Che strano ciclo…

Eh si cari amici, proprio quando sembrava che la nostra stella iniziasse a dare segnali di attività (sebbene molto scarsa, è bene precisarlo), nelle ultime settimane il flusso solare è andato ricalando, e ad oggi siamo moto vicini al valore di aprile che fu un mese come ricorderete di bassissima attività, forse la più bassa da quando è iniziato il 2009.

Il solar flux, soprattutto di questi tempi, rimane ormai l’unico indice solare (ovviamente anche la tsi e i raggi cosmici sono importanti) di vero e reale monitoraggio dell’attività della nostra stella.

Nel farttempo anche le macchie negli ultimi giorni si sono ridimensionate, con oggi siamo al 4° giorno spotless di fila e se domani sarà spoteless sarà ripreso (dati Noaa) il ciclo numero 10 con 654 giorni senza macchie totali.

avanti così, Simon

21 pensieri su “Che strano ciclo…

  1. ahahahah il sole è in ferie!!! ahahahah con tutto il lavoro e gli straordnari che ha fatto anni fa, mi sa tanto che sè preso un bel pezzo di tempo di ferie… Ma si bravo issole, tanto non ha il datore di lavoro a romperti le scatole hhahaha

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  2. L’SSN Sale e il Solar Flux scende…
    Hai ragione Simon, proprio uno strano ciclo!!!
    Ho una domanda: ma le assicurazioni guardano l’SSN soltanto oppure anche il Flux? Se gurdassero solo SSN allora la tesi del “ritocco verso l’alto” del SSN max del sc24 sarebbe più di un semplice sospetto a sostenerlo!!!
    ALE

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  3. ecco perche ci sono persone alle quali riesce fregare il portafoglio da una tasca… non vedere quando si viene fregati come dei polli è veramente pesante…

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  4. visto che nessuno mi ha risposto, riporto qui la pagina che ho trovato su “report on line”. Chiedo agli esperti un parere su questo articolo.
    saluti

    Home Scienze e Tecnologie Hi-Tech Risolto il mistero delle macchie mancanti?
    Risolto il mistero delle macchie mancanti?
    Martedì 23 Giugno 2009 22:57 Pierluigi Panunzi
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    Ad una conferenza stampa della Società Astronomica Americana tenutasi a Boulder, in Colorado, alcuni ricercatori hanno annunciato che una “corrente a getto” (Jet Stream) situata in profondità all’interno del sole, sta migrando più lentamente del solito negli strati interni del Sole, provocando l’attuale mancanza di macchie solari. Rachel Howe e Frank Hill del “National Solar Observatory” (NSO) a Tucson, in Arizona, hanno usato la tecnica denominata eliosismologia per rilevare e seguire il Jet Stream fino alla profondità di 7.000 chilometri sotto la superficie del sole.

    “Il sole genera nuovi Jet Stream vicino ai poli ogni 11 anni” hanno spiegato in una stanza piena di reporter e di colleghi scienziati.
    Questi stream poi migrano lentamente dai poli all’Equatore e quando uno di questi raggiunge la latitudine critica di 22° gradi, ecco che ricominciano ad apparire le macchie solari di un nuovo ciclo.

    Howe e Hill hanno trovato che il flusso connesso con il prossimo ciclo solare si è mosso pigramente, tanto che ci sono voluti tre anni per coprire circa 10 gradi in latitudine, da confrontare con gli appena due anni richiesti per il ciclo solare precedente.
    Finalmente il Jet Stream sta raggiungendo la latitudine critica ed è dunque pronto ad annunziare alla comunità scientifica il ritorno di attività solare per i prossimi mesi e per gli anni a venire.

