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Nasce il Conteggio di NIA! (THE LAYMAN & NIA'S COUNT)

Ciò che è accuto ieri è la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Passi Catania (non sono d’accordo assolutamente col loro metodo di conteggio, ma hanno il sacrosanto pregio di essere coerenti), ma il NOAA/SWPC è ingiustificabile!

Già a giugno avevano toccato il fondo del barile, ieri lo hanno proprio “sfondato”, contando una cosa che semplicemente non esiste!

Io vorrei proprio guardare in faccia chi ieri ha deciso di dare un numero alla regione 1028!

Vorrei tanto chiedergli come ha fatto a numerare una cosa che altro non era che un pore con un area inferiore a 1 (la stessa Catania nel bollettino di ieri parla di un area di 000.50!), ma soprattutto vorrei chiedergli perchè altre macchiette di area superiore ma apparenenti al vecchio ciclo non sono state segnalate, e ciò è continuato ad accaere anche negli ultimi 2-3 mesi!

Vorrei chiedere più in generale al NOAA perchè i metodi di conteggio delle macchie sono cambiati, rispetto a solo un anno fa!

Vorrei capire a chi pensano di prendere per i fondelli mettendo prima un’area di 20 p.p.m., poi di 10 e chissà tra qualche giorno di 0, se poi alla fine l’11 di Wolf rimarrà e di fatto il giorno non sarà spotless come doveva essere!

A tutto questo dico basta!

A poco servirà, anzi probabilmente a nulla, ma sento il dovere di fare qualcosa, sento il dovere di rendere giustizia a Galileo che per primo puntò un telescopio e scoprì le macchie solari, alla continuità col passato, alla Scienza della statistica solare!

Qui cari miei non si tratta più di tecnologie avanzate che vedono quello che non non si poteva vedere 100 anni fa…qui si tratta di conteggi falsificati, non veritieri, che rompono ogni legame che c’era cl passato, e per passato intendo anche semplicemente 2-3 anni fa!

Non mi interessa sapere il perchè lo fanno (anche perchè credo di conoscerlo già) ma mi interessa rimettere le cose apposto, per quanto possa valere e per quanto sarà possibile.

In sintonia con il Layman’s count : http://www.landscheidt.info/?q=node/50, nasce il NIA’s count, che poggia sulle stesse basi del metodo inventato dai 2 amatori solari (Australiano il primo ed americano il secondo) Geoff Sharp e Robert Bateman che ovviamente ringrazio.

Il NIA’s count prevederà l’uso del sistema di conteggio delle macchie solari ideato e programmato da Luca Nitopi (già utente di NIA), che non si discosta di tanto dal Layman’s count.

Una macchia per essere conteggiata deve ottenere 23 pixels, ed il sistema di Luca offre ottime garanzie di affidabilità.

Essendo praticamente speculare al Layman’s count, ed iniziandolo solo dalla giornata odierna, prendo per buoni i giorni spotless che il sito di Geoff Sharp ha calcolato sinora nel 2009, e cioè 250 giorni senza macchie al 30 settembre 2009, ai quali possiamo aggiungere tranquillamente i primi 20 giorni del emse di ottobre!

Con ieri siamo dunque a 270 giorni spotless solo nel 2009, a – 41 giorni dal battere il record del 1913 (311), mentre per il Sidc siamo fermi a 233.

Dati solari aggiornati compresi del nuovo metodo di conteggio di NIA sempre al solito link: http://daltonsminima.wordpress.com/dati-sole-in-diretta/

Purtroppo è quasi impossibile risucire a decifrare a quanti giorni spotless totali ammonterebbe il minimo 23-24 con tale metodo, statene certi che sarebbero comunque molti di più rispetto ai circa 740 che abbiamo conteggiato finora.

Vorrei terminare questo articolo con un messaggio, anzi un augurio, di speranza: come sarebbe scientificamente giusto che il Sidc il 1° di novembre se ne sbattesse di simili conteggi e tornasse a fare quello per cui è stato designato da sempre, e cioè garantire la continuità statistica col passato!

Che sia la volta buona?

O è proprio vero che al peggio non c’è mai fine?

