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ANTARTIDE, Un nuovo studio della NASA afferma …

Nasa

Dopo anni, nei quali si proclamava che l’Antartide si stava sciogliendo, adesso, la NASA afferma che la regione sta guadagnando ghiaccio. La NASA, avverte che questo non è necessariamente una buona notizia.

Le ultime notizie dal NASA sullo stato dei ghiacci :

“Secondo la nuova analisi dei dati satellitari, la calotta antartica ha mostrato un guadagno netto di 112 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno, dal 1992 al 2001. Tale guadagno netto è sceso a 82 miliardi di tonnellate di ghiaccio tra il 2003 e il 2008.

Essenzialmente concordiamo con gli altri studi che mostrano un incremento nel rilascio di ghiaccio nella Penisola Antartica e nelle regioni di Thwaites e Pine Island ad ovest,” dichiara Jay Zwally, glaciologo del Goddard Space Flight Center NASA e principale autore dello studio, pubblicato il 30 ottobre su Journal of Glaciology. “Il nostro maggiore disaccordo riguarda l’area a est e l’interno dell’area ovest – lì abbiamo notato un incremento di ghiaccio che è superiore alla perdita che si verifica nelle altre aree.

La buona notizia è che l’Antartide non sta contribuendo al momento all’innalzamento del livello del mare, ma guadagna 0,23 mm l’anno,” continua Zwally. “Ma è anche una cattiva notizia. Se i 0,27 mm l’anno di innalzamento attribuiti all’Antartide nel rapporto IPCC non arrivano davvero dall’Antartide, deve esserci una qualche altra origine che non è stata presa in considerazione.

Fonte : http://www.nasa.gov/feature/goddard/nasa-study-mass-gains-of-antarctic-ice-sheet-greater-than-losses

 

Nuovo Studio aumenta l’incertezza circa il Riscaldamento antropogenico dell’Ovest Antartide

L’influenza umana sul riscaldamento nell’Antartide occidentale è più debole di quanto si pensasse.

Lo strato di ghiaccio antartico è uno degli elementi di ribaltamento del sistema climatico, e quindi di vitale importanza per il futuro del nostro pianeta incalzato dai cambiamenti climatici. Anche una parziale fusione delle enormi masse di ghiaccio dell’Antartide alzerebbe il livello del mare in modo sostanziale.

Una nuova analisi, condotta da fisici tedeschi, dimostra che le incertezze nelle tendenze di temperatura in Antartide sono più grandi di quanto precedentemente stimato.

Nella figura sopra sono rappresentate le anomalie di temperatura mensile (a-d) in Antartide occidentale e (e-h) Orientale. Le linee verdi rappresentano la media mobile di 30 mesi. I quattro indici Antartici considerati dai ricercatori (i-l): Penisola Index (PI), Index Antartide occidentale 1 (WAI-1), Index Antartide occidentale 2 (WAI-2), e East Antarctica Index (EA). La figura mostra che le rispettive tendenze nei dati sono lineari, ad una approssimazione molto buona.

“Finora sembrava ci fossero pochissime grandi variazioni di temperatura naturali in Antartide, e in questo modo quasi ogni aumento della temperatura è stato attribuito alla influenza umana”, spiega Armin Bunde, della Justus Liebig Universität Gießen (JLU). “L’influenza umana sul riscaldamento dell’ovest Antartide è molto più piccola di quanto si pensava. Il riscaldamento dell’Antartide orientale, fino ad ora, può anche essere spiegato solo con la variabilità naturale”. I risultati del loro studio sono ora pubblicati sulla rivista Climate Dynamics.

Lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio antartiche non è solo influenzato dal riscaldamento dell’aria, ma anche dagli oceani in riscaldamento, il che causa la perdita di ghiaccio sulla costa. Tuttavia, poiché ancora non ci sono registrazioni a lungo termine sufficienti per il riscaldamento degli oceani Antartici, lo studio si concentra sulle tendenze di temperatura dell’aria, e i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che ci sono grandi e molto persistenti fluttuazioni di temperatura in Antartide.

