da qualche decennio nel giornalismo come nell’arte se il tuo pensiero non è omologato sei un populista/ignorante/reazionario, e non farai carriera; la maggior parte preferisce piegarsi; magari il Mercalli si deve adeguare alla linea editoriale

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  3. Mercalli: purtroppo l’ho seguito per molti anni acquistando la sua rivista. A seguito di una discussione in cui gli facevo notare che esistono anche teorie contrarie al riscaldamento globale, mi additava come ignorante e presuntuoso. Mentre sul primo aggettivo potevo anche dargli ragione, sul secondo lo invitavo a leggere l’oggetto del contendere. Da un climatologo mi attendo che mi parli di scienza, non di politica. Di quest’ultima ne abbiamo piene le tasche tutti. Quando lo vedo comparire in TV, semplicemente lo evito.

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  4. Mercalli??? ahhh capito…. buahahahah
    no comment…. uno che ti spiega che se c’è una giornata ventosa è colpa del cambiamento climatico…se piove tanto è colpa di nuovo sempre del riscaldamento climatico..se nevica pure, se non nevica figuriamoci, quanta ignoranza e povera scienza!

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  5. Che poi si drammatizza sul fantomatico riscaldamento come se fosse un problema per la stabilità delle popolazioni sul globo, mentre non lo sarebbe affatto, sottovalutando e non poco il rischio di un ipotetico e possibilissimo raffreddamento, ad oggi (anche solo di 1°) Un clima più freddo porta problematiche molto più complesse che il contrario…forse non è chiaro a tutti.. lo dice la storia

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