30 Anni di Ghiacci Marini – Parte 1

Come promesso finito il 2010 sarebbe arrivato il riassunto generale dei ghiacci marini totali che annualmente sono presenti nei 2 poli.

L’ultima volta l’analisi era puramente grafica e presentava alcuni errori, che abbiamo corretto in questa nuova stesura, prima di tutti abbiamo resa fissa la scala dei valori della variabile dipendente, l’asse infatti avrà come intervallo i valori di 16milioni di kmq e 30milioni di kmq, valori al cui interno sono contenute tutte le variazioni stagioni dei ghiacci marini.

La linea smoothed nera che vedeva che evidenzia l’andamento smussando i singoli valori è stata migliorata, ora è più “stabile” e rappresenta meglio le variazioni eliminando la variabilità di fondo.

Partiamo con questa prima parte dove guarderemo solo i primi 7 mesi dell’anno.

Per orgni mese sarà inserito il grafico e una breve valutazione sia grafica che analitica qualora ce ne fosse bisogno.

Saranno inoltre aggiunte come valori di confronto la media dei primi 5 anni della serie e la media degli ultimi 5 anni e quanto tempo è necessario affinchè il ghiaccio arrivi a 0 mantenendo un calo costante

Gennaio

Dal grafico si può notare come non ci sia stato un vero e proprio calo continuo ma si possono notare 2 fasi distinte, la prima fino al 1996 abbanstanza stabile su valori medi di 20.1milioni di kmq mentre la seconda che continua tutt’ora ( i valori del 2003 e del 2008 paiono rientrare nella variabilità di fondo e non essere dei cicli importanti ) con valori di circa 19.3milioni di kmq

Media 79-83: 20.2

Media 06-10: 19.2

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 518 Anni

Febbraio

Per Febbraio valgono le stesse considerazioni fatte per Gennaio, ma si nota come il salto di estensione sia avvenuto molto più avanti, infatti solo dopo il 2005 notiamo valori decisamente più bassi che non rientrano più in una normale variabilità di fondo

Infatti se prima del 2005 solo il 1997 chiuse sotto il valore di 18milioni di kmq dopo tale anno tutti tranne il 2008 hanno chiuso sotto tale soglia

Media 79-83: 19.0

Media 06-10: 17.7

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 368 Anni

Marzo

Per Marzo c’è poco da dire, non è mostrato nessun calo significativo e i 2 picchi del 2006 e del 2008 sembrano essere frutto della normale variabilità

Media 79-83: 20.2

Media 06-10: 19.3

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 579 Anni

Aprile

Stesso discorso fatto per Marzo

Media 79-83: 22.4

Media 06-10: 21.9

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 1’183 Anni

Maggio

Se non fosse stato per il periodo 2002-2007 Maggio sembrerebbe mostrare oltre che una incredibile stabilità anche un leggero aumento rispetto alla fine degli anni 80, infatti in quegli anni l’estensione era di 23.8milioni di kmq, valori medi così bassi solo il periodo sopracitato gli ha battuti.

È interessante notare come il periodo 2002-07 abbia avuto un’estensione media di 23.5milioni di kmq mentre i 3 anni precedenti e i 3 successivi hanno avuto una media ( tutti e 6 insieme ) di 24.8 milioni di kmq.

Quel periodo ha quindi avuto un buco di 1.3milioni di kmq quadrati che ora pare essere stato superato ma che risulta inspiegabile, perché mostrato solo in questo mese.

Media 79-83: 24.4

Media 06-10: 24.0

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 1’620 Anni

Giugno

In questo mese possiamo notare dal grafico 3 fasi distinte ed una possibile 4° appena incominciata o in procinto di farlo.

Si capisce infatti come Giugno mostri un calo costante dal 1979 al 1992, successivamente c’è una fase di ripresa dell’estensione fino al 1999 e poi un successivo nuovo calo ( non molto costante ) che pare essersi concluso nel 2006-2007

Adesso infatti potremmo essere in una nuova fase di ripresa

Media 79-83: 26.4

Media 06-10: 25.6

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 864 Anni

Luglio

Questo è il primo mese che mostra un calo costante nel tempo e che nonostante gli ultimi 3 anni superiori al minimo non pare essersi arrestato, sicuramente Luglio sarà un mese da monitorare

Media 79-83: 26.9

Media 06-10: 25.3

Tempo necessario per Azzerare il Ghiaccio: 427 Anni

FABIO

14 pensieri su “30 Anni di Ghiacci Marini – Parte 1

  1. Ottimo, Ottimo!

    Il mese più sfigato, dunque e’ febbraio (media più bassa) ….

