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Direttamente da Geoantartica

Un gruppo di ricercatori provenienti da diverse università nazionali (enti di ricerca CNR, INGV e OGS), sta conducendo in Antartide una serie di ricerche geologiche per comprendere i cambiamenti globali. I post riportati di seguito, sono due appassionati racconti ripresi dal loro blog.

 

  • Foreste, incendi e …. asteroidi?

La nostra prima uscita in elicottero ci ha portati di nuovo dopo due anni, ad Allan Hills, un rilievo montuoso al limite con lo sterminato plateau antartico orientale. Ci siamo suddivisi per una ricognizione sul terreno in cerca di rocce, fossili e strutture sedimentarie testimoni di ambienti di circa 200-300 milioni di anni fa. Per la precisione, le rocce su cui ci siamo trovati a lavorare, sono costituite da arenarie denominate Supergruppo di Beacon, indicative di antichi fiumi estremamente ampi e dall’andamento impetuoso, che contraddistinguevano quest’area dell’Antartide durante il Permo-Trias. La nostra ricerca è stata rapidamente premiata con il rinvenimento di numerosi frammenti di tronchi fossili silicizzati immersi nelle arenarie fluviali, ma con una curiosità, molti erano carbonizzati sul lato esposto in superficie ed inoltre erano tutti allineati. Altri tronchi erano invece completamente carbonizzati. La presenza di tronchi fossili e di importanti livelli di carbone testimonia come il clima di quest’area dell’Antartide fosse nel Triassico molto diverso dall’attuale, in assenza di calotte glaciali, ma con l’esistenza di estese foreste a conifere e di ampie aree paludose come documentano i livelli di carbone…..però c’è di più…La grande quantità di tronchi fossili carbonizzati testimonia, con grande probabilità, la diffusione di enormi incendi che avrebbero totalmente devastato la foresta triassica per un’area vastissima, come sembrerebbero indicare anche ricerche di scienziati indiani ed americani, basate su evidenze di elevata temperatura su legno, foglie, pollini e spore. A questo punto la domanda è legittima, da cosa sono stati innescati questi incendi? Le risposte possono essere molteplici. Una risposta è che siano stati innescati da eruzioni vulcaniche, mentre un’altra risposta, più suggestiva, ma totalmente da documentare, è che gli incendi possano essere dovuti all’impatto di un asteroide, che avrebbe prima grazie allo shock abbattuto gli alberi della foresta orientandoli, e poi li avrebbe incendiati in toto o sulle parti esposte in superficie non “affogate” e protette nei sedimenti. Vedremo se le nostre ricerche riusciranno a risolvere questo enigma!

Tronco fossile silicizzato inglobato nelle arenarie fluviali

……….

  • Prove di glaciazione….

L’Antartide, come noto, è un continente completamente coperto da ghiacci, ma le evidenze geologiche dimostrano come non sia sempre stato così. Difatti calotte glaciali stabili, anche se fluttuanti, sembra si siano impostate a partire da 15 milioni di anni fa, mentre in precedenza si sono avute anche prolungate fasi climatiche temperate-calde.

Le successioni arenacee del Supergruppo Beacon rappresentano un eccezionale registratore dell’alternanza di fasi climatiche calde e fredde succedutesi in un intervallo compreso tra 420 e 174 milioni di anni fa. A tal fine sono importanti le testimonianze di fossili vegetali, quali tronchi, foglie, pollini e spore, che consentono, una volta determinati e datati, di stabilire le condizioni climatiche del passato. Si riconoscono infatti depositi arenacei associati a livelli di carbone che testimoniano condizioni climatiche temperate umide, completamente diverse da condizioni adatte all’esistenza di vaste coperture glaciali.

Il livello glaciale, o tillite, è spesso circa 5 metri, ed è caratteristico per avere ciottoli inglobati nella matrice arenaceo-argillitica grigia. Il corpo di colore scuro di forma ellittica inglobato al centro della tillite, è probabilmente un grosso nodulo ematitico

