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GLI ASSETTI BARICI TIPICI DEGLI INVERNI DELLA PEG

Tanto si e’ parlato e si continua a parlare di PEG senza conoscerne le condizioni senza le quali si può verificare. Ora vediamo come erano le configurazioni bariche durante quei periodi caratterizzati da inverni rigidissimi.

Negli inverni della piccola era glaciale, al contrario di quelli attuali, gli episodi gelido-nevosi rappresentavano la normalità, mentre l’eccezione erano le fasi miti.

Ora, come tutti sappiamo, siamo appena usciti da un periodo di forte riscaldamento globale che ha dominato per quasi tutto il XX secolo, con il picco massimo che si e’ verificato tra la fine degli anni 70 e la fine degli anni 90. Questo nefasto periodo per i freddofili ha generato assetti barici invernali con condizioni di vortici polari compatti, forti flussi zonali sulle alte latitudini,e alte pressioni sulle medie latitudini(mediterraneo incluso).

Ora vi mostro un’immagine che rappresenta il classico assetto barico invernale in periodo di GW.

Notate come l’HP risulta il padrone incontrastato della zona mediterranea, mentre i flussi perturbati atlantici scorrono da sud ovest verso nord est raggiungendo il nord europa fino alle alte latitudini:

la classica configurazione NAO+, tipica degli inverni miti.

COME SI POSSONO VERIFICARE INVERNI IN STILE PEG?

Innanzitutto occorre un indebolimento del flusso zonale, una drastica diminuzione delle temperature sulle alte latitudini, ma sopratutto occorre una calotta polare molto piu’ estesa e una vasta e quasi perenne copertura nevosa sul nord Europa e cioè l’esatto contrario di ciò che e’ accaduto in questi ultimi decenni. Infatti calotte polari estese e vaste coperture nevose sono le condizioni ideali per la formazione di HP TERMICI. Gli Hp termici sono aree di alta pressione che si formano al di sopra dei ghiacci e al di sopra di vaste aree innevate.

Grazie proprio agli HP termici,si creano le condizioni di base per la formazione di basse pressioni a latitudini medie e cioe’ anche sul mediterraneo,le quali a loro volta richiamano venti gelidi provenienti proprio dalle zone degli HP. Ecco che cosi’ si creano sul mediterraneo le convergenze tra le correnti provenienti dal nord Europa e quelle nord africane ideali per avere intensi e persistenti fenomeni nevosi.

Ecco un’immagine di assetto barico tipico da inverno in stile PEG:

Notate l’alta pressione gelida sul nord europa e la bassa pressione sul mediterraneo con scontro tra masse d’aria gelida e aria calda nord africana,mentre un flusso zonale molto debole fatica ad entrare nel continente. Classico assetto barico in stile PEG.

COME SI PUO ARRIVARE AD AVERE TALI ASSETTI BARICI TIPICI DELLA PEG?

La prima condizione e’ senza dubbio una generale diminuzione delle temperature globali,che creerebbero le condizioni per un rallentamento della circolazione atmosferica (quella zonale in particolare).

La seconda e’ legata al raffreddamento dell’oceano atlantico in particolare il nord atlantico,che darebbe la possibilità di far espandere verso sud la calotta polare artica e rallenterebbe i flussi perturbati verso l’Europa.

La terza e’ legata alla corrente del golfo: senza un suo blocco totale o quasi totale,difficilmente le zone nord occidentali dell’Europa potrebbero raggiungere un innevamento costante ed esteso durante il periodo invernale.

Nella PEG,non era necessaria un’azione diretta del vortice polare,cosa invece indispensabile ora per avere eventi nevosi sul mediterraneo.

GIORGIO MALAVOLTA

La PEG Partì dalle Isole Britanniche

— QUASI UFFICIALE —

Per L’Inghilterra è il 2° Dicembre più freddo dal 1659, dietro solo al Dicembre 1879

— Il Dr Vuckcevic sul suo sito ha appena Aggiornato il Dato a 2 giorni dalla chiusura del mese —> http://www.vukcevic.talktalk.net/CET2.htm

Il periodo molto freddo che l’Europa ha vissuto tra il 1300 e il 1850 è chiamato Piccola Era Glaciale, con il tempo si è scoperto che questo periodo freddo era prima incominciato nelle Isole Britanniche per poi trasferirsi anche al resto del continente, anche quindi verso il mediterraneo.

