Il punto caldo: fatti, misfatti e leggende del clima che cambia

L’Istituzione culturale La Bendandiana ha  organizzato per venerdì 19 novembre 2010 una conferenza dal titolo :

Il punto caldo: fatti, misfatti e leggende del clima che cambia

tenuta dal  Dott. Teodoro Georgiadis dell’ Istituto di Biometeorologia del CNR.

Riporto la prefazione dell’invito.

Alla vigilia del COP16, la conferenza sui cambiamenti climatici, di Cancun in Messico si vogliono presentare alcuni argomenti, spesso definiti con l’aggettivo ‘scettici’ dai mezzi di comunicazione di massa, che rendono il quadro della conoscenza scientifica sul clima meno sicuro e condiviso di quanto si potrebbe pensare.
La problematica del clima sta fortemente influenzando lo sviluppo futuro della nostra esistenza sia dal punto di vista economico che sociale, ed il consenso sulle posizioni dell’IPCC (l’organismo dell’ONU deputato a raccogliere i fatti) rappresenta il fattore guida per imporre i costi necessari al cambiamento del sistema produttivo.
Ci si domanda se la conoscenza scientifica è in grado di asserire che indubitabilmente la strada scelta sia quella giusta.
La  COP16 inizierà il 29 novembre e terminerà il 10 dicembre (link)
Il relatore ha iniziato facendo una piccola  parentesi sui giornalisti che  amano oggi parlare del dibattito intorno al problema climatico fra catastrofisti e negazionisti.
catastrofisti che odiano sentirsi chiamare in questo modo, sono quelli vicini alle posizioni ufficiali dell’IPCC. Sono persone allarmate in base ai risultati che vedono dalle misure fatte sul clima. Sono preoccupati per quello che sarà il futuro prossimo e il futuro lontano del nostro pianeta. I cosiddetti negazionisti che odiano sentirsi chiamare così, sono quelli che in questi risultati vedono segnali da interpretare e non riconoscono l’allarme della prima categoria. Queste categorie viaggiano al di fuori del dibattito scientifico sono categorie giornalistiche. Se dovessimo fare una distribuzione del dibattito scientifico potremmo sintetizzarlo in una curva gaussiana in cui estremi corrisponderebbero queste due categorie.
Il relatore ha continuato facendo una ulteriore premessa:

Qual è il ruolo della scienza oggi? Qual era lo scopo della scienza nel passato?

Il ruolo della scienza nel passato era quello di comprendere la natura, i fenomeni naturali e alla fine di un lungo percorso  vedere  se era applicabile a scopi utilitaristici per l’uomo (tecnologia). Lo scopo della scienza era la conoscenza, e li fermarsi, cioè offrirsi come strumento.  Oggi la scienza sta perdendo il carattere di strumento neutrale . La scienza oggi si avvale di discorsi legati al consenso. Sempre più si sente il discorso: se la stragrande maggior parte degli scienziati… se i più dicono…. come si fa a dubitare. Questo è un problema grave perché la scienza ha fatto i progressi principali solo con il dubbio e la critica. La scienza senza una critica nei risultati raggiunti non è più scienza diventa qualcosa di molto vicino ad una ideologia o a una religione.

Questo mi ha fatto pensare ad un motto di Albert Einstein, (lettera a Max Born del 4 dicembre 1926)

« Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato. »

(wikipedia)

La scienza è uno strumento di conoscenza e non di fede. Il fatto di pensare che un consenso in quanto tale debba essere considerato come fatto scientifico o avvaloramento di un fatto scientifico diventa problematico.

Un problema soprattutto quando questo fatto (il consenso scientifico) viene utilizzato per dare un’aiutino… una spinta nelle decisioni da prendere. Perché la scienza non deve spingere la società in una direzione. La scienza è uno strumento da dare in mano ai nostro rappresentanti politici perché questi possano usarla. La scienza è un cacciavite, con questo strumento si può forare una ruota di una macchina o costruire qualcosa di meraviglioso. Il compito di come viene usato il cacciavite non è dello scienziato.

Per dare un aiuto alla società ad andare in una determinata direzione si rischia di eliminare qualcosa di importante:

Frase di Haskins « La teoria dell’errore, la logica dell’errore, fondamentalmente  è quello di restringere  il numero di alternative intenzionalmente o non intenzionalmente, fino ad omettere rilevanti alternative dalla considerazione»

Se ci fissiamo che la scienza debba rispondere ad un obbiettivo perché utile e buono rischiamo di perdere altre strade interessanti, che potrebbero contenere una parte rilevante di verità.

Terminata la premessa il Dott. Teodoro Georgiadis ha iniziato ad affrontare il problema climatico partendo dal metodo sperimentale Galileano (Link ad un articolo di NIA) e sui modelli climatici.

