Archivi giornalieri: 5 Marzo 2009

Corrente del golfo e Minimo solare

La corrente del Golfo è una specie di enorme Nastro Trasportatore di
calore che dal Golfo Del Messico porta un considerevole quantitò di calore
alle alte latitudini dell’emisfero Boreale; fino qui nulla di nuovo, è
noto a tutti come questo sistema funziona, le acque oceaniche tropicali
vengono riscaldate dal Sole, salate e calde risalgono fino alle coste
Groenlandesi e li impattano contro il pack Artico raffreddandosi, essendo
molto dense in quanto salate e raffreddate precipitano fino al fondo
dell’Oceano Atlantico (3000 metri) e scivolano verso sud dove il calore
del Sole riscalda le acque superficiali imprimendogli la spinta per
ricominciare il ciclo innescando una gigantesca pompa che trasporta
notevoli quantità di calore.

Tutto questo ha sempre funzionato correttamente, almeno negli ultimi 10000
anni, fino al 2005 quando sul WEB sono apparsi i primi allarmi:

http://www.carbon-info.org/carbonnews_017.htm

In poche parole cosa si dice:
Una conferma scientifica del rallentamento della Corrente del Golfo, il
motore termico che scalda l’Europa nord occidentale, è data dagli studi
condotti dal prof. Peter Wadhams, professore di Fisica degli oceani
all’università di Cambridge, il quale è sceso sotto la calotta artica a
bordo di un sommergibile della marina britannica e ha scoperto che i
mutamenti della circolazione oceanica, ipotizzati in un futuro
imprecisato, sono già in atto.

In passato, ha dichiarato Wadhams al Sunday Times, noi abbiamo trovato una
sorta di grandi camini del mare, colonne di acqua densa e fredda che
scendevano dalla superficie al fondo marino, 3.000 metri più in giù. Ora
sembrano essere quasi scomparsi”. Sono rimasti solo due di questi 12
“camini” termici e anche questi due sono così deboli che l’acqua fredda
non riesce a raggiungere il fondo del mare.

Se la Corrente del Golfo, che trasporta 27 mila volte più calore di quello
prodotto artificialmente in Gran Bretagna, si dovesse arrestare, la
temperatura scenderebbe di circa 8-9 gradi. Una prospettiva drammatica
legata al maggior afflusso di acqua dolce che deriva dallo scioglimento
dei ghiacciai artici.

Il Prof. Wadhams continua poi il 27 Giugno 2008 a tracciare lo scenario
ipotizzato nel 2005:
http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/peter-wadhams-every-time-i-visit-the-arctic-the-ice-gets-thinner-855407.html?startindex=10
Wadhams scrive:
“Nel 1971, come un giovane studente laureato, sono stato immensamente
felice di avere esplorato il mare di ghiaccio dell’Oceano Artico a bordo
di un sottomarino della marina. In quei giorni era un sommergibile diesel,
HMS Oracle, che accompagnano i sottomarini nucleari della Marina HMS
Dreadnought. La Marina ha visto che i dati raccolti dai sottomarini
potrebbero essere di enorme valore scientifico, e così ha iniziato una
collaborazione che si è protratto fino ai nostri giorni.
Il mio quinto viaggio in un sottomarino polare è stato l’anno scorso, a
bordo dell’HMS Tireless, in un sondaggio che ha interessato tutta la
regione artica dalla Groenlandia verso la costa settentrionale dell’
Alaska. Nonostante un incidente sotto il ghiaccio, che ha ucciso due
marinai, ha compiuto un grande programma scientifico tra cui ottenere la
prima mappe 3D del ghiaccio Multibeam inferiore con un sonar.
Rivisitando la parte inferiore del ghiaccio ogni anno, ho potuto vedere i
grandi cambiamenti in corso. Il ghiaccio è stato sempre molto sottile – un
cambiamento di più del 40 per cento negli ultimi 20 anni. Il Mare di
ghiaccio aveva una robusta parte inferiore, con profonde creste e una
pressione in grado di spingere i blocchi di ghiaccio fino a 50 metri o
più. Queste stanno scomparendo – siamo solo ad un quarto dello spessore
rispetto a 20 anni fa. Inizialmente è sceso da solo il 3 per cento per decennio. Ma di recente ha
iniziato ad accelerare, la riduzione della crescita di ghiaccio in inverno
permette di rompere il ghiaccio quasi completamente durante l’estate.
L’estate scorsa è stata da record, solo 4 milioni di kmq di ghiaccio è
rimasto nel mese di settembre rispetto ai normali 8 milioni, e una vasta
area centrale della regione artica, che non è mai stata priva di ghiaccio
prima, è diventata blu. Questo è il più grande segnale del cambiamento
climatico in corso, ed è visibile dallo spazio – il nostro pianeta blu è
ora blu fino al Polo Nord, invece di avere un cappello bianco.

Per comprendere meglio lo stato attuale della Corrente del Golfo (fonte
http://rads.tudelft.nl/gulfstream) monitorata dal satellite
TOPEX-Poseidon, analizziamo due schemi:
Il primo (Fig. 1) è relativo alla situazione del Febbraio 2005, il secondo
(Fig. 2) alla situazione attuale (Feb. 2009),
si nota come la spinta massima della corrente sia arretrata e risulti più
disorganizzata.

12

La grande pompa a due stadi ha perso quasi del tutto il primo, senza un
pack artico spesso e coriaceo l’acqua non si raffredda a sufficienza per
scendere con decisione verso il fondo dell’Oceano e inoltre subisce
rimescolamento con l’acqua dolce immessa dal fiume San Lorenzo.
Il secondo stadio che, grazie al Sole scatenato degli ultimi decenni non
ha mai dato segni di cedimento sopperendo all’indebolimento del primo
stadio potrebbe venire meno se il minimo solare in corso continuerà come
sembra ancora per molto.

Alla luce di questi dati potrebbe profilarsi il completo arresto della
Corrente del Golfo in concomitanza di un poderoso minimo solare con
conseguenze che difficilmente possono essere oggi previste.

Scritto da Alessandro