Archivi giornalieri: 24 Gennaio 2010

Persiste la bassa attività solare!

Nonostante la presenza di 2 discrete regioni solari che hanno dato origine a delle macchie, il nostro sole continua la sua fase di basa attività.

Nella giornata odierna infatti, il vento solare, l’Ap-index e gli X-flare, restano a valori bassi,medio-bassi.

Il flusso solare aggiustato si mantiene costantemente intorno agli 80, niente a che vedere con il valore di 90 registrato con la regione 1040.

La 1041 e 1042 infine non appaiono in grado di crescere ancora, anzi sembrano entrambe in lenta fase di decadenza.

Come detto tante altre volte, il ciclo solare 24 è ripartito si, ma col freno a mano tirato:

il minimo di Eddy continua!

Simon

La cenerentola del clima: LA NIÑA

Dico cenerentola perché da anni sentiamo parlare del Niño, delle ripercussioni che il Niño ha nel clima e nel riscaldamento dell´atmosfera, delle sue ripercussioni in vari paesi del mondo con cambiamenti di piovositá, e quindi sulle coltivazioni.
Invece della Niña ne parlano ben pochi, sembra la grande dimenticata, come se lei non avesse nessuna o poca influenza sul clima mondiale! Invece non é cosí. Allora cerchiamo intanto di vedere come nasce la Niña.
Tutti pensano che la Niña sia l´opposto del Niño e che quindi presenta come sua principale caratteristica il raffreddamento dell´oceano Pacifico, il rafforzamento dei venti alisei e che per ultimo serva a raffreddare il clima. Ma non é proprio cosí.
Intanto il nome: se il bambinello Gesú é il Niño, il contrario dovrebbe essere il Diavolo, cioé l´anti Gesú, ed in effetti tempo fa questo era il nome che gli indios peruani davano a tale fenomeno, poi lo hanno chiamato anche El Viejo (in italiano “il vecchio”), oggi tutti in disuso per il piú etico La Niña, la bambina.

Questa nell´immagine é l´anomalia della TSM nel dicembre del 1988

Per capire il fenomeno della Niña, torniamo all´esempio fatto quando abbiamo parlato del Niño. Quindi immaginiamo la situazione “normale” con la nostra piscina con il ventilatore acceso e le acque che vanno verso ovest spinte dal vento del ventilatore e con un accumulo di acqua verso il lato opposto del ventilatore. Tornando all´Oceano Pacifico, sappiamo che il ventilatore fa il ruolo dei venti alisei e che l´accumulo di acque si ha nel Pacifico Equatoriale occidentaledove le acque sono anche piú calde. C´è anche quel meccanismo che abbiamo detto, della risorgente che fa sí che le acque degli strati inferiori dell´Oceano affiorino vicino la costa ovest dell´america del sud, portando nutrienti in quella zona che sappiamo essere una delle piú pescose del pianeta. Fin qui tutto bene, questo é il meccanismo di circolazione che osserviamo nel Pacifico Equatoriale negli anni normali, ossia senza la presenza del Niño o della Niña.
Bene, adesso invece di spegnere il ventilatore come abbiamo fatto per il niño, lo mettiamo a tutta potenza facendo in modo che produca venti piú intensi.
Con il vento del ventilatore piú intenso, una maggiore quantitá di acqua si accumulerá dal lato opposto della piscina, aumentando cosí il dislivello tra i due lati della piscina.
Nell´Oceano Pacifico con i venti alisei piú forti che spingono da est verso ovest, le acque saranno spinte verso la zona australiana e il dislivello tra Pacifico occidentale e orientale aumenterá. Il fenomeno della riaffioramento delle acque fredde sulla costa del pacifico sud americano aumenterá e anche le acque piú calde si porteranno verso ovest in maniera anormale, e avremo di nuovo quella vecchia storia che acque piú calde generano piú vapore e quindi movimenti ascendenti che a loro volta generano nuvole piovose e che generano la cellula di Walker, che in anni di La Niña é piú allungata del normale.
La regione con grande quantitá di piogge é dal nord est dell´Oceano Pacifico fino all´ovest dell´Oceano, passando per l´Indonesia, e la regione con i movimenti discendenti della cellula di Walker si troverá nel Pacifico Equatoriale Centrale e Orientale.
È importante risaltare che tali movimenti discendenti della cellula di Walker nel pacifico orientale diventano piú intensi del normale, il che inibisce molto, la formazione di nuvole piovose.


In generale gli episodi di Niña hanno anche loro come el Niño, una frequenza da 2 a 7 anni, tuttavia la Niña é stata meno frequente del Niño durante gli ultimi decenni.
Inoltre gli episodi di Niña durano approssimativamente da 9 a 12 mesi, e solo qualche volta é accaduto che una Niña durasse fino a 2 anni. Altro punto interessante é che i valori delle anomalie della temperatura della superficie del mare (TSM) negli anni di Niña, hanno un desvio minore che negli anni di Niño; cioé mentre si osservano anomalie fino a 4/5º c. sopra la media in alcuni anni di Niño, negli anni di Niña le maggiori anomalie osservate non arrivano ai 4º C sotto la media.
Gli ultimi episodi di Niña ci sono stati negli anni 1988/89 (che fu uno dei piú intensi), nel 1995/96 e nel 1998/99. “

Questi sono gli effetti globali della Niña nei mesi da Dicembre a febbraio

Mentre questi sono gli effetti globali nei mesi di Giugno fino ad agosto della Niña.

Per finire diciamo che ancora non sono state fatte delle previsioni se ci sará una Niña nel 2010 o se sará un anno normale, cioé senza grandi anomalie, certo é che il Niño moderato della fine del 2009, al 99% finirá entro il primo semestre del 2010. Poi vedremo cosa ci diranno i modelli e cosa ci dirá da parte sua madre natura.

SAND-RIO