Difatti, durante le nostre operazioni sul campo, all’interno di una spessa successione arenacea affiorante nelle Montagne Transantartiche, abbiamo rinvenuto un livello di strati (paleomorene) con caratteristiche riconducibili a processi di formazione glaciale, dovuti all’avanzamento di calotte di ghiaccio. Ebbene, il livello sedimentario di origine glaciale riscontrato, chiamato tecnicamente tillite, è secondo noi riconducibile ad un importante evento climatico di raffreddamento globale che ha interessato la Terra nel Permiano inferiore, ovvero circa 290 milioni di anni fa. Questo avrebbe prodotto un’estesa glaciazione interessando buona parte del supercontinente Gondwana, ovvero l’Antartide, e le parti meridionali dell’Africa, dell’America, dell’Australia e dell’India, quando erano ancora tra loro connesse. Secondo alcuni studi, proprio la nostra zona di ricerche, ovvero la Terra Vittoria, avrebbe rappresentato la parte centrale di diffusione di un’enorme calotta glaciale. La glaciazione permiana sarebbe poi terminata abbastanza bruscamente, in quanto i depositi immediatamente soprastanti e quindi successivi, indicano un netto miglioramento climatico con aumento delle temperature e l’impostazione di foreste e zone paludose, con ampie pianure fluviali tipici di climi temperati-umidi.

Fonti :

https://geoantarctica.wordpress.com/2015/01/07/prove-di-glaciazione/

https://geoantarctica.wordpress.com/2015/01/05/foreste-incendi-e-asteroidi/

Anomalie delle temperature oceaniche SST – Unisys weather conferma il problema

In un precedente articolo avevamo parlato delle grandi anomalie giornalieri oceaniche SST fornite dal servizio privato Unisys weather in confronto ai report forniti dal NOAA.

Abbiamo cercato di trovare una risposta definitiva al problema, quindi …

in collaborazione con il blog inglese Tallbloke’s abbia deciso di inviare alcune mail ad Unisys weather, in riferimento alla discordanza rilevata fra le mappe delle anomalie SST oceaniche generate dal loro servizio e le mappe di origine NOAA.

Il testo della mia mail :

Mail

La risposta di Unisys weather :

http://weather.unisys.com/news/?p=391

Posted on 2014/10/22 at 3:28 PM UTC

Meteo Unisys ha ricevuto segnalazioni di contorni errati delle mappe giornaliere SST. I dati utilizzati per ralizzare le mappe sono quelli provenienti da NOAA RTG-SST, anomalie ufficiali, scaricate direttamente dal NOAA NWSTG.

Abbiamo rilevato un problema con la scala cromatica della mappatura, e questo ha portato alcuni utenti ad interpretare erroneamente le mappe. L’utilizzo della scala di colori utilizzata da WXP è (wrapping ??) avvolgente ???, e l’utilizzo dello stesso colore compare nei livelli molto bassi e molto alti, alle estremità della tabella di colore. La tabella dei colori è anche allungata oltre i valori effettivi nella trama delle anomalie SST. Stiamo lavorando per risolvere il problema tabella di colore e la barra dei colori.

Un confronto fra le mappe generate da Unisys con la mappa delle anomalie NOAA RTG-SST indica che i contorni sono in linea con le mappe del NOAA.

……..

I soli contorni aggiungo io !

🙂

Michele

 

Jasper Kirkby sugli ultimi risultati inediti dell´esperimento Cloud del CERN

NASA Image_of_Earth's_Interrelated_Systems_and_Climate_-_GPN-2002-000.121

L’ultimo nato della esperimento CLOUD al CERN
di Sebastian Luning e Fritz Vahrenholt

http://science.orf.at/stories/1717291/

Il 10 maggio 2013,  la ORF austriaca, ottenne  una rara intervista  con il direttore dell’esperimento CLOUD presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, Jasper Kirkby. Nell’ambito del progetto CLOUD, che sta indagando sulle conseguenze che l’attività solare  riveste per la formazione di nubi attraverso il meccanismo della radiazione cosmica e l’impatto che potrebbe avere sul clima terrestre 

Jasper Kirkby in laboratorio

Jasper Kirkby  è il capo dell’esperimento CLOUD al CERN Nell’esperimento, i ricercatori austriaci coinvolti: i team di  Armin Hansel , Università di Innsbruck e di  Paul Winkler  , l’Università di Vienna.

Ecco un estratto dell’intervista che vale la pena di leggere:

ORF: Qual è il rapporto tra l’attività solare e la radiazione cosmica?

Kirkby: La radiazione cosmica consiste di particelle cariche ad alta energia. Quando raggiungono il nostro sistema solare, vengono deviati dal campo magnetico del sole. Soprattutto dal campo magnetico del plasma solare. Quando il sole è attivo, meno radiazioni cosmiche raggiungono la Terra. Il rapporto con il ciclo solare é che quando ci sono molte macchie solari, la Terra riceve dal 10 al 30% in meno di radiazioni cosmiche.

