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Gennaio 2011: ancora un Sole sottotono!

Il nuovo anno inizia come aveva finito il precedente, e cioè con un Sole ancora in pieno letrago!

Per la precisione Gennaio 2011 chiude con un SN di 19.0 per il Sidc, in rialzo rispetto al mese precedente (14.5) ma lontano dal record di settembre 2010 (25.2).

Da sottolineare che, anche se  non fa ormai più scalpore, nella revisione mensile il Sidc ci rimette del suo per far lievitare il  SN in modo ancora sospetto, ma tant’è, ormai siamo abituati… purtroppo a tal proposito, non abbiamo ancora il dato mensile del Nia’s count, perchè come tutti ormai saprete, non arrivano più le immagini del Soho Continum, e ci dobbiamo ancora attrezzare per far funzionare al meglio il nostro sistema con il nuovo satellite (l’SDO), cosa che mi auguro risolveremo al più presto!

Ma se da una parte il Nia’s non è disponibile, dall’altra abbiamo comunque il valore medio mensile del Solar Flux che testimonia ancora una volta ed in modo inequivocabile che anche il mese appena terminato vede un Sole ingolfato.

Il solar flux di gennaio 2011 infatti, registra un valore medio di 81.06, ancora una volta il record di febbraio 2010 ( 82.70) resta imbattuto!

Sarebbe a dir poco clamoroso se anche il mese corrente non riuscisse a superarlo, vorrebbe dire che dopo un anno esatto il flusso solare non sarà ancora riuscito a crescere a sufficienza per battere la sua stessa massima attività in questo sempre più traballante ciclo 24!

Ma non mettiamo ora i carri davanti ai buoi, anche perchè se per assurdo non dovesse riuscirci a febbraio ma ad esempio a partire dal mese successivo e magari con una forte e repentina accelerata, tutti i discorsi appena fatti non avrebbero più un senso…il problema semmai sta proprio nel cercar di capire cose bolle in pentola, e cioè il Sole si sveglierà un giorno? e se si, come?

Inizio ad avere la forte sensazione che questo sia un ciclo senza ormai più grosse sorprese, non mi attendo quindi dei grossi scossoni e soprattutto duraturi, ma mi apetto altresì un’accelerazione costante e graduale che durerà fino al massimo solare per poi fisiologicamente declinare; la mia è solo un idea, anzi come premesso sopra, è più che altro una sensazione, in parte dovuta anche all’esperienza fatta in questi anni di osservazione…ma è chiaro che come dico sempre, tutte le ipotesi sono aperte, persino quelle più estreme che anche alcuni forumisti di Nia ogni tanto tirano fuori, e cioè che il sole si stia dirigendo ormai verso un nuovo minimo di Maunder!

Intanto anche il mese di febbraio parte in sordina, con un solar flux aggiustato che alle 20 di ieri segnava un valore di 77.6!

Nel sole è momentaneamente presente solo una regione nel sud emisfero (la 1150):

mentre il Behind si mantiene abbastanza tranquillo:

Stay tuned, Simon

Un’occhiata al Sole…

Attualmente sono presenti 2 Regioni Attive, la 1147 e la 1149, entrambe nel nord emisfero.

La 1149 in questi giorni ha fatto alzare il Solar Flux fino a valori di 85, portando a ieri la media mensile ad 81.86.

Sempre dalla medesima sono partite varie solar flare, tra cui alcune anche di classe C.

Ciononostante l’Ap-index resta a valori molti bassi, come il vento solare.

In generale quindi, l’attività della nostra stella rimane ancora minima, anche se ogni tanto sembrano comparire dei segnali di accelerazione.

In tal contesto riteniamo anche possibile che il mese di gennaio possa finalmente battere il record medio mensile del flusso solare fermo al febbraio scorso (82.70), anche perchè il Behind non sembra proprio calmissimo:

Ma come sempre sarà solo il consueto nowcasting solare che ce lo dirà…sono proprio curioso di vedere come finirà gennaio e come si comporterà il sole nei prossimi mesi, perchè se dovesse perdurare tale situazione di “relativa quiete”, in molti che non l’hanno ancora fatto dovranno per forza ricorreggere i loro forecasts!

Chiudo dicendo che purtroppo le immagini del Soho Continum sono ferme all’11 gennaio e che quindi non è più stato possibile eseguire il nia’s count.

Ci auguriamo come sempre accaduto finora, che le immagini tornino disponibili al più presto, dandoci anche l’oppurtunità di attingere dall’apposito archivio i giorni mancanti in modo da aggiornare il nostro conteggio.

Stay tuned, Simon

Due anni dopo il minimo: che accade al nostro Sole?

Sono ormai trascorsi due anni (dicembre 2008) dal minimo solare che ha ufficialmente segnato la fine del ciclo 23 e l’inizio del ciclo 24.

