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Nowcasting Domenicale

Le regioni solari stanno faticando ultimamente a crescere, alcune sono riuscite cionostante a prendere il numero col Nia’s count che come parziale ha già superato i 2 mesi precedenti (anche perchè si sono formate più regioni e quindi aumenta il numero di wolf) anche se per il momento la media del flusso solare si sta mantenendo più bassa rispetto anche a quella di maggio:

http://daltonsminima.wordpress.com/dati-sole-in-diretta/

Questa è la prova del nove che il sole sta andando dritto verso un minimo sempre più importante, infatti le macchie ,seppur aumentate, appaiono sempre più piccole (sebbene alcune riescano a prendere il numero anche col nostro conteggio) ed il solar flux decresce di conseguenza, dando ragione sia alla teoria di L&P che a quella degli allineamenti planetari.

Non darei tanto peso, come hanno fatto alcuni, al fatto che ci si aspettava un NIA’s SN più basso rispetto a quello di aprile e maggio proprio in funzione del costante calo del flusso solare, non è infatti così automatica e precisa la correlazione (anche per le cose esposte sopra), e comunque io continuo a vedere un ottima efficienza, infatti basta pensare che se per il nia’s count al 19 giugno siamo a 4.5 per il sidc siamo già a 8.6!

Incredibile!

Quindi semmai è con i dati del Sidc che c’è enorme discordanza col solar flux!

Stay tuned, Simon

NIA ci riprova, ecco il 1° conteggio alternativo al SIDC

Dopo averci provato ad Aprile eccoci qui pronti a ripartire con questo progetto.

Ci sono state delle incomprensioni con il creatore del Layman’s Count, che avrebbe voluto che usassimo il suo metodo solo nella determinazione dei giorni spotless, così abbiamo deciso di andare avanti con un nuovo metodo.

Luca Nitopi c’ha lavorato su e siamo arrivati a trovare questo sistema che prende molto più in considerazione il “colore” della macchia, cioè la sua visibilità sulla superficie solare.

Veniamo subito al dunque, visto che il resto non ci interessa.

Il conteggio si basa su 4 principali fasi:

1) Rilevazione

2) Verifica delle Macchie

3) Conteggio

4) Correzione del Numero di Wolf

Spieghiamo quindi un passo alla volta:

Rilevazione:

Data la mancanza di un telescopio ci dobbiamo basare su quello che la rete ci offre, prendiamo quindi le immagini della sonda spaziale SOHO delle Nasa come base del nostro conteggio.

Il nostro obiettivo è quello di rimanere il più fedele possibile ai dati rilevati nel 1800 e nei primi anni del 1900, anni nei quali i cicli solari erano più deboli e i minimi più profondi ( quindi cerchiamo di rifarci ai conteggi fatti nei periodi solari più simili a quelli odierni ) per fare questo ci avvaleremo di una singola rilevazione per giorno.

Gli osservatori come ben sapete fanno una singola rilevazione a giorno, e dato che nel 1800 il SIDC aveva contatti solo con i centri europei le varie rilevazioni si rifacevano praticamente tutte alla mattinata, non avendo più quindi la possibilità di cambiare un conteggio se la macchia si formava durante il tardo pomeriggio-sera ( per esempio ).

Noi però abbiamo scelto come orario indicativo quello delle 12.00UTC, orario centrale della giornata.

Ovviamente sappiamo che le immagini SOHO non è detto che aggiornino proprio alle 12.00, per cui si prende quella di orario più vicino.

Nel caso in cui non sia possibile reperire l’immagine SOHO il valore del giorno in questione non sarà considerato per calcolare l’SN mensile, come avveniva una volta in mancanza di dati

Verifica delle Macchie:

Questo passaggio è fondamentale, questa è una breve descrizione del programma scritta da Nitopi:

Il programma applica un filtro mediano bidimensionale all’immagine del sole .
Il filtro e’ tale da appiattire e da far scomparire le macchie con una dimensione inferiore a quanto impostato lavorando sul “rango”.
Successivamente viene applicata una sogliatura in modo da rendere bianche le aree individuate come “spot” e nere le aree individuate come “blank”.

ecco un’immagine dimostrativa:

(Link di riferimento dell’immagine: http://sohowww.nascom.nasa.gov//data/REPROCESSING/Completed/2010/mdiigr/20100208/20100208_1210_mdiigr_1024.jpg )

Il sistema lavora quindi su 2 diversi parametri, la grandezza, ma soprattutto la visibilità di una macchia.

esempio: una macchia con un dimensione tale da superare la soglia che si usava con il Layman’s Count se però non possiede la giusta visibilità non viene visualizzata dal sistema di Nitopi.