Simon

UPDATE: 2 COSE IMPORTANTI:

1) http://sidc.oma.be/html/SWAPP/dailyreport/2009/meu294

Il Sidc nel bollettino di oggi non conta la regione di ieri, anche se come il 17 ottobre è presente la segnalazione di Catania…cedo che il 1° di novembre il sidc abbia delle grandi responsabilità decisionali, si gioca davvero l’ultimo briciolo di reputazione rimastogli.

2) E questa invece fa triplicamente pù incazzare (concedetemelo) di tutte le altre cose (ringrazio Fabio Campanella di avermela fatta notare): così si legge infatti su Space Weather:

New-cycle sunspot 1028 is so small, it is practically invisible in today’s SOHO white light image of the sun. The spot is more obvious in this magnetic map.

Praticamente ammettono che la macchia è invisibile oggi (lo era anche ieri signori miei), ma che si vede meglio nel magnetogramma!

Non potendo giustificare la comparsa della regione 1028, si aggrappano al magnetogramma…

Da quando in qua le regioni sono contate dal magnetogramma?

Forse 100 anni fa avevano il magnetogramma?

Incredibile! (P.S: Luca Nitopi hai un’email importante)

Manca solo il NOAA!!!!!!!

Catania—0: http://www.ct.astro.it/sun/

Locarno—0: http://www.specola.ch/img/lastdraw.jpg

Osservatorio Royal de Belgique (SIDC)—0: http://sidc.oma.be/images/last_ORBdrawing.jpg

Situazione sole:

Ad un piccolo passo per la storia di questo minimo!

Intanto ricordo che con oggi il Sidc raggiunge i 32 giorni spotless consecutivi, battendo così già il suo record di giorni senza macchia di fila dello scorso anno che era di 31!

Per vedere se tutto il mese di agosto 2009 sarà completamente senza macchia, bisognerà attendere domani, quando il Sidc farà uscire il suo bolletino mensile.

Vedo che c’è qualche utente di NIA (ma in verità non solo di NIA) che teme che il mese non finisca blank per il centro belga.

Nel qual caso, stavolta Catania non avrebbe alcuna responsabilità, perchè in tutti i giorni di questo agosto non ha segnalato nulla al Sidc così come il centro pilota Locarno e lo stesso osservatorio belga.

Attenzione comunque a quella regione magnetica presente nel nord emisfero a sinistra con polarità del ciclo 24, si è formata nelle ultime ore, infatti lo stereo EIT 195 che mi accorgo solo ora che non è aggiornato (questa immagine autoaggornante è ferma alle 5UTC) , non vede niente:

Insomma, fino all’ultimo sto sole ce la fa sudare!

Stay tuned, Simon

UPDATE: Situazione in bilico!

La regione con polarità del ciclo 24 nel nord emisfero è cresciuta ancora, e dal Continum Gong si intravvede qualcosa:

1

Il Noaa al momento mette 0, ma ciò non vuol dire che si corregga e dia un numero a tale regione!

Ve l’avevo detto io che bisognava stare in campana fino all’ultimo. Bisogna solo sperare che la macchietta (niente di eccezionale, ma a giugno hanno conteggiato anche meno) si dissolva subito, altrimenti rischia di essere segnalata!

E pensare che ce l’avevamo quasi fatta!

Questo sarebbe, volendo fare una metafora calcistica, come prendere un goal al 95° minuto…magari di una finale di champion league…!!!!

Va altresì detto, che robe come queste nel 1913 non solo non le contavano, ma manco nemmeno lontanamente riuscivano a vederle, giusto per ribadire ancora una volta come non sia più possibile ogni tipo di raffronto col passato…

infatti i 92 giorni spotless consecutivi del 1913, magari non si sarebbero raggiunti se avessero usato gli strumenti a nostra disposizione oggi…

Il Noaa ricambia un'altra volta metodo di conteggio…

1L’immagine del Soho Continum la potete vedere nell’articolo sotto a questo.

Questa sopra invece rappresenta il continum di Big Bear delle ore 23:21 utc, dove a differenza di quella (sempre del big bear delle ore 15.16 posatata anche questa nell’articolo sotto oggi pomeriggio), la macchia se ne è già sparita. C’è da dire comunque che in queste immagini di Big Bear non è che si veda tanto, ma come al solito Sooh non aggiorna, quindi postiamo quello che passa il convento.

