La difficile salvezza del pianeta

I paesi in via di sviluppo, come Brasile, Russia, India e Cina (chiamati brevemente paesi del BRIC) potranno essere costretti a ridurre le loro proiezioni di crescita economica e la loro consequenziale crescita di emissioni di carbonio fino al 15% entro il 2020, se i paesi ricchi concorderanno nella loro diminuzione di emissioni di CO2 in un 40% in un nuovo patto globale per il clima.

Le negoziazioni per un accordo globale contro i mutamenti climatici (non si chiama piú riscaldamento globale!) da firmare a Copenaghen a dicembre, continuano impuntandosi nella questione dei livelli di tagli delle emissioni dei paesi ricchi e dei paesi in via di sviluppo.

Una relazione dell´IPCC del 2007 afferma che i tagli dovranno arrivare a un 25 – 40% per evitare il peggiore scenario dei mutamenti climatici, come incendi di foreste, tempeste di sabbia, estinzioni di animali, aumento del livello degli oceani e cicloni piú potenti. Allo stesso tempo, titti, ad eccezione dei paesi piú poveri, dovranno fare una deviazione sostanziale dei livelli di referenza fino al 2020.

” Se i paesi industrializzati ridurranno in un 25 – 40% le loro emissioni entro il 2020, allora penso che fino al 2020 sará necessario avere qualcosa come un ribassamento del 15% degli affari abituali dei paesi in via di sviluppo” ha affermato il capo della Conferenza dell´ONU sui mutamenti climatici, Yvo de Boe. Fino ad ora, le proposte di taglio dei gas stufa fino al 2020 fatte dai paesi sviluppati arrivano solo a un 11 – 15% sotto i livelli del 1990. E la maggior parte delle proposte impone condizioni legate al risultato degli altri paesi.

L´Unione Europea, per esempio, ha detto che taglierá unilateralmente fino al 20% e, se gli altri paesi o blocchi facessero lo stesso, aumenterebbe la riduzione fino al 30%. La proposta dell´Australia per il 2020 varia dal 3% al 23% nella comparazione col 1990.

Molti paesi ancora sono riluttanti ad ampliare i lloro progetti di taglio a Copenaghen a meno che gli Stati Uniti si impegnino anche loro. Gli Stati Uniti sono il maggiore emissore di gas stufa ed é l´unico paese industrializzato che é fuori dal protocollo di Kioto, che limita le emissioni fino al 2012. Vari paesi hanno dimostrato la loro preoccupazione nel caso non si arrivi ad un accordo a causa della mancanza di fiducia tra i paesi poveri e i paesi ricchi e industrializzati, accusati dai primi di aver provocato i cambiamenti climatici.

” La ragione é che, prima di tutto, le azioni prese dai paesi in via di sviluppo in generale non é riconosciuta né compresa, ha detto De Boer, e in secondo, molti impegni del passato, fatti dai paesi ricchi, in termini di finanza, trasferimento di tecnologia e aiuti ai paesi poveri, non sono stati mantenuti”.

In parole povere nessuno si fida delle promesse giá fatte e mai mantenute dai paesi ricchi, e sará difficile arrivare ad un accordo se prima di tutti gli Stati Uniti non cambiano la loro politica economica sempre rivolta allo sfruttamento dei paesi poveri ma con tante materie prime.

Se gli Stati Uniti e l´Unione europea pensano di mantenere il loro sviluppo a spese dei paesi del BRIC e dei paesi poveri si stanno sbagliando completamente. Oggi nessuno é disposto a rinunciare al proprio sviluppo economico per fare un favore ai paesi ricchi.

Sand- Rio

Da Rio de Janeiro

30 pensieri su “La difficile salvezza del pianeta

  1. Qui stiamo semplcemente parlando di quanto ci costa il GW.
    Poi quando dovrai stare senza riscaldamento in inverno o io senza aria condizionata in estate in Brasile, perché bisogna risparmiare il 40% di emissioni di CO2, vediamo se per te é una cosa privata o é una cosa pubblica e quindi una cosa politica.
    Nia ha sempre parlato di cambiamenti climatici e se per te questo é fare politica…. ok.
    Poi non credo che qui nessuna abbia gli animi avvelenati, siamo persone intelligenti (la grande maggioranza) e si riesce a discutere senza insultarsi su tutto, anche su argomenti che tu giudichi politici.

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  2. Ma non é esattamente questo il punto della situazione … qui c’ é qualcuno che vuole salvare il pianeta, per avere l’ esclusiva sulle quote di CO2 da commerciare per poterci lucrare … la faccenda é ancora più sporca.