    Dice Hill: “Non appena questo stream raggiungerà sempre pigramente la consueta latitudine attiva di 22 gradi (con quasi un anno di ritardo), sarà emozionante ricominciare finalmente a veder riaffiorare nuovi gruppi di macchie solari”.
    Il minimo solare corrente è stato così lungo e profondo, da spingere alcuni scienziati a speculare che il sole potrebbe entrare in un lungo periodo senza alcuna attività di macchie solari, analogo al minimo di Maunder dello XVII secolo.

    I nuovi risultati invece fugano tali preoccupazioni. La dinamo magnetica interna del sole sta ancora funzionando ed il ciclo di macchie solari non si è certo “rotto”.
    Poiché scorre sotto la superficie del sole, il Jet Stream non è visibile direttamente. Hill e Howe hanno seguito i suoi movimenti nascosti grazie all’eliosismologia: masse in movimento all’interno del sole trasmettono onde di pressione che si increspano attraverso l’interno della stella. I cosiddetti “p modes” (dove la “p” sta per pressione) rimbalzano qua e là nell’interno solare e fanno sì che il sole “squilli” come un’enorme campana.
    Studiando le vibrazioni della superficie solare, è possibile dunque capire che cosa sta accadendo all’interno: è proprio con tecniche simili che i geologi riescono a mappare l’interno del nostro pianeta.

    In questo caso, i ricercatori hanno unito i dati del GONG e della sonda SOHO: il GONG (”Global Oscillation Network Group”) è una rete di telescopi, facente capo all’NSO, che misura le vibrazioni solari da varie locazioni sparse intorno alla terra, mentre la sonda SOHO (”SOlar and Heliospheric Observatory”) effettua misurazioni simili dallo spazio.

    “Si tratta di una scoperta importante” dice Dean Pesnell del Goddard Space Flight Center della NASA “che ci mostra come i flussi all’interno del sole sono legati alla creazione delle macchie solari e come Jet Stream possono modificare lo svilupparsi di eventi di un ciclo solare”.

    Però c’è ancora molto da imparare. “Ancora non capiamo esattamente come fanno i Jet Stream ad innescare la produzione di macchie solari,” dice Pesnell “ed inoltre non capiamo nemmeno bene come gli stessi Jet Stream vengano generati.”
    Per risolvere questi ed altri misteri misteri, la NASA ha pianificato di lanciare verso la fine di quest’anno il “Solar Dynamic Observatory” (SDO), equipaggiato di sofisticati sensori eliosismici che permetteranno di monitorare l’interno solare come mai prima d’ora.

    Nella figura a fianco vediamo un disegno della sonda SDO. “L’apparato denominato HMI (”Helioseismic and Magnetic Imager”) a bordo della sonda SDO migliorerà la nostra comprensione di questi Jet Stream e di altri flussi interni, fornendo immagini complete del disco solare a profondità sempre crescenti” dice Pesnell.

    Il monitoraggio continuo e lo studio dei Jet Stream solari potrebbero dunque aiutare i ricercatori in qualcosa senza precedenti, cioè la predizione esatta dello svolgersi dei cicli solari futuri.

    Pierluigi Panunzi
    http://www.astronomia.com

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  5. # carmelo
    mi sembra che l’unica certezza sia ” ancora non capiamo …”

    Però c’è ancora molto da imparare. “Ancora non capiamo esattamente come fanno i Jet Stream ad innescare la produzione di macchie solari,”

    “ed inoltre non capiamo nemmeno bene come gli stessi Jet Stream vengano generati.”

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  6. XBORA:

    taroccano anche il continuum del Sole, privo di macchie per il quarto giorno consecutivo? Possibile, però se hai un piccolo telescopio ed un filtro solare, puoi verificarlo di persona.

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  7. Bora non capisco!!! ho per caso mensionato il tuo nome prima!??! mmmmm haaaaaaa tiranto in causa capisco capisco hihihihhi scccccc non spargiamo la voce…

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  8. il sole influenza la vita in maniera pregnante…chissà cosa succederà, non mi aspetto grande cataclismi ma di certo un inizio di un mutamento influenzato da vari fattori

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