Nella prima metà del 2009 abbiamo assistito ad una ripartenza lenta del Sole. Poi si è verificato un temporaneo stop estivo, culminato in un mese di agosto interamente “spotless”.

Un’accelerazione nell’autunno dello stesso anno, protrattasi fino a febbraio 2010, ci ha fatto pensare che il ciclo stesse progredendo in modo tutto sommato paragonabile a quelli immediatamente precedenti: le macchie si sono intensificate, in numero e dimensione, i giorni “spotless” mensili si sono diradati e, in qualche caso, addirittura azzerati.

Invece, da febbraio 2010, il Sole si è preso nuovamente una pausa: gli indici di attività (sunspot number, solar flux) sono diminuiti, le macchie si sono nuovamente diradate, sono comparsi di nuovo alcuni giorni spotless.

Insomma, la progressione del ciclo ha segnato il passo.

Dalla scorsa estate ad oggi, dopo una ripresa nel mese di luglio che sembrava promettere ancora una volta un “colpo di reni” dell’attività solare, non si sono registrati ulteriori progressi. Infatti, tuttora febbraio 2010 è il mese del massimo di questo ciclo. Si tratta di un massimo relativo? Oppure, addirittura, di un massimo assoluto?

Per sintetizzare e provare a chiarire quanto esposto sopra, di seguito si riporta un grafico di confronto relativo al solar flux (radiazione alla lunghezza d’onda di 10,7cm), noto per essere un buon indice dell’attività solare: in rosso viene riportato l’andamento del solar flux medio mensile, normalizzato rispetto alla distanza media Sole-Terra, dal minimo ad oggi (fonte NOAA). Le altre linee riportate (in violetto, blu, giallo, verde, marrone) rappresentano il solar flux medio mensile misurato nei primi due anni dei cicli compresi tra il 19 ed il 23 (1954-1956, 1964-1966, 1976-1978, 1986-1988, 1996-1998). Le misure di tale importante parametro sono disponibili a partire dal 1947, pertanto le ripartenze dei cicli anteriori al 19 non sono presenti nel grafico.

Dall’esame del grafico si nota che

  • per i primi 12 mesi circa dal minimo, il ciclo 24 presenta un comportamento abbastanza simile a quello dei cicli precedenti, sebbene appaia complessivamente un poco più debole;
  • verso il 12°-15° mese accade qualcosa, una sorta di “rottura” che lo differenzia dai cicli precedenti: il 19, 20, 21, 22, 23 accelerano la loro progressione, mentre il nostro ciclo 24 accenna a “partire” ma subito si “pianta”, regredisce, sembra riprendersi e poi si stabilizza attorno ai valori già raggiunti, comunque sotto il massimo di febbraio 2010, anche se di poco.

 

Che cosa significa? Che cosa dobbiamo attenderci per i prossimi mesi? E’ solo una pausa, che sarà poi seguita da una nuova fiammata verso l’alto, oppure assisteremo ad un andamento del tutto anomalo e sorprendente?

Di certo possiamo dire che tale anomalia è sempre più riconosciuta persino dalle pur prudenti previsioni NASA, a cura di David Hathaway: la stima del massimo previsto per il ciclo 24 è stata ulteriormente ridotta, da circa 64 a 59. Resta invece stabile la data prevista per il massimo, tuttora collocata a metà 2013. Per ulteriori dettagli in proposito, si veda il link http://solarscience.msfc.nasa.gov/predict.shtml.

 

Tale ulteriore riduzione, se la previsione sarà confermata, colloca attualmente il ciclo 24 al terzo posto tra i cicli più deboli degli ultimi 250 anni (cioè dal momento in cui i cicli sono sufficientemente ben identificati da distinguerli tramite un progressivo, giunto ora al numero 24). In particolare, al momento solo i due cicli 5 e 6 del Minimo di Dalton risultano più deboli, in quanto i sunspot number massimi sono risultati di poco inferiori a 50.

Non dimentichiamoci però di due importanti considerazioni:

  • il sunspot number risulta tanto più sottostimato quando più si procede a ritroso nel tempo, specie a partire dalla fine del XIX secolo; dunque è possibile che i sunspot number del Minimo di Dalton (1798-1823) siano affetti da una approssimazione per difetto non trascurabile, tale da rendere la previsione del ciclo 24 ormai paragonabile all’andamento dei cicli 5 e 6;
  • lo stesso David Hathaway, nel sito di cui si riporta sopra il link, precisa come le previsioni dell’andamento di un ciclo solare risultano abbastanza affidabili a partire da 3 anni dopo il minimo; pertanto, nel nostro caso, occorre attendere la fine del 2011; è quindi ragionevole attendersi ancora qualche ritocco (al ribasso?) prima che la previsione si stabilizzi.