E quindi?

Nell’inverno 2008/09 le Isole britanniche tornarono ad avere nevicate intense come non accadevano da anni, a Londra Nevicò nell’Ottobre 2008 ed era da 70 anni almeno che non lo faceva, Gennaio fu molto freddo e ai primi di Febbraio molte zone furono colpite da un’intensissima nevicata, con accumuli dai 20 ai 30cm, ed era la più copiosa dal 1991.

Infine poi nell’Aprile 2009 Londra vide nuovamente la neve, proprio nel giorno di Pasqua, chissà da quanto non accadeva.

Lo scorso inverno poi, come tutti ben ricordano, è stato molto freddo, ma ancor di più lo è stato in Nord Europa e in Gran Bretagna, con Nevicate diffusissime in Dicembre e Gennaio, addirittura il satellite riuscì a mostrare interamente innevato il suolo Britannico, cosa che a memoria il satellite non era mai riuscito a catturare.

Caddero alcuni record di freddo e l’inverno fu il 4° più freddo dal Dopoguerra.

Ed eccoci allora a questo di Inverno, il 2010/11, il 3° di fila freddo nelle Isole Britanniche, e facciamo il punto della situazione da fine Novembre fino ad Oggi con tutti i dati disponibili.

Vi ricordo intanto che il fenomeno osservato l’anno scorso con la Gran Bretagna totalmente innevata è stata già ripetuta altre 3 volte in questo scorcio di Inverno, comprendendo però anche l’Irlanda, rimasta a secco nello scorso inverno.

Partiamo da Fine Novembre con la situazione in Scozia:

La temperatura più bassa è stata registrata ad Altnaharra in Scozia la scorsa notte con -21,1°C.
Comunque non è un record visto che Braemar con -23.3°C del 14 Novembre 1919, nelle Highlands scozzesi,
continua a detenere sia il record scozzese che dell’intero Regno Unito per il mese di Novembre.
Altre minime interessanti in Scozia:
Aviemore -16,2°C, Loch Glascarnoch -14,5°C, Tulloch Bridge -13,0°C, Lossiemouth -12,1°C, Strathallan -11,7°C

Si Registrano però ben 2 record nazionali di Freddo per Novembre

Irlanda del Nord: a Loch Fea -9.5°C (precedente -9.0°C il 28 Novembre del 1978)

Galles: a Llysdinam -18.0°C (precedente -11,7°C a Welshpool, il 9 novembre 1921)

Oltre a questi record ovviamente si registrano una valanga di altri record Territoriali o Locali.

Inizia Dicembre e cadono a valanga altri record, ecco i più freddi

-17.9 °C LEEMING (precedente -15.0 °C del 7/01/1970)
-17.3 °C LINTON ON OUSE (precedente -14.2 °C del 14/02/1991)
-17.5 °C CHURCH FENTON (precedente -15.2 °C del 14/02/1991)
-10.4 °C INVERBERVIE (precedente -8.1 °C del 29/12/1995)
-12.8 °C SPADEADAM  (precedente -12.7 °C del 4/03/2001)
-12.6 °C DISHFORTH AIRFIELD (precedente -10.0 °C del 21/12/1963)
-11.7 °C YEOVILTON (precedente -10.0 °C del 29/12/1964)

E cade anche il Record Nazionale Irlandese

La stazione meteorologica sul Mount Juliet all’interno del campo di golf e vicino a Thomastown Co Kilkenny ha fatto registrare una minima nella notte del 3 dicembre di -16.4°C
distruggendo il precedente record nazionale di freddo per il mensile che apparteneva a Carlow con -14.6°C del 31 dicembre 1961.

Il Mese di Dicembre intanto va avanti e macina record su record anche in tantissime altre stazioni europee, la Francia è la più colpita ma tutta l’Europa centrale vive un periodo di gelo, in Inghilterra continua il freddo sotto-media ma i record sono già stati battuti, difficile fare meglio, e invece………….

