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Caccia al “Like” ! Ancora una volta, una ricerca scientifica cade nelle mani del sensazionalismo …

Si … proprio così, ancora una volta, una nuova ricerca scientifica, sviluppata questa volta dall’astrofisica prof. Valentina Zharkova (alla sinistra) e pubblicata sulla prestigiosa rivista “The Astrophysical Journal”, è salita agli onori della cronaca, il fine settimana appena trascorso, non per i contenuti scientifici riportati internamente ad essa, ma per l’accostamento Sole – Era glaciale.

Sono bastate meno di 24h., ed il web italiano e non è letteralmente impazzito.  Il copia-incolla è partito, ed una vera e propria marea di siti web, italiani e non, si sono lanciati in affermazioni di questo tipo :

Cattiva informazione

La notizia era grossa, si fa per dire, anche perchè nella ricerca non si riportava alcun riferimento al futuro clima terrestre. Quindi, è bene ricordare, che la nostra piattaforma, che segue da sempre le vicende solari, con analisi settimanali, report mensili e traduzioni delle ultime carte scientifiche, non può che interessare questa ricerca. Tuttavia, il nostro percorso, in riferimento allo studio delle interazioni solari sul clima terrestre è quello di una decisa moderazione  per il semplice motivo che il pensiero scientifico è sempre in continua revisione. Quindi, conclusa questa doverosa premessa, piedi per terra, lontani da affermazioni sensazionalistiche di questo stampo e passiamo al breve riepilogo dei risultati/conclusioni riportate nella ricerca, con particolare attenzione alla mia personale nota tecnica riportata in chiusura post.

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Il titolo della carta :

Previsone dell’attività solare sulla base delle variazioni del campo magnetico solare tra  i cicli 21-23
Il documento :
Un nuovo modello, suggerisce che l’attività solare diminuirà del 60 per cento nel corso del 2030, scendendo a condizioni simili al minimo di Maunder. Nel nuovo studio, viene proposto un nuovo modello del ciclo undecennale, sulla base della ricostruzione attività solare, dal 1978 ad oggi. Oggi, molti fisici solari, pensano che il ciclo solare sia guidato da una profonda dinamo che risiede all’interno del Sole, tuttavia, quando Zharkova ed i suoi colleghi hanno aggiunto una seconda dinamo vicino alla superficie, hanno completato il quadro, con una precisione senza precedenti, affermando : “La nostra previsioni mostra una precisione del 97%”.  Il nuovo modello prevede che le onde delle due dinamo si sfaseranno sempre di più durante il ciclo solare 25 (con un picco nel 2022), giungendo a cancellarsi quasi perfettamente nel corso del ciclo solare 26. Durante il ciclo 26, tra il 2030-2040, le due onde diventeranno esattamente fuori sincronia, portando ad una riduzione significativa dell’attività solare.

“Nel ciclo 26, le due onde saranno esattamente speculari tra loro, con un picco quasi contemporaneo tra gli emisferi opposti del sole e la loro interazione sarà dirompente. Prevediamo quindi, che questo porterà a delle proprietà magnetiche simili al minimo di Maunder”, questo è quanto afferma la prof. Zharkova. In effetti, quando le onde sono approssimativamente in fase, queste possono mostrare una forte interazione, o risonanza, e abbiamo una forte attività solare. Quando sono fuori fase, abbiamo dei minimi solari.

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Prima di salutarvi ed augurarvi un buon inizio settimana, volevo riproporvi questa interessante nota tecnica, che avevo depositato il 18 Gennaio 2013,  dopo che la mia persona avevo paragonato le recenti dinamiche dei passati cicli solari 21-22-23 e 24 con….

Michele : “Questa figura, ripresa dalla matematica,fisica,elettronica o meccanica mi ricorda…. uno smorzamento nel quale il periodo non è costante ma tende mano a mano ad aumentare.”

Rik Gheysens : “Michele, ho trovato interessante il tuo articolo e lo hanno presentato alla Leif Svalgaard, un fisico solare noto. Può l’evoluzione degli ultimi quattro cicli solari essere comparando ad uno smorzamento in cui il periodo non è costante, ma aumenta gradualmente?”

Leif Svalgaard : “Il ciclo solare non è un oscillatore nel senso comune, quindi l’analogia sarebbe debole fin dall’inizio. La conversione del numero di flare ad un semplice oscillatore smorzato non è molto utile, in particolare per estrapolare il futuro. Ci sono altri segni che indicano che ci stiamo avvicinando a un minimo basso. Se sarà un tipo di Dalton o Maunder minimum, resta da vedere.”

