Prima Parte della Cronistoria degli Eventi Meteorologici del Freddissimo Inverno 1928 – 1929;
Cronache e Immagini: La Stampa
Ricerca e Trascrizioni: Davide Mua – Davide1987
VIENNA 3 DICEMBRE 1928 NOTTE
In Tirolo è caduta ieri neve in grande abbondanza. Sessanta metri di binario della linea dell’Alberg sono ingombrati da una valanga, cosicchè il traffico ha dovuto essere interrotto. I diretti internazionali Vienna – Parigi che passano per la linea dell’Alberg, attraverseranno la Germania meridionale fino a quando il pericolo di nuove valanghe non sia scomparso. Di due convogli che stasera sono stati obbligati a fermarsi a Dalaas, uno ha potuto proseguire. Oggi mentre l’altro fermo da 24 ore a Wald, dovrà sostare ancora questa notte in detta località. Il treno è riscaldato e i viaggiatori possono procurarsi i viveri nel vicino paese. Un’altra valanga è scesa sulla stazione di Langen. Il magazzino della stazione è stato asportato. La massa di neve ha investito l’edificio stesso della stazione, penetrando negli uffici.
LAGHI GELATI NEL TRENTINO TRENTO 12 DICEMBRE 1928 NOTTE
Abbondanti nevicate sono cadute sui monti del Trentino, abbassando la temperatura che nella zona delle Dolomiti è scesa fino a dieci gradi sotto lo zero, congelando i corsi d’acqua e i laghetti alpestri.
UDINE 12 DICEMBRE 1928 NOTTE
Furono registrati oggi 48 centimetri di neve a Tarvisio, 45 a Camporosso e a Fusine, 30 a Ugovizza, 16 a Bagni di Lusnizza. Sulla città si è scatenato oggi un temporale con lampi e tuoni.
PIOGGIA TORRENZIALE A MESSINA MESSINA 12 DICEMBRE 1928 NOTTE
Nel pomeriggio di ieri si rovesciò sulla città una pioggia torrenziale accompagnata da violentissime raffiche di scirocco che resero le acque dello stretto tempestose. Parecchie località furono allagate e richiesero l’opera dei pompieri. Parecchie baracche corsero serio pericolo. Il maltempo è durato anche ieri sera.
L’INVERNO – VENTI GRADI SOTTO ZERO NELLE DOLOMITI – TRENTO, 24 DICEMBRE 1928 MATTINA –
L’ondata di gelo continua intensissima in tutta la regione e ha raggiunto nella zona più alta delle Dolomiti la temperatura veramente siberiana di venti gradi sotto lo zero, in città il termometro ha segnato anche l’altra notte otto gradi sotto lo zero. Il Lago di Canzolino in Valsugana è completamente gelato alla superficie, per uno spessore di oltre dieci centimetri, tanto che se il freddo perdura, potrà servire, come negli anni più rigidi, per le esercitazioni di pattinaggio. Anche i laghetti della Costa e di Nadrano, nella zona di Pergine, sono completamente ghiacciati. Il gelo ha causato anche la magra invernale dei corsi d’acqua, tanto che a Pergine, si è dovuta ridurre nelle ore notturne la tensione della centrale elettrica comunale, per economizzare l’acqua motrice della stessa. Le buone condizioni della neve caduta abbondante nei giorni scorsi sulle montagne della regione favoriscono gli sports invernali. Per la seconda festa di Natale il Gruppo Universitario Fascista ha indetto sul Monte Bondone la prima gara sciistica della stagione, sopra un percorso di circa dieci chilometri.
LA NEVE IN TOSCANA – FIRENZE 24 DICEMBRE 1928 –
Ieri la temperatura si è nuovamente abbassata e il termometro ha segnalato 1.5 gradi sotto lo zero. Nella mattinata ha cominciato a cadere la neve, che però ha cessato dopo qualche tempo. A Vallombrosa, e in tutte le regioni circostanti, la nevicata è stata invece abbondante ed ha raggiunto un’altezza di vari centimetri. Anche la Garfagnana la neve è caduta abbondantemente.
