GENNAIO: 67.74
FEBBRAIO: 68.28
MARZO: 68.61
APRILE: 70.36
MAGGIO: 72.16
GIUGNO. 70.66
LUGLIO (aggiornato al 12): 71.33
Ovviamente i valori usati sono quelli aggiustati, per uniformare i loro risultati.
E’ indiscusso che il solar flux, pur restando sempre con valori di Minimo, ha subito negli ultimi mesi, proprio a partire da quest’anno, una graduale crescita, molto effimerà a dir il vero, ma pur sempre costante!
Sarà curioso vedere come si continuerà a comportare il flusso solare nei prossimi mesi, infatti a maggio abbiamo avuto la media mensile più alta degli ultimi mesi, e a giugno siamo scesi, ora provvisoriamente siamo a 71.33, ma il mese è ancora lungo, dipende tutto dalla importanza dell regioni attive che compariranno nel frattempo, in teoria se ora il sole dovesse rimanere abbastanza calmo, potremmo anche terminare luglio con un valore inferiore a quello di giugno e le cose ridiventerebbero interessanti…certo che se ricomparisse un’altra regione 1024, allora la media finale sarà di certo superiore a quella giugno, potremmo dire allora che il sole si sta iniziando a svegliare per davvero.
Stay tuned, Simon
UPDATE:
Ho avuto la pazienza stasera di calcolare anche i valori del flusso da giugno 2008 (mese in cui il minimo ha inziato a fare sul serio) fino al dicembre 2008:
GIUGNO 2008: 67.99
LUGLIO 2008: 67.87
AGOSTO 2008: 67.90
SETTEMBRE 2008: 67.83
OTTOBRE 2008: 67.96
NOVEMBRE 2008: 67.13
DICEMBRE 2008: 67.23
Allora cosa ne viene fuori: i valori da giugno fino ad ottobre 2008 sono particamente speculari, novembre-dicembre 2008 e gennaio 2009 rappresentano i 3 mesi con valori medi mensili più bassi, poi da febbrio 2009 inizia un incremento del flusso solare che tocca il suo apice nel mese di maggio 2009,crescita del flusso che si è fermata a giugno con un valore negativo rispetto a maggio appunto!
Come dicevo sopa, sarà fondamentale vedere cosa farà il flusso solare nei prossimi mesi!
I dati sono sopra,W LA DISINFORMAZIONE!
Interessante! vedremo come risponderà la nostra stella..ma dal minimo si esce quando l’SSN supera il 20?
Anonimo(Quote) (Reply)
Dal minimo si esce gradualmente, Un RI del sidc superiore a 5 sarebbe già una buon inizio per uscirne, ma poi deve continuare ad aumentare costantemente…
Ciao
ice2020(Quote) (Reply)
si, ovviamente quando l’SSN raggiunge valori così alti il minimo finisce definitivamente.
Nintendo(Quote) (Reply)
Scusate il primo commento era il mio! ciao e grazie
fabiov(Quote) (Reply)
Mi sa che il prossimo inverno non lo rivedremo più sotto i 70 🙁
Pietro(Quote) (Reply)
ma il sole continua ad essere spotless anche oggi?
gianni(Quote) (Reply)
buongiorno a tutti,
prima di tutto i miei complimenti ai gestori del blog, vi ho scoperti per caso un paio di mesi fa e da allora siete nella mia pagina dei preferiti. Non entro nel merito della faziosità o presunta tale perchè non ho le conoscenze per farlo, di certo avete aperto un mondo prima sconosciuto; continuate cosi, state facendo un ottimo lavoro.
Per quanto riguarda il solar flux stamattina è 68…
Paolo(Quote) (Reply)
Intanto non c’è ancora sicurezza sulla eventuale ripartenza del sole:
http://wattsupwiththat.com/2009/07/12/ken-tapping-still-no-sign-of-the-next-cycle/
Bruno.
apuano70(Quote) (Reply)
Tutto quanto detto da te Simon quadra con le mie osservazioni:
Maggio è stato il mese con attività solare maggiore, due grandi regioni attive si sono palesate nel lato far con probabili grandi sunspots, paragonabili alla 1019 o alla 1024!!!
Quando hanno “girato” lato Terra il flux è balzato a 74, valore MAI PIù RAGGIUNTO DA ALLORA!!!!
In termini temporali stiamo entrando in una timeline molto delicata della stella, difficile da trovare sul Web, infatti l’ho trovato per caso, prima regione attiva ciclo24 DOC pare essere Giugno 2006 (e non luglio come avevo detto in passato)!
E’ vero, sono solo due mesi, ma potrebbe essere che il ciclo 24 stia approcciando il suo massimo!!!
Come ho già detto xò “sarà la Storia a dirci quanto sarà importante questa fase”, a noi resta il compito di osservare e commentare!!!
