Archivio mensile:Ottobre 2009

Il sole è ripartito? Puodarsi, ma potremmo già essere vicini al suo massimo!

Che il ciclo solare numero 24 sia un ciclo anomalo, ormai lo abbiamo capito tutti.

In molti si staranno chiedendo ultimamente, dopo che la nostra stella ha attraversato e sta tutt’ora attraversando una discreta fase di attività, se si può parlare di ripartenza del Sole.

Ebbene si, è molto probabile, daltronde sapevamo tutti che questo momento sarebbe arrivato un giorno…

E’ già accaduto durante il minimo di Dalton, e sicuramente durante le prime fasi del minimo di Maunder, insomma niente di nuovo, il sole non se ne poteva restare senza macchie per l’eternità.

Ma, attenzione: ne abbiamo già parlato, ma guardate quanto è didattica e spettacolare l’immagine sopra: si vede la 1029 in tutta la sua maestosità, che cionostante non riesce a dare origine a delle singole macchie degne di nota, ma solo a tante piccole macchiette satelliti.

Questo denota chiaramente che il campo magnetico solare è alla frutta o quasi…lo possiamo anche capire dal Kp-index (non è salito oltre i 3-4) e dai X-ray (al massimo c’è stato una flare di classe C-1, e poi solo silenzio) e persino dal solar flux (credete infatti che un valore di 75 sia tanto diverso da un 70 o 72? in passato una regione del genere faceva schizzare il flusso solare molto sopra gli 80!)

Questo signori è quello che quasi certamente è sempre accaduto durante i super minimi passati, dal Damon, al Dalton, al Maunder, e a paventare tale ipotesi non sono di certo io, ma scienziati solari del calibro di Svalgaard e Co. In poche parole la famosa teoria di L&P si sta rilevando più che giusta!

La dinamo solare lavora, ha sempre lavorato, ma la forza magnetica solare non è più quella di 5-10 anni fa!

Inoltre, guardate la posizione della regione 1029: se tanto mi dà tanto, le ultime regioni apparse soprattutto nel nord emisfero hanno la latitudine di un ciclo che NON STA USCENDO DAL UN MINIMO, MA CHE STA APPROCCIANDO UN MASSIMO!

Con questo non voglio dire che proprio ora siamo entrati nel massimo del ciclo 24 (anche se tutto è possibile), ma di certo il ciclo 24 ha bruciato le tappe, in un primo momento è stato inesistente, poi una volta venuto fuori, ha avuto quasi esclusivamente caratteristiche da solar maximum.

Ed anche questo non me lo invento io, dato che il diagramma butterfly lo conosciamo tutti (quando un ciclo riparte, le regioni appaiono alle alte latitudini e poi via via che il ciclo arriva al suo massimo, esse raggiungono la prossimità dell’equatore).

Insomma, ne stanno succedendo di cose strane, oppure basta un pò di “modesta” attività solare a far gridare a tutti: “il sole è ripartito”?

Il sole sarà anche ripartito, ma nei modi e nei tempi indicati in questo articolo, quindi qualcos di molto interessante “sta bollendo in pentola”….altri 6 mesi cari miei…altri 6 mesi e gli ultimi nodi verranno al pettine…

Simon

Giuro, ce la voglio mettere proprio tutta: contiamo tutti insieme le macchiette della 1029! 3-3 del NOAA che pareggia! (Gol Annullato)

1Mi sono sforzato al limite delle mie capacità visive ed anche immaginarie, cercando di contare anche cose che non esistono, giusto per avvicinarmi il più possibile alle 29 macchiette viste stamane dal Noaa!

Pur avendocela messa tutta, io ne ho viste al massimo 18…

provate anche voi, magari siete più bravi di me…questo è il link dove c’è l’ultimo Soho Continum:

http://sohowww.nascom.nasa.gov/data/realtime/mdi_igr/1024/latest.jpg

Sono sempre più disgustato da simili conteggi.

Stanno gonfiando all’inverosimile affinchè le loro previsioni siano corrette…beh, così sanno fare tutti…

Ciononostante, bisogna ammettere che negli ultimi 2 mesi la nostra stella ha iniziato un lento cammino di risveglio, e stavolta non sembra più il solito fuoco paglia.

Simon

Intanto il NOAA segna 39, poi ci ripensa e segna 31, poteva pareggiare.

L`impatto sul clima del minimo di Maunder

Questo é un articolo del dicembre 2001 basato su una ricerca di alcuni importanti scienziati dell´Ist. Goddard della NASA per capire quale impatto ha una grande e lunga fase di minimo solare sul clima terrestre.

Un nuovo modello climatico computerizzato della NASA rafforza la vecchia teoria che la bassa attività solare potrebbe avere cambiato la circolazione atmosferica nell’emisfero Nord dal 1400 al 1700 e ha innescato una “Little Ice Age” in diverse regioni tra cui il Nord America e in Europa. Il cambiamento della energia del sole (dimmer) è uno dei maggiori fattori che influenzano il cambiamento climatico durante questo periodo, ma da allora sono state sostituite dai gas a effetto serra a causa della rivoluzione industriale. (giustamente quello che valeva per allora non vale piú oggi…)

"Lo sport su un fiume ghiacciato" (detail)

Immagine 2

Lo sport su un fiume ghiacciato” (detail)
Aert van der Neer
Courtesy:

Durante la piccola era glaciale, l’accesso alla Groenlandia era in gran parte tagliata fuori dal ghiaccio dal 1410 al 1720. Allo stesso tempo, i canali in Olanda congelavano, l´avanzata dei ghiacciai nelle Alpi, e l´aumento del ghiaccio nel mare circondó l´Islanda nel 1695.