Quindi una volta che la macchia viene visualizzata si procede al conteggio vero e proprio

Attenzione: I giorni spotless calcolati con questo sistema non sono quelli realmente “ufficiali”, perchè diversamente dal metodo usato con il Layman’s Count non si considerano le 24h della giornata, quindi tali valori non hanno alcun tipo di valore statistico se non a comporre l’SN mensile.

Conteggio:

Il Conteggio è essenzialmente assegnare un Numero di Wolf con la formula che tutti conoscete.

Se qualcuno ha dei dubbi rimando alla pagina sulle conoscenze di base: http://daltonsminima.wordpress.com/conoscenze-base-sole/

Correzione del Numero di Wolf

Dato che il Numero di wolf da solo non sarebbe confrontabile con quello del SIDC che viene corretto con un fattore di correzione tutt’ora non completamente noto, anche noi abbiamo deciso di utilizzarne uno, il valore di K è 0.6, lo stesso che usa il centro di Locarno, quello principale del SIDC

D’ora in poi i dati saranno inseriti nella nuova pagina già dedicata a questo nuovo ed alternativo conteggio: http://daltonsminima.wordpress.com/nias-sunspot-number/

I dati del mese corrente verranno inseriti direttamente sul sito così da essere di facile lettura, ma come potete intuire dagli archivi già presenti, per ottimizzare lo spazio a mese concluso sarà tutto archiviato su file pdf.

Guida per leggere i File pdf:

SN: indica il numero di wolf così come viene calcolato attraverso la sua formula

SN Corr. : indica il numero di wolf dopo aver subito la correzione con il fattore K per poterlo confrontare con l’RI del SIDC

Ora Rilev. : indica l’orario dell’immagine SOHO su cui si basa il conteggio

Mens. : indica i 2 valori mensili di SN

(per problemi o chiarimenti è consigliabile scrivere direttamente nella pagina che mettiamo a disposizione)

Il Conteggio sarà interamente gestito da me, prometto nel limite delle mie possibilità di essere il più professionale possibile e di essere sempre presente per aggiornare la pagina.

Se dovesse succedere che non sarà più possibile per me continuare sceglierò io stesso il sostituto.

FABIO

Perché abbiamo bisogno del Layman&NIA’s count

Il numero SN, o meglio ISN (International spot number), stabilito ufficialmente dal SIDC e valido per tutto il pianeta, è un valore indiscutibile per definire se un giorno è spotless oppure no?

Cioè, è spotless il giorno per cui ISN=0, non spotless altrimenti?

Beh, se ci si vuole confrontare con il passato e se si tratta di macchie molto piccole, la risposta è no. E chi lo dice? In maniera non ufficiale, il SIDC stesso!

Ricordo che per calcolare l’ISN, il SIDC riceve input di vari osservatori, che calcolano l’SN come 10*G + S, ove G è il numero dei gruppi e S il numero totale di macchie osservate. Di tali input, il SIDC fa una media applicando un fattore correttivo k diverso per ciascun osservatorio, dipendente dalle potenzialità dell’osservatorio e ricalibrato ogni mese (eccetto la stazione pilota di Locarno che ha sempre k=0.6). In sostanza, più un osservatorio dispone di tecnologia avanzata, o comunque riesce a esaminare più approfonditamente il sole, più riceve un valore di k basso, così da ricondurre, all’incirca, il numero calcolato ad un valore simile con quello riscontrabile in passato.