Ci troviamo dinanzi l’ennesima contraddizione da parte dell’ente Americano.

Eravamo convinti che una volta cambiato il metodo di conteggio lo scorso giugno (dove contarono regioni quali la 1020 che credo rimarrà alla storia per essere stata la regione del ciclo 24 più inesistente di ogni altra esistita da quando si effettuano questi rilevamenti), ovvero una volta che appena una regione con una micro-macchia apparisse anche per poche ore loro contavano, ma invece ci sbagliavamo, infatti ci ritroviamo oggi, con un altro cambio nel metodo di conteggio.

Trattasi appunto della macchia del ciclo 23 (e voglio sperare che si tratti solo di un caso che ciò sia accaduto con una macchia del vecchio ciclo, ma credo comunque che avremo modo di scoprirlo strada facendo), ben visibile nel Soho continum delle ore 1736 utc, ma non conteggiata dal Noaa, forse perchè è durata troppo poco.

La 1020, la 1021 no, quelle andavano bene, anche se erano microscopiche ed hanno durato un battito di ciglio, portando ad un SSN di giugno che ancora grida vendetta (basta anche vedere la grandissima differenza con l’RI del Sidc, mai così elevata come stavolta) menre la fantomatica 1025, purtroppo, non ha avuto un numero!

A dimostrazione di tutto, qui ho salvato l’ora esatta in cui scade la mezzanotte utc del noaa, ora dopo la quale si iniziano a contare le macchie di oggi, 24 luglio (nel caso dovessero cambiare come sono convinto che hanno già fatto col primo giorno della regione 1024, quando fino all’1.30 italiana mettevano 0, ed il mattino dopo c’era un bel 17!)

Ecco cosa appare (salvato) alla mezzanotte utc del Noaa per segnare ufficialmente le macchie:

Geomagnetic and Solar Indices — Updated Jul 24 0003 UTC

SWO Sunspot Number Penticton 1800 UTC
Radio Flux 10.7cm
(2800 MHz)
Penticton 2000 UTC
Noon Radio Flux 10.7cm
(2800 MHz)
Penticton 2200 UTC
Radio Flux 10.7cm
(2800 MHz)
90-day Radio Flux 10.7cm GOES-10 X-ray background flux Neutron Monitor % of background
Jul 24 * * * * * * * %
Jul 23 0 68 68 68

Bene si vede chiramente che si passa direttamente al giorno 24 luglio e che il 23 ha chiuso a 0 (questo ripeto l’ho voluto fare per vedere se domattina ci ritroviamo altre cose)

A domani allora per eventuali altri commenti…

…perchè qui a Nia facciamo i fatti, le chiacchere le lasciamo volentieri agli altri…

Simon

GW Giugno 2009 – Dati Satellitari

D’ora in poi su NIA seguiremo solo gli aggiornamenti satellitari, abbiamo già affrontato il tema sulla validità delle rilevazioni strumentali del NOAA e della NASA ( che usa le stesse stazioni della prima ).

Dopo i dati fatti uscire per questo mese ho deciso che non ne vale la pena di farsi prendere in giro così, quindi seguiremo solo i rilevamenti satellitari della bassa troposfera, che calcolano la temperatura media dell’aria da 0 a 3000m di altezza.

Dati RSS

Giugno chiude con una anomalia ( rispetto alla media 79-98 ) di +0.075, rispetto a Maggio che chiuse a +0.090 abbiamo avuto quindi una discesa della temperatura.

Siamo a metà del 2009 e l’anomalia media si attesta a +0.188, nel 2008 ( media mesi 1-6 ) era +0.007°C e nel 2007 era +0.373.

Ecco il grafico completo:

Fonte: http://img187.imageshack.us/img187/7594/msu20rss20globalmonthly.gif

Dati UAH

Giugno chiude a +0.001°C rispetto alla media 79-98, quindi con una anomalia azzerata ed in calo rispetto a Maggio che chiuse a +0.045°C

La prima metà del 2009 si conclude quindi con una anomalia media di +0.166, mentre il 2008 era a -0.037 e il 2007 a +0.349.

