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Improvviso ed Acuto colpo di reni del Sole!

Quello che sta capitanto in questi giorni rappresenta di certo un forte segnale  di risveglio dell’attività solare, il più intenso finora del ciclo 24.

Improvvfisamente la nostra stella è stata tempestata da numerose regioni, ed una in particolare si è ingrandita a tal punto da aver generato persino una Solar Flare di classe X2!

Mi riferisco all’AR 1158,

ubicata nel sud emisfero…magari ci si aspettava di più che una simile regione, ormai divenuta di classe gamma-delta, apparisse con più probabilità nell’emisfero settentrionale, forte del fatto che quest’ultimo è sempre apparso finora più attrivo di quello meridionale, ma tant’è!

Prorpio in virtù di questa regione, il solar flux è schizzato a valori mai raggiunti prima (126), ed è ormai da alcuni giorni che la media mensile provvisoria sta salendo inesorabile al punto che possiamo dire fin da ora che il record storico di febbraio 2010 (82.70) verrà certamente sorpassato!

Quasi sicuramente, anche la media del SN mensile vedrà un nuovo record, anche se qui vi è meno certezza, e di fatto il mese corrente se la giocherà fino all’ultimo con settembre 2010 (25.2).

Ma cosa aspettarsi  d’ora in poi?

Di certo non possiamo far finta di niente…il sole ha dato una accelerata evidente, la prima vera accelerata importante da quando 2 anni fa aveva raggiunto il suo minimo. Di certo mi aspettoche d’ora in avanti ogni volta che apparirà una regione degna di nota, il flusso solare raggiungerà e supererà quota 100 in modo più semplice e naturale, cosa che fino a qualche giorno fa sembrava un’eresia… ma in realtà noi tutti già sapevamo che tutto questo sarebbe accaduto prima o poi!

Ma la cosa più importante ora, è vedere a più lunga scadenza come si comporterà il sole; perchè se da una parte l’impennata c’è stata, non sappiamo con precisione cosa potrebbe accadere in futuro, a partire proprio da quello più prossimo.

Il sole potrebbe essersi finalmente sbloccato, oppure continuare la sua fase di dormiveglia?

E se fosse vera la prima ipotesi, chi ci dice che non stiamo già andando incontro alla sua fase di massimo, come alcuni già da tempo affermano e non solo in questo blog? In verità, la latitudine delle macchie non sembrerebbe confermare tale scenario, anche se va ripetuto che potrebbe essere proprio a causa della minore velocità dei nastri trasportatori che le regioni solari non siano già scese come dovuto…

Insomma, nessuno può sapere con esattezza cosa ci aspetta…possiamo fare tante ipotesi, di certo come abbiamo più volte detto qui su NIA, il ciclo solare 24 appare ormai assodato essere un ciclo molto debole, paragonabile alla prima fase del minimo di Dalton, ed a questo punto della storia non possiamo spingerci oltre…non ho mai creduto alla possibilità di un Maunder like, ma non posso escludere che magari a partire dal prossimo ciclo qualcosa di più profono possa anche accadere, perchè su una cosa sono abbastanza convinto, che conteggi moderni permettendo, il ciclo 24 sarà solo l’inizio di una serie di cicli molto deboli…quanto deboli?

…lo scopriremo solo vivendo…

Stay tuned, Simon

Due anni dopo il minimo: che accade al nostro Sole?

Sono ormai trascorsi due anni (dicembre 2008) dal minimo solare che ha ufficialmente segnato la fine del ciclo 23 e l’inizio del ciclo 24.

Nella prima metà del 2009 abbiamo assistito ad una ripartenza lenta del Sole. Poi si è verificato un temporaneo stop estivo, culminato in un mese di agosto interamente “spotless”.

Un’accelerazione nell’autunno dello stesso anno, protrattasi fino a febbraio 2010, ci ha fatto pensare che il ciclo stesse progredendo in modo tutto sommato paragonabile a quelli immediatamente precedenti: le macchie si sono intensificate, in numero e dimensione, i giorni “spotless” mensili si sono diradati e, in qualche caso, addirittura azzerati.