Osservando la Figura 1 ripresa dalla carta di Zharkova …

Smorzamento

Trama di fondo: la componente sintesi dei due PC (curva continua) e la componente decadente (curve tratteggiate) per i dati storici (cicli 21-23) e predetti (cicli 24-26). Le lunghezze del ciclo (circa 11 anni) sono indicate con colori diversi.

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Probabilmente, il suggerimento che avevo portato nel 2013, del probabile lento smorzamento dei cicli solari, non è poi così errato ….    🙂

 

Fonte : https://tallbloke.wordpress.com/2015/07/10/new-solar-model-claims-97-predictive-accuracy-cooler-times-ahead

Michele

L’effetto tunnel nel diodo, i flare solari, l’onde gravitazionali ed il prossimo raffreddamento del clima terrestre

Il circuito quantico di dinamiche frattali spaziali ZDQD utilizzato come rilevatore di flare solari, la diminuzione delle onde gravitazionali e il prossimo raffreddamento del clima sulla Terra di Reginald T. Cahill

Scuola di Scienze Chimiche e Fisiche, Flinders University, Adelaide 5001, Australia [email protected] I progressi in Fisica 10, 236-242, 2014

Fluttuazioni della velocità dello spazio, che hanno uno spettro 1/f, è dimostrato essere la causa delle eruzioni solari. La direzione e la grandezza del flusso dello spazio è stato rilevato in numerose e diverse tecniche sperimentali, ed è vicino al normale piano dell’eclittica. I dati ricavati dal circuito Quantum Zener Diode –ZDQD-, con diodo Zener, dimostrano che le fluttuazioni della velocità dello spazio corrispondono strettamente al conteggio delle macchie solari del ciclo SC23 e rivelano che le importanti eruzioni solari seguono queste grandi fluttuazioni della velocità dello spazio di circa 6 giorni. Ciò implica un periodo di avvertimento di circa 5 giorni, che ci permette di utilizzare tale circuteria come rilevatore di future e importanti eruzioni solari. Questo, ha conseguenze importanti, in quanto è in grado di proteggere i diversi veicoli spaziali e i diversi sistemi elettrici situati sulla Terra dal successivo arrivo di plasma espulso durante un brillamento solare. Queste fluttuazioni, sono le reali onde gravitazionali, ed hanno una grande importanza. Questa scoperta è una significativa applicazione del fenomeno teorico e dinamico dello spazio. In questo lavoro, evidenziamo inoltre che l’impatto di questo flusso turbolento sul clima della Terra è l’input principale dell’energia nei sistemi, che è la base del rivelatore –ZDQD-. Queste larghe fluttuazioni nello spazio hanno un forte impatto sia sul sole, che su la Terra e spiegano le correlazioni delle temperatura con l’attività solare e che l’incremento o l’abbassamento delle temperature della Terra non è causato dall’attività solare. Ciò implica che il dibattito sul clima terrestre è mancato di un processo fisico chiave. Le future decrescenti onde gravitazionali implicheranno una successiva epoca di raffreddamento per la Terra per i prossimi 30 anni.

Il semplice setup elettronico, il circuito ZDQD, utilizzato come rilevatore

Fig.n°1

Figura 1: Il circuito con il diodo Zener Diode rivelatore dell’onda gravitazionale, con montata la batteria AA da 1.5V, il diodo Zener 1N4728A avente una tensione di Zener di 3.3V, in modalità di polarizzazione inversa, il resistore R da 10KOhm. La tensione V ai capi del resistore viene misurata e utilizzata per determinare la fluttuante corrente di tunneling (L’effetto tunnel è un effetto quanto-meccanico che permette una transizione ad uno stato impedito dalla meccanica classica) attraverso i diodi Zener.

Fig.n°2

Figura 2: In alto, le misurazioni delle fluttuazioni della corrente nel diodo Zener, dall’inizio del ciclo solare SC23, 1° gennaio 2000. Sotto, il conteggio delle macchie solari per lo stesso periodo. Si osservi la stretta correlazione tra questi due fenomeni.

