Meteo

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Major Stratospheric Sudden Warming – January 7, 2013, showing the breakdown of the polar vortex into three smaller vortices

Questa è la pagina di NIA dedicata alla Meteorologia, non avete vincoli regionale ne nazionali, si parla di tutto il Mondo indistintamente

Allegate pure le immagini dei principali modelli , sbizzarritevi in previsioni più o meno lunghe, ed ovviamente sarà più che gradito anche il nowcasting!

Infine allego un ottimo link con tutti i principali indici teleconnettivi:

http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3

Simon


26.505 pensieri su “Meteo

  1. giampi,

    magari fosse cosí semplice 🙂
    probabile io abbia trascurato qualche elemento (es. il ruolo della MJO) che potrebbe invece rivelarsi decisivo per le sorti invernali.

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  2. FabioDue,
    l’Anomalia negativa nord-atlantica credo non sparisca nel senso di un riscaldamento, ma piuttosto venga riassorbita per il raffreddamento circostante delle acque atlantiche.

    ENSO neutrale può essere favorevole ad ingressi decisi continentali od artici, in quanto lo sviluppo dell’onda planetaria, può essere deciso. Considerando anche l’espansione del corridoio atmosferico atlantico, bisognerà vedere la profondità del ramo siberiano del Vortice Polare. In quanto, sono presenti anomalie positive sulle Aleutine e Stretto di Bering, ma la genesi stessa della profondità dell’oscilazzione artica, è alimentata dal calore che viene sprigionato dal pacifico settentrionle. Detto questo, di partenza, il vortice polare artico potrebbe essere teso sulle aree con SSTA artiche di tutto rispetto.

    Penso vista la situazione groelandese, e da quanto è archiviato tra gli articlo del blog vecchio e nuovo 🙂 la situazione sia palese…

    Vediamo se è una tipica situazione climatica dettata da fattori ENSO. Più che altro rivedrei anche quest’anno gli sviluppi della depressione artica, durante le annate 2003-2004, 2004-2005. La situazione ENSO predominante. Qui direi che si entra nella complessità dei cicli climatici terrestri e dei dettagli. Quel che si evince come detto: (scusate se sono prolisso o ripetitivo) qualcosa non quadra, o meglio qualche conto è stato tralasciato, di fatto le stagione autunnale prossima sarà fredda se molti centri di calcolo hanno ragione. In pratica una stagione invernale anticipata, e fenomeni invernali estremi.

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  3. Le annate 2003-2004, 2004-2005.. hanno una dinamica prevalente primaverile. La stagione invernale 2017-2018 è la goccia che fa traboccare il vaso. Nel 2003 a questo punto della stagione, il V.P. sembrava correre e di fatto c’era più calore sul tropico del cancro.

    Qui sono dinamiche planetarie, ad anticipare il raffreddamento del V.P. di una decade. Uno scarto irrilevante, con dinamiche del getto polare note, più che normali. (la normalità nel clima non esiste) Di fatto la profondità stessa della depressione polare 2018-2019 è maggiore, perché il fronte polare si sta espandendo, richiamando masse d’aria tropicali cariche di energia.

    Riepilogando la situazione del Vortice Polare del 2004 è intermedia come quella del 2018. Quindi eventualmente, ingressi polari più pericolosi.

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  4. Sandro,

    Anche io mi aspetto una stagione autunnale che sfumi nell’inverno prima del solito, anche se il primo mese (settembre) potrebbe in parte essere tardo estivo.

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  5. https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-settembre-prospettive-per-un-autunno-in-pieno-stile-ecco-come-potrebbe-essere/amp

    Mi chiedo se effettivamente l’autunno vero inizierá giá nei primi giorni di settembre e nei termini qui descritti.
    Di certo sarebbe logico, stante l’anomalia negativa nord atlantica.
    E se fosse cosí, ad ottobre dovremmo attenderci una ulteriore accelerazione autinnale e a novembre addirittura invernale?
    Staremo a vedere.

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  6. Credo il sopramedia evidenziato nella parte finale estiva sarà contenuto. Le previsioni di entrata nella fase ENSO positiva si riducono e ridurranno ancora andando verso l’inverno.
    Nella zona pacifica il riscaldamento delle acque in zona 3.4 è duvuto al transito della MJO. Molto lenta l’evoluzione dell’oscillazione tropico equatoriale. Penso l’Oceano Pacifico sia in una fase stazionaria, la fase 6 della MJO è stata lenta, conseguentemente ha subito un rallentamento l’entrata in fase 7-8-1 della MJO. Penso bisogna studiare questo fatto, poiché il rallentamento delle fasi, ha origine nella forza della MJO sull’Oceano Indiano. Notevole attività monsonica sul subcontinente indiano e l’area del continente marittimo. Non a caso ci sono state forti piogge anche nel Sud Est asiatico.

    FabioDue,

    *La risposta evolutiva dell’onda M.J. sopprime attività convettiva e genera sostenuti alisei, ma l’interazione dei flussi tropico/equatoriali è notevole nell’Oceano Pacifico.

    “The odds of El Niño emerging in the tropical Pacific by fall have dropped slightly to 60% (from 65%), but remain at 70% by winter.” by climate.gov

    Proprio ora sopra la zona pacifica ENSO 3.4 è in transito forte attività convettiva, sui 135°/120° in longitudine, dove è presente un’enorme ciclogenesi.