Invece, da febbraio 2010, il Sole si è preso nuovamente una pausa: gli indici di attività (sunspot number, solar flux) sono diminuiti, le macchie si sono nuovamente diradate, sono comparsi di nuovo alcuni giorni spotless.

Insomma, la progressione del ciclo ha segnato il passo.

Dalla scorsa estate ad oggi, dopo una ripresa nel mese di luglio che sembrava promettere ancora una volta un “colpo di reni” dell’attività solare, non si sono registrati ulteriori progressi. Infatti, tuttora febbraio 2010 è il mese del massimo di questo ciclo. Si tratta di un massimo relativo? Oppure, addirittura, di un massimo assoluto?

Per sintetizzare e provare a chiarire quanto esposto sopra, di seguito si riporta un grafico di confronto relativo al solar flux (radiazione alla lunghezza d’onda di 10,7cm), noto per essere un buon indice dell’attività solare: in rosso viene riportato l’andamento del solar flux medio mensile, normalizzato rispetto alla distanza media Sole-Terra, dal minimo ad oggi (fonte NOAA). Le altre linee riportate (in violetto, blu, giallo, verde, marrone) rappresentano il solar flux medio mensile misurato nei primi due anni dei cicli compresi tra il 19 ed il 23 (1954-1956, 1964-1966, 1976-1978, 1986-1988, 1996-1998). Le misure di tale importante parametro sono disponibili a partire dal 1947, pertanto le ripartenze dei cicli anteriori al 19 non sono presenti nel grafico.

Dall’esame del grafico si nota che

  • per i primi 12 mesi circa dal minimo, il ciclo 24 presenta un comportamento abbastanza simile a quello dei cicli precedenti, sebbene appaia complessivamente un poco più debole;
  • verso il 12°-15° mese accade qualcosa, una sorta di “rottura” che lo differenzia dai cicli precedenti: il 19, 20, 21, 22, 23 accelerano la loro progressione, mentre il nostro ciclo 24 accenna a “partire” ma subito si “pianta”, regredisce, sembra riprendersi e poi si stabilizza attorno ai valori già raggiunti, comunque sotto il massimo di febbraio 2010, anche se di poco.

 

Che cosa significa? Che cosa dobbiamo attenderci per i prossimi mesi? E’ solo una pausa, che sarà poi seguita da una nuova fiammata verso l’alto, oppure assisteremo ad un andamento del tutto anomalo e sorprendente?

Di certo possiamo dire che tale anomalia è sempre più riconosciuta persino dalle pur prudenti previsioni NASA, a cura di David Hathaway: la stima del massimo previsto per il ciclo 24 è stata ulteriormente ridotta, da circa 64 a 59. Resta invece stabile la data prevista per il massimo, tuttora collocata a metà 2013. Per ulteriori dettagli in proposito, si veda il link http://solarscience.msfc.nasa.gov/predict.shtml.

 

Tale ulteriore riduzione, se la previsione sarà confermata, colloca attualmente il ciclo 24 al terzo posto tra i cicli più deboli degli ultimi 250 anni (cioè dal momento in cui i cicli sono sufficientemente ben identificati da distinguerli tramite un progressivo, giunto ora al numero 24). In particolare, al momento solo i due cicli 5 e 6 del Minimo di Dalton risultano più deboli, in quanto i sunspot number massimi sono risultati di poco inferiori a 50.

Non dimentichiamoci però di due importanti considerazioni:

  • il sunspot number risulta tanto più sottostimato quando più si procede a ritroso nel tempo, specie a partire dalla fine del XIX secolo; dunque è possibile che i sunspot number del Minimo di Dalton (1798-1823) siano affetti da una approssimazione per difetto non trascurabile, tale da rendere la previsione del ciclo 24 ormai paragonabile all’andamento dei cicli 5 e 6;
  • lo stesso David Hathaway, nel sito di cui si riporta sopra il link, precisa come le previsioni dell’andamento di un ciclo solare risultano abbastanza affidabili a partire da 3 anni dopo il minimo; pertanto, nel nostro caso, occorre attendere la fine del 2011; è quindi ragionevole attendersi ancora qualche ritocco (al ribasso?) prima che la previsione si stabilizzi.

