L’anomalia antartica: due diagnosi a confronto

Gli articoli dei giorni scorsi su NIA hanno evidenziato una particolare dinamicità dell’estensione dei ghiacci marini artici. Per contro l’Antartide pare aver un po’ rallentato il suo trend di aumento dei ghiacci marini. Qualcuno nei post ha fatto notare che è come se l’Artico e l’Antartico si compensassero: secondo me non ha torto.

In sostanza, come sappiamo anche grazie agli aggiornamenti del NIA, l’estensione dei ghiacci in Antardide mostra un trend inleggero aumento da diversi anni. Una nota anomalia, rispetto al Global Warming del pianeta.

PERCHE’?

Vorrei confrontare due motivazioni per tale fenomeno. Ambedue sono, in qualche modo,danesi ed ambedue partono dal presupposto che l’Antartide è un continente relativamente isolato in quanto i fortissimi venti circumpolari che spirano intorno ad esso tendono ad dividerlo climaticamente dal resto del pianeta.

La prima motivazione è danese perché fornita nel documento The Copanaghen diagnosis 2009 ( http://www.copenhagendiagnosis.org/read/default.html )

Si trova a pagina 33 (o 35, a dar retta alla label che funziona da indice). In esso si dice che anche in Antardide c’è stato comunque un GW, anche se minore rispetto al pianeta, stimato in 0.5 gradi C. dal 1957 al 2006. A supporto di tali tesi si citano alcuni studi tra i quali quello di Stieg et al.

A tal proposito, ci sono un paio di articoli sul sito di Watts ove si evidenzia che la ricostruzione di Stieg utilizzerebbe solo 42 stazioni metereologi che, mentre utilizzando i dati storici di tutte le 98 stazioni dell’Antartide, il riscaldamento non ci sarebbe o sarebbe statisticamente irrilevante ( http://wattsupwiththat.com/2009/05/29/steig-et-al-falsified/ ).In pratica, la zona che si riscalderebbe sarebbe al più la penisola Antartica, non la parte interna del continente. Tuttavia, non vorrei entrare in questa analisi statistica dei dati, e non sono certo io a poter discutere il lavoro di Stieg.

Ciò premesso, la diagnosi di Copenaghen spiega che a causa del buco dell’ozono i venti circumpolari si sarebbero intensificati e quindi il calore proveniente dall’esterno dell’Antartide avrebbe avuto strada sempre più sbarrata, per cui almeno la parte Est, si è raffreddata, anzichè riscaldarsi. Inoltre, se ho ben capito (non è ironico, veramente non mi è chiaro), le correnti oceaniche che dovrebbero portare via il ghiaccio (suppongo gli iceberg) per poi farli sciogliere in acque più calde, sarebbero in qualche modo indebolite dagli stessi venti circumpolari rafforzati. Quindi, in buona sostanza, l’aumento dell’estensione dei ghiacci antartici è dovuto al buco dell’ozono.

Infine, una volta che il buco dell’ozono si richiuderà, l’Antartide comincerà a riscaldarsi e sciogliersi più velocemente.

In questa ricostruzione, l’idea che i venti circumpolari si siano rafforzati a causa del buco dell’ozono viene riportata senza alcun riferimento, di nessun genere. In realtà, non viene fornito alcun riferimento neanche sul tema del rafforzamento dei venti circumpolari, indipendentemente dal buco dell’ozono. O per lo meno, io non l’ho trovata. Eppure, questo è il punto chiave di tutta la motivazione. Buttata lì così, a me sembra una di quelle teorie nate a posteriori tanto per non mettere in discussione l’AGW. Oltre ciò, a me pare di ricordare che una volta ci spiegavano che la diminuzione dello strato di ozono avrebbe comportato un severo riscaldamento…

Veniamo alla seconda motivazione, quella descritta da Svensmark ( lo scienziato danese autore della teoria sui raggi cosmici che causano l’aumento di nubi basse) e Calder nel libro “The chilling stars” (libro che, a quanto mi risulta, purtroppo non è stato ancora tradotto).