Cade anche il Record Dicembrino dell’Irlanda del Nord

Castlederg ha fatto registrare il Nuovo Record di Minima Dicembrina per l’intero territorio Nord Irlandese con -18.0°C

Il precedente record apparteneva a Katesbridge (County Down) con -16.1°C nel 28 December 2000.
Da rilevare che Castlederg ha anche stabilito il Nuovo Record di Massima Più Bassa per l’Irlanda del Nord con -11°C, battendo i -9,0° di C. Hall, Londonderry del 27 dicembre 1995.

Anche la capitale nord irlandese si mette in evidenza con record assoluto nella giornata di ieri: Belfast Aeroporto -14.9°C

Ecco la Neve presente al Suolo in Gran Bretagna al 21 Dicembre

Se il 20 Dicembre l’Irlanda del Nord batteva il suo record Nazionale il 22 Dicembre questo sarebbe stato di nuovo Ribattuto

Rabbiosa risposta di Castlederg, nella Contea di Tyrone, stanotte ha riscritto la storia registrando il Nuovo Record di Minima Assoluto passando dai -18° di lunedì 20 dicembre ai -18.6°C

Il precedente record di Castleberg, prima di questa feroce ondata di freddo 2010, era -17.4°C stabiliti nel lontano Gennaio 1886.

E se il freddo Inglese non stupisce più lo facciamo arrivare in posti dove non se lo sarebbero mai sognato:

Il freddo anglosassone si impadronisce anche della, forse, più mite località irlandese ovvero dell’isola di Valentia, situata a sudoccidentale della Repubblica d’Irlanda, nella Contea di Kerry, di fronte al Nord Atlantico..

Le media del mese di dicembre sono di 5°C per le minime e 10° per le massime
ma nell’ultima settimana l’isola è stata coinvolta, come il resto del paese, dalla forte ondata di gelo sfociando, mercoledì 22 dicembre,
in un ***Nuovo Record di Minima Assoluto***con -7.7°C, registrato presso lo storico Osservatorio di Valentia (NB: Assoluto vuol dire, non solo di Dicembre, ma anche di qualsiasi altro mese dell’Anno)
Il precedente record di minima assoluto era del gennaio 1969.

Impressionanti le anomalie giornaliere registrate negli ultimi 30 giorni:

Tutte le Informazioni sono state prese da questa pagina: http://forum.meteonetwork.it/meteorologia/130072-i-record-meteorologici-in-reale.html

Ricordo infine che Questo Dicembre 2010 nelle Isole Britanniche sta per chiudersi come il Mese più freddo in assoluto dal Gennaio 1963 ( l’inverno 62/63 è stato il 3°  INVERNO PIU’ FREDDO DAL 1659!!!!!!! )

Mentre Dicembre probabilmente chiuderà come il più freddo dal 1879

Queste le Anomalie di Temperatura:

21 Novembre – 30 Novembre

01 Dicembre – 10 Dicembre

11 Dicembre – 20 Dicembre

21 Dicembre – 25 Dicembre

FABIO

A.A.A… CERCASI DISPERATAMENTE RISCALDAMENTO GLOBALE

Gli allarmisti del riscaldamento globale usano innumerevoli scuse per tentare di giustificare l´ondata congelante di freddo che ha colpito, tra dicembre e gennaio 2010, l´Europa, Asia e America del nord. Ma la veritá é che i cambiamenti di clima sono naturali e siamo bel lontani della catastrofe che Al Gore prevede per il nostro futuro. Adesso i profeti del riscaldamento globale a tutti i costi dicono che l´ondata di freddo non diminuisce l´allarme per il riscaldamento, questa ondata di gelo fa parte di una variazione naturale, gli scienziati con i paraocchi continueranno a registrare record su record di basse temperature, ma ció significa che stiamo andando verso un riscaldamento del pianeta causato dall´uomo. EVVIVA!! È proprio cosí, quando abbiamo un´ondata di calore é per causa del riscaldamento globale, ma quando tutti congelano é appena una variazione normale della temperatura…. la fede nel AGW é sempre stata cieca e sorda…. per questo si chiama fede, se no si chiamava evidenza scientifica.
In Inghilterra, dove piú si incontrano profeti e fedeli della Nuova Chiesa Evangelica Climatica, per ironia della sorte il freddo é stato impietoso.
Danni alle coltivazioni, animali selvatici e domestici morti di freddo, trasporti nel caos, scuole chiuse, uffici con personale dimezzato per l´impossibilitá di movimentarsi, centinaia di voli cancellati, l´Eurostar che funziona solo in parte, e le autoritá che consigliano alle persone di viaggiare solo se veramente necessario.

