57 pensieri su “Leif Svaalgard sul prossimo ciclo solare …

  1. 3…4 anni e inizierà il prossimo ciclo.

    poi vedremo cosa succederà.
    Attualmente tutto lascia pensare ad un ciclo simile al precedente o leggermente più forte..non ci sono indicatori di un ciclo solare SC25 più debole del SC24

    Attendiamo che anche il nord entri in altalena…
    [img]http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png[/img]

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  2. Bentornato Michele! Non vedo l’ora di seguire questo minimo. Penso che sarà imprevedibile. Inutile fare previsioni. Al massimo scommesse

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  3. ciao Michele 🙂

    il clima estivo sull’emisfero nord (da marzo/aprile) ha subito capricci vari da parte della nostra stella. il prossimo minimo potrà essere simile a questo, leggermente più intenso. cambia poco stiamo andando al ribasso 🙂

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  4. Salve a tutti.
    Sono anni che vi seguo pur non capendone niente… o almeno mi avete talmente incuriosito che mi sono messo a studiare qualcosa.
    Forza non mollate.
    Continuo a seguire voi e climatemonitor.
    Speriamo che questo inverno..sia un inverno (se poi dovesse nevicare ancora meglio)

    David

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  5. Buonasera….
    su vari siti si parla di questa imminemte P.E.G. e minimo solare,
    sarebbe possibile sapere ,noi qui in italia specialmente al nord se ne avremo
    di conseguenze o il freddo rimarrà isolato oltre le alpi ..a parere degli esperti il peggio sembra arrivi in Russia , America e paesi del nord compreso Francia, Inghilterra e Germania. Cosa ne pensate ?
    Grazie

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  6. Loris,

    L’aumento delle temperature causa più evaporazione e massa umida in circolazione subpolare, la persistenza delle precipitazione, causa inlandsis sulla Scandinavia (precipitazioni abbondanti) e sulle Alpi. (qui le precipitazioni diventano con il raffreddamento sempre più rade, nel corso delle stagioni)
    l’Alta pressione va a collocarsi sul centro Europa, mentre sulla Scandinavia si stabilizza in modo permanente un’alta polare…

    Tralasciando le balle estive sulla gobba del cammello africano.. oggi vediamo sempre più questo.. influenza di masse umide.
    in più l’alta zonalità presente nella seconda parte invernale, è un’abbozzo di circolazione zonale ad alto indice..

    Poser senza computer, c’era arrivato tempo fa..

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  7. Prima di tutto non è importante quello che io penso sulla corrente del golfo, ma ci tengo a precisare che il contributo sulla PEG non è essenziale. In quanto durante un’alternarsi di periodi climatici, un clima globale più freddo, tendono sicuramente ad avere un’impatto maggiore indici e sopratutto teleconessioni. L’evoluzione della Corrente del Golfo a tratti è locale sul Labrador, l’alterazione di essa è successiva, al cambiamento climatico globale…
    http://www.cpc.ncep.noaa.gov/data/teledoc/telecontents.shtml
    https://www.ncdc.noaa.gov/teleconnections/

    Secondo dobbiamo pensare che si è vero, le alte pressioni termiche sono il risultato di ampi innevamenti preglaciali. Ma dobbiamo chiederci cosa porta a questi ampi innevamenti, poi raffreddamenti sulle alte latitudini boreali. Raffreddamenti che si protraggono specialmente durante periodi estivi.

    Quindi l’unica soluzione è incolpare il caldo e l’eccessiva evaporazione, che in un primo momento porterebbe ad una struttura barica polare forte. (incremento dato dalla grande evaporazione estiva e sugli oceani) Successivamente, ma questo molto lontano nel tempo, si avrà un clima dominato dagli hp termici invernali. Ed un rallentamento della velocità zonale sul globo terrestre.

    In soldoni durante un era glaciale:
    L’ampia oscillazione della struttura barica polare, provoca raffreddamenti verso le latitudini medio/basse. E porta riscaldamenti verso le alte latitudini, destabilizzando il Vortice. Questo è alternato a periodi in cui l’andamento della depressione polare tende a seguire i paralleli, con una circolazione ad alto indice. (forte zonalità)

    Un pò quello che si è alternato durante il corso del XX secolo, ma tutto questo ha radici profonde. Il raffreddamento globale è iniziato durante l’ultimo millennio, portando a fasi climatiche sempre più fredde, culminate con la PEG nel XVI e XIX secolo. Sopratutto si parla di un raffreddamento che colpi’ maggiormente l’Europa. Ma ci sono ancora dubbi sulla totalità dell’evento. (Freddo temperato o tratti mite sullo stretto di Bering?)
    Sopratutto bisogna valutare la forma e la sostanza delle onde planetarie, in quanto l’alta pressione delle Azzorre, secondo la ricostruzione di Poser, aveva un legame strettamente continentale. Collocandosi sull’Europa centrale verso i paesi dell’Est Europa. Ci sono forti scambi di calore tra latitudini, durante un’era glaciale. Sopratutto saccature e promontori anticiclonici, diventantano più estremi.