 

In conclusione, questo ciclo, mese dopo mese, anno dopo anno, assomiglia sempre di più ad un ciclo estremamente debole, almeno paragonabile a quelli del Minimo di Dalton. Tuttavia, in base a quanto affermato da Hathaway, si ritiene che per una piena valutazione della natura di questo ciclo occorra attendere ancora un anno circa, per verificare

  • se il ciclo acceleri nella sua progressione, confermi l’attuale trend complessivo di crescita lenta, o addirittura mostri un evidente declino;
  • se, pertanto, eventualmente il suo comportamento induca la NASA e Hathaway a ridurre ulteriormente le stime e soprattutto di quanto.

 

Infine, prossimamente sarà pubblicato un articolo contenente un’analisi più puntuale, basata sul sunspot number, dove si cercherà anche di evidenziare le differenze rispetto ai conteggi alternativi a quello ufficiale del SIDC.

A voi la parola!

FabioDue

Come previsto, attività solare di nuovo in calo, il ciclo solare 24 non ce la fa!

Immagine Soho autoaggiornante

Nonostante la presenza di 3 regioni in comtemporanea, l’attività solare resta a valori molti bassi.

A sostenere ciò non può che essere come al solito il solar flux che con la giornata di ieri registrava una media mensile parziale di 80.04.

Si va quindi prospettando, se le cose dovessero perdurare in codesto modo per i rimanenti 9 giorni di ottobre, un calo di suddetto indice ri spetto i mesi precedenti e comunque un suo valore ancora molto lontano dall’aver raggiunto il traguardo  di 90!

Tutti gli altri cicli di cui è possibile avere la valutazione oggettiva del flusso solare, ovvero a partire dal 1947, a questo punto del ciclo avevano già abbondantemente superato la quota media mensile di 90 ed addirittura raggiunto quella di 100!

Tutto ciò a continua dimostrazione che nonostante i conteggi moderni alterino in modo evidente l’evoluzione del ciclo 24, in raltà esso si sta confermando sempre più un minimo solare di quelli tosti e che non smette più di stupire!

Ci si aspetta che l’attività solare cresca ancora naturalmente nel corso dei prossimi mesi, ma bisognerà evdere di quanto!

Il paragone col primo ciclo del minimo di Dalton sembra essere ormai scontato, se dai cicli successivi accadrà anche qualcosa di più profondo, non ci è dato saperlo. Non credo ormai più nell’ipotesi di un ciclo abortito, o meglio ci credo molto meno di un anno fa, ma ovviamente mai dire mai!

Una cosa incredibile è, dopo aver visto un calo negli ultimi mesi in coincidenza con l’incremento dell’attività solare, anche i raggi cosmici sono in fase di leggera ripresa o comunque restano stabili e non sembrano discendere a piede libero, segno che il vento solare continua ad essere a valori bassissimi:

http://www.persicetometeo.com/public/sole_monitoring.htm

Insomma, NIA ha sempre sostenuto fin dall’inizio l’importanza di questo minimo solare, quando ancora c’era qualcuno, anzi tanti se non la maggiorparte che affermavano che era tutto normale…ed è il motivo se volete principale che mi ha portato ad apire questo Blog…

Ultimamente non ha tirato della buon aria, ed ho ricevuto anche parecchie sollecitazioni da parte di molti lettori che non si ritrovano più con la linea editoriale di NIA…forse è perchè ora abbiamo aperto nuovi confini, e capisco che a volte tali confini sfocino in argomenti non proprio puramente scientifici.

Ma dire il vero, ogni volta che approvo un articolo, io ci credo…ogni pezzo, anche quello che può sembrare più “estremista” in realtà poggia su documentazioni scientifiche. Poi è chiaro, che se qualche commentatore scrive di teorie esoteriche o apocalitiche stile 2012, non è che io posso bannare il loro pensiero, anche perchè finora io personalmente non mi sto accorgendo di questo filone di New Age che starebbe imperversando nel Blog…qualora lo fosse veramente, partirebbero le censure, perchè voglio rassicurare tutti che NIA pur non avendo pretese scientifiche, non accetta e non ammette storie di apocallissi e 2012 styile…in questo ci tenevo ad essere chiaro una volta per tutte!

