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El nino west, QBO in bilico tra + e -. Proviamo ad inquadrare la primavera-estate.

Ormai da ottobre si è parlato spesso di come questo Nino west based andasse a complicare la previsione per questo inverno che, nonostante ciò, si è rivelata abbastanza buona. Intanto questo trimestre invernale punta a battere il record di AO- grazie al Nino sommato alla QBO- (quasi neutra) e al minimo solare che hanno letteralmente distrutto il VP impedendone per tutto l’inverno una seria ripresa.

Allora, come dicevo ormai da ottobre questo Nino si è sviluppato molto ad ovest e, dopo un tentativo di esplodere ad est a novembre, li è rimasto. Tutt’ora si prevede per la zona 3.4 una persistenza anche per la stagione estiva di un’anomalia piuttosto marcata con ritorno nella neutralità/nina debole solo da luglio-agosto.

Nel frattempo in zona 1+2 l’anomalia sarebbe neutra/deb. positiva con possibili tendenze al deb. negativo andando avanti con la stagione.

Già detto questo si potrebbe dire che sarà una primavera-estate tutta da scoprire, ma a complicare ancora di più le cose è la QBO. Come sappiamo la QBO ha cicli di circa due anni o poco meno, appunto Quasi Biennial Oscillation. Ma quest’anno il ciclo negativo è…. Positivo!
Infatti l’inversione dei venti è avvenuta si a 30hPa, ma a 50hPa la QBO non accenna a scendere! Il dato di gennaio risulta in aumento da +1.44 di dicembre a +1.74, mentre in questa fase solitamente ci si trova attorno ai -10. La QBO- in estate è molto “pericolosa” in quanto porta spesso ad estati veramente bollenti. Questa positività imprevista potrebbe forse darci una mano a smorzare gli effetti caldi del Nino?
Proviamo ad analizzare gli anni con Nino west-based e QBO a 50hPa NEGATIVA:

possiamo notare una fortissima componente subtropicale nel periodo marzo-agosto, mentre analizzando le primavere-estati con nino west e QBO a 50hPa POSITIVA….

ecco che le correnti artiche potrebbero portare ad una fresca primavera-estate.
Per ora siamo stranamente in fase POSITIVA della QBO… a questo punto la cosa si fa molto interessante per la possibile evoluzione dei prossimi mesi!
(Prossimo aggiornamento a metà aprile circa)

Fonti:

Dati reanalisi:

http://www.esrl.noaa.gov/psd/cgi-bin/data/composites/printpage.pl

Valore QBO 30hPa e 50hPa

http://www.cpc.noaa.gov/data/indices/qbo.u30.index

http://www.cpc.noaa.gov/data/indices/qbo.u50.index

Previsioni Stagionali el Nino:

http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/people/wwang/cfs_fcst/

MICHELE (RN)

Continuiamo a seguire l’evoluzione del NINO: come l’evento 2009/2010 potrebbe non influire negativamente sull’inverno (parte 2)

Essendo passato diverso tempo dalla prima parte rimetto qui il link per dare la possibilità di leggerla anche a quelli che ancora non frequentavano il blog o che semplicemente non si ricordano:

http://daltonsminima.wordpress.com/2009/09/19/continuiamo-a-seguire-l%e2%80%99evoluzione-del-nino-come-l%e2%80%99evento-20092010-potrebbe-non-influire-negativamente-sull%e2%80%99inverno-parte-1/

Partiamo con la correlazione che c’è tra il SOI e l’ENSO. Senza dare troppe spiegazioni posto questo grafico che rappresenta con la linea blu il SOI e con quella rossa l’ENSO moltiplicato per -10 (cioè ad indice ENSO positivo corrisponde il suo inverso moltiplicato per 10: Per esempio se l’indice ENSO è +2.3 il calcolo è il seguente -2.3X10= -23)

come si può vedere il SOI corrisponde quasi perfettamente con l’ENSO. Se volessimo quindi calcolare il picco massimo di questo evento potremo fare -12 (valore minimo su media di 30 giorni per ora raggiunto) X-10= +1.2 (picco massimo di questo evento di el nino). Il risultato non dista molto dalle previsioni ufficiali che ora prevedono un picco massimo a +1.5 nel trimestre NDJ. Attualmente i valori della varie zone sono i seguenti (approssimati a 0.1):

zona 1: +0.1°C

zona 2: +0.1°C

zona 3: +0.8°C

zona 4: +1.1°C

Come possiamo vedere i valori non sono ancora alti, esclusa la zona 4. Ed ecco che arriviamo al dunque: la zona 3 e 4 sono le più occidentali e quindi semplicemente guardando i dati possiamo dire che si tratta di un EL NINO piuttosto occidentale. Con occidentale si intende quindi un evento che si sviluppa nel pacifico centro-occidentale e non interessa le zone a ridosso dell’america. Per rendere meglio l’idea posto una cartina con le varie zone:

La 3 e la 4 sono quelle considerate occidentali.

Passiamo ora ad analizzare l’influenza sull’inverno europeo con questo tipo di NINO:

Calcolando le anomalie invernali in situazione di nino occidentale di qualsiasi entità sull’europa risulta la seguente mappa di anomalia di temperature a 850hPa:

Se poi prendiamo solo gli inverni con nino occidentale di debole entità risultano anomalie ancora più evidenti:

Insomma, continuando di questo passo potrebbe attenderci un inverno predominato da correnti orientali.

Intanto la QBO è in campo nettamente negativo e quindi favorisce incursioni da EST, di cui una tosta già a metà di questo mese, ma contemporaneamente sbarra le perturbazioni atlantiche che portano neve sui ghiacciai e piogge abbondanti e ben distribuite. Le zone che maggiormente risentono del’assenza di perturbazioni atlantiche sono quelle del nord-ovest italiano che senza minimo sul Tirreno accumulano poca pioggia e che con correnti da nord e da est sono prevalentemente sotto fohn. Le zone invece più favorite con le correnti da est sono le adriatiche e la pianura padana orientale fino alla Puglia, la Basilicata la Calabria e in certi casi anche la Sicilia che tra frontali e l’effetto stau accumulano diverse precipitazioni.

Quindi si può concludere che quest’inverno al contrario dello scorso potrebbe essere freddo e nevoso per le regioni più orientali della penisola, mentre più secco per il versante ovest dell’appennino e il nord-ovest.

Prossimi aggiornamenti sull’evoluzione per l’inverno a metà novembre.

MICHELE (RN)