ALE
ALE(Quote) (Reply)
Per Apuano:
secondo Svalgaard (vedi discussione che segue l’articolo di cui hai postato il link) il ciclo 24 in realtà è iniziato, senza alcun dubbio; tuttavia, dice, non ha finora prodotto granchè, giusto qualche macchia e davvero poco altro. Dunque, avremmo finalmente scollinato dal 23 al 24.
Se accettiamo questo assunto, peraltro argomentato, si tratta di vedere come il Sole si comporterà nei prossimi mesi, cioè se le macchie si moltiplicheranno, se dureranno di più e se il solar flux, le emissioni di raggi x, i buchi coronali, le esplosioni sulla superficie della nostra stella mostreranno caratteristiche tipiche di un massimo in progressione (anche se debole rispetto all’ultimo), o meno.
Naturalmente è fondamentale QUANTO il prossimo massimo risulterà più debole del precedente, ovvero se le previsioni finora formulate saranno in linea con il comportamento effettivo della nostra stella o se saranno errate per eccesso o per difetto e di quanto.
Se è vero che gli ultimi 60 anni di attività solare sono stati i più intensi degli ultimi 8000 anni (mi riferisco ad un articolo apparso su Meteogiornale alcuni giorni fa), è ragionevole aspettarsi un lungo periodo di relativa quiete della nostra stella.
Ma, appunto, il problema è QUANTO “quieta” sarà questa quiete e quanto durerà.
I prossimi 6-12 mesi saranno quanto mai interessanti da seguire e ancora di più grazie a questo blog!
Fabio2(Quote) (Reply)
Scusate per l’intromissione….
Permettetemi…una domanda fuori discussione….
allora TUTTO parte da questo articolo…
http://daltonsminima.wordpress.com/2009/04/20/stratosfera-e-minimo-solare-prima-parte/
Ultimamente sto leggendo varie news meteo riprese da …
Fonte : http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20521
Temperature molto basse sulle Alpi nelle prime ore di sabato 11 luglio. In Svizzera, -8,0°C alla Jungfraujoch (m 3580), -5,2°C a Corvatsch (m 3315), -1,7°C a Weissfluhjoch (m 2690). In Austria, -4,6°C ai 3105 metri di Sonnblick, in Germania -3,5°C alla Zugspitze (m 2962), in Slovenia -0,6°C al Kredarica (m 2514).
E poi dopo il Canada ecco l’argentina e l’Uruguay
Esquel -10,1°C, Maquinchao -9,0°C, Perito Moreno -8,8°C, Bariloche -7,7°C, Rio Gallegos -7,2°C: queste alcune gelide temperature dell’Argentina meridionale di venerdì 10 luglio.
Molto freddo anche nel nord del paese e in Uruguay. -4,2°C la minima a Catamarca, -3,6°C a Santiago del Estero, in Uruguay -4,2°C a Florida, -1,4°C a Salto. 5,6°C la media delle minime di luglio a Santiago del Estero, 7,3°C quella di Salto.
E il Polo sud…..da record….
Font : http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20523
Bisogna tornare indietro di 15 anni per ritrovare, a luglio, una temperatura minima inferiore a quella registrata il giorno 12 alla base argentina Vicecomodoro Marambio.
Sono i primi segnali della PEG?
Cosa ne pensate?
e poi un piccolo aiuto….
Esistono dei siti dove poter monitotare la temperatura della stratosfera?
Ad esempio nel articolo …stratosfera-e-minimo-solare-prima-parte
vengono riportati dei grafici….del NOAA.
Potreste passarmi qualche Link….
Grazie e buon lavoro….
Michele(Quote) (Reply)
salve che ne pensate?? metto solo la parte finale ma per chi lo volesse leggere tutto quest’articolo….
Infine, c’è chi sostiene che viene data troppa enfasi all’arrivo del caldo e che negli ultimi anni le temperature non sono aumentate. Beati loro che vivono nell’isola felice della frescura. Preferisco il terrorismo mediatico che annuncia un caldo mai visto a 35°C, valore che mi fa anche sorridere perché si realizza ogni estate e varie volte su molte città italiane.
Andrea Meloni – Nuovo forum, nuovo sito: http://www.mtgforum.it
© Meteogiornale
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20527
personalmente smetterò di leggere argomenti su questo sito…
gianni(Quote) (Reply)
Ciao Michele…
i primi segnali della peg è un qualcosa di molto grosso ed azzardato, direi di lasciare perdere…trppa acqua deve passare sotto i ponti…
buoni segnali, diciamo così…ma al momento possiamo come detto spra, solo monitorare con pazienza le prossime fasi del sole…tutto parte da lì, ma i tempi saranno lunghi…e a me piace stare coi piedi per terra, questo spero lo si sia capito orma!
per i link, io nn ce li ho, ma qualcun altro, tra cui Nintndo e lo stesso Angelo che ha scritto l’articolo credo propro di si…quindi pazienta un poco finchè nn te le forniranno…
ciao, Simon
ice2020(Quote) (Reply)
Grazie Ice….
condivido in pieno il tuo pensiero….