Il modello è una rappresentazione di una funzione scaturita dalla interpretazione di dati. Non esistono modelli senza dati perché non può esistere una legge (funzione) che possa nascere senza dati.

L’IGBP ( International Geosphere-Biosphere Programme ) ha proposto un nuovissimo indice il Climate-Change Index CCI (Link a pdf)

che prende in esame il cambiamento climatico cumulativo degli ultimi 30 anni. (1980-2010)

Ora il WMO (l’organizzazione mondiale di meteorologia) definisce la durata minima delle serie storico-temporali di dati continui per poter individuare le caratteristiche climatiche di una data località un minimo di 30 anni. Questo ci da un punto ma non la direzione, per capire, per essere sicuri che la variazione sia significativa, bisognerebbe avere i dati di almeno altri 30 anni.

Cioè trentanni è un singolo gradino ma per capire in che direzione ci stiamo muovendo ( se stiamo salendo oppure scendiamo per la scala sono necessari almeno due gradini).

Successivamente ha parlato di una serie di problemi in parte già trattate da NIA:

Affidabilità della rete di misura (link ad articolo NIA)(altro articolo di NIA)

isola di calore urbano (link ad articolo NIA),

riduzione di centraline (link ad articolo NIA),(altro articolo di NIA)


qualità delle centraline(link a http://www.surfacestations.org/) (link a database immagini centraline)

Cambio d’uso del suolo

Precisione dei mezzi di misura, ecc

Ritengo sia stata una ottima serata ben incentrata su dubbi e problematiche, vi lascio con una domanda la stessa che i nostri governati saranno costretti a porsi a Cancun

quanto del riscaldamento che abbiamo subito in questi anni è da imputare ai gas serra?

Andrea B

19 pensieri su “Il punto caldo: fatti, misfatti e leggende del clima che cambia

  1. “Il ruolo della scienza nel passato era quello di comprendere la natura, i fenomeni naturali e alla fine di lungo percorso vedere se era applicabile a scopi utilitaristici per l’uomo (tecnologia). Lo scopo della scienza era la conoscenza, e li fermarsi, cioè offrirsi come strumento. Oggi la scienza sta perdendo il carattere di strumento neutrale . La scienza oggi si avvale di discorsi legate al consenso. Sempre più si sente il discorso: se la stragrande maggior parte degli scienziati… se i più dicono…. come si fa a dubitare. Questo è un problema grave perché la scienza ha fatto i progressi principali solo con il dubbio e la critica. La scienza senza una critica nei risultati raggiunti non è più scienza diventa qualcosa di molto vicino ad una ideologia o a una religione.”

    condivido al 100%

    purtroppo la neutralità della scienza si sta perdendo, ormai non si parte più dall’osservazione del fenomeno alla formulazione della teoria, ma viceversa si formula la teoria e poi si cerca in ogni maniera di dimostrare che la teoria è valida, non prendendo in considerazione tutto ciò che la smentisce 🙁

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  2. “La scienza è uno strumento di conoscenza e non di fede”

    Meditate gente, meditate come direbbe il buon Michele!

    Cmq ottimo pezzo andrea, era ora che ti rivenisse l’ispirazione…me ne aspetto altri!

    Simon..;)

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  3. Ottimo articolo Andrea.
    A Cancun le notizie sono “pessime” o “ottime” a seconda dei punti di vista. La conferenza é praticamente deserta e non ci sono capi di Stato. Il sentimento generale é quella di una disfatta senza precedenti per coloro che speravano in lucrosi $$$ finanziamenti per ricerche climatiche inutili.
    Hanno tentato in tutte le maniere di dire che il 2010 era l´anno piú caldo della storia (ancora il Met Office sta cercando di “rivedere” i dati per cercare di barare ancora un poco di piú) ma la Niña con il raffreddamento del pacifico equatoriale, il raffreddamento dell´Atlantico equatoriale, il minimo solare, la mancanza di uragani devastadori per l´America, e il freddo di questi giorni in Europa, Nord Asia e Nord America, il freddo inverno nell´emisfero sud, l´avanzata dei ghiacci antartici, hanno sconsigliato questi “predatori” climatici di tirare ancora la corda.
    Stanno dando la colpa al periodo di crisi finanziaria mondiale, ma la realtá é che sono ormai POCHI quelli che credono ancora all´AGW, a Babbo Natale e alla Befana.

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  4. molto bello questo articolo, poi tutti i link agli articoli di NIA.
    è un’ottima idea quella di riproporre il link

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  5. Ot sul sole: Per il Sidc il mese termina ufficiosamente a 22.2, ora aspettiamo domani la revisione e vedrete che supereranno i 25.2 di settembre, record fin qui registrato, perchè anche se il sole nn ce la fa, per loro ce la deve fare cmq, e a smentirli sarà come al solito il solar flux che nn supererà nmmeno la quota di 81!