Alcuni passi estratti dalle conclusioni :

“…… La velocità e la direzione del flusso da tali rivelatori hanno confermato i risultati degli esperimenti precedenti, iniziati con Michelson e Morley nel 1887 utilizzando l’interferometro. Altre tecniche sperimentali hanno usato le velocità RF nei cavi coassiali, cavi doppi RF coassiali e fibre ottiche, velocità RF in cavi coassiali doppi. L’implicazione principale è che esiste lo spazio, perché è rilevabile, ed ha notevole flusso frattale turbolente, ed è un sistema dinamico complesso, contrariamente a quanto affermato dal 1905 che lo spazio non esiste…..Utilizzando rivelatori di onde gravitazionali a diodi Zener con un filtraggio di dati, affermiamo la possibilità di prevedere con circa 5 giorni di preavviso il manifestarsi di un grande brillamento solare. Inoltre, poiché questi rivelatori sono così semplici da poter realizzare, potrebbero essere inclusi in tutte le sonde spaziali future, così da aumentare notevolmente l’affidabilità dei nuovi sistemi d’allarme. Il dati usati in questo studio provengono da un progetto che oramai opera da circa 18 anni, che era basato sul presupposto errato che le attuali fluttuazioni del giunzioni pn in polarizzazione inversa erano causate fluttuazione quantistiche, come affermato nella consueta interpretazione della teoria quantistica. Tuttavia recenti esperimenti, hanno dimostrato che le fluttuazioni di corrente registrate nei diodi sono completamente determinate da fluttuazioni nello spazio di passaggio. Una seconda importante scoperta è che le correlazioni su tempi lunghi tra le variazioni di temperatura della Terra e il conteggio dei brillamenti solare si spiegano come risultato delle onde gravitazionali, e non per le piccole variazioni dell’irradianza solare che si accompagnano con i brillamenti solari.

Fig.n°3

Figura 3: Grafico che riporta la turbolenza delle onde gravitazionali, dal 1749 ad oggi (grafico rosso), in base al conteggio dei flare solari, come mostrato in fig. 1. I dati sono stati estratti dal portale di D. Archibald, aggiornamento solare del marzo 2012. I dati dei flare solari sono stati filtrati usando un filtro passa-basso. Qui si sostiene quindi che il ciclo solare di 11 anni è causato da una galattica turbolenza nel flusso dello spazio, che ora può essere facilmente misurata usando il circuito ZDQD. Oltre il 2014 abbiamo utilizzato le ampiezze di Fourier estrapolare al 2050 (blu trama), che assume uno spettro 1 / f in corso. Questa estrapolazione ci suggerisce che siamo di fronte ad un’epoca di bassa turbolenza del flusso di spazio, e quindi una riduzione delle temperatura della Terra.

 

Tutto ciò ci porta a prevedere che la prossima diminuzione delle onde gravitazionali rintracciabile nelle fig. 2 e 3, si tradurrà in un raffreddamento del clima terrestre, come è stato sperimentato nelle precedenti epoche della Terra quando le onde gravitazionali subirono un periodo di attività ridotta. ….. La scienza del clima è mancata di un processo fisico chiave fino ad ora….”

 Il documento : http://vixra.org/pdf/1410.0014v1.pdf

Ciclo Solare 24: il 2015 sarà l’inizio del declino ?

Il massimo solare di questo ciclo è ormai alle spalle. Quale sarà l’effetto sul clima nei prossimi anni?

L’attività solare ha raggiunto il suo picco nel mese di aprile 2014. Il ciclo solare 24 è stato un ciclo eccezionalmente basso, con un massimo di 81,9. Il calo dell’attività solare nel 2015 sarà quasi certamente un lungo ed inesorabile percorso verso un minimo che potrebbe durare anche 6/7 anni.
Se le previsioni di molti fisici solari sono corrette, il Sole potrebbe entrare in un periodo di lunga e bassa attività, che potrebbe durare per diversi anni se non decenni.

Il centro internazionale belga, il SIDC, che si occupa della raccolta dei dati trasmessi da alcuni osservatori di macchie solari, ad inizio di gennaio, ha pubblicato i risultati del numero di macchie solari mensili di dicembre. Il SSN registrato risulta pari a 78, in aumento rispetto al precedente mese di novembre. Al contrario, tuttavia, la media del conteggio delle macchie solari per 13 mesi, che definisce il massimo del ciclo solare, è stato inferiore per il secondo mese consecutivo.

Il massimo solare del 2014. Credit / Steve DavidsonSILSO, osservatorio reale belga di bruxelles

Ma alla fine, che cosa vuol dire “rallentamento dell’attività solare” nei confronti dei cambiamenti climatici nel lungo termine per il nostro pianeta?

Un confronto con la situazione attuale del sole può essere effettuata con il freddo che ha avuto luogo sul nostro pianeta circa 200 anni fa, nel corso di un periodo chiamato minimo di Dalton.
A quel tempo, il minimo di Dalton, durato 40 anni (1790-1830), è stato caratterizzato da tre cicli solari fortemente deboli, che hanno portato ad un lungo minimo solare, come sta avvenendo in questo periodo. Il terzo ciclo, eccezionalmente debole aveva un picco secondario di poco superiore al primo picco, come nel minimo di Dalton.