Ebbene, in merito ho avuto uno scambio di qualche mail con Van der Linden, direttore del SIDC, così gentile da rispondere alle mie richieste. Credo la cosa possa interessare i lettori di NIA. Nel riportare le parti che riguardano il tema, per evitare problema di cattiva traduzione, inserisco in corsivo anche l’originale in inglese (naturalmente la parte che ho scritto io non sarà linguisticamente perfetta, non ridete troppo…)

La mia domanda chiave di tutto il carteggio, è stata la seguente:

“Premesso che il Wolf number calcolato tramite la formula k*(10G + S) non può essere minore di 11 circa due secoli fa, perché k=1, e premesso che uno dei più importanti scopi del calcolo dell’ISN da parte del SIDC, se ho ben capito, è il confronto col passato, non sarebbe più corretto definire “spotless” il giorno con ISN < 11? Se il valore è < 11, probabilmente significa che la macchia è un piccolo pore o una micro-speck invisibile due secoli fa (altrimenti il valore di k deve essere incrementato). Quindi, perché il SIDC conta spotless solo i giorni con SN=0?”

My first assumption is the Wolf number calculated by the formula k(10G+ S) can’t be less than 11 about two century ago, simply because k=1. My second assumption, if I’ve understood correctly, is that one of the most important target of the SIDC‘s ISN calculation is comparing with the past, bypassing the technological evolution by the factor “k” of the formula.

Then, wouldn’t be more correct define a “spotless” day a day whose ISN is < 11 instead of = 0? I mean, if the SN is less 11, probably it means the spot is a little pore or a micro-speck not visible two centuries ago (otherwise the value of “k” has to be increased). So, why SIDC counts spotless only days with SN = 0?

In effetti, il quesito, così posto, poteva prestare il fianco a diverse osservazioni, ma proprio nella risposta dello scienziato, c’è la giustificazione all’utilizzo del Layman&NIA count. Eccola:

“La tua domanda è piuttosto interessante e mette in luce il fatto che, nonostante i nostri migliori sforzi, non possiamo completamente uniformarci al modo in cui le sunspots erano contate due secoli fa da Wolf. Il fattore k è un modo molto conveniente ma IMPERFETTO di annullare la differenza (…).

Un altro argomento da tenere in considerazione è il seguente: non possiamo rimuovere ciecamente tutti i giorni ove l’indice è minore di 11: immagina un’unica grande spot, abbastanza grande da essere osservata persino dal più semplice telescopio, e immagina che noi utilizzassimo quale input solo la nostra stazione pilota di Locarno (che ha k=0,6), otterremmo un susnspot index di 7, minore di 11, ma evidentemente non spotless.

Tu potresti ribattere che ciò significa che ABBIAMO BISOGNO DI DISTINGUERE TRA MACCHIE GRANDE E PICCOLE, e hai ragione: ecco perché c’è un indice alternativo, la sunspot area”

Your question is quite interesting and highlights the fact that despite our best efforts, we cannot completely match the way sunspots were counted two centuries ago by Wolf. The k-factor is a very convenient but imperfect way to resolve the difference (…).

Another argument to take into account is the following: we could not blindly remove all days where the index is less than 11: imagine there is just one very big spot, big enough to be observed with even the simplest telescopes, and imagine we would only use our pilot station Locarno (who has k=0.6) as input, we would get a sunspot index of 7, less than 11, but clearly not spotless.

Now you may remark this indicates we need to distinguish between large and small spots, and you are right: that’s why there is also an alternative index counting sunspot area.

Riassumendo: ufficiosamente, anche secondo il SIDC, per valore di ISN < 11 non possiamo dire a priori se, con gli occhi e gli osservatori del passato, si sarebbe trattato di un giorno spotless oppure no: dobbiamo vedere quanto è grande la macchia. Il suggerimento del SIDC è quello di utilizzare il valore legato alla sunspot area. Tuttavia, tale indice è un parametro complessivo. Viceversa il Layman&NIA count può tener conto della durata, di quanto è grande ciascuna micro-macchia, oltre ad affrontare il problema considerando innanzi tutto la “visibilità”, anziché dei parametri fisici. In pratica, se si vogliono confrontare le statistiche degli spotless days, per quel che ne so io, uno dei sistemi più efficaci è quello di utilizzare il L&NC almeno per quanto riguarda i giorni con SN<11.