 

In conclusione, questo ciclo, mese dopo mese, anno dopo anno, assomiglia sempre di più ad un ciclo estremamente debole, almeno paragonabile a quelli del Minimo di Dalton. Tuttavia, in base a quanto affermato da Hathaway, si ritiene che per una piena valutazione della natura di questo ciclo occorra attendere ancora un anno circa, per verificare

  • se il ciclo acceleri nella sua progressione, confermi l’attuale trend complessivo di crescita lenta, o addirittura mostri un evidente declino;
  • se, pertanto, eventualmente il suo comportamento induca la NASA e Hathaway a ridurre ulteriormente le stime e soprattutto di quanto.

 

Infine, prossimamente sarà pubblicato un articolo contenente un’analisi più puntuale, basata sul sunspot number, dove si cercherà anche di evidenziare le differenze rispetto ai conteggi alternativi a quello ufficiale del SIDC.

A voi la parola!

FabioDue

Situazione Solare…

Il Sole è “tempestato” di regioni solari, ma solo poche riescono a dare origine a delle macchie, e tra queste solo una è degna di nota:

A 2 anni dal minimo quindi, continua la fase di stanca del nostro astro, certificata anche dal più illustre fisio solare del pianeta, il Dott.Hathaway che nel forecast di gennaio rivede ancora al ribasso le sue previsioni con un SN max di 59!

E molto probabilmente questo verrà rivisto ancora in calo…pian piano dunque ci stiamo avvicinando sempre più ai valori del minimo di Dalton, e ciò tenendo conto dei conteggi moderni, acquisisce un’importanza ancor più grande!

Forse alcuni ancora non si stanno rendendo conto di ciò che stiamo vivendo, e basta una macchia in più o un solar flux per un paio di giorni a 88, per far gridare che il sole sia partito in pompa magna…la realtà è che la nostra stella ancora sta dormendo, ma la realtà è anche che non si può pretendere in eterno che ad esempio il record mensile del solar flux di febbraio 2010 non venga mai infranto!

Basti pensare che da quando lo si registra, a 24 mesi dal minimo, mai nessun ciclo finora aveva avuto una media mensile così bassa, tutti i cicli ormai avevano raggiunto abbondantemente il valore di 100 e passa!

E’ importante rimarcare a questo punto anche la tanto bistrattata teoria di L&P che si sta manifestando ogni mese che passa sempre più corretta.

Io inizierei a pensare più a gli effetti di questo minimo solare sul clima, piuttosto che alla sua più o meno probabile eccezionalità, dato che quest’ultima appare ormai assodata anche da parte di moltissimi studiosi e fisici solari del calibro di Hathaway, Svalgaard, L&P, Archibald e del compianto Timo Niroma, giusto per fare alcuni nomi…

Ai posteri l’ardua sentenza…

Intanto Inseriamo il grafico di Confronto tra l’RI del SIDC e il NIA’s SN

mentre questo è il grafico della differenza tra i 2 valori

Simon

Il Nuovo Anno parte con l’ennesima accelerazione dell’Attività Solare!

Ma stavolta sarà qualcosa di più consistente, od il solito fuoco di paglia?

Andiamo con ordine…

Il mese di dicembre termina per il Noaa con SN di 22.0, per il Sidc di 14.5 e per il Nia’s di 9.2 (dato parziale), mentre la media mensile del solar flux si ferma a 81.58. Quindi dal punto di vista del SN, dicembre per il Sidc vede una marcia indietro notevole rispetto gli ultimi mesi, ricordo infatti che agosto chiuse a 19.6, settembre a 25.2 (valore finora più alto del ciclo 24), ottobre a 23.5, e novembre a 21.6. Anche per il Nia’s count si confema la medesima cosa, con l’unica differenza che il mese col più alto valore del SN non è settembre ma resta ancora febbraio 2010 che vede tra l’altro anche il primato del solar flux:

http://daltonsminima.altervista.org/?page_id=8780

Ritornando a noi, gennaio 2011 è partito col “botto” (le virgolette soprattutto a 2 anni dal minimo sono d’obbligo!)…

Attualmente nel sole sono presenti varie regioni attive, ma solo 3 di queste stanno dando origine a delle macchie:

nel nord emisfero abbiamo la AR 1140 (ex 1131) e la 1141, mentre nel sud emisfero c’è solo al momento la 1142.

La 1140 è la classica AR con una sola  “macchiona”, e la 1141 appare già in decadenza rispetto a ieri, mentre la 1142 è in fase di crescita.

Purtroppo sarà dovuto ai brindisi di capodanno, ma è da ieri che non aggiornano i dati del solar flux, ma questo sarà sicuramente intorno agli 89-90 in questi giorni per poi ridiscendere appena le AR sopracitate diveranno meno attive, a meno che non ne appaiono subito delle altre…in tal senso però, il Behind è al momento completamente pulito:

Si profila quindi l’ennesima accelerata del sole a cui seguirà l’ennesima fase di pausa?

Lo scopriremo nelle prossime puntate…

Stay tuned, Simon