L’intensità dell’ombra “umbral intensity“, ci dice come si presenti una macchia rispetto alla zona circostante. Un’intensità di 1 significa che le macchie solari sono invisibili ai nostri occhi. Gli studi recenti ci parlano di macchie solari che hanno lentamente perso la loro forza magnetica, con conseguente regressione dalla fine del 1990. Nel corso degli ultimi 3-4 anni, tuttavia, sembra che la loro scomparsa (il trend) si sia gradualmente stabilizzata.

La soglia, non solo misura l’intensità della zona più scura delle macchie solari, ma misura anche la resistenza, misurata in Gauss. Più basso è il numero di Gauss più debole è la macchia solare. Una situazione completamente differente rispetto alle potenti macchie solari, caratterizzate da un forte campo magnetico, che provocano di conseguenza giganteschi brillamenti solari e espulsioni di massa coronale (CME). Esplosioni, che influenzano fortemente le temperature e il clima del nostro pianeta. Inoltre, come molti sanno, le macchie solari non possono formarsi e successivamente svilupparsi con una forza magnetica maggiore o uguale a 1.500 Gauss. Anche in questo caso però, negli ultimi 3-4 anni la diminuzione del campo magnetico si è leggermente stabilizzata.

Le macchie solari sempre più difficili da vedere e più deboli

Quando questi dati vennero pubblicati nel 2011, causarono un grande clamore tra i fisici solari. Le macchie solari, sarebbero dovute scomparire completamente dopo la fine del corrente ciclo solare.

Tendenza al raffreddamento globale registrata tra il 1880 e il 1910, che corrisponde ad un periodo di bassa attività delle macchie solari. Origine del reposrt IPCC AR5

La raccolta di dati affidabili sulle temperature globali, ci dicono che le temperature non scendono da circa il 1850, quasi 50 anni dopo la fine del minimo di Dalton. Dai dati raccolti, sembra che durante l’intero periodo, ci siano stati molti inverni con temperature fredde nell’emisfero settentrionale .
Secondo i dati raccolti nel ventennio 1880-1900, questi anni sono stati caratterizzati da un calo complessivo della temperatura atmosferica globale della terra. Il ciclo 12 ed i due cicli successivi erano eccezionalmente deboli e caratterizzati da un generale calo delle temperature globali.

Tutto questo è stata una coincidenza?

Se il ciclo attuale rispetterà le previsioni degli scienziati, nel 2015, ma soprattutto negli anni successivi, vedremo una diminuzione dell’attività solare, come il ciclo si sposterà nel minimo solare previsto per i prossimi 6-7 anni, con un probabile calo delle temperature.
Da questi dati, sembra che il ciclo attuale ha forti analogie con il minimo di Dalton, che ha raggiunto il suo picco nel 1883.

Date queste circostanze, è il momento di cominciare a pensare seriamente al prossimo raffreddamento che inizierà nei prossimi anni.

Sand-rio

 

Fonte : https://sandcarioca.wordpress.com/2015/02/05/ciclo-solar-24-o-ano-de-2015-sera-o-inicio-do-declinio/

Profondi minimi solari, quando i prossimi ?

Una nuova ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista Elsevier, cerca di dare una risposta a questo affascinate interrogativo attraverso lo studio dell’interazione solare-planetaria.

 

Studio fenomenologico sulla tempistica dei minimi dell’attività solare dello scorso millennio, attraverso una modellazione fisica dell’interazione fra il Sole e i pianeti

di Rodolfo Gustavo Cionco e Willie Soon

DOI: 10.1016/j.newast.2014.07.001

 