"Winter Scene con Frozen Canal" (detail)

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“Winter Scene with Frozen Canal”
by Aert van der Neer
Fine Arts Museums di San Francisco,

Drew Shindell dell´Istituto Goddard per lo studio dello Spazio d

ella NASA e altri ricercatori hanno usato un modello al computer per ricostruire il clima e le condizioni atmosferiche come erano durante la Piccola Età Glaciale.

Hanno stabilito che un dimmer del sole ha ridotto i venti occidentali del modello e il raffreddamento dei continenti durante la stagione invernale. Il modello di Shindell mostra grandi cambiamenti climatici regionali, a differenza di altri modelli climatici che mostrano variazioni di temperatura relativamente piccoli su scala globale e a livello mondiale. Altri modelli non hanno valutato i cambiamenti regionali.

Il Sole Cyclical

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Il ciclo delle macchie solari tra min e max.

Durante la parte più fredda della Little Ice Age, 1645-1715, si crede che ci sia stata una diminuzione della produzione totale di energia dal Sole, come indicato dalla poca o nessuna attività delle macchie solari durante questo periodo.Conosciuto come il minimo di Maunder, gli astronomi del tempo osservarono solo circa 50 macchie solari in media annui per un periodo di 30 anni
Il Sole mostra normalmente segni di variabilità, come il suo ciclo delle macchie solari di undici anni. Entro tale tempo, si va da un minimo ad un periodo di attività massimo e ció era ed é anche oggi rappresentato da un picco di attivitá di macchie solari e flare.

Le macchie solari di Galileo

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Le macchie solari di Galileo

A partire dal 1611, Galileo Galilei ha fatto disegni delle macchie solari che comparivano nel sole e si era in quel momento durante il minimo di Maunder.

Il record di attività delle macchie solari durante il minimo di Maunder, come confermano altri astronomi dopo Galileo fu di circa 70 sunspot l´anno.

Durante tali periodi di bassa attività solare, si verifica la diminuizione dei livelli di radiazione solare e ultravioletta, e questi possono influenzare notevolmente la formazione di ozono nella stratosfera.

” Shindell dice. “I cambiamenti che ci sono stati nel modello di ozono sono la chiave per avere la risposta migliore per i cambiamenti nell’atmosfera superiore e quindi nel clima della superficie”. (nel 2001 ancora non avevano scoperto il ruolo del CO2 come gas serra e si parlava soprattutto dell´ozono e del buco dell´ozono… oggi un poco caduti nel dimenticatoio, le cause del GW cambiano con i tempi)

macchie solari image

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Perché macchie solari?

Tra la metà del 1600 e primi anni del 1700 le temperature della superficie terrestre nell’emisfero settentrionale sembrano essere stati i valori più bassi dello scorso millennio. Le temperature invernali europee durante tale periodo di tempo sono stati inferiori alla media di 1 — 1,5 gradi Celsius. Questo raffreddamento è evidente attraverso le letture di temperature derivanti dagli anelli degli alberi e dalle carote di ghiaccio, e nei record storici di temperatura, come raccolti dalla Universitá del Massachusetts, Amherst e l’Università della Virginia.

Cambiamenti climatici di oggi

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Cambiamenti climatici oggi

Shindell ha notato che gli effetti di questo periodo di dimmer Sole si sono concentrati più a livello regionale che a livello globale.Dice Shindell: “ Le variazioni di temperatura medie globali sono piccoli, circa ,0.3-0.4C, ma le variazioni di temperatura regionali sono abbastanza grandi.” Shindell ha detto che il suo modello di simulazione del clima mostra le variazioni di temperatura che si verificano soprattutto a causa di un cambiamento nella Arctic Oscillation / North Atlantic Oscillation (AO / NAO).

Questa oscillazione è fondamentalmente una emisferica scala altalenante della pressione atmosferica e temperatura tra le medie latitudini e l’Artico, che modula la forza dei venti occidentali jet stream. Questi venti sono ridotti come l’AO / NAO e si spostano in risposta ad un cambiamento della forza della energia del sole. Poichè gli oceani sono relativamente caldi durante l’inverno a causa della loro grande capacità termica, la riduzione del flusso crea temperature piú fredde sulle terre, riducendo il trasporto di aria calda dal Pacifico verso l´America, e dell’aria calda verso l’Europa atlantica. Durante questo spostamento, le temperature invernali si raffreddano fino 1-2C.

La ricerca intitolata “Solar forcing of regional climate change during the Maunder Minimum,”, autori Drew Shindell, Gavin Schmidt, e David Rind, del Goddard Institute for Space Studies dalla NASAe co-autore Michael Mann e Anne Waple, dalle Università della Virginia e il Massachusetts, rispettivamente, apparve nel 7 dicembre 2001 sulla rivista Science.