PS: Per riassunto, aggiungo le due immagini in cui sono raffigurati i principali eventi climatici degli ultimi 12 mila anni nel contesto antartico tratti da studi che sostengono il riscaldamento globale solo di stampo antropico (molti di questi autori e ricercatori che sono citati nel grafico, sono dichiaratemente AGW, e ricordo che l’estrapolazione dei dati proxy dai vari siti dove si effettuano i carotaggi, segnalati dalla x nel grafico a sinistra, sono interpretazioni che variano da un ricercatore all’altro, quindi interpretabili…): NH, Emisfero settentrionale; SH, Emisfero sud; WA, Antartide occidentale; EA, Antartide orientale; MDV, McMurdo Dry Valleys.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il clima in Antartide, proprio come il clima globale, tende ad essere decisamente persistente per natura, rimane in certi intervalli di temperatura per lungo tempo prima che cambi. Questo crea una struttura di temperatura temporale con alti e bassi. Un “basso”, vale a dire un periodo più lungo di freddo, sarà seguito da un periodo più lungo di caldo. Gli scienziati non solo hanno analizzato i dati provenienti da stazioni di misurazione individuali, ma anche quelli generati dalle medie regionali. I risultati mostrano che l’influenza umana sul riscaldamento nell’Antartide occidentale è più debole di quanto si pensasse.

In precedenti stime osservative della forza e l’incertezza delle tendenze di temperatura in Antartide, si dava per scontato che le fluttuazioni naturali di temperatura annuali potessero essere rappresentate da un processo auto-regressivo di primo ordine [AR (1)]. Qui trovano che questa ipotesi è inadeguata: considerano la più lunga osservazione nella registrazione temporale di temperatura in Antartide per dimostrare che la variabilità è meglio rappresentata da un processo persistente a lungo termine, che ha una propensione a grandi e durature escursioni naturali dalla media. Di conseguenza, la significatività statistica della recente tendenza al riscaldamento Antartico è inferiore a quella finora riportata, mentre l’incertezza sulla sua grandezza è aumentata. Infatti, tutte le registrazioni, ad eccezione di una (Faraday / Vernadsky) non riescono a mostrare una tendenza significativa. Quando si aumenta il rapporto segnale-rumore, considerando appropriate le medie della serie di temperatura locale, troviamo che la tendenza al riscaldamento non è ancora significativa in Antartide orientale, e nella Penisola Antartica. In Antartide Occidentale, tuttavia, il significato della tendenza è sopra TeX, e la sua ampiezza è compresa tra 0,08 e 0,96 ° C per decennio.

La figura sopra mostra la distribuzione di probabilità dei dati di anomalia temperatura mostrati nella prima figura descritta precedentemente ad inizio articolo. La figura mostra che tutti i dati mensili possono essere approssimati da curve gaussiane (curve rosse).

I ricercatori sostengono dunque che le fluttuazioni di temperatura persistenti non solo hanno una maggiore incidenza sulle incertezze di riscaldamento regionale di quanto si pensasse, ma possono anche fornire un potenziale meccanismo per comprendere l’indebolimento transitorio (“pausa nel riscaldamento globale”, termine molto osteggiato, e difatti in ogni ricerca si afferma essere “transitoria”…) delle tendenze di temperatura regionali e globali.