E speriamo che i disturbatori se ne stiano il più possibile lontano dal Blog, in tal senso, non avremo problemi ad attivare i filtri di cui disponiamo, in modo tale che solo chi è effettivamente iscritto al blog con caratteri provati, possa continuare a lasciare commenti.

Stay tuned, Simon

Parla il Dr. Archibald: a causa di un imminente Deep Solar Minimum si va verso una Nuova Era Glaciale!

Nel mitico sito di A.Watts, giorni fa è apparso quest’altro incredibile articolo di David Archibald, uno dei primi studiosi solari ad aver creduto che questo minimo solare era davvero qualcosa di importante!

Buona lettura, Simon.

Gli Dei puniscono l’arroganza eccessiva, ma Antonio mi ha chiesto di intervenire per commentare la nuova previsione del Dr.Hathaway sul ciclo 24, ed io non ho potuto rifiutare…

Il numero è ancora sbagliato

Ora il massimo per Hathaway è di 64. Ma probabilmente la migliore stima è di 48, come durante i minimi 5 e 6 (Minimo di Dalton). Abbiamo ancora 4 anni circa prima del massimo, quindi c’è tempo affinchè l’attività solare cresca, come si vede anche dal flusso solare che è a 75, indicando una linea molto piatta di crescita.

La forma è sbagliata

I cicli deboli sono simmetrici. E questo, essendo un ciclo debole, avrà un declino che sarà lungo come la fase di ascesa. Il Dr. Hathaway pensa che la transizione tra ciclo 24 e 25 sia nel 2020, invece sarà nel 2022.

L’anno del massimo è sbagliato

Per il Dr.Hathaway il massimo sarà nel 2013. Ma esso sarà nel 2015 come preanunciato dall’intensità della corona verde del sole, quindi a metà strada del ciclo solare di 12 anni partito a dicembre 2008.

Sulla base del tasso che il Dr.Hathaway si sta pian piano avvicinando alla previsione finale corretta, stimiamo che finalmente egli la inquadrerà con precisione nel 2012! 😉

Infine vorrei fare una previsione basata sul pensiero diuno studio di qualcuno che è ancora rimasto inedito, e cioè che NON VI SARA’ UN INVERSIONE DEI POLI MAGNETICI DURANTE IL PROSSIMO MASSIMO SOLARE! ( che tradotto, significa, Maunder like minimum!)

Col senno di poi, il cico 24 sarebbe dovuto esser stato previsto già alcuni decenni fa, in quello che noi conosciamo come  ciclo di Vries. Quest’ultimo è un ciclo di 210 anni, e l’ultimo fu nel 1798, quando iniziò il minimo di Dalton. E questo ciclo è iniziato prorpio 210 anni esatti. Negli ultimi 2000 anni, l’unica volta che il ciclo di Vries saltò, era durante il periodo caldo medievale. Quindi c’è una correlazione del 90%!

Poi Archibald parla della teoria di Svensmark sul rapporto della crescita dei neutroni e della copertura nuvolosa, proponendoci questo eloquente grafico:

E da qui prende spunto per parlare senza mezzi termini del Global Cooling che ci attende…secondo Archibald infatti, che cita anche i lavori sulla Drias recente di Brauer et al :

http://geoweb.princeton.edu/people/sigman/paperpdfs/Brauer08.pdf

ci attendono 21 inverni via via sempre più freddi per l’emisfero nord, ed afferma: ” 3 ci sono già stati, quindi ne rimangono 18, al termine dei quali, il clima shifetrà verso un irreversibile cabiamento votato al gelo, e tutto questo, accadrà entro pochissimo tempo (un anno). Come dicono anche Brauer e coll., fondamentale sarà il feedback negativo a causa del ghiaccio marino…”

Io non so se Archibald ci beccherà o meno, al momento posso solo dire che anni fa quando ancora la Nasa prevedeva che il ciclo 24 sarebbe stato il più forte della storia, lui già diceva che invece sarebbe stato molto debole. Oggi, che il tempo gli sta dando sicuramente ragione, osa spingersi oltre, molto oltre…non so se avete capito, ma il ricercatore parla proprio di una prolungata fase di quiescenza solare (Maunder?) a cui potrebbe seguire non solo una “semplice” peg, ma addirittura una nuova Drias recente!