    Per il nia’s, considerando tutti i giorni in cui il soho nn ha funzionato, il mese termina a 10.5, ad occhio e croce cn un sat funzionante sarebbe finito tra i 12.5-13.5….vedremo come comportarci in futuro, perchè è chiaro che se il soho nn torna più, bisogna che luca nitopi si rimbochhi le maniche ed adatti il suo sistema ai satelliti SDO o Gong!

    Cmq minimo solare che al di là dei soliti conteggi pompati, grazie soprattutto al solar flux che nn iesce a decollare, nn smette più di stupire!

    Simon

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  6. ice2020 :
    Ot sul sole: Per il Sidc il mese termina ufficiosamente a 22.2, ora aspettiamo domani la revisione e vedrete che supereranno i 25.2 di settembre, record fin qui registrato, perchè anche se il sole nn ce la fa, per loro ce la deve fare cmq, e a smentirli sarà come al solito il solar flux che nn supererà nmmeno la quota di 81!
    Per il nia’s, considerando tutti i giorni in cui il soho nn ha funzionato, il mese termina a 10.5, ad occhio e croce cn un sat funzionante sarebbe finito tra i 12.5-13.5….vedremo come comportarci in futuro, perchè è chiaro che se il soho nn torna più, bisogna che luca nitopi si rimbochhi le maniche ed adatti il suo sistema ai satelliti SDO o Gong!
    Cmq minimo solare che al di là dei soliti conteggi pompati, grazie soprattutto al solar flux che nn iesce a decollare, nn smette più di stupire!
    Simon

    ma io non direi che è ot simon, non completamente almeno

    a mio parere si può benissimo ricondurre la discordanza tra SN e SF alla frase che ho quotato in precedenza dell’articolo di andrea_b

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  7. Simon , hai e-mail….

    Sand… non so se “becchi” “Report” della Gabanelli dalle tue parti… una bella puntata sull’eolico nel sud Italia… Certificati verdi, finanziamenti pubblici e criminlaità organizzata… Lo avevi previsto…..Bel mix!

    Ciao
    Luca

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  8. Fabio Nintendo :

    qualcuno sa se il SOHO funziona?

    Ancora no…ho incaricato Luca di provvedere ad un altro programma adatto per l’SDO…

    nel frattempo come accadeva in passato quando i giorni nn segnalati erano in un mese più di quelli contati, secondo i miei calcoli novembre finisce a 10.5…poi sarai te a fare la consueta verifica.

    Simon

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  9. io non so quando riuscirò a fare la verifica, sta settimana è un’inferno.
    giovedì ho un esame la mattina e mi sta distruggendo.

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  10. Butto li una domanda stupida
    quanto influiscono le correnti d’aria ?
    parlo delle corrrenti d’aria a livello globale,come per gli oceani ,
    cioè il fatto che ai poli le temperature si abbassino crea un cambiamento della situazione climatica?
    Se le due masse d’aria più fredde dei poli con l’abbassamento delle temperature tendono a schiacciare le masse d’aria più calde verso la zona centrale del nostro pianeta , creando turbolenze situazioni continue di instabilità sia di pressione che di continua variazione delle temperature stesse a certe latiduni ecco che i fenomeni a latitudini più basse aumentano fino ad arrivare ad un collasso e quindi la definitiva diminuzione repentina di tutte le temperature a livello globale.
    Forse esagero???
    Scusate la mia ignoranza abbiate pazienza.
    Ciao Luigi Gi

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  11. Luigigi :
    Butto li una domanda stupida
    quanto influiscono le correnti d’aria ?
    parlo delle corrrenti d’aria a livello globale,come per gli oceani ,
    cioè il fatto che ai poli le temperature si abbassino crea un cambiamento della situazione climatica?
    Se le due masse d’aria più fredde dei poli con l’abbassamento delle temperature tendono a schiacciare le masse d’aria più calde verso la zona centrale del nostro pianeta , creando turbolenze situazioni continue di instabilità sia di pressione che di continua variazione delle temperature stesse a certe latiduni ecco che i fenomeni a latitudini più basse aumentano fino ad arrivare ad un collasso e quindi la definitiva diminuzione repentina di tutte le temperature a livello globale.
    Forse esagero???
    Scusate la mia ignoranza abbiate pazienza.
    Ciao Luigi Gi

    Scusa tu la mia ignoranza ed abbi pazienza. Non so cosa risponderti di fronte allo scenario che proponi. Io osservo i principali indici teleconnettivi PDO, ITCZ,NAO, QBO, Jet stream, ecc sono osservazioni di come gli andameneti barici/pressori e i movimenti d’aria avvengono ma sono osservati solo da pochi decenni per arrivare ad una conclusioni servono almeno alcune centinaia di anni di osservazione diretta e non paleoricostruita….

      (Quote)  (Reply)

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