Fonte : http://www.meteoportaleitalia.it/clima/dibattito-sul-clima/articoli-scientifici/20304-nuovo-studio-aumenta-l-incertezza-circa-il-riscaldamento-antropogenico-dell-ovest-antartide.html

Non c’è solo Africa, ci sono anche dati freddi per gli amanti del freddo

Oramai è sotto gli occhi di tutti, l’estremizzazione climatica locale a livello globale è sempre più evidente con una maggiore esaltazione dei fenomeni nei mesi di mezzo, Aprile-Maggio oppure Ottobre-Novembre. Infatti, dopo aver trascorso (localmente, nel mediterraneo), l’inizio del mese con una doppia ondata di caldo di matrice africana, con record annessi, la seconda parte del mese di Maggio si sta concludendo con una forte ed incisica perturbazione nord-atlantica. Rinfreschiamoci quindi, con questa serie dati che sono circolati in rete in settimana. Dati, che nel vero e proprio senso della parola, stanno facendo la felicità tutti gli amanti del freddo. Questo è un veloce resoconto, ripreso dal blog di un nostro ex-editor Sand-rio.

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La stagione del ghiaccio che si scioglie in Groenlandia sta iniziando con più di un mese di ritardo, con la costa ancora sepolta dalla neve, mentre l’estate inizierà presto in Groenlandia.

Al momento, non vi è quasi nessun scioglimento, e quest’anno la quantità di fusione è al di sotto del precedente minimo storico.

Il Polo Nord non è mai stato così freddo in questo periodo dell’anno, almeno secondo le informazioni dal Servizio Meteorologico Danese.

Ebbene, in questo periodo dell’anno, dal 1958 ad oggi, le temperature non sono mai state così basse sopra il Polo Nord, rimanendo al di sotto del livello di almeno 3° C . E’ un periodo dell’anno in cui la temperatura polare aumenta rapidamente. In genere, tra giugno e agosto, la temperatura polare può aumentare di qualche grado sopra lo zero, ma quest’anno c’è stato un calo improvviso e anomalo della temperatura ai primi di maggio. Calo, che non era mai stato registrato nel periodo 1958 -2014.

Quindi, mentre il ghiaccio artico si stanno riprendendo gradualmente, pur partendo da posizione molto arretrata, il ghiaccio Antartico si sta espandendo quasi ogni mese. E’ il caso del mese di aprile, quando venne registrato un nuovo record di espansione del ghiaccio antartico. E’ anche interessante notare la linea di tendenza: la superficie del mare ghiacciato nell’emisfero sud tende ad aumentare nel mese di aprile, ad un tasso del 4,1% per decennio ! Secondo NSIDC, si è stabilito un nuovo record di crescita del mare Antartico per il mese di aprile 2015, battendo così il 2014, che a sua volta, aveva stabilito un nuovo record.

Nella mappa qui sopra è evidente come il ghiaccio marino è sopra la media in tutto il continente Antartico.

Nel frattempo, secondo Bob Tisdale, è anche evidente nel grafico che segue come la temperatura della superficie dell’oceano Meridionale continua a scendere.

 

Fonte : https://sandcarioca.wordpress.com/2015/05/20/a-antartida-em-abril-estabelece-um-novo-recorde/

Antartide: evitare errori del 2013 è la sfida degli scienziati

Sono riuniti da ieri a Hobart in Tasmania per studiare i modi per prevedere accuratamente i livelli di ghiaccio.

Il ghiaccio marino attorno all’Antartide ha raggiunto livelli record, principalmente a causa di mutamenti nei venti australi, rendendo sempre più difficili l’accesso e i rifornimenti alle stazioni di ricerca.

Oltre 50 tra scienziati e rappresentanti delle organizzazioni di rifornimenti antartici sono riuniti da ieri a Hobart in Tasmania per studiare i modi per prevedere accuratamente i livelli di ghiaccio nella regione polare e per discutere piani alternativi di accesso. Obiettivo: evitare una ripetizione dei problemi sofferti dalla nave russa di ricerca Akademik Shokalskiy, rimasta incagliata per due settimane nella Commonwealth Bay nel dicembre 2013.