E questo rapporto é sicuro?

Sì, è solidamente confermato. Sappiamo anche che la radiazione cosmica ionizza ogni centimetro cubo di atmosfera terrestre. Poco chiaro finora é se questo potrebbe anche avere un impatto sul clima. Le nuvole sono estremamente importanti per il clima della Terra. Se potessi magicamente rimuovere tutte le nubi nell’atmosfera, avremmo 30 watt di ulteriore energia termica che raggiungerebbero ogni metro quadrato della Terra.

Per mettere quel numero nel contesto: il riscaldamento dell’atmosfera attraverso l’impatto dei gas serra dell’uomo è legata a 1,5 watt per metro quadrato. Piccole variazioni nella copertura nuvolosa possono avere grandi impatti.

Cosa mostrano i vostri  esperimenti ?

In questo momento, non siamo in grado di dire se la radiazione cosmica colpisce il clima. Finora abbiamo studiato la produzione di nuclei di condensazione nelle goccioline delle  nubi -. Particolare quelli che sono formate da gas, o di conversione del gas-particelle” Essi rappresentano circa la metà dei nuclei di condensazione nell’atmosfera. I restanti nuclei vengono da fuliggine e polvere.

Quali i gas che sono coinvolti in questo processo?

Noi stiamo guardando  l’acido solforico e ammoniaca. I risultati dei primi test sono che i raggi cosmici stimolano la formazione di nuclei di condensazione dei gas di un fattore 10. Ma questo da solo è troppo poco per avere un impatto significativo sulla formazione delle nubi. Secondo la nostra esperienza passata, ci deve essere un altro gas o vapore coinvolti che aumenta questo processo. Abbiamo il sospetto che essi siano delle sostanze organiche.

Che cosa?

I risultati ancora non possono essere pubblicati. Infelicemente, non posso dire di più. Solo una cosa: I risultati sono molto interessanti. Durante questo anno avremo un paio di pubblicazioni sul tema.

Jasper Kirkby in tute bianche

Jasper Kirkby nella camera di reazione dell’esperimento CLOUD

Supponiamo che Voi siate in grado di dimostrare che la radiazione cosmica non contribuisce molto alla formazione di nubi. Cosa significa?

Penso che gli esperimenti sono importanti in due modi. Prima, mostrano che vi è una fonte naturale di cambiamento climatico. E l’altro punto è che ció avrebbe cambiato la nostra comprensione del cambiamento climatico antropogenico. Conosciamo poco dei gas ad effetto serra. E sappiamo poco o nulla di questi aerosol che sono le particelle in sospensione nell’atmosfera che provengono dalle industrie. Certamente hanno un effetto di raffreddamento. Tuttavia, non abbiamo idea di quanto grande sia questo effetto. Può essere piccolo, ma può essere molto grande. Può anche essere grande abbastanza per compensare le emissioni di CO2 supplementari in atmosfera .. Non lo sappiamo.

Le mie considerazioni: Dal colloquio, sembra che i risultati non piaceranno a tutti. Una volta che le temperature non stanno seguendo i modelli climatici basati sulle emissioni di CO2, ci devono essere altri fattori che stanno influenzando il cambiamento climatico. Credo che l’interazione dei raggi cosmici con gli aerosol sono i principali candidati. Il raffreddamento è stato associato ad un aumento dell’attività vulcanica, una fonte primaria di aerosol nell’atmosfera e un sole debole permette l’aumento dei raggi cosmici, questa combinanzione che nel  prossimo futuro vedrá un minimo solare profondo potrebbe portare un significativo raffreddamento globale. 

Quanti inverni gelidi di fila occorrono per avere una LIA?

Una volta che gli articoli del CERN / CLOUD saranno pubblicati, ne sapremo di più. Restate sintonizzati.

SAND-RIO

L’Influenza solare sui rigidi inverni nell’europa centrale + Terremoto M7.6 in Costa Rica

Breaking news !!

Magnitude 7.6 – OFF THE COAST OF COSTA RICA

Profondità 40km.