Ecco il grafico completo:

Fonte: http://img148.imageshack.us/img148/5705/msu20uah20globalmonthly.gif

FABIO

La nota di Simon: andatevi a vedere i dati Noaa e Giss di giugno e se proprio vi scappano, fatevi 2 sane risate, oppure fate finta di niente…

..…E SE GLI OCEANI……

Qualche giorno fa mi è passata per la testa una cosa che mai prima d’ora avevo pensato e che mai avevo sentito o letto in internet.

Stavo pensando a quali valori di anomalia di temperatura sarebbero usciti a metà mese per il mese di Giugno da parte della Nasa o del Noaa e subito ho pensato all’utilizzo che loro fanno delle SST ( Sea Surface Temperature ) utilizzandole sotto forma di anomalia di temperature per calcolare le anomalie globali. Il Noaa non le cita, ma la Nasa ci indica nella pagina in cui rilascia i valori di temperatura che il valore delle SST è utilizzato in maniera diretta nel calcolo delle anomalie globali.

Ecco la pagina delle GISS:

http://data.giss.nasa.gov/gistemp/tabledata/GLB.Ts+dSST.txt

Ora non voglio star qui a discutere del modo in cui vengono calcolate o se vengono considerate quanto dovuto nell’emissione del dato finale, considerato che rappresentano il 70% della superficie terrestre. In questo documento PDF che riporto viene spiegato abbastanza bene l’importanza delle SST e di come vengono calcolate:

http://www.dta.cnr.it/dmdocuments/pubblicazioni/volume_clima_07/AT_05/5-01_melani.pdf

Il dubbio allora mi viene ripensando alle norme OMM che vengono utilizzate per delineare al meglio le condizioni e la metodologia con cui andrebbero fatte le rilevazioni. In questo sito ho trovato le varie regole che andrebbero rispettate, ho preferito riportare un sito piuttosto che scriverle nell’articolo per evitare di allungarlo e anche perché molti di voi già le conoscono queste norme.

http://www.sardegna-clima.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=79&Itemid=163

Queste norme sono molto chiare ed il loro obbiettivo è quello di rendere il più vero possibile la misurazione della temperatura dell’aria di un determinato posto, però, un attimo, stiamo parlando di aria…… ……ma allora perché usiamo le SST? Mi spiego meglio, il 30% del pianeta è formato dalle terre emerse, io direi che circa un terzo di questa porzione è coperta dalle stazioni di rilevamento e la restante parte è coperta per interpolazione dei dati, so che tali metodi non danno misure attendibili, ma di questo ce ne siamo occupati in altre occasioni.

Si viene a creare quindi un paradosso, in questo 30% del pianeta utilizziamo giustamente le temperature dell’aria e allora perché per il restante 70% usiamo le temperature superficiali dei mari?

Dovremmo utilizzare le norme OMM anche sopra gli oceani e dovremmo usare i valori di temperatura rilevati a 2m sopra il livello dell’acqua e non la sua temperatura superficiale. È come se per quel 30% di terre emerse utilizzassimo i valori della temperatura dei primi centimetri di terreno invece che quelli dell’aria. Tutto questo mi porta a pensare che se davvero volessimo scoprire le anomalie delle temperature atmosferiche dovremmo smettere di usare le SST che con la temperatura dell’aria non c’entrano niente. Io da sempre sono strenuo difensore del fatto che le SST dai centri mondiali vengono spesso valutate meno del peso effettivo che hanno, ma questo ora viene completamente rovesciato.

Ora voi direte sicuramente che nell’oceano la temperatura dell’aria è molto simile a quella della superficie dell’acqua e che diversamente dalle terre emerse varia molto poco spostandosi anche di molti chilometri, questo anche perché ovviamente il mare ha lo stesso livello ovunque, però non si considererebbe il fatto che l’acqua ha una capacità termica superiore dell’aria, anche se stiamo parlando di pochi mm di acqua. In mare aperto la temperatura dell’aria può variare in base al vento, alla presenza di nuvole o si sistemi perturbati e nel caso di zone fino a qualche chilometro al largo delle coste la temperatura dell’aria risente anche delle temperature presenti in costa. Il mare invece in presenza di cielo nuvoloso non perde la stessa quantità di calore, mentre se è presente un vento molto forte rimescolandosi si raffredda più velocemente.

Io chiudo l’articolo qui, lascio a voi i commenti sulle possibili conseguenze.

FABIO