Anche secondo Svensmark/Calder, l’Antartide è un continente climaticamente isolato a causa dei venti circumpolari,perciò il suo clima dipenderebbe quasi esclusivamente da dinamiche interne. In accordo con quanto descritto nella diagnosi di Copenaghen,in Antartide sarebbe limitato il riscaldamento dovuto agli oceani o terre circostanti, a differenza di quanto avviene nell’artico. Allora perché l’Antartide va in controtendenza? Semplice: l’albedo del ghiaccio antartico è persino maggiore di quello delle nuvole basse innescate dai raggi cosmici. Per cui mentre nelle altre parti del mondo l’aumento di nubi basse tenderebbe a raffreddare (la parte in più dell’energia solare che viene riflessa è molto maggiore della parte in più dell’energia in più che viene trattenuta), in Antartide tenderebbe a riscaldare, e viceversa nel caso di diminuzione di copertura delle nubi basse.

A me, questa seconda pare una motivazione molto più lineare e molto più convincente, e a voi?

Agrimensore

45 pensieri su “L’anomalia antartica: due diagnosi a confronto

  1. Su sky ho registrato l’altro giorno che le carote di ghiaccio testimoniano senza eruzioni particolari di super vulcani che in circa un DECENNIO si passo ad una PEG….Dico solo questo…ci sn i dati CERTI nelle carote registrati in migliaia di anni nei ghiacci…Ho il documentario salvato a casa!

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  2. Sand-Rio (12:34:57) :

    Poi che il mese di gennaio sará il mese piú caldo della storia meteo é anche un fatto vero, giá ci sono le prime proiezioni… il problema é come si scelgono i dati e come si usano.

    Ciao Sandro, bisognerebbe chiedere a chi ha le proiezioni di affacciarsi alla finestra e guardare bene cosa c’è fuori……
    L’Europa è una mezza ghiacciaia, così come Nord America, Siberia, Cina e addiruttura India e per finire neve a basse quote in Oceania, tra l’altro questa in piena stagione estiva….
    Sarà anche il gennaio più caldo della storia ma mi permetto di avere consistenti dubbi al riguardo! 😉
    Bruno

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  3. Ambè, sarà davvero i gennaio più caldo della storia?

    Io credo proprio che chi farà uscire queste carte, sarà preso a sassate una vota per tutte…a tutto c’è un limite, nn trovate?

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  4. Io ho guardato i dati locali grezzi, ci sono zone del pianeta in aumento termico, zone in stallo e zone in diminuzione termica.

    In generale non so se la media globale aumenta o meno. Ma dai dati locali posso dire che non c’è realmente qualcosa di uniforme.

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  5. Non c’è dubbio che i ghiacciai si siano sciolti, ma dagli ultimi anni io personalmente li vedo riprendere un pò ossigeno.

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  6. Ragazzi, probabilmente è una gran boiata e mi scuso in anticipo con chi leggerà, ma non potrebbe essere che queste famigerate alte temperature sia superficiali che in quota dipendano da una modifica del bilancio radiativo?
    Qualche giorno fa si parlava proprio di questo argomento…… ora, se fosse vera la teoria di Svensmark e quindi la copertura nuvolosa bassa fosse aumentata, di conseguenza dovrebbe essere aumentato l’effetto albedo da essa procurato; quindi una maggior quantità di energia respinta verso i “piani alti” dell’atmosfera e possibile maggior riscaldamento della stessa.
    Per quanto riguarda le anomalie di superficie l’attuale fase ENSO, purchè non fortissima avrà pure avuto un suo peso nell’economia del fenomeno in questione…. comunque, ammesso che ci sia da fidarsi dei dati sulle temperature che ci propinano, aspettiamo almeno la fine del mese per avere i dati definitivi, non credete che sia meglio? 😀
    Bruno

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  7. Ecco un esempio: In superficie al 19 gennaio la temperatura satellitare globale é stata 0,51 gradi F° piú calda rispetto lo scorso anno.
    In centigradi si puó notare che la temperatura globale il 19 gennaio 2009 é stata di -16,65 C° e il 19/01/2010 é stata di -16,37 C° con una differenza in C° di 0,29C° piú caldo rispetto lo scorso anno.
    Lo stesso si puó vedere in qualsiasi data e a varie altitudini.

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  8. La domanda e’ … cosa stiamo misurando?

    e come?

    Mi piacerebbbe un articolo sui metodi di rilevamento…. moderni….

    Ciao
    Luca

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