Attendo …allora…info da parte di Nintendo e Angelo!
Grazie
Toc…Toc….ci siete Nintendo&Angelo
Michele(Quote) (Reply)
…io sono convinto che il ciclo 24 sia molto più avanti nel suo percorso di quanto la scienza “ufficiale” voglia farci credere, ma non credo neanche che siamo così vicini al massimo…è vero che l’ultima regione ha mostrato segni strani simil-massimo, ma le macchie fino ad adesso sono state troppe alte in latitudine per poter pensare che siamo all’apice dell’attività, il quale in ogni caso sarà raggiunto entro il 2012.
Se però Ale e Simon avessero visto giusto ci troveremmo di fronte ad una situazione veramente eccitante 🙂
spero vivamente che voi abbiate ragione ed io torto 😉
Furio(Quote) (Reply)
post molto interessante, complimenti
Melandroweb(Quote) (Reply)
io la vedo brutta per i ghiacci artici fra un paio di mesi..e nei prossimi anni..
spero di sbagliarmi..
I ghiacci artici si assottigliano..
“Lo spessore del ghiaccio marino artico ha subito una drastica riduzione dall’inverno 2004 a quello del 2008. Lo rileva un recente studio condotto dagli scienziati della Nasa, in collaborazione con l’Università di Washington e pubblicato di recente su Journal of Geophysical Research-Oceans. Analizzando i dati di osservazione satellitari, nell’ambito della missione ICESat, è stato possibile, per la prima volta, stimare lamente l’estensione dei ghiacciai, ma soprattutto lo spessore e il volume sull’intera area glaciale artica. Dallo studio si evince una preoccupante riduzione, lamente della superficie ricoperta ma soprattutto nello spessore dei ghiacci nonché una variazione nella sua composizione.
E’ noto come al sopraggiungere dei rigidi inverni artici, in cui il sole rimane perennemente nascosto sotto l’orizzonte, la calotta polare artica si accresce, raggiungendo la sua massima estensione; viceversa nel periodo estivo, durante il quale il sole non tramonta mai, il vento e le correnti oceaniche la fondono, portando alla deriva i famigerati Iceberg. Tuttavia non tutto il ghiaccio artico si scioglie ogni estate, il più spesso, sopravvive stoicamente anno dopo anno. Solitamente il nuovo strato di ghiaccio che viene a generarsi ogni inverno ha uno spessore medio di circa 2 metri, mentre quello permanente (MY) raggiunge spessori medi di circa 3 metri.
Tuttavia dall’analisi delle misurazioni satellitari, effettuate nell’ambito del progetto ICESat, al quale collaborano gli scienziati della NASA e quelli dell’Università di Washington, anche in anni in cui l’estensione della calotta è rimasta invariata, lo spessore è andato progressivamente diminuendo. I dati mostrano come il ghiaccio si assottigli di circa 17 cm ogni anno e nel periodo preso in considerazione la riduzione sia stata di circa 68 cm. Inoltre la superficie totale, coperta dal multi-year Ice (MY), si è ridotta di 42%, perdendo circa 1,54 milioni di chilometri quadrati, un’estensione pari alla superficie dell’Alaska!! Altro dato sorprendente è la variazione nella composizione del ghiaccio; se nel 2003 il 62% era da attribuire al ghiaccio permanente (MY) ed il 38% da quello di nuova generazione prodotto ogni inverno, nel 2008 la situazione era diametralmente opposta. Il 68% era composto da quello stagionale, il 32% da quello perenne(MY).
I dati ottenuti attraverso le misurazioni satellitari sono in ottimo accordo con quelli precedentemente effettuati dai sommergibili dalla U.S Navy, il che fanno ben sperare ad un loro utilizzo sempre più massiccio; inoltre permettono di effettuare misurazioni sull’intera area artica e lo su una porzione ristretta come nel caso dell’impiego dei sommergibili. Lo studio su volume e spessore dei ghiacciai, permette inoltre di dare una stima sulla massa totale del ghiaccio prodotta ogni anno e di capire la sua distribuzione regionale nonché di avere maggiori informazioni di ciò che sta accadendo nella regione artica. Siccome l’incremento invernale non riesce più a compensare la perdita estiva, ciò porta ad un aumento dell’acqua dolce in mare la quale incrementa il surriscaldamento e di conseguenza il loro scioglimento. Gli scienziati concludono dicendo che i cambiamenti dello spessore e del volume del ghiaccio sull’Oceano Artico sono da attribuire al riscaldamento globale ed ad una variazione della circolazione delle correnti in sede artica.”
A cura di Manuel Mazzoleni | 3b meteo
bora71(Quote) (Reply)
meglio così almeno la corrente del golfo si devia o magari si ferma proprio hiihi
gianni(Quote) (Reply)