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Ghiacci Marini Antartici – Situazione Gennaio 2010

Estensione:

Anomalia Concentrazione:

Area:

Trend Anomalia Estensione:

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 0.1milioni di kmq di estensione in più e 0.4 in più di area

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 0.2milioni di kmq di estensione in meno e 0.1 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 0.2milioni di kmq di estensione in più e 0.2 in più di area

FABIO

Come sta messo il nostro Pianeta? – Parte 1

Dallo scandalo del Climate Gate è venuta fuori la cosa più importante che potevano ottenere, cioè, gli scienziati che sono promotori dell’AGW e che farebbero parte dell’elite della climatologia mondiale non sanno spiegarsi come mai negli ultimi anni le temperature hanno smesso di aumentare.

Il che è preoccupante, se non ci riescono loro figuriamoci noi a trovare una soluzione, ma probabilmente la loro ottusità e il loro portafogli gli portano a negare l’evidenza visto che sono ancora più che convinti che l’unico fattore in grado di cambiare le temperature sia la CO2, quando ormai ben tutti sanno che in realtà il suo effetto è pressoché ininfluente.

Facciamo quindi un’analisi della situazione odierna, partendo prima dalla questione dei ghiacci marini:

Ghiacci Artici:

Ghiacci Antartici:

come si può vedere alla difficile situazione dei ghiacci artici fa da contrappeso un’ottima salute di quelli antartici, questo ormai lo sappiamo tutti, ma volevo postare anche un altro grafico che mostra la quantità di ghiaccio sulle coste della Russia, della Siberia e dell’Alaska in Agosto, cioè poco prima del minimo stagionale:

come si può ben vedere si nota una vastissima variabilità annuale ( linea tratteggiata ) ma anche per quanto riguarda un’analisi su tempi più lunghi vengono fuori periodi con più ghiaccio e periodi con meno ghiaccio, frutto delle variazioni naturali dei cicli oceanici, non certo dovuto alle attività umane.

Un argomento collegato a quello dei ghiacci è l’innalzamento del livello del mare, anche se il fenomeno non dipende dai ghiacci marini spesso viene trattato come se ne fosse la diretta conseguenza, ma ben sappiamo che il ghiaccio marino è proprio detto marino perché poggia sull’acqua e perché deriva dal congelamento del mare, quindi sostanzialmente si tratta di un equilibrio acqua ghiaccio che se dovesse “rompersi” o “spostarsi” non comporterebbe nessun tipo di catastrofe.

Vediamo quindi come è variato ilo livello dei mari:

da come si può vedere il livello dei mari è in continuo aumento dal 1900, senza discontinuità, eppure non segue lo stesso andamento delle temperature, il che dovrebbe far pensare che o il livello dei mari non dipende dalla temperatura e quindi dipende da altri fattori o i dati sul livello dei mari sono sbagliati, andiamo a vedere nel dettaglio i dati satellitari:

Notiamo come l’aumento sia sempre minore man mano che ci avviciniamo ai giorni nostri.

A guardare il grafico l’aumento è stato di circa 15cm dal 1900 al 2000, quindi ipotizzando un aumento sempre costante nel 2100 dovremmo avere circa 30cm in più del 1900, mi chiedo dove siano tutti i metri e metri di mare in più che prevede l’IPCC?

Io poi ho la “fortuna” ( si fa per dire visto che io odio il mare ) di vivere in una città di mare e considerando i dati satellitari dal 2000 al 2009 ci dovrebbe essere stato un aumento di circa 3cm, sinceramente un po’ pochini per essere stato il decennio più caldo di sempre ( almeno questo è quello che dicono all’IPCC ), cmq per ora il mio mare, schifoso per quanto possa essere è sempre li e vi assicuro che da me con 1m in più finirei sott’acqua, e dato che la mia città ( che nel passato era molto più simile a Venezia ) è ancora qui bella tranquilla.

Con la 2° parte parleremo delle temperature globali, della CO2 e delle nuvole.

FABIO

L’anomalia antartica: due diagnosi a confronto

Gli articoli dei giorni scorsi su NIA hanno evidenziato una particolare dinamicità dell’estensione dei ghiacci marini artici. Per contro l’Antartide pare aver un po’ rallentato il suo trend di aumento dei ghiacci marini. Qualcuno nei post ha fatto notare che è come se l’Artico e l’Antartico si compensassero: secondo me non ha torto.

In sostanza, come sappiamo anche grazie agli aggiornamenti del NIA, l’estensione dei ghiacci in Antardide mostra un trend inleggero aumento da diversi anni. Una nota anomalia, rispetto al Global Warming del pianeta.