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Di Frank Sirocko, Heiko Brunck, Istituto di Geoscienze, Università Johannes Gutenberg Mainz, Mainz, Germania e Stephan Pfahl, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, Politecnico federale di Zurigo, Zurigo, Svizzera

GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS, VOL. 39, L16704, 5 PP., 2012 doi:10.1029/2012GL052412

Gli ultimi due inverni in Europa centrale sono stati insolitamente freddi rispetto agli anni precedenti. I dati meteorologici, soprattutto degli ultimi 50 anni, e gli studi dei modelli hanno suggerito che sia l’attività solare che El Niño possono influenzare i freddi inverni dell’Europa centrale. Per studiare i meccanismi alla base di questa dinamica, in modo statisticamente robusto e per verificare quale dei due fattori è più importante ( minimi solari & eventi El Niño ) nel corso degli ultimi 230 anni, ritornando alla Piccola era Glaciale, usiamo i rapporti storici di congelamento del fiume Reno. I dati storici mostrano che 10 dei 14 anni di congelamento si sono  verificati vicino al minimo delle macchie solari e una sola volta nel corso di un anno di moderato El Niño. Questa influenza solare è sostenuta dalle corrispondenti anomalie della circolazione atmosferica nelle rianalisi dei dati, che coprono il periodo dal 1871-2008. Di conseguenza, una debole attività solare è empiricamente correlata a condizioni invernali estremamente basse in Europa anche su scale temporali lunghe. Questa relazione vale ancora oggi, anche se tuttavia le temperature medie invernali sono aumentate nel corso degli ultimi decenni.

Alcuni passi ripresi dalla carta :

“…..In accordo con le rianalisi delle osservazioni delle temperature del 20° secolo nell’europa centrale, dal dataset CRUTEM3 [Brohan et al., 2006] troviamo che le temperature degli inverni  a seguito di un minimo delle macchie solari sono significativamente più basse rispetto alle temperature medie durante le stagioni invernali rimanenti , vedi Fig. 6a. La relazione tra le condizioni invernali fredde e l’attività delle macchie solari non è dunque, determinata solo dai soli fiumi (la quale potrebbe anche essere influenzata da una serie di altri fattori, ad esempio, l’acqua calda delle numerose centrali elettriche costruite lungo il fiume). Le variazioni di forza della serie storica in Fig. 6 bis, che sono in gran parte indipendenti dal ciclo delle macchie solari, mostrano l’importante ruolo interno, della variabilità stocastica dell’atmosfera per le temperature invernali europee. Il rapporto sopra indicato vale solo per le temperature centrali europee. Quando i dati di temperatura CRUTEM3 invernali sono in media su tutto l’emisfero nord, alcun rapporto con i minimi solare è stato trovato….”

“……Ciò suggerisce un effetto regionale, locale sul modello di circolazione, che gli autori collegano alle Figure 5a e 5b per identificare le anomalie della circolazione atmosferica nel Nord Atlantico e le relative regioni europee associate con gli  inverni freddi durante i minimi solari. La fig. 5a mostra la differenza, nei campi di altezza geopotenziale a 500 hPa (Z500) tra gli inverni, a seguito di un anno con un minimo di macchie solari e il resto del periodo dal 1871-2008, ottenuto dal set di dati del 20° secolo [Compo et al., 1996 ]. Un forte, anomalia positiva statisticamente significativa si verifica nella regione nord-orientale d’Islanda, mentre anomalie negative si trovano sulla penisola iberica e nell’area nord-orientale (quest’ultima non significativa). Queste (Z500) anomalie sono associate ad un flusso maggiore d’avvezione di aria fredda da nord, dall’Artico e dalla Scandinavia verso l’Europa centrale, con significative anomalie di temperatura negative in Inghilterra, Francia e Germania occidentale. Nella Fig. 5b, il centro del raffreddamento si posiziona nelle regioni del sud dell’Inghilterra, e nelle regioni del Benelux e nella Germania occidentale fino alla parte centrale del Reno. La Germania orientale e meridionale non sono così coinvolte come le regioni in precedenza specificate. Di conseguenza, è solo il Reno e alcuni possibili fiumi olandesi che prevedono la possibilità di ricostruire questo specifico modello di anomalia della temperatura, che corrisponde ad un anomalia NAO negativa e una preferenza di blocchi sul Nord Atlantico orientale….”

Fonte : http://www.agu.org/pubs/crossref/2012/2012GL052412.shtml

Riscaldamento globale o una nuova era fredda?

Un eccellente articolo, apparso sul Daily Mail (quotidiano britannico) ha fatto la domanda del titolo agli esperti del clima, che si muovono al vento come bandiere. L’autore fa anche una breve storia del passato, e alla fine  tira le somme con un risultato molto triste … penso che sia giusto  riportare la traduzione, anche se approssimata di questo articolo, che per ora rimane nascosto nella rete informatica perché nessuno vuole ancora di lasciare l’osso succulento del riscaldamento globale. L’autore è Christopher Booker e questo è l’indirizzo per trovare la versione originale.

