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Raffaele Bendandi: le macchie solari sono prevedibili

Il 7 febbraio 1959 Bendandi scrive: “L’annuncio dato dallo scrivente tre mesi or sono, che nel gennaio del 1959 l’attività del Sole avrebbe raggiunto la sua massima intensità con la comparsa di gruppi di macchie di considerevoli dimensioni, non mancò di avere una profonda risonanza nel campo degli studiosi della geofisica”.

La previsione fu esplicita e precisa :

L’andamento dell’attività del Sole nel prossimo gennaio si presenterà assai accentuato: gruppi di macchie di considerevole vastità compariranno sul Sole, seguiti da perturbazioni magnetiche, eruzioni solari, brillamenti, con turbamento delle radio trasmissioni a onda corta. Se la legge è giusta, le GRANDI MACCHIE previste per il futuro gennaio non dovranno mancare. L’importanza di questa previsione non può sfuggire ad alcuno. La certezza di aver scoperto una nuova legge di natura destinata ad aprire nuovi orizzonti nel campo scientifico mi da la certezza assoluta che il pronostico basato sulle immutabile leggi dell’universo, non può fallire”. (2) (Il Globo 10 ottobre 1958).

“Un esame delle osservazioni eliografiche relative agli ultimi mesi dello scorso anno riesce oltremodo istruttivo poiché ci mostra il fluttuare dell’attività del Sole che dall’ottobre andò rapidamente esaurendosi, tanto che nell’ultima decade di novembre il Sole era del tutto privo di macchie. I primi sintomi della ripresa si avvertirono in dicembre con l’apparizione di numerosi pori.

Queste osservazioni eliografiche compiute dall’Osservatorio di Faenza sono state confermate dall’osservatorio astronomico di Monte Wilson in California in un comunicato diramato alla stampa il 15 gennaio, nel quale oltre che attestare la eccezionalità del fenomeno si confermava che da molti anni non si registrava una manifestazione così intensa.

Il fenomeno in parola non era che il preludio di altre non minori perturbazioni solari che si preparavano. Infatti lo stesso giorno 17 gennaio che il 1° gruppo spariva dal lembo ovest del Sole, un’altra non meno vasta conformazione maculare appariva al lembo opposto dell’astro. Si trattava di una nuova perturbazione che nei giorni successivi andò man mano spostandosi e che passò al meridiano centrale del Sole il giorno 25 gennaio offrendo in quel giorno all’osservatore un aspetto veramente imponente. A differenza della prima apparizione che si mostrò delimitata in un unico gruppo sia pure vastissimo, il secondo fenomeno era rappresentato da tre gruppi non molto discosti fra di loro che occupavano un’area complessiva di diversi miliardi di chilometri quadrati. L’immane rivolgimento solare mostrava due centri principali di perturbazione a guisa di giganteschi crateri dai quali si irradiava una colossale e travolgente emissione corpuscolare la quale alcuni giorni dopo investiva l’atmosfera terrestre negli strati più alti detti ionosferici, provocando tutta una serie di disturbi alle radio comunicazioni e televisive.

La radiazione solare fece risentire i suoi potenti effetti su buona parte della nostra penisola, ma specialmente nel centro e nel sud, la sera del 30 gennaio le ricezioni televisive furono rese difficili se non del tutto impossibili. Il primo febbraio poi, è comparso al lembo orientale del Sole una macchia di proporzioni notevoli che passerà al meridiano il sette febbraio. In verità non si tratta di una nuova formazione, ma di quella stessa apparsa nella prima decade dello scorso gennaio che è ritornata a rendersi visibile dopo un’intera rotazione del Sole.

Questa breve rassegna delle manifestazioni solari registrate in gennaio, mostra in modo inequivocabile:

  1. che le previsioni fatte dallo scrivente, non potevano trovare migliore conferma;
  2. che anche questi fenomeni, fino ad oggi considerati capricciosi ed irregolari, rientrano nel grande quadro della legalità che regna sovrana in tutto l’universo”. (1)

Raffaele Bendandi

(1) L’uomo dei terremoti di Paola Lagorio e Alteo Dolcini edito da Edit Faenza 1992 pagg. 41-43

– si ringrazia l’Observatoire royal de Belgique per i disegni del gennaio 1959

Fonte : http://soleattivo.altervista.org/blog/raffaele-bendandi-e-la-previsione-delle-macchie-solari-2/