    In definitiva senza una base scientifica condivisa non si sà bene da cosa dobbiamo salvare il pianeta.
    Dal riscaldamento globale, da una glaciazione o da chi ci vuole salvare a tutti costi.
    Attualmente poi accadono delle cose discutibili, tipo http://www.viadalvento.org/informazioni-sulleolico-in-sardegna/italia-nostra-chiede-uninchiesta-sulleolico-selvaggio/
    centrali eoliche realizza e installate con i fondi Europei e forse inutili.
    Anche qui qualcuno voleva salvare il pianeta … e intascare!
    Insomma ridurre gli sprechi e i consumi é necessario, ma siamo sicuri che per risparmiare 100 dobbiamo spenderne 1.000.
    Un esempio tipico sono le installazioni in fotovoltaico che si ammortizzano in solo 20 anni s va bene
    http://www.enel.it/enelsi/offerta/casa_risp_energetico/imp_fotovoltaici/ftv_imp_3/
    hanno un qualche senso? … per risparmiare 700€ bisogna spenderne 17.600€ ovvero 25 anni per andare pari !
    A proposito avevo trovato degli elementi fotovoltaici ad 1€ a watt ..
    Anche qui qualcuno vuole salvarci …
    Fino a che la tecnologia non costerà 1/10 la cosa non sarà economicamente conveniente …

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  3. Vedi, nè privato nè pubblico cioè attinente alla polis, come ai tempi degli antichi greci; oggi la politica è superiore a quella di aristotelica memoria.
    Parlare di scienza è una cosa andare a sindacare politiche economiche mondiali è un’altra perchè un accordo di contenimento delle emissioni è politica economica checchè tu ne possa pensare.

    Qui nessuno per ora ha l’animo avvelenato ma tra i tanti avventori quotidiani troverai di sicuro qualche saccente asseritamente illuminato che vorrà sindacare tutto e il contrario di tutto; come quel tale qui su NIA che questa primavera di fronte ad un post dal sapore vagamente religioso ha attibuito all’autore dello stesso una militanza intellettuale nazista preconizzando il prossimo avvento di torme di camicie brune.

    Hai ragione siamo quasi tutti persone intelligenti ma il significato delle parole il valore delle idee le conseguenze degli eventi qualcuno può non essere in grado di valutarlo pur arrogandosi il diritto di tacciare altri con epiteti ingiuriosi o con frasi sibilline vagamente insinuanti

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  4. Concordo con Silveno. Trent’anni fa si diceva “poi, tra vent’anni, la fusione sara’ una tecnologia matura”. Siamo ancora li.
    E poi sarebbe una tecnologia veramente, ma veramente sporca (per farla in scala ridotta si dovrebbero praticare “mediazioni” che implicano la creazione di isotopi forse peggiori delle scorie della fissione…la fusione riesce bene solo sulle stelle…)
    Ciao
    Luca

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  5. La faccenda era analizzata abbastanza bene in un trafiletto (di solito quando hai poco spazio ti fai capire meglio…) su Le scienze.
    Il fotovoltaico costa 10 volte qualunque altra fonte alternativa. E’ dimostrato che non e’ assolutamente conveniente: dopo 25 anni ho seri dubbi che le celle siano ancora in grado di funzionare , non dico in toto, ma almeno al 50%…. Per non parlare dalla componentistica allegata.

    Il vento, le onde e le correnti marine… L’idroelettrico…. e poco altro.
    Il che significa rivedere profondamente quello che sara’ la nostra vita futura… Dai mezzi di trasporto al cibo che mangiamo ….

    Ciao
    Luca

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  6. Quand’ero ragazzo (30 anni fa) mi insegnavano che il petrolo si sarebbe esaurito entro il 2000; ads siamo nel 2009 e di petrolio ce n’è (in termini di riserve accertate) + di allora….
    Credetemi, ce ne vorrà ancora prima che finisca, o anche solo che si raggiunga il “peak oil”, che mi sa tanto di araba fenice…
    Il “peak oil” ci sarà xkè la tecnologia ci darà qualcosa d + comodo e/o + economico da utilizzare, come è avvenuto nel secolo scorso x il carbone.
    Nn a caso l’aviazione USA sta già sperimentando su caccia e bombardieri il combustibile sintetico derivato dal carbone, tecnica già scoperta e fatta (x necessità di guerra) dai Tedeschi nella 2aGM (con fatto che ci sn 60 anni di sviluppo nella tecnologia x produrla…)

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