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  7. http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif

    Piú di una testata meteo cita le previsioni NOAA per il Niño, che prospettano l’arrivo del bambinello in autunno e il suo rafforzamento in inverno.
    A giudicare dalle acque sottosuperficiali, al momento la situazione é incerta: per ora si assiste ad una sostanziale neutralitá ad est e una debole positivitá ad ovest. Vediamo gli sviluppi nel prossimo futuro….

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  8. https://www.meteogiornale.it/notizia/52411-1-meteo-avverso-trentino-alto-adige-neve-sino-a-1100-metri

    Suggestive anche le immagini del Passo dello Stelvio innevato.

    Tutto indica che la stagione estiva é ormai agli sgoccioli. Ora ci attendono alcuni giorni con temperature in aumento, ma forse giá nel prossimo weekend assisteremo a nuove piogge, specie al Nord. E poi attenderemo l’ingresso di piú perturbazioni in serie, che faranno calare definitivamente il sipario sull’estate 2018 e introdurranno decisamente l’autunno.

    Insomma, la transizione tra le due stagioni è avviata, vediamo quando si conclude.

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  9. Una perturbazione atlantico-artica é appena passata e giá si profila un nuovo peggioramento: dopo qualche giorno di bel tempo e temperature in netto aumento, probabilmente da venerdí nuovi intensi temporali interesseranno il Nord. Potrebbe essere il preludio al passaggio di una goccia fredda, di origine artica.
    Stamattina ECMWF la vede attraversare l’Italia durante il weekend e fino a lunedí. GFS invece la vede solo sfiorarci. LAM addirittura prevede anche un netto calo termico ad 850hpa.
    Da confermare.

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  10. FabioDue,

    lo credo anche io, a quanto sembra è tutta intenzionata a permanere , se dovesse espandersi non so che conseguenze potrebbe avere sui venti occidentali. avremo la neve dall’atlantico questo inverno?

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  11. Dall’osservazione delle medie tretennali, sull’attuale periodo agostano (terza decade), tipicamente si denota l’apporto di correnti fresche ed instabili nord-atlantiche sull’Italia, complessivamente dai quadranti settentrionali. Tuttavia la discesa delle termiche in quota, mi parla molto e più: masse d’aria relativamente fredde e di contrasto, concludenti in un tipico crollo delle termiche in quota, delle temperature al suolo.

    Sarà ora leviemente un sopramedia, andrà poi rapidamente “assorbito”, per un’ulteriore afflusso di correnti instabili settentrionali. Si notano sui grafici oscillazioni tipiche del periodo. Detto questo le recenti cronache motoristiche inglesi.. parlano chiaro. Quantifichiamo quanto in realtà, ora, l’attuale periodo preso in esame, sia generalmente connotato da un contesto di raffreddamento emisferico. Osservando da satellite sulla Penisola iberica, ora è ben visibile la massa d’aria che sale da Sud Ovest, attorno alla convergenza atlatica. Si direbbe una massa d’aria polare calda ed instabile.

    Dunque, le masse d’aria tropicali si muovevano ed espandevano bene e costantemente, dai settori libico-nubiani verso l’area balcanica.

    Ora la convergenza atlantica (depressione Atl.) localizzata in sede iberica ha un moto inusuale (per quanto abituati) Caratterizzato anche da una dinamica già vista nel Marzo 2018.

    Qualcosa non quadra 🙂 oltre alla PDO, c’è una notevole resistenza della fase ENSO in corso.

    “Preludiamo”

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  12. https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-global-warming-ghiaccio-artico-ko-scenari-terribili-in-pericolo-magia-natale/amp

    Ennesimo articolo catastrofista. Peccato che quest’anno, ancora una volta, i ghiacci artici non sono messi poi troppo male:
    https://arctic-roos.org

    Inoltre, come sappiamo, quest’anno i ghiacci in Groenlandia si sono sciolti molto poco e molto tardi rispetto alla media trentennale:
    https://www.dmi.dk/en/groenland/maalinger/greenland-ice-sheet-surface-mass-budget/

    Allora di che cosa stiamo parlando?

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  13. FabioDue:
    https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-global-warming-ghiaccio-artico-ko-scenari-terribili-in-pericolo-magia-natale/amp

    Ennesimo articolo catastrofista. Peccato che quest’anno, ancora una volta, i ghiacci artici non sono messi poi troppo male:
    https://arctic-roos.org

    Inoltre, come sappiamo, quest’anno i ghiacci in Groenlandia si sono sciolti molto poco e molto tardi rispetto alla media trentennale:
    https://www.dmi.dk/en/groenland/maalinger/greenland-ice-sheet-surface-mass-budget/

    Allora di che cosa stiamo parlando?

    Direi che i ghiacci artici hanno fermato già da un po’ la pericolosa caduta che avevano iniziato. Se continuano così, restiamo ben lontani dal fatidico 2012 e anche dal 2016… se, come tu dicevi, aggiungiamo lo stato di ottima salute dei ghiacci groenlandesi… condivido la tua esternazione: di che parliamo?
    La cosa da capire è perché il lato euro-asiatico continua ad essere molto più caldo di quello nord-americano. Ciò è piuttosto evidente sia dalla situazione dei ghiacci, che dalle anomalie superificiali che, purtroppo, continuano ad essere molto positive in tutta l’area artica russa.

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