Riassunto
In questo studio integriamo numericamente il movimento orbitale del Sole attorno al baricentro del sistema solare sotto la perturbazione persistente dei pianeti di epoca J2000.0 (= mezzogiorno UT [tempo universale] del 1° Gennaio 2000), indietro per circa un millennio e avanti per un altro millennio, fino al 3000 dC. Attraverso l’analisi dell’interazione fra il Sole e i pianeti (SPI), e sulla base dei lavori di Wolff e Patrone (2010), abbiamo calcolato le corrispondenti variazioni della specifica energia potenziale (PE) immagazzinata all’interno del Sole, che potrebbe essere rilasciata dagli scambi delle due rotazioni, elementi fluidi-massa che conservano il loro momento angolare. Questa produzione di energia avviene per effetto della dinamica roto-traslatoria del nucleoattorno al baricentro del sistema solare. Troviamo che le variazioni massime di questi stoccaggi di energia potenziale corrispondono molto bene con le occorrenze dei ben documentati eventi dei“Grandi Minimi solari” (GM), su tutte le registrazioni dell’attività magnetica solare, disponibile per i passati 1000 anni. E’ anche chiaro che i cambiamenti massimi di PE precedono gli eventi dei grandi minimi solari, in quanto siamo in grado di identificare i precursori dell’imminente indebolimento dell’attività solare per un periodo prolungato. La dinamica di questi minimi PE si spiega con il posizionamento del sole alla minima distanza dal baricentro, nonchè alla notevole quantità di tempo che il sole impiega nel suo movimento rotatorio intorno al baricentro stesso . Abbiamo effettuato il nostro calcolo della PE per i prossimi mille anni, fino al 3000 dC. Se la nostra assunzione è corretta, ossia che i minimi dell’attività solare corrispondono ai minimi PE, allora possiamo identificare un bel paio di eventi significativi di minimi solari GM, con un raggruppamento di impulsi minimi PE a partire da circa 2150, 2310, 2500, 2700 e 2850.

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Riporto la Figura n°3 ripresa dal documento :

Figure n°2

Parametro di traslazionale-rotazione Ω/ω (vedi il pannello superiore); energia potenziale totale, Petot (vedi il pannello centrale), memorizzati nel Sole a tre punti chiave e delega del numero dele macchie solari, SN, ricostruita da Usoskin et al. (2014) (linea continua; pannello inferiore) che copre l’ultimo millennio. L’annuale osservazione del SN (linea tratteggiata) è indicata dal 1749-2013, nel pannello inferiore. I minimi mpulsi della PEtot, sono prodotti dall’approccio del Sole vicino al baricentro. Inoltre, anche questi epoche, Ω/ω rapporto ha i suoi valori massimi. Gli eventi noti dei grandi minimi solari, dedotti dalle deleghe dell’attività solare, sono contrassegnati con  le diciture (DM, WM, SM, MM, e DM). I nomi degli impulsi minimi Petot, tra il minimo di Oort e il minimo di Wolf (MeP) e il relativo minimo prolungato in corso (OnP)  sono identificati, così come quelli corrispondenti ai diretti eventi minimi storici GM.

 

Fonte : http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1384107614000992

 

Michele

Sondaggio su Nia : Quando inizierà la discesa del ciclo solare SC24 ?

Sono passati dieci mesi precisi, da l’ultimo sondaggio che avevamo lanciato su questa piattaforma. Vi ricordate ?

http://daltonsminima.altervista.org/2014/01/26/sondaggio-e-adesso-che-cosa-ci-riservera-il-prossimo-futuro-del-ciclo-solare-24/

Adesso siamo ben oltre il primo semestre, per la precisione, le festività natalizie sono alle porte e l’anno sta per concludersi. Sinceramente, non avrei mai pensato di trovare la nostra stella così spumeggiante, anche se moderatamente. I risultati del precedente sondaggio parlavano chiaro, ed avvaloravano la mia tesi. Infatti, un deciso 61% si schierava sul pensiero di una graduale flessione del ciclo solare, in termini di flusso solare e conteggio delle macchie.

Sondaggio 26 Gennaio 2014

Invece, cari utenti di Nia, che stella ci ritroviamo oggi ? L’ultimo aggiornamento del flusso solare corretto, fa segnare il valore 175 e una serie di spot sta letteralmente tempestato di brufoli,  la superficie della nostra stella.

Quindi, che cosa ci vuol comunicare oggi la nostra stella ? L’inizio della flessione del ciclo solare è ancora lontana ? E’ assurdo ipotizzare un terzo e perfino maggiore impulso dell’attività solare, in riferimento anche alla prossima entrata in un configurazione planetaria decisamente interessante e proprio nel giorno di Natale.

Allineamento Giove-Sole-Mercurio-Venere del 25 dicembre 2014

Allineamento Giove-Sole-Mercurio-Venere

In conclusione, personalmente e brevemente, a questo punto della situazione, inizio ad avere diversi punti interrogativi, circa il proseguo del corrente ciclo solare. Non mi resta che aprire il sondaggio e i commenti, in cerca di una difficile soluzione, nel breve periodo.

SONDAGGIO

La mia ipotesi sul prossimo futuro del ciclo solare SC24 è la seguente :

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Michele