Dati Noaa: come sarebbero stati nel 1913

1Il grafico postato sopra rappresenta l’andazzo delle macchie solari negli ultimi 3 mesi.

Ora voglio provare a resettare i dati ufficiali Noaa come se magicamente invece che nel 2009 fossimo stati ad inizio ‘900.

1Ovviamente non vi è alcun pretesa scientifica in tutto questo, ma solo un tentativo, se volete anche abbastanza approssimativo, di mostrare come sarebbero state le cose 100 anni fa.

In cuor mio, credo che la situazione non sarebbe molto diversa da quella prospettata nel grafico modificato, anzi credo che se ci sono imprecisioni, siano più in eccesso che in difetto…

Se continuassi questo gioco, verrebbe fuori che da gennaio fino a fine marzo, ovvero gli altri 3 mesi mancanti dell’anno, solo la macchia di gennaio avrebbe preso un numero nel 1913.

Ne verrebbero fuori alcune interessanti questioni:

1) E’ molto probabile che il 2009 avrebbe messo in saccoccia il record di giorni spotless di fia

2) Il 2009 continuando con questa scarsa attività batterebbe il 1913 in quanto giorni spotless totali nel corso di un anno solare

3)Non oso immaginare cosa accadrebbe nella comunità scientifica e non solo se i conteggi fossero stati fatti con criteri paralelli a quelli passati, è molto probabile che qualcuno, anzi più di qualcuno alzerebbe le antenne, con ovvie riperussioni sulla politica economica (ma non solo) globale!

Insomma cari amici, abbiamo scherzato, abbiamo cercato di fare un piccolo esperimento di cosa sarebbe stato se non fossimo stati nel 2009,,, in molti dicono che la cosa più importante è l’effetto del sole sul clima, che non sarà di certo veicolato da questi conteggi moderni, e su questo sono in assoluto accordo…ma nessuno potrà mai negare che la statistica solare, un lavoro centenario di uomini di scienza del passato, sia stata ormai completamente corrotta da metodi di conteggio a dir poco imbarazzanti, specie nell’ultimo mese, rendendo praticamente inutile il lavoro certosino dei nostri predecessori.

Ci sono molti che stanno notanto queste incongruenze e che cercano di capirne i motivi che vi stanno dietro.

Noi nel nostro piccolo cercheremo di continare a monitorare la situazione, denunciando tutti i fatti che accadono ed accadranno con lo stesso zelo che ci ha sempre contraddistinto. Se qualcuno passa di qua anche per un solo attimo, sa che dietro al nostro lavoro c’è la convinzione di denunciare cose vere e tangibili, per quanto ci sia possibile, non trascurando il fatto che anche noi, in quanto uomini, possiamo cadere in facile errore.

Simon

UPDATE: Intanto ieri il Noaa rettifica l’11 e mette 0…in teoria avrebbero dovuto contare, dato che la macchia era presente dopo la mezzanotte anche se per poco tempo.

Altra prova che hanno la coscienza sporca, troppa differenza tra SSN e solar flux

18 pensieri su “Dati Noaa: come sarebbero stati nel 1913

  1. Bell’articolo!
    Pare cmq che il minimo sia finito, o meglio, il minimo prosegue verso un massimo che sarà minimo, passatemi il gioco di parole.
    Infatti nelle ultime settimane si nota un certo florilegio di zone o protozone attive che, tuttavia, non comportano un innalzamento del sfu.
    La mia domanda è però questa: in quale modo il sfu determina l’innalzamento delle temperature sulla terra?
    Per il principio che l’energia se non produce lavoro si dissipa in calore?
    Grazie a chi vorrà rispondermi.
    Marcello

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  2. Non credo sia il flusso a modificare la temperatura … Se il problema fosse tra “bocce” sospese nel vuoto, allora l’equilibrio viene determinato dalla temperatura del piu’ caldo che irraggia secondo la sua emissivita e riscalda il secondo corpo finche’ il bilancio radiazione emessa pareggia quello della radiazione assorbita.

    Pero’ bocce non sono….

    Ho letto ultimamente che esiste una correlazione tra la quantita’ di raggi cosmici che arrivano in atmosfera e la formazione di nubi ( leggi : passaggio da fase vapore a goccioline condensate : il vapore fa effetto serra, la nube bianca riflette…).Presumibilmente e’ dovuto all’effetto “camera a nebbia” causato quando una particella passa in un vapore soprasaturo .
    Il campo magnetico deflette le particelle carche dei raggi cosmici: in fase di minimo il campo magnetico solare e’ molto meno attivo in questo compito… e quindi arrivano piu’ raggi cosmici.