    E’ notevole come i due poli, visti insieme, tendano a compensarsi…. e le oscillazioni a ridursi.

    e il trend in discesa … a sparire.

    Ciao
    Luca

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  2. Ciao
    mi permetto di fare una critica
    personalmente, come lettore, sarei stato più contento di vedere i diagrammi dei due poli separati, per un motivo semplice: se vogliamo affrontare queste tematiche dal punto di vista dei fenomeni e dei processi naturali, piuttosto che da quelle statistico-matematici dovremo tenere presente che l’evoluzione climatica dei due poli è per diversi fattori, discussi e ribaditi più volte sul blog, autonoma ed indipendente. In questo senso mettere insieme i due poli mi sembra un processo globalizzatore un po stile IPCC. IN questo senso anche il tuo calcolo di azzeramento ghiaccio, mettendo insieme i due poli mi sembra che non abbia alcun significato al di al del dato numerico-matematico.
    Infine il raggruppamento dei dati per singoli mesi è un procedimento plausibile e hai fatto bene a farlo. Peccato che mi sembra che i risultati che ottieni in tutti i grafici mostrino la stessa cosa: un trend di leggero abbasamento fino circa al 2000 e un trend di stabilità o leggera ed impercettibile crescita dopo isl 2000 con un “buco” tra il 2005-2007. Diciamo che ottieni un dato alla fine rindondante, tutti i grafici sostanzialmente indicano la stessa cosa, con impercettibili variazioni legate alla “naturalità” dei fenomeni. Forse sarebbe stato più utile cercare di combinare i dati in altro modo per vedere se uscivano risultati diversi. Chiaramente ci va tempo, voglia e ci vanno anche i dati completi quindi non ti posso biasimare e non posso che apprezzare comunque il lavoro che hai fatto, visto che penso che tu lo abbia fatto solo per passione senza altri rendiconti.
    Ciao

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  3. Bel lavoro, Fabio, complimenti! Aspetto glia ltri mesi visto che i più caldi per l’artico (metaforicamente e letteralmente) sono Ago e Sett. Però condivido anche il commento di Giovanni Geologo.

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  4. Scusate la mia “scomparsa” ma il server di Rio solo ora comincia a funzionare anche se ancora non rieco a mettere per sempio immagini perché mi dice “server error” spero che lo sistemino presto.
    Intanto i miei complimenti per l´articolo di Fabio e tutti quelli precedenti che ho potuto leggere ma non commentare.
    A PRESTO CON QUALCHE MIO ARTICOLO sulle malefatte dei sistemi satellitari per la misurazione delle temperature del clan NOAA/NASA/GISS.
    Hanno voluto a tutti i costi dimostrare che il 2010 é stato l´anno piú caldo di sempre truccando tutti i dati delle temperature, MA SONO STATI SMASCHERATI!

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  5. @sand-rio

    Ben tornato sandro, ci mancavi! 😉

    E si, tu sei stato un buon profeta quando fin dall’anno scorso dicevi che il 2010 sarebbe stato l’anno più caldo di sempre…aspettiamo cn ansia i tuoi pezzi!

    Complimenti a Fabio per l’ottimo lavoro…

    perGiovanni: ogni mese facciamo i resoconti dell’andamento dei ghiacci sia artici che antartici

    Simon

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  6. giovanni geologo :

    Ciao
    mi permetto di fare una critica
    personalmente, come lettore, sarei stato più contento di vedere i diagrammi dei due poli separati, per un motivo semplice: se vogliamo affrontare queste tematiche dal punto di vista dei fenomeni e dei processi naturali, piuttosto che da quelle statistico-matematici dovremo tenere presente che l’evoluzione climatica dei due poli è per diversi fattori, discussi e ribaditi più volte sul blog, autonoma ed indipendente. In questo senso mettere insieme i due poli mi sembra un processo globalizzatore un po stile IPCC. IN questo senso anche il tuo calcolo di azzeramento ghiaccio, mettendo insieme i due poli mi sembra che non abbia alcun significato al di al del dato numerico-matematico.
    Infine il raggruppamento dei dati per singoli mesi è un procedimento plausibile e hai fatto bene a farlo. Peccato che mi sembra che i risultati che ottieni in tutti i grafici mostrino la stessa cosa: un trend di leggero abbasamento fino circa al 2000 e un trend di stabilità o leggera ed impercettibile crescita dopo isl 2000 con un “buco” tra il 2005-2007. Diciamo che ottieni un dato alla fine rindondante, tutti i grafici sostanzialmente indicano la stessa cosa, con impercettibili variazioni legate alla “naturalità” dei fenomeni. Forse sarebbe stato più utile cercare di combinare i dati in altro modo per vedere se uscivano risultati diversi. Chiaramente ci va tempo, voglia e ci vanno anche i dati completi quindi non ti posso biasimare e non posso che apprezzare comunque il lavoro che hai fatto, visto che penso che tu lo abbia fatto solo per passione senza altri rendiconti.
    Ciao