PERCHE’?

Vorrei confrontare due motivazioni per tale fenomeno. Ambedue sono, in qualche modo,danesi ed ambedue partono dal presupposto che l’Antartide è un continente relativamente isolato in quanto i fortissimi venti circumpolari che spirano intorno ad esso tendono ad dividerlo climaticamente dal resto del pianeta.

La prima motivazione è danese perché fornita nel documento The Copanaghen diagnosis 2009 ( http://www.copenhagendiagnosis.org/read/default.html )

Si trova a pagina 33 (o 35, a dar retta alla label che funziona da indice). In esso si dice che anche in Antardide c’è stato comunque un GW, anche se minore rispetto al pianeta, stimato in 0.5 gradi C. dal 1957 al 2006. A supporto di tali tesi si citano alcuni studi tra i quali quello di Stieg et al.

A tal proposito, ci sono un paio di articoli sul sito di Watts ove si evidenzia che la ricostruzione di Stieg utilizzerebbe solo 42 stazioni metereologi che, mentre utilizzando i dati storici di tutte le 98 stazioni dell’Antartide, il riscaldamento non ci sarebbe o sarebbe statisticamente irrilevante ( http://wattsupwiththat.com/2009/05/29/steig-et-al-falsified/ ).In pratica, la zona che si riscalderebbe sarebbe al più la penisola Antartica, non la parte interna del continente. Tuttavia, non vorrei entrare in questa analisi statistica dei dati, e non sono certo io a poter discutere il lavoro di Stieg.

Ciò premesso, la diagnosi di Copenaghen spiega che a causa del buco dell’ozono i venti circumpolari si sarebbero intensificati e quindi il calore proveniente dall’esterno dell’Antartide avrebbe avuto strada sempre più sbarrata, per cui almeno la parte Est, si è raffreddata, anzichè riscaldarsi. Inoltre, se ho ben capito (non è ironico, veramente non mi è chiaro), le correnti oceaniche che dovrebbero portare via il ghiaccio (suppongo gli iceberg) per poi farli sciogliere in acque più calde, sarebbero in qualche modo indebolite dagli stessi venti circumpolari rafforzati. Quindi, in buona sostanza, l’aumento dell’estensione dei ghiacci antartici è dovuto al buco dell’ozono.

Infine, una volta che il buco dell’ozono si richiuderà, l’Antartide comincerà a riscaldarsi e sciogliersi più velocemente.

In questa ricostruzione, l’idea che i venti circumpolari si siano rafforzati a causa del buco dell’ozono viene riportata senza alcun riferimento, di nessun genere. In realtà, non viene fornito alcun riferimento neanche sul tema del rafforzamento dei venti circumpolari, indipendentemente dal buco dell’ozono. O per lo meno, io non l’ho trovata. Eppure, questo è il punto chiave di tutta la motivazione. Buttata lì così, a me sembra una di quelle teorie nate a posteriori tanto per non mettere in discussione l’AGW. Oltre ciò, a me pare di ricordare che una volta ci spiegavano che la diminuzione dello strato di ozono avrebbe comportato un severo riscaldamento…

Veniamo alla seconda motivazione, quella descritta da Svensmark ( lo scienziato danese autore della teoria sui raggi cosmici che causano l’aumento di nubi basse) e Calder nel libro “The chilling stars” (libro che, a quanto mi risulta, purtroppo non è stato ancora tradotto).

Anche secondo Svensmark/Calder, l’Antartide è un continente climaticamente isolato a causa dei venti circumpolari,perciò il suo clima dipenderebbe quasi esclusivamente da dinamiche interne. In accordo con quanto descritto nella diagnosi di Copenaghen,in Antartide sarebbe limitato il riscaldamento dovuto agli oceani o terre circostanti, a differenza di quanto avviene nell’artico. Allora perché l’Antartide va in controtendenza? Semplice: l’albedo del ghiaccio antartico è persino maggiore di quello delle nuvole basse innescate dai raggi cosmici. Per cui mentre nelle altre parti del mondo l’aumento di nubi basse tenderebbe a raffreddare (la parte in più dell’energia solare che viene riflessa è molto maggiore della parte in più dell’energia in più che viene trattenuta), in Antartide tenderebbe a riscaldare, e viceversa nel caso di diminuzione di copertura delle nubi basse.

A me, questa seconda pare una motivazione molto più lineare e molto più convincente, e a voi?

Agrimensore