Nella notte tra l´8 e sabato 9 gennaio le temperature sono state in media di -14ºC. con punte di – 22º in Scozia. Il Met Office (che riunisce tanti santoni dell´AGV) ha dovuto comunicare ai propri seguaci “ob torto collo” che quella era una ondata di freddo come non si vedeva da 30 anni. Lo hanno fatto di malavoglia naturalmente, ma almeno hanno avuto il coraggio di sussurrarlo che ció era inaspettato. Chissá quanti studi e… finanziamenti saranno necessari adesso per capire il perché di questo gelo invernale, loro stessi che erano stati quelli che avevano promesso all´umanitá il miracolo dell´inverno piú caldo della storia della Terra! E per fortuna che c´è El Niño nel Pacifico perché se no sarebbero stati dolori immensi.

In Francia gli aeroporti di Tolosa, Lourdes, Lione, Brest e Lorient sono stai chiusi e un numero non divulgato di voli soffrono ritardi negli aeroporti Charles de Gaulle e di Orly, a Parigi. La societá ferroviaria SNCF ha comunicato che i treni viaggiano con velocitá molto ridotta, quando viaggiano.
A Norimberga, in Germania, un aereo dell’Air Berlin è uscito di pista ed è rimasto “ingolfato” nella neve, ma non ci sono stati feriti. Sempre in Germania, a Friburgo, la Croce Rossa ha consegnato coperte agli automobilisti bloccati a seguito della chiusura di un’autostrada verso la Francia.
I consumi per il riscaldamento sono alle stelle in Gran Bretagna, dove il primo ministro Gordon Brown ha dato garanzie sulle forniture dopo che a decine di esercizi era stato chiesto di sospenderne l’uso.

Negli Stati Uniti il freddo impazza. Il meteorologo Joe Harris ha detto che non era stato così freddo dal 1996.
I rifugi di emergenza erano piene di gente senzatetto durante il fine settimana.
Malgrado tutto l´ineffabile Sig Gibbs, portavoce di Obama, dichiara che i cambiamenti climatici possono provocare queste ondate di gelo!

Non é da urlo una dichiarazione come questa?
Intanto in Canadá gli orsi polari che erano ridotti a 5000/10.000 esemplari tra gli anni ´50 e ´60 adesso sono oltre 20.000/25.000 e stanno diventando un grande problema per le popolazioni locali.
L´amaro inverno di quest´anno, che fa il seguito a quello dello scorso anno, é solo l´inizio di una tendenza globale di un raffreddamento globale che potrá durare 20/30 anni dicono alcuni scienziati del clima.
Le loro previsioni – sulla base di un’analisi dei cicli naturali della temperatura dell’acqua nel Pacifico e nell´ oceano Atlantico sfida alcune delle convinzioni più profondamente amate dell’ortodossia del riscaldamento globale, come l’affermazione che il Polo Nord sarà libera dai ghiacci in estate entro il 2013.

Secondo la US National Snow and Ice Data Centre in Colorado, il ghiaccio artico del mare d’estate è aumentato di 409000 miglia quadrate, o il 26 per cento, dal 2007, e anche i più impegnati attivisti del riscaldamento globale non contestano questo.
Probabilmente non arriveremo al punto dell´immagine qui sotto, ma io comincerei a prepararmi per affrontare una New Ice Age, e VOI?

SAND-RIO

La Rubrica di NIA: l’Anticiclone Termico Russo-Siberiano (Continua….)

Cambio di programma per la Rubrica, stavolta parleremo dell’Orso, una figura barica di cui si sente spessissimo parlare, anche in ambiti non molto chiari a volte.

Questa figura barica viene sempre nominata quando si parla di freddo record, ma esattamente cos’è?

Si tratta ovviamente di un Anticiclone, ma con la caratteristica di essere definito termico, vediamo quindi che differenza c’è dai normali anticicloni definiti dinamici.