Osservazioni satellitari mostrano ogni giorno già da due settimane, un nuovo record quotidiano di ghiaccio marino mentre i massimi annuali sono stati superati ogni anno negli ultimi tre anni. La scorsa estate i rifornimenti di carburante sono stati consegnati alla base australiana di Mawson in elicottero perché il porto non si era sbloccato, ha detto il direttore per le operazioni dell’Australian Antarctic Division, Rob Wooding.

“Altri programmi nazionali hanno avuto simili problemi, in particolare i francesi e i giapponesi”, ha aggiunto, descrivendo la situazione come “insostenibile”.

Secondo gli scienziati la crescita del ghiaccio marino attorno al sesto continente è legata a cambiamenti regionali molto più ampi nella distribuzione dei ghiacci, oltre a cambiamenti nelle proprietà fisiche del ghiaccio stesso.

Il direttore del Climate and Ecosystems Research Centre australiano Tony Worby, ha detto al convegno che l’espansione dei ghiacci marini antartici non era stata legata inizialmente al cambiamento climatico, ma ora vi è una migliore comprensione del fenomeno. Mentre nell’insieme la massa di ghiaccio antartico si sta riducendo, il ghiaccio marino si espande a causa dei cambiamenti nel percorso dei venti, spinti dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera, dalla deplezione dell’ozono e da variabilità naturali, ha riferito Worby. Tale espansione del ghiaccio marino è in “contrasto molto significativo con la quantità di ghiaccio nell’artico”. Una ragione della differenza – ha aggiunto – è che il ghiaccio artico è senza sbocco sul mare, mentre il ghiaccio marino antartico è circondato dall’oceano e libero di espandersi con il cambiamento dei percorsi dei venti.

Fonte : http://www.animalieanimali.it/news/153703_antartide__evitare_errori_del_2013_e_la_sfida_dei_scienziati

Ricercatori scoprono che intercorrono 200 anni tra gli eventi climatici in Groenlandia ed in Antartide