Stay tuned, Simon

“Diagnosi numerica” di tutti i cicli solari a partire dal minimo di Dalton!

Premessa

L’articolo seguente non ha certo la pretesa di trarre conclusioni definitive, nè di pronosticare

Si limita a confrontare gli smoothed sunspot number (SSN) calcolati 1 anno prima del minimo, quelli relativi al mese (o ai mesi) del minimo e quelli calcolati 1 anno dopo il minimo, per tutti i cicli dal 1798 ad oggi, cioè dal Minimo di Dalton fino ai giorni nostri. La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che l’ultimo SSN disponibile risale a dicembre 2009, esattamente 1 anno dopo il minimo tra i cicli 23 e 24. E’ qualcosa di più che limitarsi a confrontare i soli valori di picco, ma non basta certo a tratteggiare un intero ciclo. E’ come se, per confrontare un certo numero di viaggi, della durata di svariati anni, sovrapponessimo il primo e l’ultimo anno di ciascuno di essi. Ci dice qualcosa, ma non tutto. E’ un po’ più di un gioco con i numeri, ma meno di un’analisi scientificamente completa e rigorosa.

A seguire, è riportata qualche considerazione, cercando di trarre qualche conclusione che possa aiutare a capire che razza di ciclo abbiamo di fronte.

La tabella

Senza ulteriori commenti, la tabella si presenta come segue:

(Per vederla ingrandita cliccare sopra)

Oltre ai dati citati in premessa, in tabella si trovano anche il SSN massimo e la sua data, nella speranza che i ragionamenti sul minimo possano in qualche modo aiutare a capire qualcosa di più sul massimo.

Cominciamo però a commentare i valori di SSN prima, durante e dopo i minimi.

Allo scopo, si è evidenziata l’ultima riga, in grassetto e carattere più grande: rappresenta il minimo appena trascorso, con un’occhio alla previsione (in giallo) sul prossimo massimo, l’ultima sfornata da David Hathaway della NASA. Il SSN è passato da 4,9 un anno prima del minimo (dicembre 2007) da 4,9 a 1,7 (al minimo, dicembre 2008) fino ad 8,3 (dicembre 2009), l’ultimo valore di SSN finora calcolabile.

Analisi

Scorrendo a ritroso la tabella, dalla riga 23-24, appare subito evidente come nessun ciclo, dal 15-16 in poi regga il confronto con la transizione 23-24 e con il nascente ciclo 24: i cicli sono nettamente più intensi, sia in “discesa” (1 anno prima, SSN ben oltre 10), sia come valore minimo (dal doppio fino a 6-7 volte il SSN del dicembre 2008) che in “salita” (1 anno dopo, SSN oltre 10 e in qualche caso oltre 20). Inoltre, con l’eccezione del primo, gli SSN dei rispettivi massimi sono risultati superiori a 100, in qualche caso anche largamente. Si tratta, come noto, dei cicli dell’ormai noto “Grande Massimo” dell’epoca moderna, cioè il periodo, grosso modo compreso tra gli anni ’30 ed i primi anni del XXI secolo, in cui i cicli sono risultati i più intensi da quando si calcola il sunspot number e, stando a recenti ricerche, i più intensi degli ultimi 8000 anni.

Scorrendo ancora più a ritroso la tabella, si incontrano due cicli, le cui righe sono in grassetto, corrispondenti alla porzione finale del cosiddetto “Minimo di Damon”. Essi furono caratterizzati da lunghi minimi (lo si nota già dal fatto che il valore minimo del SSN si è mantenuto immutato per più di un mese) e da massimi non particolarmente intensi. Confrontando i valori dei SSN, si nota come, nella fase di “discesa” ed al momento del minimo, i valori furono paragonabili o addirittura inferiori a quelli della transizione 23-24. Poi, però, in fase di “salita”, gli SSN risultano superiori, nel caso del 13-14 anche piuttosto nettamente. Dunque, con tutte le cautele del caso, sembrerebbe che l’approccio al minimo di tali transizioni di ciclo sia stato “morbido”, come e più di quella 23-24. Poi però sono ripartiti con più “brio” rispetto al nostro.