    è stato scelto il dato totale proprio perchè elimina le singole variazioni dell’artico e dell’antartico e mostra l’intero sistema così com’è
    perchè ai catastrofisti gli fa comodo guardare solo l’artico, mentre i negazionisti guardano solo l’antartico
    noi per ovviare al problema guardiamo tutte e 2 insieme e non separatamente ( cosa che già facciamo tutti i mesi, ma che forse ti sei perso ) e valutiamo qual’è il vero andamento dei ghiacci marini.

    e ricordo poi che una eventuale fusioni di questi ghiacci non porterebbe ad un aumento del livello del mare

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  7. @Fabio Nintendo
    grazie dei chiarimenti……..comunque si può anche guardare a tutti e due mantenendoli separati. E non me li sono persi i grafici mensili dei ghiacci polari, anzi proprio questi hanno fatto si che mi chiedessi perchè ora veniva presentato un dato globale…. Da quel che ho potuto intuire dalla tua risposta con questo raggruppamento si voleva dare una risposta numerica e globale all’argomento ghiacci artici vista anche come risposta a scettici e AGW.
    In questo caso sono sempre dell’idea che bisognerebbe fornire studi, dati e commenti che vadano al di la di una disputa tra fazioni ma rappresentino e descrivano al meglio questi eventi naturali. In questo senso l’adattamento fatto con l’unione dei poli ha un significato di risposta superpartes alle due fazioni piuttosto che una descrizione del fenomeno dal suo punto di vista(del fenomeno).
    Spero di non apparire polemico perchè non lo sono e non è il mio intento, si tratta semplicemente di pacato e pacifico scabio di opinioni…
    Ciao

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  8. Bell’articolo.

    Volevo aggiungere alla discussione questo dato nostrano, estratto del Giornale.it

    “E’ un’altra volta trentino il record italiano del freddo, stavolta con 47 gradi sotto lo zero. Sono stati registrati a Busa di Manna, fra le Pale di San Martino, nel Primiero, il luogo tradizionalmente più freddo della penisola. Si tratta di una depressione tra le rocce, a 2.550 m di quota, che già lo scorso anno aveva segnato un primato: 43,8 gradi sotto lo zero. Stavolta il record è arrivato il 18 dicembre, alle 5.15, ma il giorno precedente l’ambiente non era molto più caldo: il termometro aveva segnato -45C e nelle notti appena trascorse segnava -37C. Ad rivelare ieri il primato è stato il progetto doline, di Meteo Triveneto e Cnr, nato proprio per studiare i picchi di freddo all’interno delle doline.”

    Quali correlazioni con l’incremento dei ghiacci al polo nord?

    ciao e buon lavoro

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  9. @blackskull

    A mio modesto avviso nessuna (e non solo perchè non c’è un incremento medio dei ghiacci artici rispetto al recente passato, almeno quest’anno), si tratta di un fenomeno di inversioni termiche dovute a condizioni locali molto particolari. Peraltro la zona è assai ristretta, si tratta di una dolina, cioè di un avvallamento del terreno ove si trova l’ingresso di una grotta o comunque un inghiottitoio per le acque che finiscono nel sottosuolo.

    Comunque Nintendo può rispondere con maggiore cognizione di causa.

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  10. Io credo sempre di più che ciò che fa la differenza é il calore accumulato negli oceani, il raffreddamento del Pacifico ha favorito la formazione dei ghiacci in Antartide.
    Probabilmente nell’ artico c’ é qualcosa che impedisce il raffreddamento.
    Il sistema Atlantico-Artico per qualche motivo ha accumulato più calore rispetto al Pacifico.
    La logica porterebbe ad una semplice considerazione se si raffredda il Pacifico si dovrebbe raffreddare anche l’ Atlantico, ma questo non é ancora accaduto .
    Ho fatto delle ipotesi:
    1) L’ attività vulcanica della a dorsale medio oceanica abbia una qualche responsabilità.
    2) La fascia equatoriale atlantica sia molto efficiente e riesce ad accumulare il calore e a distribuirlo verso l’ artico con la corrente del golfo in modo molto efficiente.
    3) Entrambe le cause insieme.

      (Quote)  (Reply)

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