INVERNO DA LUPI
NUOVA ONDATA DI FREDDO SULL’AUSTRIA
LA LOTTA CONGLI ESPLOSIVI CONTRO IL GHIACCIO
VIENNA 3 GENNAIO 1929 NOTTE
Giunge dalla Russia una nuova ondata di freddo, che si fa sentire in tutta l’Europa centrale. Stamane in Austria si registravano in parecchie località temperature di 18 e 20 gradi sotto zero, mentre a Leopoli venivano segnalati 21 gradi sotto lo zero. A Vienna, la temperatura è oscillata fra 8 e 9 gradi. Il ghiaccio traditore non manca di provocare disgrazie. A Vienna, lo scoppio di una conduttura d’acqua ha determinato l’allagamento di una scala e il ghiaccio di cui si sono subito ricoperti ha fatto scivolare un caffettiere che si è fratturato 2 costole ed è morto all’Ospedale;fratture interne hanno riportato parecchie persone. L’ufficio idrografico annunzia che, sul Danubio, la formazione del ghiaccio farà progressi. A valle di Presburgo il blocco che ai primi di gennaio raggiungeva il chilometri 1876 oggi ha toccato il chilometro 1881, ed i reparti del Genio debbono intensificare contro di esso la lotta a base di esplosivi. I lavori di sgombero del porto di Presburgo continuano con molta energia, facilitati da una lieve diminuzione delle acque; ma siccome sul fiume si segnalano blocchi alti fino a 4 metri, la situazione è sempre critica. Sulla sponda ungherese presso Orosvar le autorità prendono misure preventive. Il battello fluviale “Sazava” rimasto prigioniero del ghiaccio, che lo ha trascinato al largo, ancora non ha potuto essere liberato. I venti uomini che si trovano a bordo non corrono rischi e attendono la fine della loro reclusione. Per demolire il blocco di ghiaccio, le truppe del Genio cecoslovacco hanno finora utilizzato senza frutto 274 chilogrammi di esplosivo. L’impiego delle artiglierie è impedito dalla vicinanza della frontiera ungherese. Presburgo ha corso per un intera giornata il pericolo di essere allagata dalle acque, delle quali il ghiaccio ostacola lo scolo; ma tale pericolo sembra ormai scongiurato. Una minaccia non meno grave era costituita dalla pressione del ghiaccio contro gli impianti portuali, tanto che si era anche iniziato lo smontaggio delle grandi grue.
NUMEROSE PERSONE DIVORATE DAI LUPI IN POLONIA
VARSAVIA 3 GENNAIO 1929
Si segnalano di nuovo nelle regioni della frontiera orientale polacca che dei lupi attaccano i passanti nelle località della frontiera e parecchie persone sono gia vittime di questi animali. Nella campagna presso Orany dodici contrabbandieri sono stati assaliti dai lupi e divorati. Si annunzia anche che parecchie guardie di frontiera sono state preda delle belve.
LA STAMPA 5 GENNAIO 1929 – I DANNI DEL MALTEMPO – LE COMUNICAZIONI FRA TORINO E CUNEO – UNA VALANGA DI 150 METRI –
Tutte le linee ferroviarie sono state sgombrate dalla neve da ieri mattina, e la circolazione è ritornata normale ad eccezione della linea montana di Cuneo. Gli spartineve hanno continuato ininterrottamente a circolare per tenere sgombri i binari e vi sono riusciti benché la neve continui irriducibilmente a cadere. Si ha notizia che qualche spartineve sarebbe rimasto bloccato nella zona montana.
I ritardi più gravi furono ieri sulla linea di Cuneo, quelli del diretto, che giunse a Torino alle 12.17, con 3 ore e 7 minuti di ritardo, e quello dell’accellerato, che doveva giungere alle 14.30. Le notizie giunte al nostro Compartimento ferroviario in serata e durante la notte segnalavano ancora abbondante caduta di neve nella regione cuneese, con relativo aggravamento della situazione ferroviaria.
Non si ricorda infatti, da quelle parti, una nevicata così spettacolosa. Diamo qualche cifra:
Sulla linea Cuneo – San Dalmazzo di Tenda – Ventimiglia si hanno: A Robulant 150cm di neve; A Limone Piemonte 165cm di neve; A Cuneo 130cm di neve Sulla linea Cuneo Bastia ci sono: A Mondovì 90cm di neve; e 75 centimetri di neve in parecchie altre località:
Sulla linea Cuneo – Ceva – Savona si sono raggiunti: A Carmagnola 60 cm di neve; A Bra 90cm di neve; A Ceva 105cm di neve; A Berragna 130cm di neve; Da Ceva verso Ormea si hanno: A Nucetto 130cm di neve; A Garessio 110cm di neve;
Ma la località dove le condizioni delle linee destano qualche preoccupazione, è l’alta Valle Del Breudi, e la valle Vermenagna, nella quale ieri sono cadute alcune valanghe, specialmente fra Vernani e Limone Piemonte. Una di queste è precipitata vicina allo sbocco della galleria Cresta Morino. La valanga era di rispettabili proporzioni – 150 metri di lunghezza e 3 di altezza – abbattendosi sui binari, ha provocato l’interruzione quasi completa del transito. In conseguenza di ciò i treni si spingono fin dove è possibile fra Cuneo e la montagna, e fra Cuneo, San Dalmazzo e Ventimiglia il servizio dei treni è conseguenzialmente ridotto. Continuano perciò le limitazioni dei treni fra Cuneo e San Dalmazzo, Cuneo e Basta, Cuneo e Mondovì, dove si è reso necessario far circolare gli spartineve. Sulle altre linee del nostro Compartimento il servizio si svolge regolarmente.