Corvallis, Oregon – Un nuovo studio condotto su dei nuclei di ghiaccio altamente dettagliati nell’antartide occidentale mostra un collegamento coerente tra gli sbalzi termici in Groenlandia e in Antartide durante l’ultima era glaciale, dando agli scienziati un quadro più chiaro del legame tra il clima nei due emisferi. Il clima, in Groenlandia, durante l’ultima era glaciale era molto instabile, dicono i ricercatori, caratterizzato da una serie di grandi e bruschi cambiamenti di temperatura media annuale che si verificavano all’interno diversi decenni. Questi cosiddetti “eventi Dansgaard-Oeschger” hanno avuto luogo ogni qualche migliaio di anni, durante l’ultima era glaciale. I cambiamenti di temperatura in Antartide hanno evidenziato un andamento opposto. Quando l’antartide si raffreddeva, in Groenlandia era caldo, e viceversa. In questo studio finanziato dalla National Science Foundation e pubblicato questa settimana sulla rivista Nature, i ricercatori hanno scoperto che i cambiamenti climatici improvvisi, appaiono prima in Groenlandia, con la risposta al clima antartico ritardata di circa 200 anni. I ricercatori hanno documentato 18 eventi climatici improvvisi nel corso degli ultimi 68 mila anni. ” Il fatto che le variazioni di temperatura sono opposti ai due poli suggerisce che ci sia una redistribuzione del calore in corso tra i due emisferi”, ha detto Christo Buizert, una ricercatore presso la Oregon State University e autore principale dello studio. “Non sappiamo ancora cosa abbia causato questi cambiamenti passati, ma capire il loro calendario ci dà importanti indizi sui meccanismi sottostanti. ” Il ritardo di 200 anni che osserviamo certamente suggerisce un meccanismo oceanico”, ha aggiunto Buizert. “Se i cambiamenti climatici si sono propagati nell’atmosfera, la risposta antartica sarebbe avvenuta nel giro di pochi anni o decenni, non due secoli. L’oceano è grande e lento, quindi il ritardo di 200 anni è una impronta abbastanza chiara del coinvolgimento del mare.” Questi episodi passati di cambiamenti climatici differiscono in modo sostanziale da quello che sta accadendo oggi, osservano i ricercatori. Gli eventi improvvisi dell’era glaciale erano ha portata regionale – e probabilmente erano legati a grandi cambiamenti nella circolazione oceanica. Il riscaldamento di oggi è globale e soprattutto prodotto da emissioni di anidride carbonica umane nell’atmosfera terrestre. La chiave di questa scoperta è stata l’analisi di un nuovo nucleo di ghiaccio nella parte ad ovest dell’antartide, perforato a una profondità di 3.405 metri nel 2011, che attraversa gli ultimi 68 mila anni, secondo il paleoclimatologo della Oregon State Edward Brook, riconosciuto esperto a livello internazionale sulle carote di ghiaccio e co-autore dello studio su Nature. Poiché l’area dove è stato perforato il cuore di ghiaccio diventa alto durante le nevicate annuali, Brook ha detto, che il nuovo nucleo di ghiaccio fornisce uno dei dischi più dettagliati delle temperature antartiche ed ha una risoluzione molto elevata. Le temperature della Groenlandia erano già ben consolidate, dicono i ricercatori, a causa della forti nevicate annuali e dei maggiori dati forniti dalle carote di ghiaccio. ” Passati studi sulle carote di ghiaccio non hanno evidenziato le variazioni di temperatura nel modo più chiaro come questo straordinario nucleo”, ha detto Eric Steig, professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dello spazio presso l’Università di Washington. “Impieghi precedenti non era abbastanza precisi nel determinare le relative tempistica dei cambiamenti climatici improvvisi in Antartide e in Groenlandia, e quindi non era chiaro cosa era accaduto prima” dice Steig. I nostri nuovi mostrano in modo inequivocabile che i cambiamenti avvengono in Antartide dopo i bruschi cambiamenti di temperatura in Groenlandia. Taylor e colleghi hanno formato un team di scienziati ed ingegneri costituito da 28 laboratori su tutto gli Stati Uniti. “Le informazioni risultanti fornisce dettagli senza precedenti su molti aspetti del clima passato della Terra”, ha detto Taylor. “Questo fornirà importanti dati alla prossima generazione di ricercatori del clima, un modo per testare e migliorare la nostra comprensione di come e il perché di questi cambiamenti climatici globali avvengono.” Buizert di OSU ha detto che è “molto probabile” che la circolazione atlantica meridionale o AMOC, è coinvolta in questi capovolgimenti climatici improvvisi. “Questa circolazione oceanica porta acque calde di superficie dai tropici verso l’atlantico settentrionale”, ha detto Buizert. “Dato che queste masse d’acqua fresche, che si depositano sul fondo fuori l’oceano. Questo accade proprio al largo della costa della Groenlandia, e quindi la Groenlandia si trova in un luogo privilegiato in cui il clima è molto sensibile alle variazioni del AMOC”. Brook ha detto che l’AMOC non sembra essere l’unico fattore, ma è probabilmente parte di una combinazione di fattori che controllavano in ultima analisi, questi ultimi cambiamenti improvvisi. “Anche se la circolazione oceanica può essere la chiave, sono probabilmente coinvolti altri feedback, come l’ascesa e la caduta di ghiaccio marino e le variazioni della copertura di ghiaccio e neve sulla terra ferma”, ha detto Brook. “Probabilmente c’è una sorta di soglia nel sistema – per esempio, della salinità della superficie degli oceani – che innesca le inversioni di temperatura. ” Non è un problema trovare i potenziali meccanismi; è solo una questione di capire quale è la scelta giusta, e la tempistica precisa di questi eventi, che come descriviamo in questo studio, è una parte importante del puzzle “.

Fonte : http://oregonstate.edu/ua/ncs/archives/2015/apr/researchers-find-200-year-lag-between-climate-events-greenland-antarctica