Shindell dice. “Il periodo di bassa attività solare nel Medioevo ha portato a cambiamenti atmosferici che sembrano aver portato alla piccola era glaciale. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che le variazioni della produzione solare hanno avuto un impatto molto minore sul clima ultimi anni della Terra dovute alle azioni umane. Il più grande catalizzatore per il cambiamento climatico oggi sono gas a effetto serra”, ha aggiunto.

Quello che valeva tra 1400/1700 durante il minimo di Maunder oggi NON si puó piú verificare… perché? Chi lo dice?

Il sole ha cominciato una fase di minima attivitá con tutti gli indici bassissimi e malgrado i conteggi delle macchie solari (gli unici che possono essre paragonati da Galileo a oggi) a dir poco esagerati degli enti preposti, ritengo che se questa fase di minimo si prolungherá per abbastanza tempo, le influenze sul clima terrestre saranno inevitabili. È giá successo in passato e puó succedere ancora. Aspettiamo con fiducia.

SAND-RIO

Continua la partita del sole, temporaneamente raggiunta, Catania non ci sta e segna il 3-2!

ecco cosa spara il centro Catanese questa mattina:

http://web.ct.astro.it/sun/draw.jpg

un SN di 29, ma con una sola regione, e non con 2 come aveva fatto il NOAA ieri sera, se ieri ci sembrava di aver toccato il limite i Siciliani ci dimostrano che è possibile fare di meglio, nell’immagine sopra ci dovrebbero essere le presunte 19 macchie.

per chi si fosse perso il resto della partita ecco i “gol”:

1-0 Catania: http://daltonsminima.wordpress.com/2009/10/17/cera-qualcuno-che-mi-chiedeva-giorni-fa-se-era-piu-possibile-un-mese-spotless/

2-0 Catania e 2-1 NOAA: http://daltonsminima.wordpress.com/2009/10/20/catania-non-si-ferma-piu-e-va-al-raddoppio/

2-2 NOAA: http://daltonsminima.wordpress.com/2009/10/23/incredibile-noaa-vede-20-macchie-allinterno-della-regione/

Chi vincerà la gara a chi conta di più? stasera il NOAA potrebbe pareggiare e domani Catania non gioca, quindi è possibile un sorpasso da parte degli americani, io tifo per l’italia ovviamente ( e speriamo non entri in gioco anche il SIDC )

FABIO

La Rubrica di NIA: Addio adorata Nebbia

Apriamo questo esperimento, una rubrica su argomenti meteo-climatici dove ci si può sbizzarrire nei commenti e inserire le vostre opinioni e le vostre conoscenze sull’argomento.

Come si può ben capire dal titolo, oggi parleremo del fenomeno sempre più raro della Nebbia, molto si è detto e poco si sa, essa si forma quando la quantità di acqua presente nell’aria supera quella che porta alla saturazione, cioè all’equilibrio tra quantità di acqua e aria, se la quantità aumenta si dice che l’aria va in soprasaturazione e si forma la Nebbia.

La Nebbia è formata semplicemente dalle goccioline di acqua che restano in sospensione nell’aria, bisogna dire anche che la quantità di acqua necessaria a portare l’aria alla saturazione cambia a seconda dei fattori atmosferici in gioco, soprattutto temperatura e pressione, ma non sto a spiegare come cambia in relazione a queste variabili, anche se molti avranno già capito che più l’aria è calda più aumenta la sua capacità di mantenere l’acqua in soluzione ( e quindi anche la sua capacità termica ).

Quindi ecco spiegato perché se aumenta l’umidità la temperatura tende a scendere, perché ci vuole più calore per raggiungere valori più alti di temperatura, questo fino ad un limite, oltre il quale l’atmosfera non è in grado di trattenere calore.

Ma l’argomento di cui volevo parlare è quello del perché la Nebbia è sempre meno presente, questo nonostante le condizioni necessarie siano ancora presenti, infatti se in presenza di pressioni elevate con calma di vento e temperature relativamente basse la Nebbia potrebbe formarsi, ma non lo fa, perché?

Una spiegazione potrebbe essere trovata nel modo in cui si formano le goccioline di acqua che restano in sospensione nell’aria, esse infatti non si formano dal nulla, hanno bisogno di qualche “impurità” dell’aria, anch’esse in sospensione, su cui iniziare il processo di condensazione, questo è fondamentale per qualsiasi soluzione eterogenea.

Quindi la mancanza di queste impurità potrebbe essere la spiegazione, ma direte voi, l’inquinamento c’è sempre, però adesso nell’aria ci sono “impurità” più piccole e l’acqua non riesce a condensarsi, mentre negli anni 60-70-80 le particelle erano più “grosse” ed era più facile che la Nebbia si fermasse.

Un’altra spiegazione è data dall’aumento delle temperature che aumenterebbe la capacità dell’aria di trattenere l’acqua e quindi risulterebbe più difficile la formazione delle Nebbie.

Ed ora a Voi……..

FABIO