TEMPESTA DI NEVE A UDINE,
UDINE LA STAMPA 4 GENNAIO 1929
Una vera tempesta di neve, accompagnata da bora, quanto da anni non si ricordava sferzante. Si è scatenata oggi in tutta la provincia.
Essa è durata dalle ore 9 alle ore 12, riprendendo con minor violenza nel pomeriggio. Ad Udine la neve raggiunge 20 centimetri di altezza. Il treno San Giorgio di Novaro -Udine è stato arrestato dalla violenza bora e dalla quantità di neve poco oltre la partenza. Si sono dovuti invitare moltissimi operai per farlo proseguire. In montagna ogni attività è paralizzata. Le linee telefoniche sono interrotte, quelle telegrafiche hanno subito danni. I treni giungono ritardi.
IL MALTEMPO – CUNEO DOPO LA GRANDE NEVICATA – LA RIPRESA DEI SERVIZI – CUNEO LA STAMPA 5 GENNAIO 1929
La neve ha cessato nelle prime ore di stamane di cadere, ed oggi si è finalmente rivisto il sole, Cuneo appare come interamente coperta da un gran manto e a chi si affaccia sui baluardi gesso e Stara, è dato assistere ad uno dei più pittoreschi e suggestivi spettacoli.
Tutti gli avvallamenti sono scomparsi, i bruschi dislivelli addolciti ed una distesa candidissima si estende a perdita d’occhio fin sotto alle montagne che fanno corona a Cuneo. In città continua lo sgombero della neve dai tetti, e nelle strade squadre di manovali lavorano a tagliare passaggi e ad accumulare la neve. Le comunicazioni telefoniche funzionano ora regolarmente con quasi tutti i centri della provincia, e così pure quelle telegrafiche. Invece i servizi postali con i centri minori non legati al capoluogo che da linee automobilistiche e tramviarie sono effettuati saltuariamente a piedi ed a dorso di muli. Le linee tramviarie sono ancora inattive, ma si spera che per lunedì i servizi possano essere ripresi regolarmente. I servizi ferroviari procedono, sia pare con limitazioni di corse, quasi regolarmente. Sulla Cuneo Ventimiglia le valanghe che ieri avevano interrotto per varie ore ogni passaggio di treni, sono state tagliate a mezzo ed i treni hanno nuovamente potuto transitare. La Cuneo – Ventimiglia sin dalle prime ore di stamane è poi stata totalmente liberata dalla neve accumulata dalla valanga caduta fra Limone Piemonte e Vernante. Qui però, più che di una vera valanga si trattava di una slavina di 150 metri di lunghezza per tre di altezza. Su questa linea, anche ad evitare eccessivi ritardi, i treni sono stati limitati a due per Ventimiglia e a due per Cuneo. Tale orario continuerà per due o tre giorni, sino a quando cioè la linea potrà essere completamente liberata dalla neve. Le valanghe cadute nelle alte valli Stura, Maira, Gesso, per quanto ci consta, non hanno causato vittime, ma solo seri intralci alla viabilità.
LA NEVE A MANTOVA – MANTOVA LA STAMPA 5 GENNAIO 1929 –
Dopo due giorni di continua pioggia, è caduta ieri, per circa tre ore, una fitta neve. I corsi d’acqua sono sensibilmente ingrossati, senza però nessun pericolo di straripamento. La temperatura è bassa.
GRANDINE D’INVERNO – ADRIA LA STAMPA 5 GENNAIO 1929 –
Ieri la stranezza del tempo, ha imbiancato di grandine il paese di Ariano Polesine. I chicchi avevano la grossezza delle nocciole.
LA MANCANZA DI LUCE A NIZZA MONFERRATO – NIZZA MONFERRATO LA STAMPA 5 GENNAIO 1929 –
Il maltempo non ha risparmiato la nostra zona. La neve è caduta abbondante sino a raggiungere i 30 centimetri di altezza, accompagnata da forti raffiche di vento che hanno abbattuto i pali e strappati i fili delle condutture elettriche in molti punti, per cui la città da martedì, nella notte, si trova immersa nell’oscurità e lo sarà ancora per qualche tempo. E’ stata pure interrotta la distribuzione dell’acqua potabile a causa della mancanza dell’energia elettrica; e così sono pure state interrotte le linee telegrafiche e telefoniche: i treni hanno cominciato ieri a funzionare regolarmente. Non si segnalano disgrazie; la neve, che sino a ieri continuava a cadere, nel comune di Maranzana raggiunge l’altezza di 80cm.
– Fine Prima Parte –
Davide Mua