Abbiamo già notato, in precedenti post, come questo abbia effetti significativi. Ad esempio, la lunghezza di questo minimo raggiungerebbe valori del tutto compatibili col minimo di Damon. A mio modesto parere, per essere a prova di critiche di carattere scientifico, dovremmo (noi o l’ottimo Geoffrey Sharp autore dell’algoritmo) riuscire a trovare una forte correlazione tra i valori SN<11 ed i giorni spotless secondo L&NC, mostrando contemporaneamente che i parametri dell’algoritmo (23 e 70 rispettivamente come pixel e livello di green) sono una coppia di valori ottimi, cioè aumentandoli o diminuendoli la correlazione diminuisce.

Sarebbe un lavoro duro, ma a quel punto il L&NC per il calcolo degli spotless-days pro-confronto col passato sarebbe inattaccabile… o no?

Agrimensore g

Influenza di Rs e Rn nel Calcolo di Ri

Il numero di Sunspot (SN) elaborato dal SIDC nelle tabelle viene definito anche come Ri e rappresenta l’insieme delle macchie osservate a Sud (Rs) e a Nord (Rn) dell’equatore solare.

Ri=Rs+Rn

Quindi possiamo ricreare Ri medio mensile del ciclo 23 creando un grafico ad area di diagramma sovrapposto con i valori medi mensili di Rn e Rs.

Ri scomposto in Rs e Rn
Ri scomposto in Rs e Rn

Praticamente la somma dell’area dei due diagrammi equivale al Ri mensile.

Tendenzialmente quando si forma una macchia nell’emisfero Nord di solito se ne forma una anche nell’emisfero Sud. Nel tempo ci dovremmo aspettare che per il valore di Ri sia Rn che Rs diano un contributo del 50% .

Ri(100%)=Rn 50%+Rs 50%

Fin dalla metà degli anni 90 la dinamo solare ha iniziato ha rallentare. Il rallentamento che sta subendo è maggiore nell’emisfero Nord. Di conseguenza la formazione delle macchie solari è a favore dell’emisfero Sud.

Posso osservare le percentuali di Rn e Rs andate a formare il valore di Ri (100%) durante il ciclo 23 attraverso un grafico ad area di diagramma; in cui i dati Rs e Rn sono impilati in percentuale.

(esempio Ri (100%) = Rn (20%)+Rs (80%))

Con questo grafico mostro l’influenza in percentuale dei valori medi mensili di Rn e di Rs nella formazione di Ri (100%).

Confronto percentuale  Rs e Rn
Confronto percentuale Rs e Rn

In particolare volevo farvi osservare (in conformità al discorso della dinamo solare più lenta nell’emisfero Nord) che durante il 2005-2007 l’emisfero Sud è stato mediamente più attivo dell’emisfero Nord nella formazione delle macchie solari.

Andrea B

Nasce il Conteggio di NIA! (THE LAYMAN & NIA'S COUNT)

Ciò che è accuto ieri è la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Passi Catania (non sono d’accordo assolutamente col loro metodo di conteggio, ma hanno il sacrosanto pregio di essere coerenti), ma il NOAA/SWPC è ingiustificabile!

Già a giugno avevano toccato il fondo del barile, ieri lo hanno proprio “sfondato”, contando una cosa che semplicemente non esiste!

Io vorrei proprio guardare in faccia chi ieri ha deciso di dare un numero alla regione 1028!

Vorrei tanto chiedergli come ha fatto a numerare una cosa che altro non era che un pore con un area inferiore a 1 (la stessa Catania nel bollettino di ieri parla di un area di 000.50!), ma soprattutto vorrei chiedergli perchè altre macchiette di area superiore ma apparenenti al vecchio ciclo non sono state segnalate, e ciò è continuato ad accaere anche negli ultimi 2-3 mesi!

Vorrei chiedere più in generale al NOAA perchè i metodi di conteggio delle macchie sono cambiati, rispetto a solo un anno fa!