L'era glaciale sulla Strada suo? L'ultima notizia e il Che potremmo minacciati Essere ONU forte calo della temperatura

Non voglio commentare troppo: conoscete bene le mie idee. Forse in passato non sarei dovuto andare giù in modo pesante e non si può accusare solo l’isteria politica-climatica, perché le scelte politiche sono spesso realizzate con grande chiarezza “economica”…ma questi climatologi sono dei… va bé lasciamo stare.

Chi l’avrebbe pensato? L’ultima notizia è che il mondo è minacciato da un improvviso calo delle temperature, probabilmente tanto grave da attivare una nuova mini era glaciale. Il motivo è l’inquinamento di migliaia di centrali a carbone che stanno bloccando l´ingresso  del riscaldamento solare. Questo dice il Dr. Robert Kaufman presso la Boston University. Assicura che l’espansione economica della Cina ha provocato un enorme aumento delle emissioni di zolfo, che stanno creando una sorta di schermo alla radiazione solare che provocherá un raffreddamento globale.

Ma … aspettate un attimo. Non erano questi gli stessi scienziati allarmisti che avevano detto solo pochi anni fa che il nostro pianeta era in pericolo di essere “arrostito” da un irreversibile surriscaldamento globale? E  non erano loro che con le loro dichiarazioni assicuravano gran parte del mondo politico, dalla Gran Bretagna ai politici di tutto il mondo, sul pericolo del riscaldamento globale e che  hanno fatto spendere centinaia di miliardi di sterline per tentare di salvare la terra? Il problema è che questo incredibile cambiamento di idee solleva una domanda fastidiosa: «Questi esperti climatologi hanno una pallida  idea di cosa discutono e dicono?”

 

Ma forse la cosa più bizzarra è che la stessa situazione é successa tanti anni fa negli anni `40 per essere precisi.  Le persone ora sono preoccupate e così abituate a sentir parlare di riscaldamento globale che non si ricordano che, gli scienziati americani negli anni settanta avevano allarmato il mondo, fornendo la previsione di una nuova, potente era glaciale. Questo era stato causato da un periodo di circa 30 anni di temperature in diminuzione tra gli anni 40 e 70, dopo un improvviso aumento di temperatura all’inizio del ventesimo secolo. La causa di questo raffreddamento è stato associato dagli americani climatologi Schneider e Hansen, al biossido di zolfo e altri composti che vengono creati da combustibili fossili, in particolare dalle centrali a carbone.

15 anni dopo gli stessi scienziati sono stati in prima linea a creare il panico sul riscaldamento globale.

Schneider, che divenne un professore di biologia ambientale e  cambiamento climatico globale presso la Stanford University, aveva sostenuto allora (per spiegare il periodo di raffreddamento) che il danno non era venuto dalla fuliggine e dallo zolfo, che bloccano il calore del sole, ma dalla anidride carbonica ad effetto serra e da altri “gas” che sono una trappola per il calore. (sic! Per loro la famigerata CO2 era la causa di quel periodo di raffreddamento)

Erano uomini come Schneider e Hansen, alla fine degli anni 80, che hanno cambiato idea e hanno cominciato a terrorizzare il mondo con l´equazione “politica”  CO 2 = riscaldamento globale. In pochi anni, sono arrivate la riunione di Rio de Janeiro e del trattato di Kyoto, che occorreva procedere in qualche modo per ridurre le emissioni di CO2 per mantenere l’economia globale. Per un certo tempo è sembrato anche che la teoria, mettendo su decine di computer finanziati dai governi e quindi pagate con le tasse dei cittadini, fosse stata confermata dalla prova dei fatti. La CO 2 ha continuato a crescere e la temperatura sembrava seguirla.

Il “successo”, tuttavia, ha avuto vita breve, e recentemente è diventato evidente che qualcosa era andato storto in questo caso puramente teorico. Certamente la CO 2 atmosferica continua a crescere, ma la temperatura ha seguito un corso diverso, dimenticando di obbedire a ciò che il computer aveva predetto.

La teoria si basava di Che Guevara di I livello salgono di CO2, le temperature salgono Medie Troppo

Nel 2007, quando la temperatura è caduta tanto di quanto  era cresciuta nel ventesimo secolo, gli esperti hanno cominciato a dubitare della validità del riscaldamento globale (ma non certo i media  i giornalisti e gli eco-terroristi … idioti).

