Si … proprio così, ancora una volta, una nuova ricerca scientifica, sviluppata questa volta dall’astrofisica prof. Valentina Zharkova (alla sinistra) e pubblicata sulla prestigiosa rivista “The Astrophysical Journal”, è salita agli onori della cronaca, il fine settimana appena trascorso, non per i contenuti scientifici riportati internamente ad essa, ma per l’accostamento Sole – Era glaciale.
Sono bastate meno di 24h., ed il web italiano e non è letteralmente impazzito. Il copia-incolla è partito, ed una vera e propria marea di siti web, italiani e non, si sono lanciati in affermazioni di questo tipo :
La notizia era grossa, si fa per dire, anche perchè nella ricerca non si riportava alcun riferimento al futuro clima terrestre. Quindi, è bene ricordare, che la nostra piattaforma, che segue da sempre le vicende solari, con analisi settimanali, report mensili e traduzioni delle ultime carte scientifiche, non può che interessare questa ricerca. Tuttavia, il nostro percorso, in riferimento allo studio delle interazioni solari sul clima terrestre è quello di una decisa moderazione per il semplice motivo che il pensiero scientifico è sempre in continua revisione. Quindi, conclusa questa doverosa premessa, piedi per terra, lontani da affermazioni sensazionalistiche di questo stampo e passiamo al breve riepilogo dei risultati/conclusioni riportate nella ricerca, con particolare attenzione alla mia personale nota tecnica riportata in chiusura post.
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Il titolo della carta :
“Nel ciclo 26, le due onde saranno esattamente speculari tra loro, con un picco quasi contemporaneo tra gli emisferi opposti del sole e la loro interazione sarà dirompente. Prevediamo quindi, che questo porterà a delle proprietà magnetiche simili al minimo di Maunder”, questo è quanto afferma la prof. Zharkova. In effetti, quando le onde sono approssimativamente in fase, queste possono mostrare una forte interazione, o risonanza, e abbiamo una forte attività solare. Quando sono fuori fase, abbiamo dei minimi solari.
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Prima di salutarvi ed augurarvi un buon inizio settimana, volevo riproporvi questa interessante nota tecnica, che avevo depositato il 18 Gennaio 2013, dopo che la mia persona avevo paragonato le recenti dinamiche dei passati cicli solari 21-22-23 e 24 con….
Michele : “Questa figura, ripresa dalla matematica,fisica,elettronica o meccanica mi ricorda…. uno smorzamento nel quale il periodo non è costante ma tende mano a mano ad aumentare.”
“Michele, ho trovato interessante il tuo articolo e lo hanno presentato alla Leif Svalgaard, un fisico solare noto. Può l’evoluzione degli ultimi quattro cicli solari essere comparando ad uno smorzamento in cui il periodo non è costante, ma aumenta gradualmente?”
Leif Svalgaard : “Il ciclo solare non è un oscillatore nel senso comune, quindi l’analogia sarebbe debole fin dall’inizio. La conversione del numero di flare ad un semplice oscillatore smorzato non è molto utile, in particolare per estrapolare il futuro. Ci sono altri segni che indicano che ci stiamo avvicinando a un minimo basso. Se sarà un tipo di Dalton o Maunder minimum, resta da vedere.”
Osservando la Figura 1 ripresa dalla carta di Zharkova …
Trama di fondo: la componente sintesi dei due PC (curva continua) e la componente decadente (curve tratteggiate) per i dati storici (cicli 21-23) e predetti (cicli 24-26). Le lunghezze del ciclo (circa 11 anni) sono indicate con colori diversi.
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Probabilmente, il suggerimento che avevo portato nel 2013, del probabile lento smorzamento dei cicli solari, non è poi così errato …. 🙂
Michele