    Tutto fa… : minor irraggiamento…piu’ nubi… Il problema e’ che non e’ facile tenere conto di tutti gli effetti correlati…

    Spero di non aver detto troppe stupidaggini …

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  3. Credo che qualcuno stia insabbiando l’evidenza. I motivi non li conosco, ma dietro potrebbe esserci qualcosa di grosso a questo punto.
    Una cosa interessante sarebbe capire se al NOAA c’è stato anche qualche cambiamento organizzativo.
    Marc

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  4. eh, eh, caro Marcello, se avessimo la risposta alla tua domanda diverremmo famosi 😉

    chi ci ha provato per adesso ha partorito la teoria dei raggi cosmici di cui ha brevemente parlato Luca…

    poi il calo della TSI, una misura della quantità di energia che del sole giunge sul nostro pianeta, si riflette necessariamente in un abbassamento della temperatura globale; questo è accettato da tutti, ma non sembra sufficiente…

    io ho l’impressione che anche solo il calo della TSI protratto per lunghissimi periodi di tempo, coadiuvato da feedback negativi interni al sistema clima, possa portare a variazioni termiche più imponenti di quanto generalmente si creda…

    in ogni caso la cosa è tutta da studiare, questo minimo ci potrebbe fornire un’ottima occasione…

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  5. Non dimentichiamo che l’atmosfera e gli oceani, nel produrre il clima del nostro pianeta, si comportano come un unico sistema diabolicamente non lineare.
    Dunque, qualsiasi perturbazione esterna produce effetti non sempre prevedibili e non necessariamente visibili da subito.

    Ad esempio, si è ipotizzato che il Global Warming produca, come effetto dovuto alla maggiore energia a disposizione, un aumento dei fenomeni estremi, in particolare verso il caldo (ma non solo).

    Che cosa produrrebbe una prolungata riduzione della radiazione solare incidente sul nostro pianeta, anche solo del 1per mille (per adesso)? Mistero, per ora……

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  6. Riassumendo la situazione inerente l’attività del sole dell’ultimo periodo,possiamo dire che essa ha mostrato dei flebilissimi cenni di ripresa, al di là delle solite polemiche sulla forzata segnalazione di macchie solari, alcune di esse si sono mostrate ben evidenti, anche se limitate nel tempo, considerato che la loro durata non riesce mai a superare i 4/5 giorni. Una doverosa precisazione da farsi è che le suddette macchie solari restano comunque delle “nane” se paragonate a quelle ben organizzate avutesi nei precedenti cicli solari, ma soprattutto se le correliamo al periodo della loro comparsa, siamo nel 2009 e, secondo le “vecchie” previsioni, dovevamo essere già un bel passo avanti, monitorando una attività solare in piena ripresa e proiettata verso un massimo previsto per il 2012, sempre da “vecchia” previsione.

    Per ciò che concerne gli altri indici che caratterizzano l’attività solare, tranne dei brevissimi periodi di minima risalita degli stessi, alcune volte manifestatisi in concomitanza alla comparsa di regioni attive solari, sono ancora ai minimi termini, un esempio è il flusso solare, che nonostante la comparsa, negli ultimi giorni, di una regione attiva con sviluppo delle macchie solari, il tutto identificato con nr. 1023, ieri ha mostrato un valore di 66.8.

    Mentre il sole continua per la sua strada di “dormiglione”, gli astrofici dalla Terra, alcuni reali altri improvvisati, ci propongono varie ipotesi, non teorie, sui possibili scenari futuri che potrebbero essere intrapresi dal nostro sole.
    Il risultato, ahimè, è quello di non avere maggior chiarezza, ma caos “scientifico-informativo”, derivante dal fatto che, come al solito, ogniuno lavora da solo, proponendo risultati di ricerca che spesso contrastano con altri della stessa natura, come sempre, poche volte si uniscono le forze operanti nello stesso settore scientifico, in modo tale da poter lavorare congiuntamente proponendo, forse, un risultato scientifico migliore.