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  8. Loris,

    Per concludere.. brevemente, la presenza di 4 onde planetarie porta ad un rallentamento della zonalità sul scala emisferica Boreale. 3 onde o meno, come abbiamo visto negli ultimi anni , denotano la presenza invernale di un persistente promontorio anticiclonico europeo (isoterme desertiche estive). Oppure si tramutano in una forte zonalità invernale, a latitudini medio/basse caldo-umida. Ma non in Nord America o Siberia (a tratti Nord Europa) dove vige il Polar Vortex 🙂 Mentre i nostri inverni sono il nulla più assoluto..

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  9. Michele:
    3…4 anni e inizierà il prossimo ciclo.

    poi vedremo cosa succederà.
    Attualmente tutto lascia pensare ad un ciclo simile al precedente o leggermente più forte..non ci sono indicatori di un ciclo solare SC25 più debole del SC24

    Attendiamo che anche il nord entri in altalena…

    In effetti il diagramma di Livingston e Penn che hai postato all’inizio (la versione più aggiornata si trova qui http://www.leif.org/research/Livingston%20and%20Penn.png ) suggerisce un ciclo 25 non più debole del 24, eventualmente più forte. In sostanza, si tratterebbe di un rientro alla “normalità” dell’attività solare, dopo decenni (1940-2002 perlomeno) di attività molto intensa).

    Quando questo rientro avrà effetti “rinfrescanti” sul clima della Terra, non è dato sapere.

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  10. Aggiungo che mi è capitato di leggere i risultati di alcuni studi sul destino del Sole: si stima che entro il prossimo miliardo di anni la nostra stella incrementerebbe la sua attività fino al 10%, rendendo la Terra progressivamente inabitabile e costringendo quindi la nostra razza (se esisterà ancora) a migrare altrove.
    Naturalmente si tratta di scenari lontanissimi nel tempo: nel frattempo potrebbe verificarsi più di un’era glaciale 🙂
    Certo lontani, ma meno dei 5 miliardi di anni stimati come vita residua del Sole: insomma, si avvia a diventare un vecchiaccio scorbutico e per questo dal quale stare alla larga…..

    Michele, ti risultano queste conclusioni o conosci studi con risultati diversi?

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  11. FabioDue,

    a Livello teorico c’è chi suggerisce di deviare l’orbita terrestre attorno al Sole.. allontanando la terra.. dalla nostra stella.. proprio in teoria ci sono i margini per farlo.. per riuscirci ci serve una salto tecnologico enorme..

    ma sopratutto bisognerà deviare anche Marte! che non so se ci sono quei margini per farlo…
    🙂 qualcuno potrebbe arrivarci, la strada è lunga.

    Pensando positivo la razza umana può fare tutto, se tiene alla larga impianti e chip .. strani dal proprio corpo..
    altrimenti penso.. ci ritroveremo a scorazzare per l’universo senza una meta, magari ad analizzare dati e sistemi planetari, qua e là..

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  12. Peccato!!!
    Si diceva che il prossimo ciclo sarebbe dovuto essere ancora più debole………
    Alla mia età perdo le speranze di rivedere gli inverni vissuti da bambino, quando le prime nevicate avvenivano già a novembre, il suolo rimaneva innevato quasi senza soluzione di continuità da dicembre a marzo, i cumuli di neve che restavano in ombra resistevano fino a maggio. E questo avveniva costantemente tutti gli anni, ma non vivevo in montagna, bensì in Lomellina (in piena piena Val Padana).

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  13. Non solo .. nelle modifiche climatiche future potrebbe essere inserito anche il lieve rallentamento del moto di rotazione terrestre …

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  14. carmelo,

    Non sei l’unico che pensava una cosa del genere… in verità più studi dicevano che si sarebbe andati incontro ad un ciclo ancora più debole… Ma ancora una volta la nostra stella beffa tutti… ovviamente, però, sarà tutto da vedere…

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  15. Insomma qui si stava andando verso un raffreddamento emisferico… (em. boreale) ti punto in bianco salgono masse d’aria con termiche tardo primaverili.. Non è che tutti si sono messi a sgasare con le automobili.. Oppure ad inquinare di più.. semmai qualche provvedimento in quel senso c’è stato..

    Meno male, ma ormai è tardi, si inizia a dire che la plastica presente negli oceani tra cinquant’anni (ma forse anche meno) raggiungera a parità la biomassa presente.

    Invece di pensare a sciocchezze sulla CO2, avrebbero dovuto prendere provvedimenti sull’inquinamento e sui rifiuti …

    Più verosimilmente si tratta del Sole.. quindi tutto è incontrollabile, ma sono di mente aperta, quindi non escludo nulla a priori. Chi sarà dopo di noi, sembra banale, ma saprà cos’è stato a causare tutto questo. Sempre che non gli facciano credere, nuovamente, che la Terra è piatta.. Magari venerando qualcuno o qualcosa, credendolo Dio in Terra..

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