Un numero crescente di studiosi cominciarono a dire che la causa del cambiamento della temperatura alla fine di questo secolo potrebbe essere completamente scollegata dalla anidride carbonica. Forse, dicono, ci sono stati altri fattori responsabili dei cambiamenti climatici come le fluttuazioni nella radiazione solare e le variazioni delle correnti oceaniche. (Evviva!!)  Un poco alla volta, alcuni sostenitori del calore a tutti i costi, cominciano a formulare una teoria della responsabilità. Può darsi che il mondo sta attraversando un periodo di raffreddamento, ma gli effetti delle cause naturali sono stati solo “mascherati” e la tendenza per il caldo continua ad agire. Tra un decennio o venti anni  la CO 2 sará più “cattiva” di prima.

Tuttavia, negli ultimi anni, la maggior parte del mondo è stato costretta a sopportare inverni più freddi degli ultimi tre decenni. E ‘diventato abbastanza comico vedere come, con qualsiasi tempo, i sostenitori del riscaldamento globale continuano ad aggrapparsi alla loro amata teoria.
Qualunque cosa accada oggi, è caldo o freddo, si subisca un ondata di calore o di una terribile tempesta di neve, inondazioni o siccità, prima o poi sentirai le solite voci che dicono che la colpa di tutti questi eventi estremi è sempre la distruzione del clima causato dalle attività umane e da noi peccatori colpevoli.

Sono tutti uniti gli ambientalisti di Greenpeace, il WWF e la BBC e i loro alleati in tutto il mondo come l’Istituto nazionale di meteorologia, le migliaia di scienziati di tutto il mondo che hanno ricevuto miliardi di fondi dai loro governi per studiare i cambiamenti climatici e la sua prevenzione. Tutti ancora in lotta per quello che era il terrore della storia umana.

La verità, che sta diventando sempre più evidente (per coloro che sono disposti ad ascoltare e leggere) è che nessuno di questi personaggi  hanno la pur minima idea di che cosa governa i cambiamenti climatici. Essi non possono dire quale sará la temperatura  il prossimo mese o l’anno prossimo, ma nel frattempo  intendono rispondere con modelli al computer che sono in grado di dire ciò che accadrà tra un centinaio di anni. Ciò che è veramente terribile in tutto questo, tuttavia, è che i politici sono così “intrappolati” e rapiti con  la storia del terrorismo climatico che non mostrano ancora  alcun segno di iniziare a capire la realtà che sta apparendo agli occhi di che vuol vedere:: il riscaldamento globale non è affatto una certezza! (Adesso il canadá ha capito e si sono svincolati dalle fantasie climatiche)

Tre anni fa, quando l’isteria era al suo apice, i politici britannici hanno votato quasi all’unanimità per ridurre la CO 2 dell´ 80% in 40 anni. La spesa per questo piano di salvezza era di circa 18 miliardi di sterline all’anno entro il 2050, la legge più “costosa” mai emanata dal Parlamento britannico.

Siamo anche obbligati a seguire gli obiettivi dell’Unione europea che nel giro di nove anni, richiede una produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili, spendendo circa 200 miliardi di sterline per turbine eoliche inutile che attualmente malgrado i grandissimi finanziamenti e i mega impianti  riuscono a generare in Gran Bretagna solo lo 0,5% della potenza attualmente necessaria.

Le tasse imposte dai politici per combattere il cambiamento climatico (notare come lo chiamano ora … un po ‘di vergogna?) Sono costati circa 200 sterline per famiglia all’anno. Tutto questo solo per seguire una fantasia collettiva come non è mai era stato prima nella storia umana. (Ancora una volta tutto ció mi ricorda la favola del “Re nudo”.

Non solo, però. Tutto questo avviene nel nome di una teoria fraudolenta, con  le stesse persone che volevano convincerci che il mondo fosse  sul punto di “friggere”, se non fermavamo le centrali elettriche convenzionali e che ora sono  in prima linea nel dire che le stesse centrali potrebbero portarci verso una nuova era glaciale.

Siamo nelle mani di pazzi? Ma che si mettessero d´accordo con i loro stessi pensieri!!! Anche senza una massiccia iniezione di buon senso da parte del popolo britannico, sembriamo condannati a vivere in una tale situazione.

Per il WWF, Greenpeace e le ONG pseudo-ambientalisti, gli affari sono affari e il denaro non ha odore …  come dicevano i  latini “Pecunia non olet”, “Il denaro non puzza”.

SAND-RIO