    E noi in tutto questo che possiamo fare o dire? L’uomo da sempre è affascinato dal poter sapere cosa gli riserverà il futuro, ovviamente anche per noi vale lo stesso.

    Premettendo che personalmente non mi ritengo in alcun modo un astrofisico, neanche improvvisato, pur avendo un discreta conoscenza delle dinamiche che caratterizzano l’attività solare, ma semplicemente un osservatore interessato e con un minimo di conoscenza, non posso che asserire, che data la già discussa situazione, non possiamo che vivere alla giornata.

    Non è pensabile schierarsi verso nessuna ipotesi che ci venga proposta, troppo poco si sa dell’attività solare e delle sue dinamiche, il nostro sole ha circa 4,5 miliardi di anni, mentre i dati certi sui quali si lavora risalgono al massimo a 200 anni fa, per serie più lunghe bisogna far uso dei proxy data, dati approssimati, tradotto molto maccheronicamente.

    Osservatori comunque fortunati di ciò che ci sta mostrando il sole, dobbiamo cercare di mantenere il miglior equilibrio nel giudicare ciò che ci propongono e ci verrà proposto nei prossimi mesi dai “previsori solari”, evitando nella tentazione di “cadere” sulle ipotesi che più ci piacerebbe si verificassero; al di là di tutte le polemiche, di tutti i forecast, di tutte le ipotesi possibili, le somme, mai come in questa occasione, le tiremo alla fine, consapevoli che in tal modo, sicuramente avremo apliato il nostro bagaglio di conoscenze “solari”.

    Nel mentre il sole, pur con brevi e flebili sussulti, continua nel suo profondo sonno.

    Un cordiale saluto a tutti

    Antonio Marino

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  7. Ciao Antonio, ottima analisi, credo tu debba sapere che mi/ci mancano i tuoi articoli… ed anche semplicemente i tuoi interventi!

    Se puoi fatti vivo più speso…con stima, Simon

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  8. Ottimo lavoro Simon il ritorno al 1913….
    Sarebbe bello avere dei dati standardizzati anche per altri periodi precedenti e futuri.
    Forse capiremmo qualcosa in piú di come le cose potrebbero evolversi.

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  9. Ringrazio Ale e Simon, sia per i complimenti, ma soprattutto per il grande impegno con il quale ci stanno istruendo su tutto ciò che concerne l’attività solare.
    Per Simon, ammirevole il lavoro di comparazione fra la situazione della attuale fase di quiescenza solare rispetto alla stessa del 1913;purtroppo un confronto migliore non è proponibile, peggio ancora con fasi di minimo solare dei secoli che furono, in quanto è palese a tutti l’annosa questione delle diverse metodologie di osservazione passate e presenti.
    Lo stesso SIDC, che avrebbe dovuto garantire la continuità della serie di dati nel tempo, tale da poter proporre un giusto confronto fra i dati passati e presenti, spesso ha sovrastimato questi ultimi.
    Continuiamo a navigare a vista, aspettando nei prossimi mesi quali mosse intenderà fare il sole sullo scacchiere di questa avvincente partita, che di contro trova schierati i maggiori centri spaziali mondiali rappresentati da un nutrito numero di astrofici…per ora perdenti considerato che il sole, già in più di un occasione, ha mosso ottenendo svariati…”SCACCO MATTO”.

    Antonio Marino

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  10. “dobbiamo cercare di mantenere il miglior equilibrio nel giudicare ciò che ci propongono e ci verrà proposto nei prossimi mesi dai “previsori solari”, evitando nella tentazione di “cadere” sulle ipotesi che più ci piacerebbe si verificassero!

    PAROLE SANTE….vero Simon?eheheh
    ciao a tutti!!!

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  11. Possiamo anche abbandonarci a tale tentazione, ma alla fine il Sole si comporta secondo la sua natura, in barba alle preferenze di chicchessia.

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  12. Io porrei la questione in maniera opposta, e cioè come è stato realmente nel 1913 se si fosse conteggiato con i mezzi di oggi.

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  13. X Pietro:
    Concordo con il tuo intervento ma aggiungo una piccola postilla: giusto “con i mezzi di oggi” ma più giusto “con il metodo applicato negli ultimi 2/3 mesi”.
    Credo che sarebbe comunque più semplice l’operazione originaria, che peraltro doveva essere effettuaua a cura del SIDC.
    Saluti, Bruno.

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