Gli anticicloni sono quasi sempre dinamici, ovvero si formano per i movimenti dell’atmosfera che provoca una risalita della pressione in una determinata zona, ovviamente più la pressione sarà alta nel centro dell’anticiclone più sarà forte e resistente tale figura barica.

Le caratteristiche peculiari di questi anticicloni è quella di avere il massimo di geopotenziali a 500hPa che corrisponde all’incirca con la pressione al suolo più alta e di avere termiche sia al suolo che in quota più alte man mano la pressione aumenta ( ovviamente nella parte discendente dell’anticiclone ci sarà sempre un richiamo freddo, con quindi termiche più basse ).

I Geopotenziali a 500hPa rappresentano l’altezza in decametri alla quale si trova la pressione appunto di 500hPa.

Un anticiclone dinamico può però diventare termico, questo avviene se al suolo, nella regione dove l’anticiclone ha preso sede, le temperature sono decisamente basse, per effetto quindi delle inversioni i geopotenziali si abbassano ( a volte dovuto anche a incursioni fredde che però non vanno a modificare la circolazione dell’anticlone al suolo ), come anche le termiche a tutte le quote.

L’anticlone si trova così ad essere relativamente debole ma allo stesso tempo molto forte, perché al suo interno le temperature più basse sono quelle che si trovano in prossimità del suolo ( per effetto delle inversioni ) e dove spesso al massimo pressorio corrisponde anche un minimo di geopotenziali e di temperature.

L’anticlone è però debole, perché se si dovesse unire ad uno dinamico perderebbe quasi tutte le caratteristiche di termico, oppure un’irruzione di bassa pressione particolarmente forte potrebbe rovinare l’equilibrio termico che si era creato.

La forze di questo tipo di anticiclone dipende dalla temperature al suolo, più sono gelide, più lui è forte.

Ora cominciamo quindi a parlare dell’Anticiclone Russo-Siberiano:

dalle nostre parti si nomina come portatore di freddo e gelo, ma non è l’unico che fa “queste cose”, un inverno potrebbe essere ugualmente molto freddo anche senza il bisogno della sua presenza.

Se andiamo infatti a vedere la storia climatica dell’Europa notiamo come di anticicloni termici sul nostro continente negli ultimi 60 anni non se ne sono mai visti, a volte forse qualcosa di pseudo termico, come nel Febbraio 2003, ma ovviamente niente in confronto al vero Orso, ovvero quello che si trova in Siberia.

Infatti in Europa la sua presenza si può notare dal fatto che esso diventi dinamico nella sua traversata per l’Asia, quindi quando si parlerà di freddo che viene dall’orso ci si riferirà sempre al suo braccio dinamico che arriva in Europa, e non bisogna confonderlo con il fenomeno dello Scand+ ( una particolare configurazione in cui l’anticiclone dell’Azzorre si porta sulla Scandinavia ).

Può capitare che l’anticiclone scandinavo faccia poi ponte con un altro anticiclone che si trova in Russia, anch’esso però dinamico, perché creato dalla risalita pressoria che corrisponde alla discesa di pressione che avviene in mediterraneo, a volte questo ponte può essere molto lungo e coprire enormi distanze, come per esempio nel Febbraio 56.

Quando allora l’Orso è arrivato in Europa in forma termica? Molto probabilmente solo nei più freddi inverni della PEG avveniva questo, spesso capitava che a farci visita fosse solo la sua parte dinamica, anche se durante la PEG ritengo probabile che la parte dinamica nascesse non molto prima di Mosca, quindi il gelo non era poi così distante come può essere adesso negli anni 2000.

E allora, l’orso porta davvero il gelo in Europa? Si e no, si perché ovviamente per le sue caratteristiche non può che portare temperature bassissime, ma anche no, perché ormai è molto improbabile che il freddo arrivi perché portato dall’Orso, come detto prima ci sono tantissime configurazioni ugualmente fredde che possono sostituire tale figura barica, infine va detto che non siamo nella PEG e non ci sono le stesse caratteristiche climatiche in Europa, una delle quali può anche dipendere dalla minore estensione dei ghiacci marini artici sopra il nostro continente.

FABIO

Continua……..