Vorrei capire a chi pensano di prendere per i fondelli mettendo prima un’area di 20 p.p.m., poi di 10 e chissà tra qualche giorno di 0, se poi alla fine l’11 di Wolf rimarrà e di fatto il giorno non sarà spotless come doveva essere!

A tutto questo dico basta!

A poco servirà, anzi probabilmente a nulla, ma sento il dovere di fare qualcosa, sento il dovere di rendere giustizia a Galileo che per primo puntò un telescopio e scoprì le macchie solari, alla continuità col passato, alla Scienza della statistica solare!

Qui cari miei non si tratta più di tecnologie avanzate che vedono quello che non non si poteva vedere 100 anni fa…qui si tratta di conteggi falsificati, non veritieri, che rompono ogni legame che c’era cl passato, e per passato intendo anche semplicemente 2-3 anni fa!

Non mi interessa sapere il perchè lo fanno (anche perchè credo di conoscerlo già) ma mi interessa rimettere le cose apposto, per quanto possa valere e per quanto sarà possibile.

In sintonia con il Layman’s count : http://www.landscheidt.info/?q=node/50, nasce il NIA’s count, che poggia sulle stesse basi del metodo inventato dai 2 amatori solari (Australiano il primo ed americano il secondo) Geoff Sharp e Robert Bateman che ovviamente ringrazio.

Il NIA’s count prevederà l’uso del sistema di conteggio delle macchie solari ideato e programmato da Luca Nitopi (già utente di NIA), che non si discosta di tanto dal Layman’s count.

Una macchia per essere conteggiata deve ottenere 23 pixels, ed il sistema di Luca offre ottime garanzie di affidabilità.

Essendo praticamente speculare al Layman’s count, ed iniziandolo solo dalla giornata odierna, prendo per buoni i giorni spotless che il sito di Geoff Sharp ha calcolato sinora nel 2009, e cioè 250 giorni senza macchie al 30 settembre 2009, ai quali possiamo aggiungere tranquillamente i primi 20 giorni del emse di ottobre!

Con ieri siamo dunque a 270 giorni spotless solo nel 2009, a – 41 giorni dal battere il record del 1913 (311), mentre per il Sidc siamo fermi a 233.

Dati solari aggiornati compresi del nuovo metodo di conteggio di NIA sempre al solito link: http://daltonsminima.wordpress.com/dati-sole-in-diretta/

Purtroppo è quasi impossibile risucire a decifrare a quanti giorni spotless totali ammonterebbe il minimo 23-24 con tale metodo, statene certi che sarebbero comunque molti di più rispetto ai circa 740 che abbiamo conteggiato finora.

Vorrei terminare questo articolo con un messaggio, anzi un augurio, di speranza: come sarebbe scientificamente giusto che il Sidc il 1° di novembre se ne sbattesse di simili conteggi e tornasse a fare quello per cui è stato designato da sempre, e cioè garantire la continuità statistica col passato!

Che sia la volta buona?

O è proprio vero che al peggio non c’è mai fine?

Simon

UPDATE: 2 COSE IMPORTANTI:

1) http://sidc.oma.be/html/SWAPP/dailyreport/2009/meu294

Il Sidc nel bollettino di oggi non conta la regione di ieri, anche se come il 17 ottobre è presente la segnalazione di Catania…cedo che il 1° di novembre il sidc abbia delle grandi responsabilità decisionali, si gioca davvero l’ultimo briciolo di reputazione rimastogli.

2) E questa invece fa triplicamente pù incazzare (concedetemelo) di tutte le altre cose (ringrazio Fabio Campanella di avermela fatta notare): così si legge infatti su Space Weather:

New-cycle sunspot 1028 is so small, it is practically invisible in today’s SOHO white light image of the sun. The spot is more obvious in this magnetic map.

Praticamente ammettono che la macchia è invisibile oggi (lo era anche ieri signori miei), ma che si vede meglio nel magnetogramma!

Non potendo giustificare la comparsa della regione 1028, si aggrappano al magnetogramma…

Da quando in qua le regioni sono contate dal magnetogramma?

Forse 100 anni fa avevano il magnetogramma?

Incredibile! (P.S: Luca Nitopi hai un’email importante)