Archivi giornalieri: 26 Febbraio 2010

Non più contabile la 1050 col L&N's count, in netta fase di decadenza anche la 1051!

Come si può ben vedere dal Soho continum, le 2 regioni stanno ormai scomparendo, mentre l’attività solare rimane anche oggi a valori bassissimi!

Dal Behind si nota il ritorno della 1045:

che era stata una signora regione attiva apparsa lo scorso 6 febbraio come si può vedere nell’apposita pagina di NIA:

http://daltonsminima.wordpress.com/the-laymannias-count/

Ennesima AR che sta per compiere un giro completo della nostra stella, sebbene si presenti in fase calante rispetto a quando aveva girato la parte visibile del sole intorno a metà mese.

Continua la discesa del flusso solare che ieri alle 22 segnava 79!

Stay tuned, Simon

La Rubrica di NIA: A chi conviene di più l’inquinamento? – Parte 1

questo articolo sarebbe dovuto essere pubblicato in un’unica parte, ma per motivi di spazio che sono sorti durante l’elaborazione è stato diviso in 2 parti che però non sono da vedere come distinte, questo è un ragionamento interamente eseguito sulla domanda che pone il titolo e la 2 parti dovrebbero essere prese intere, per cui se qualcuno non dovesse apprezzare questa prima parte aspetti di leggere la seconda.

Domanda che potrebbe sembrare banale, ma che banale non lo è poi tanto ne tantomeno lo è la sua risposta, perché alla domanda: A chi conviene di più l’inquinamento, la risposta non è così scontata.

Uno risponderebbe senza pensarci che sono le industrie che più ci guadagnano ad inquinare, ma pensandoci bene alle industrie di inquinare o meno non è che interessi molto, allora lo sguardo passa alle multinazionali che comprano o producono materiali dalle industrie, e qui si va più sul profondo.

L’obbietto delle multinazionali, forse qualcuno non se lo è mai chiesto, è quello di vendere un prodotto in numero sempre maggiore con un costo di produzione il più basso possibile, non puntano mica ad inquinare o a fare altro tipo di attività illegali, il loro obbiettivo è il guadagno.

Per fare questo però c’è bisogno di energia, e chi ce la da l’energia al più basso costo disponibile ( considerando sia il costo dell’energia che il costo per utilizzarla )? Le compagnie petrolifere, ovvio.

Il petrolio è tutt’ora l’energia a più basso costo ad oggi disponibile, e addirittura per quei paesi del mondo più poveri è pressoché l’unica e sola fonte di energia disponibile, per cui il suo utilizzo sempre maggiore nel mondo non è da imputare alle multinazionali, nel capitalismo si sa, vince chi spende meno, perché così guadagna di più.

Allora la colpa è di chi tiene il prezzo del petrolio più basso di qualsiasi altra fonte di energia, e il petrolio è in mano alle compagnie petrolifere che creando un monopolio mondiale fanno il prezzo che vogliono alzandolo di un sacco per poterci guadagnare…………..ehi, aspetta, abbiamo detto che le compagnie petrolifere aumentano più del dovuto il prezzo del petrolio, quindi in teoria costerebbe anche meno, allora il problema diventa quello di capire come mai le altre fonti costino di più e non perché il petrolio costi meno.

Si potrebbe dire che le altre energie costino di più perché le stesse compagnie di prima fanno in modo che questo avvenga, ma il modo in cui questo sia possibile mi viene difficile da capire, cioè, chi produce e vende le altre energie se davvero costassero meno non avrebbe problemi a farle pagare ad un prezzo minore considerando che il petrolio costa uguale per tutti anche i costi di produzione per far funzionare le industrie che producono gli strumenti per ottenere le altre fonti di energia sarebbero lo stesso competitivi…………….ehi, aspetta, abbiamo detto che gli strumenti per usufruire delle energie alternative sono costruiti grazie al petrolio, ebbene si, neanche gli stessi produttori usano le loro stesse energie, viene da pensare che un motivo valido ci sia.

Se questo fosse vero saremmo davanti ad un incredibile paradosso, perché i mezzi necessari per sfruttare le energie alternative verrebbero costruiti con l’energia derivante dal petrolio, ed ecco quindi che qualunque sia il prezzo del petrolio esso sarà sempre minore delle altre energie perché parte integrante del loro processo di costruzione, quindi un eventuale maggiore produzione di questi mezzi alternativi non farebbe che arricchire i petrolieri.

Ma c’è un’altra ipotesi, molto più pessimistica.

Questa ipotesi vede le multinazionali del petrolio che sapendo che prima o poi il petrolio finirà corrono ai ripari diventando controllori di quelle industrie che producono i mezzi per ottenere le energie alternative, così da avere un monopolio stabile dell’energia anche una volta finito il petrolio.

Con questa seconda ipotesi tornerebbe tutto, tornerebbe il prezzo eccessivamente alto ( perché un conto è che sia più alto, ma un altro è che costi anche 10 volte tanto ) di queste energie e così una volta finito il petrolio avrebbero di che sopravvivere.

A pensarci vengono pochi dubbi su quale delle 2 ipotesi si avvicinerebbe alla realtà, perché vedrebbe i cosiddetti padroni del mondo cadere sotto le mani di altri una volta finito il petrolio, e con tutti i soldi che hanno difficilmente si lascerebbero morire così facilmente.

Comunque sia tutte e 2 le ipotesi portano in un primo tempo ad un arricchimento continuo dei petrolieri, mentre sul lungo periodo evolverebbero diversamente, portando però entrambe in una situazione dove l’energia costerebbe di più rispetto a prima e dove essa sarebbe in mano ancora una volta a poche “persone” che eserciterebbero un altro monopolio.

Ma chi lo controllerebbe questo monopolio? Nel primo caso le associazioni ambientaliste e nel secondo sempre i petrolieri.

FABIO