Dobbiamo per questo pensare che abbiano raggiunto un SSN massimo superiore a quello che raggiungerà il ciclo 24, oppure è una conclusione troppo azzardata?

Risalendo ancora la tabella, si incontrano le transizioni di ciclo comprese tra 6-7 e 12-13. Esse riguardano i due cicli (più buona parte di un terzo ciclo) che seguirono il Minimo di Dalton (1798-1823) ed il cosiddetto “Minimo di Damon” (1850-1913), nella sua parte iniziale e centrale.

Il confronto con la nostra transizione 23-24 consente di osservare come sia il SSN in “discesa”, sia quello del minimo che quello in “salita” risultino più elevati, in qualche caso nettamente, in qualche altro meno nettamente. A tale proposito occorre ricordare che ormai ci troviamo nel mezzo del XIX secolo e non è del tutto fuori luogo ritenere che il sunspot number, e dunque il SSN, possa essere un poco sottostimato rispetto a quello che si sarebbe ricavato disponendo dei mezzi moderni. Infatti, i SN ed SSN precedenti il 1844 sono ritenuti un po’ meno affidabili, per questa ragione, di quelli seguenti.

Rispetto alle altre transizioni di questo periodo, fa eccezione la 6-7, che ha un SSN del minimo inferiore, mentre gli SSN in “discesa” ed in “salita” possono essere ritenuti paragonabili, se non superiori, a quelli della 23-24, in considerazione della sopracitata sottostima.

Si giunge infine alle prime due righe in alto della tabella, cioè al noto “Minimo di Dalton”, caratterizzato da due cicli molto deboli, intervallati da lunghi e profondi minimi. In questo caso, pur considerando le approssimazioni già citate in termini di sottostima dei SSN, si nota che la transizione 5-6 appare più profonda della 23-24 attorno al minimo ed in “salita”, ma non in “discesa”. Mentre invece, la transizione precedente, la 4-5, è paragonabile alla 23-24, anzi i SSN in “discesa” ed in “salita” possono essere considerati senz’altro nettamente superiori a quelli della transizione 23-24 in quanto sottostimati, come già detto.

Conclusioni

Già, che cosa si può concludere?

Si premette che già è difficile stimare ora il massimo del ciclo 24 disponendo di ben altri dati e strumenti che non tre SSN, figuriamoci solo utilizzando questi tre numeri!

Peraltro, David Hathaway lo scrive chiaramente in uno degli articoli pubblicati sul sito della NASA: per stimare con ragionevole attendibilità il valore di un massimo, occorre attendere che il minimo sia trascorso da almeno 2-3 anni; nel nostro caso ciò non avverrà prima dell’inizio del 2011.

Tuttavia, si può subito osservare che,

  • nessuna transizione di ciclo, dal 1798 in poi, risulta avere tutti e tre i SSN inferiori ai corrispondenti della 23-24;
  • solo due transizioni (la 5-6 e la 14-15) hanno almeno due SSN nettamente inferiori a quelli della 23-24 (il SSN in salita della 4-5 si ritiene sia un po’ sottostimato, data la sua “età”, e dunque probabilmente paragonabile o superiore a quello del 23-24);
  • solo il ciclo 6, dopo la transizione 5-6, appare caratterizzato, un anno dopo il minimo, da una ripartenza nettamente più debole di quella del ciclo 24;
  • infine, sebbene ciò abbia ad oggi un valore ancora piuttosto relativo, solo i due cicli del minimo di Dalton hanno un SSN (finale) massimo inferiore a quello (stimato) per il ciclo 24.

Se le conclusioni non vi soddisfano, aggiungetene senz’altro delle altre, insieme alle vostre osservazioni e, naturalmente, le critiche.

Fabio2